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BAND OF BROTHERS - UNDER15/16 & MVP, by Nicholas Urfe

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Casciaball
view post Posted on 1/10/2016, 14:53




Se mi permettete, tra le tante belle e illustri penne che scrivono su questo forum, vorrei invitare a partecipare Stid. Grande fonte di conoscenza del mondo del basket, che noi nemmeno immaginiamo; anche se il Suo Cucciolo non milita più in Eccellenza (non per demeriti, tutt'altro, ma per una scelta ponderata per riprendere e migliorare quei fondamentali che le Società blasonate non perseguono quasi piu ), ci manca il piacere dei Suoi scritti. Sono certo che quel Cucciolo di quasi 2 metri, fra qualche anno, lo rivedremo sui migliori parquet, in barba a tante stelline del momento.
Stid,Ti aspettiamo.
 
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view post Posted on 1/10/2016, 16:38

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Come si poteva facilmente prevedere, Olimpia ha nettamente battuto il Rezzato per 45-99 nella partita d'esordio dell'Under 16 Eccellenza. Eppure non è stata una partita priva d'interesse e di stimoli. Ne parlerò diffusamente tra oggi e domani, ora si va a Cantù.
 
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basketjo
view post Posted on 1/10/2016, 18:01




Quoto alla grande.

CITAZIONE (Casciaball @ 1/10/2016, 15:53) 
Se mi permettete, tra le tante belle e illustri penne che scrivono su questo forum, vorrei invitare a partecipare Stid. Grande fonte di conoscenza del mondo del basket, che noi nemmeno immaginiamo; anche se il Suo Cucciolo non milita più in Eccellenza (non per demeriti, tutt'altro, ma per una scelta ponderata per riprendere e migliorare quei fondamentali che le Società blasonate non perseguono quasi piu ), ci manca il piacere dei Suoi scritti. Sono certo che quel Cucciolo di quasi 2 metri, fra qualche anno, lo rivedremo sui migliori parquet, in barba a tante stelline del momento.
Stid,Ti aspettiamo.
 
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view post Posted on 1/10/2016, 21:02

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Dopo un tempo supplementare, Cernusco espugna il campo di Cantù per 67-69, in una partita non bella tecnicamente ma molto divertente. È evidente che entrambe le squadre devono essere rifinite in più di un particolare, ma anche qui diversi spunti di riflessione. Naturalmente ci tornerò su con una disamina più ampia.
 
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Casciaball
view post Posted on 1/10/2016, 21:18




Desio supera in casa Robur Varese x 61-54
Partita combattuta e sempre equilibrata, tanti errori e palle fuori canestro da entrambe le parti. Dedicò si conferma ai tiri liberi con una percentuale di realizzazione che non supera il 10%.
Robur sotto tono, so che questi ragazzi sanno e possono fare molto, ma molto di più.
Vorrei dire: "buona la prima", ma pur contento x i miei ragazzi dell'Aurora, questa vittoria di inizio campionato da loro fiducia, forza e motivazione; ma sinceramente c'è ancora tanto da lavorare e impegnare.
 
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view post Posted on 1/10/2016, 23:27

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Sono d'accordo ROBUR più talentuosa ma Desio ha mostrato grande determinazione e voglia di vincere
Bravi
 
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view post Posted on 1/10/2016, 23:50

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Nonostante il punteggio da "cappotto", sono tutt'altro che deluso della mia trasferta a Rezzato. La partita mi è sembrata interessante per vari motivi e il punteggio finale, che è senz'altro amaro per la squadra di casa, era in fondo prevedibile. Basket+ è appena entrata in Eccellenza e nonostante due nuovi arrivi aveva di fronte la grande favorita del torneo, che è rodata e consapevole di sé. Per di più ha ora tra le sue fila il formidabile D'Almeida, proveniente dal Ragusa e sul quale si è molto favoleggiato, ipotizzando che abbia in realtà un'età ben superiore ai 16 anni di categoria, vista la sua straordinaria fisicità.
Francamente, io non credo che sia così. Il ragazzo è anzitutto di un'etnia diversa da quella latina e quindi la sua altezza è frutto soltanto di binari di crescita diversi da quelli ai quali siamo abituati normalmente. E' alto, magro e flessuoso e non mi dato affatto l'idea di un 18enne sotto mentite spoglie anagrafiche.
Di certo è un privilegio vederlo ora giocare nell'Olimpia e in questo campionato Under 16 Eccellenza, dove sono certo che farà sfracelli in modo continuato.

Venendo alla partita e a quanto ci ha raccontato, devo dire che l'inizio è stato entusiasmante. Le due squadre hanno lottato su un piano di assoluta parità per tutto il primo quarto, che è infatti finito 20-21, con una precisione di tiro che sembrava avere dello straordinario. Per i tre minuti iniziali, i ragazzi delle due squadre sono andati a segno con una percentuale del 100%, per entrambe! Semplicemente fantastico. Pur essendo consapevole che non sarebbe durata, il primo tempo dell'incontro è stato davvero eccellente per qualità tecnica e intensità applicativa.
Era evidente che Rezzato era impegnata allo spasimo della concentrazione e che i suoi ragazzi si stavano impegnando al meglio delle proprie possibilità e anche oltre per onorare il loro esordio in categoria. Da subito, è parso evidente che due giocatori si elevavano oltre il livello medio delle squadre, ed erano appunto D'Almeida per Olimpia e Michele Zorat per il Rezzato. La loro partita è stata forse la parte più evidentemente significativa del diverso percorso delle due squadre.
D'Almeida è partito sbagliando molto, soprattutto da sotto, con un'imprecisione che nasceva comunque dall'essere sempre al centro dell'azione milanese.
Zorat, al contrario, era l'anima e il cuore pulsante della resistenza di Rezzato. Sgusciante, imprendibile, efficace, determinante. Se alla fine del primo quarto le due squadre erano praticamente appaiate, ciò si doveva - per il Rezzato - soprattutto a Zorat. Privo di ogni paura o timore reverenziale o anche semplice emozione da esordio, ha combattuto i primi 10' con una forza davvero notevole. Ad un'analisi attenta, però, la sua straordinaria prestazione non riusciva a coprire alcuni elementi di forte debolezza nei bresciani che a me sembravamo evidenti.
Il primo è che Basket+ ha due bravissimi playmaker ma che entrambi sono davvero troppo piccini, troppo troppo troppo. Molto bravi tecnicamente, molto veloci, ma la loro altezza e la loro stazza fisica è davvero incongruente con la pressione fisica, l'intensità e la pressione che i play subiscono in questa categoria. Secondo me è opportuno riflettere su un solo dato relativo al primo quarto, che pure Rezzato ha retto così bene. I portatori di palla bresciani hanno avuto un computo di 6 palle perse a metà campo, in fase di costruzione, contro una sola dei milanesi.
Inoltre, l'altezza dei bresciani sotto i tabelloni è parsa da subito insufficiente. I rimbalzi difensivi (lasciamo perdere quelli offensivi) sono stati subito chiaramente un'area di debolezza, e in quell'area Olimpia ha costruito la sua dilagante vittoria non appena la straordinaria precisione di tiro dei bresciani si è affievolita.
Ciò è avvenuto poco dopo l'inizio del secondo quarto. Inevitabilmente, la spasmodica concentrazione dei bresciani è calata e Olimpia ha preso subito il largo a metà del tempo, con un punteggio parziale ai 15' che era già di 24-39 e che è poi diventato di 28-53 all'intervallo lungo. Basti considerare che dopo il rientro in campo, nel terzo quarto, il coach di Olimpia ha richiamato in panchina D'Almeida, per poi farlo rientrare solo per pochi minuti di passerella finale. In buona sostanza, non c'era più bisogno che restasse in campo, perché il punteggio era già di 31-63. A 3' dalla fine il nr 31 di Olimpia si è prodotto in un contropiede solitario che ha concluso con una schiacciata a due mani...
Non si pensi, però, che Olimpia sia stata tutta e soltanto nella performance del ragazzo. La squadra ha giocato bene, senza cali di concentrazione, e anzi ho molto apprezzato che i suoi giocatori si producessero in raddoppi di marcatura e pressing continuo fino a pochi secondi dalla fine, nonostante il punteggio. Non c'è mai stato, insomma, un vero calo di concentrazione e tra tutti, oltre D'Almeida, ho molto apprezzato il nr 15 dei milanesi, che mi è parso un ragazzo davvero interessante perché concreto e senza fronzoli, capace di giocate lucide ed efficaci.
Domani mattina completerò l'analisi della partita non soltanto indicando il mio MVP, ma approfittandone per parlare anche di altre piccole cose. Sono stato molto incerto, comunque, se designare come MVP Zorat o D'Almeida... Per ora buonanotte, a domani anche per l'approfondimento di Cantù-Cernusco.

Edited by nicholasurfe - 2/10/2016, 12:51
 
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view post Posted on 2/10/2016, 11:33

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Prima di occuparmi di Cantù-Cernusco, voglio tornare ancora per un attimo su Rezzato-Olimpia di ieri pomeriggio. Mi si dirà, quanto spazio ad una partita finita 45-99! Forse, ma mi stimola molto il confronto tra una squadra che reputo eccellente e di lunga tradizione come l'Olimpia e una rookie del campionato come il Rezzato. Avevo già visto all'opera l'anno scorso l'under 15 eccellenza di Olimpia che quest'anno (sia pure molto modificato) dà l'ossatura a questo under 16 Eccellenza e avevo detto che il vero squadrone giovanile dell'Armani era proprio quello.
L'impressione che ne ho ricavato ieri è più che confermata. I nuovi inserimenti sono di grande valore, il gioco mi è parso preciso e veloce, anche se in alcuni momenti ho avuto la sensazione che i ragazzi in campo cercassero soluzioni complesse invece di privilegiare quelle più facili e poiché ritengo che la semplicità sia sempre un valore, soprattutto in campo, forse su questo bisogna ancora lavorare. Ma la squadra mi ha dato l'impressione di essere quadrata e già con un buon equilibrio, dotata di molte varianti in fase d'attacco.
Nel Rezzato ero molto curioso di vedere all'opera il rientrante da Brescia Zorat e il nuovo arrivo Timelli, che ho molto ammirato la scorsa stagione nel Lumezzane. Le prove dei due ragazzi sono state molto difformi.
Timelli è stato molto impiegato in tutta la gara ma non ha dato una risposta soddisfacente. Era (almeno a me) del tutto evidente che il rapporto con i nuovi compagni è ancora tutto da costruire e che lui fosse molto intimidito. L'ho visto molte volte sottrarsi al tiro, anche da posizioni favorevoli, per cercare un appoggio smarcante o uscire dal pitturato senza farsi largo con più cattiveria. Inoltre, era evidente che la velocità di gioco non era quella a cui è stato finora abituato e ciò lo metteva molto a disagio. Mi è parso ancora avulso dalla manovra e alla ricerca di "un suo posto nel mondo", ovvero di una esatta collocazione in campo, soprattutto rispetto ai nuovi compagni.
Ciò detto, il ragazzo ha un evidente valore in sé e ha solo bisogno di tempo per ambientarsi e ritrovarsi rispetto ad un nuovo gioco, una maggiore velocità e nuovi compagni. Credo che debba imparare a sprigionare più "cazzimma", come direbbero a Napoli, ovvero più cattiveria e più egoismo, prendersi più rischi e usare di più la sciabola invece del fioretto. Ha tempo e modo per farlo e soprattutto ha le doti tecniche per venire fuori alla grande. Certo è che non poteva capitargli esordio peggiore contro l'Olimpia, ovvero una squadra di vertice non soltanto nel campionato ma probabilmente nel Paese.
Il discorso per Zorat, sempre del Rezzato, è stato completamente diverso. La sua partita è stata brillante, tanto da farmi oscillare molto nella decisione di assegnare a lui o a D'Almeida il titolo di MVP.

MVP : D'ALMEIDA di Olimpia Armani

Perché ho scelto D'Almeida. Si potrà pensare che sia la scelta più facile e scontata, ma non è così. Per lunghi tratti della gara ho pensato che Zorat fosse decisamente il migliore in campo, ma ben presto - non appena la sua squadra ha cominciato ad andare sotto - è incorso in quella che io chiamo la "sindrome del migliore", ovvero ha cominciato a giocare da solo, con la testardaggine di chi vuole vincere da solo e intimamente non crede più che i suoi compagni possano non solo meritare il suo aiuto ma anche che possano aiutarlo a loro volta. Ha quindi iniziato ad esagerare con le percussioni, il tiro, le piroette e le entrate alla ricerca del ferro, insomma con tutti i gesti tecnici che sono senz'altro nelle sue corde ma che se vengono portati all'esasperazione non servono più alla squadra. E' un giocatore bravo e davvero interessante ma la frustrazione gli ha giocato sicuramente un brutto scherzo, perché la sindrome del migliore non perdona... Giocare da soli non serve, né a vincere, né a recuperare né a migliorare il proprio score, perché poi inevitabilmente ci si stanca e ci si innervosisce moltissimo e si perde di lucidità.
E' esattamente ciò che è avvenuto ieri a Zorat e che - pur facendolo brillare di luce propria - non è più servito alla squadra per ritrovare fiducia e assetto. In sostanza, non ha dato equilibrio ai propri compagni ma ne ha tolto alla squadra, pur essendo molto capace.
D'Almeida ha fatto esattamente il contrario. E' partito piuttosto contratto e ha iniziato sbagliando moltissimo da sotto, dove ha fallito una serie di canestri piuttosto imbarazzante, ma pur in questa sequenza di errori ha immediatamente espresso quella che a me parsa la sua migliore virtù, ovvero uno straordinario senso di piazzamento e una comprensione istintiva delle traiettorie, specie a rimbalzo. I suoi errori da sotto nascono in fondo da una posizione della mano, al tiro, non perfetta nel rilascio ma anche dal fatto che commette un errore frequente nei ragazzi di talento: non usa a sufficienza il tabellone.
Istintivamente, si vede, ricerca sempre il ferro di prima intenzione, e questo gli è costato non pochi errori, mentre soprattutto all'inizio avrebbe potuto finalizzare molto di più appoggiando con più semplicità e in sicurezza.
Ma la sua grande partita è nata proprio dal non essersi fatto prendere dal nervosismo e dall'aver insistito in tutti i movimenti capitali, risucchiando avversari e compagni con una grazia e e una capacità davvero notevoli.
E' sicuramente assistito da un fisico benedetto dalla natura, ma ha anche mostrato spirito di servizio e intelligenza tattica, capendo quando era il momento di uscire dall'area senza insistere, appoggiando fuori, quando sfondare e quando cercare il movimento smarcante sul diretto avversario. Nel corso della partita è cresciuto in progressione e non ha mai dato la sensazione di esprimersi per se stesso ma sempre all'interno di una manovra complessiva, di cui è palesemente il rifinitore più capace, ma anche il perno attrattivo di ogni costruzione. Se si considera che ha giocato poco più di 25' complessivi e segnato moltissimo, si può comprendere come per me sia stato decisamente il ragazzo migliore della partita. In questo campionato, credo che sarà difficile per chiunque fermarlo o anche solo limitarlo. E qui bisogna spendere una parola di vero ringraziamento per coloro che in Olimpia hanno deciso di aprire una strada nuova e prelevarlo da Ragusa. Forse si comincia a comprendere che la strada battuta a Reggio Emilia è una strada che dà frutti e che consente grandi soddisfazioni, sia nel presente immediato che per il futuro prossimo.

Edited by nicholasurfe - 2/10/2016, 12:49
 
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Assist63
view post Posted on 2/10/2016, 13:54




Mi sembra interessante il risultato in casa di Cantù con Cernusco (all'overtime) se si considera che la squadra under 16 gioca con non più di tre o quattro 2001 (dopo aver tagliato la maggior parte dei ragazzi alla fine della scorsa stagione) e con il resto del gruppo formato dai 2002.
 
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view post Posted on 2/10/2016, 15:46

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Sono d'accordo con assist63, la partita di Cantù è stata interessante, ma soprattutto stimolante. Se proprio vogliamo esagerare con gli aggettivi, direi anche piuttosto divertente e appassionante, ma scadente dal punto di vista tecnico per i troppi errori da ambo le parti. L'ho seguita con piacere, anche perché dopo il match senza storia di Rezzato, vedere una gara d'esordio che va al supplementare è comunque divertente.
Ha dunque vinto Cernusco per soli due punti, ma Cantù - se proprio posso dirlo - ha davvero regalato la vittoria, in almeno due circostanze precise dell'incontro. E qui credo che stia almeno il primo degli elementi di riflessione di cui parlavo. E' vero che il Cernusco non è più la squadra campione d'Italia, ma è anche vero che Cantù gioca con molti sottoetà e ha tenuto il campo in modo forse un po' confuso e altalenante ma di grande personalità.
Cernusco ha vinto, ma se il risultato fosse stato inverso, nessuno avrebbe avuto nulla da obiettare. Ci sono stati alcuni episodi precisi, in momenti topici, che hanno consentito a Cernusco di prevalere ma i padroni di casa sono una bella realtà. Forse non ancora una bella squadra, ma potrebbero diventarla.
Sono rimasto colpito da una disparità evidente: nella pallacanestro Cantù ci sono alcune individualità davvero interessanti ma il corpus della squadra è ancora latente. Anche nel Cernusco ci sono almeno due ragazzi di valore, ma la differenza risiede nel fatto che in quel caso l'ossatura di squadra è evidente, si percepisce in modo netto l'abitudine a giocare insieme e l'applicazione di meccanismi di salvataggio e soccorso che in più di un'occasione hanno permesso agli ospiti di restare agguantati al match e infine di risolverlo a proprio favore.
Parliamo allora del match.
 
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view post Posted on 2/10/2016, 16:08

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L'inizio è stato a velocità vertiginosa. La pressione e l'intensità da ambo le parti sono state fortissime. Io credo che la voglia psicologica in alcun partite si possa misurare con la forza con cui i ragazzi palleggiano, ovvero la frequenza che imprimono al pallone in fase di palleggio. Più essa è violenta e ripetuta come se il palleggiatore stesse piantando il pallone sul parquet a colpi di martello, più è evidente che siamo in piena trance pressoria. E così è stato almeno per i primi 12'/15'. Cernusco, in particolare, era in grado di esercitare un pressing forsennato e asfissiante in ogni zona del campo e di ripartire a fortissima velocità. Tutte e due le squadre, però, erano molto imprecise, con errori ripetuti e a volte anche irritanti sia in fase di tiro che di approccio, tanto è vero che il primo quarto si è concluso con un punteggio piuttosto basso, 11-16 per gli ospiti. Con ogni probabilità la frequenza degli errori era dovuta ad una palese mancanza di lucidità: molta spinta, molta corsa, ma mani mal tarate in fase di tiro. Siamo agli inizi del campionato, e questa certamente è una giustificazione parziale.
Come sempre avviene in questi casi, non appena l'ossigeno va in debito e l'acido lattico prende il sopravvento, la partita si stabilizza. Ciò è avvenuto nel secondo quarto, dove Cantù ha mostrato di non avere alcuna intenzione di cedere le armi. Il pressing di Cernusco si è preso tempo per rifiatare e Cantù ha non solo riagguantato gli ospiti ma è andata all'intervallo in vantaggio per 32-26.
Devo dire che a metà gara ciò che mi aveva più colpito in entrambe le squadre era una evidente carenza nei movimenti canonici di rimbalzo e tagliafuori. In presenza di tanti errori di tiro, il rimbalzo assume, come ovvio, un'importanza cruciale, ma nessuna delle due squadre mi è sembrata preparata adeguatamente a seguire traiettorie a volte elementari o ad accompagnare fuori gli avversari, ostacolandone i percorsi d'intercetto. Nella gestione dei rimbalzi difensivi ed offensivi tutto era lasciato un po' al caso, nonostante la presenza di alcuni ragazzi di peso e struttura, soprattutto nel Cantù. La propensione al gioco basso e veloce era evidente, ma scarsamente sostenuta da una mira inadeguata.
 
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view post Posted on 2/10/2016, 16:50

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Al rientro in campo, devo confessare che se avessi avuto un euro da scommettere, lo avrei puntato su Cantù, che in poche battute si è portato a + 11 grazie al suo ragazzo forse più rappresentativo, il nr 86 Patrick Gatti. Questo giocatore canturino è stato il vero protagonista, nel bene e nel male, di tutta la partita e ha forse identificato in sè, alla perfezione, i motivi della sconfitta di Cantù e anche di quelle che avrebbero potuto essere le ragioni della sua vittoria.
Come tutta la sua squadra, Gatti ha saputo essere poco lucido e impreciso, altalenante e discontinuo, ma anche straordinariamente efficace ed incisivo. Nei primi due quarti ha commesso tanti errori in fase di palleggio, ma al rientro in campo ha subito messo dentro un 3 + 2 che ha momentaneamente annichilito il Cernusco, che si è trovato indietro di 11 punti.
Parlavo prima di due momenti topici in cui Cantù ha perso la sua partita e questo è stato certamente uno di essi. Con un vantaggio significativo sembrava avesse preso in mano il controllo della gara e invece... In questa circostanza Cernusco è stato davvero bravo, ma soprattutto è stato squadra. Ha ricominciato a pressare e ha trovato più precisione al tiro, riuscendo a fare un break continuato di 12 punti di seguito! Terzo tempo che si chiude sul 46-44, per poi andare alla fine sul 59 pari. Overtime.
Ribadisco che se avessi avuto due euro da puntare, anche stavolta li avrei puntati sul Cantù, ma non per incredulità o sfiducia nelle qualità del Cernusco, ma semplicemente perché i ragazzi migliori del Cantù mi sembrava che avessero infine trovato un bell'equilibrio tra velocità e precisione, mentre i due giocatori più significativi del Cernusco, il 9 e il 10, erano palesemente molto stanchi e ormai privi di lucidità.
Tanto ciò era vero che all'inizio del supplementare il nr 66 di Cantù, molto bravo, metteva dentro una tripla e poi Gatti suggellava ancora. Vantaggio quindi di nuovo consistente per il Cantù. E qui c'è stato il secondo momento topico in cui i padroni di casa avrebbero potuto chiudere l'incontro e invece se lo sono lasciato sfuggire di mano.
Questo è stato il momento in cui Cernusco ha reagito con lo spirito di squadra e l'ossatura rodata, ma - diciamo la verità - è stato anche aiutato a recuperare.
E' accaduto che proprio Gatti, stanchissimo, è andato in lunetta per chiudere la partita e invece ha sbagliato due tiri liberi su due. Nei minuti restanti ha perso due palle decisive e Cernusco ha salutato e vinto per 67-69. Può capitare, soprattutto all'inizio del campionato e addirittura andando all'overtime, quindi in palese esubero di tossine e debito d'ossigeno.
Mi rendo conto che dal fedele racconto di quanto avvenuto in campo, l'esito della sconfitta di Cantù potrebbe quasi sembrare ascrivibile a Gatti. Ma non è affatto così, anzi, ho a lungo esitato se dare proprio a lui il titolo di MVP dell'incontro, per quanto di buono ha fatto e la spinta inesauribile che ha profuso in campo.
In realtà, per questa partita, non mi sento di nominare alcun MVP, ma vorrei però fare alcune considerazioni. Nel Cernusco mi hanno molto colpito due giocatori, il 9 e il 10, che però sono stati anche molto imprecisi e - sul finire - le loro prestazioni sono praticamente crollate, complice un'evidente deficit fisico.
Anche nel Cantù c'è una bella coppia di giocatori, il nr 66 e il già citato Gatti nr 86. Quest'ultimo ha lottato molto, si è battuto e ha fatto cose egregie accanto ad errori marchiani, ma di certo è stato il canturino che ha più radicalizzato, nel bene e nel male, pregi e difetti della sua squadra. E' interessante, ha carattere e forza e sono curioso di vederlo di nuovo all'opera, magari quando la sua condizione fisica, come quella dei compagni, sarà migliore.
Per paradosso, oserei quasi dire che mi ha incuriosito e interessato di più il prossimo divenire del Cantù che non il solido presente, già prefigurabile, del Cernusco. Ma sono entrambe due squadre che tornerò a guardare con piacere ed interesse, perché mi hanno dato l'impressione di poter crescere ancora molto.
 
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confederato
view post Posted on 3/10/2016, 10:45




Grande Nicholas quest' anno hai intenzione di fare qualche "capatina" sui blog dell' U18 o limiterai gli interventi all' U15 e U16 ?
 
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view post Posted on 3/10/2016, 15:03

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Ciao Confederato, grazie. Francamente non so se riuscirò a fare un salto anche nell'under 18, che pure mi attrae molto, ma ho già promesso presenza e cronache nel 15 e nel 16 e i calendari delle partite sono spessissimo in sovrapposizione. Dipendesse solo dalla mia volontà sarei ovunque e racconterei tutto, ma... Comunque aspetto la pubblicazione di tutti i calendari per programmare al meglio i miei spostamenti. Chiedo però a te e a tutti gli altri appassionati che mi scrivono per diverse categorie un piccolo favore: quando avremo i calendari definitivi, segnalatemi le partite-clou, le più significative, e farò di tutto per esserci. Ancora grazie e un saluto a presto.
 
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confederato
view post Posted on 4/10/2016, 11:41




CITAZIONE (nicholasurfe @ 3/10/2016, 16:03) 
Ciao Confederato, grazie. Francamente non so se riuscirò a fare un salto anche nell'under 18, che pure mi attrae molto, ma ho già promesso presenza e cronache nel 15 e nel 16 e i calendari delle partite sono spessissimo in sovrapposizione. Dipendesse solo dalla mia volontà sarei ovunque e racconterei tutto, ma... Comunque aspetto la pubblicazione di tutti i calendari per programmare al meglio i miei spostamenti. Chiedo però a te e a tutti gli altri appassionati che mi scrivono per diverse categorie un piccolo favore: quando avremo i calendari definitivi, segnalatemi le partite-clou, le più significative, e farò di tutto per esserci. Ancora grazie e un saluto a presto.

Farò il possibile, anche se sarà difficile individuare sin da subito le partite-clou nel primo girone. Per i diversi teams dell' U18 molto dipenderà dalla amalgama e dai "rapporti di forza" tra 1999 e 2000 (che può essere non abbiano mai giocato assieme in passato). E' vero che con il passare degli anni la differenza d' età pesa meno, penso però tra un sedicenne e un diciassettenne il differente sviluppo fisico possa avere ancora un sua rilevanza
Alla prossima
 
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2734 replies since 24/9/2016, 13:40   363219 views
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