| Nonostante il punteggio da "cappotto", sono tutt'altro che deluso della mia trasferta a Rezzato. La partita mi è sembrata interessante per vari motivi e il punteggio finale, che è senz'altro amaro per la squadra di casa, era in fondo prevedibile. Basket+ è appena entrata in Eccellenza e nonostante due nuovi arrivi aveva di fronte la grande favorita del torneo, che è rodata e consapevole di sé. Per di più ha ora tra le sue fila il formidabile D'Almeida, proveniente dal Ragusa e sul quale si è molto favoleggiato, ipotizzando che abbia in realtà un'età ben superiore ai 16 anni di categoria, vista la sua straordinaria fisicità. Francamente, io non credo che sia così. Il ragazzo è anzitutto di un'etnia diversa da quella latina e quindi la sua altezza è frutto soltanto di binari di crescita diversi da quelli ai quali siamo abituati normalmente. E' alto, magro e flessuoso e non mi dato affatto l'idea di un 18enne sotto mentite spoglie anagrafiche. Di certo è un privilegio vederlo ora giocare nell'Olimpia e in questo campionato Under 16 Eccellenza, dove sono certo che farà sfracelli in modo continuato.
Venendo alla partita e a quanto ci ha raccontato, devo dire che l'inizio è stato entusiasmante. Le due squadre hanno lottato su un piano di assoluta parità per tutto il primo quarto, che è infatti finito 20-21, con una precisione di tiro che sembrava avere dello straordinario. Per i tre minuti iniziali, i ragazzi delle due squadre sono andati a segno con una percentuale del 100%, per entrambe! Semplicemente fantastico. Pur essendo consapevole che non sarebbe durata, il primo tempo dell'incontro è stato davvero eccellente per qualità tecnica e intensità applicativa. Era evidente che Rezzato era impegnata allo spasimo della concentrazione e che i suoi ragazzi si stavano impegnando al meglio delle proprie possibilità e anche oltre per onorare il loro esordio in categoria. Da subito, è parso evidente che due giocatori si elevavano oltre il livello medio delle squadre, ed erano appunto D'Almeida per Olimpia e Michele Zorat per il Rezzato. La loro partita è stata forse la parte più evidentemente significativa del diverso percorso delle due squadre. D'Almeida è partito sbagliando molto, soprattutto da sotto, con un'imprecisione che nasceva comunque dall'essere sempre al centro dell'azione milanese. Zorat, al contrario, era l'anima e il cuore pulsante della resistenza di Rezzato. Sgusciante, imprendibile, efficace, determinante. Se alla fine del primo quarto le due squadre erano praticamente appaiate, ciò si doveva - per il Rezzato - soprattutto a Zorat. Privo di ogni paura o timore reverenziale o anche semplice emozione da esordio, ha combattuto i primi 10' con una forza davvero notevole. Ad un'analisi attenta, però, la sua straordinaria prestazione non riusciva a coprire alcuni elementi di forte debolezza nei bresciani che a me sembravamo evidenti. Il primo è che Basket+ ha due bravissimi playmaker ma che entrambi sono davvero troppo piccini, troppo troppo troppo. Molto bravi tecnicamente, molto veloci, ma la loro altezza e la loro stazza fisica è davvero incongruente con la pressione fisica, l'intensità e la pressione che i play subiscono in questa categoria. Secondo me è opportuno riflettere su un solo dato relativo al primo quarto, che pure Rezzato ha retto così bene. I portatori di palla bresciani hanno avuto un computo di 6 palle perse a metà campo, in fase di costruzione, contro una sola dei milanesi. Inoltre, l'altezza dei bresciani sotto i tabelloni è parsa da subito insufficiente. I rimbalzi difensivi (lasciamo perdere quelli offensivi) sono stati subito chiaramente un'area di debolezza, e in quell'area Olimpia ha costruito la sua dilagante vittoria non appena la straordinaria precisione di tiro dei bresciani si è affievolita. Ciò è avvenuto poco dopo l'inizio del secondo quarto. Inevitabilmente, la spasmodica concentrazione dei bresciani è calata e Olimpia ha preso subito il largo a metà del tempo, con un punteggio parziale ai 15' che era già di 24-39 e che è poi diventato di 28-53 all'intervallo lungo. Basti considerare che dopo il rientro in campo, nel terzo quarto, il coach di Olimpia ha richiamato in panchina D'Almeida, per poi farlo rientrare solo per pochi minuti di passerella finale. In buona sostanza, non c'era più bisogno che restasse in campo, perché il punteggio era già di 31-63. A 3' dalla fine il nr 31 di Olimpia si è prodotto in un contropiede solitario che ha concluso con una schiacciata a due mani... Non si pensi, però, che Olimpia sia stata tutta e soltanto nella performance del ragazzo. La squadra ha giocato bene, senza cali di concentrazione, e anzi ho molto apprezzato che i suoi giocatori si producessero in raddoppi di marcatura e pressing continuo fino a pochi secondi dalla fine, nonostante il punteggio. Non c'è mai stato, insomma, un vero calo di concentrazione e tra tutti, oltre D'Almeida, ho molto apprezzato il nr 15 dei milanesi, che mi è parso un ragazzo davvero interessante perché concreto e senza fronzoli, capace di giocate lucide ed efficaci. Domani mattina completerò l'analisi della partita non soltanto indicando il mio MVP, ma approfittandone per parlare anche di altre piccole cose. Sono stato molto incerto, comunque, se designare come MVP Zorat o D'Almeida... Per ora buonanotte, a domani anche per l'approfondimento di Cantù-Cernusco.
Edited by nicholasurfe - 2/10/2016, 12:51
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