| CITAZIONE (ex.it @ 16/3/2013, 00:41) CITAZIONE (fede(Buzzer) @ 15/3/2013, 22:50) CITAZIONE (ex.it @ 15/3/2013, 19:26) CITAZIONE (fede(Buzzer) @ 15/3/2013, 15:58) CITAZIONE (ex.it @ 15/3/2013, 15:25) CITAZIONE (fede(Buzzer) @ 15/3/2013, 14:47) Non riconoscere parità di diritti agli individui a prescindere da abitudini sessuali è una forma di omofobia. Mah... sarà colpa di una certa persistente ambiguità circa il significato del termine "omofobia", ma non sono tanto convinto... ...stando alla Treccani per esempio: omofobìa s. f. [comp. di omo(sessuale) e -fobia]. – Avversione ossessiva per gli omosessuali e l’omosessualità. Comunque sia, per evitare di dar vita ad una digressione basata sulla terminologia, credo che convenga aspettare un po' prima di azzardare giudizi lapidari in merito a questo nuovo Pontefice... senza magari pretendere che una istituzione religiosa plurimillenaria divenga anti-tradizionalista dall'oggi al domani. Immagino sia il dizionario enciclopedico della Treccani, che come enciclopedia pura non tratta le voci come un vocabolario... Premesso il distinguo tecnico, cos'è l'avversione? A parte il sinonimo peggiore in assoluto, ovvero "ripugnanza", non è solo un metus, una paura. E' una degenerazione caratterizzante del pensiero, che tende a catalogazione del genere sociale prescindendo, in questo caso, dalle preferenze sessuali del singolo o del gruppo. Questo porta a reazioni di vario tipo, dalla violenza verbale o fisica alla negazione (ed è questo il caso) di diritti fondamentali sul luogo di lavoro, nella vita pubblica o privata, all'interno delle istituzioni, nella comunità. A tal proposito: CITAZIONE "(...) l'omofobia si manifesta nella sfera pubblica e privata sotto forme diverse, quali discorsi intrisi di odio e istigazioni alla discriminazione, dileggio, violenza verbale, psicologica e fisica, persecuzioni e omicidio, discriminazioni in violazione del principio di uguaglianza, limitazioni arbitrarie e irragionevoli dei diritti, spesso giustificate con motivi di ordine pubblico, libertà religiosa e diritto all'obiezione di coscienza"; risoluzione Parlamento Europeo 18 gennaio 2006 Un uomo, qualsiasi sia la carica amministrativa o religiosa ricoperta, che faccia distinzioni tra esseri umani in funzione di lingua, aspetto, etnia, religione professata, sesso o preferenze sessuali, è un razzista. Le dichiarazioni pubbliche fanno testo. Lungi da me l'intenzione di dar vita al consueto chilometrico Off-Topic ma vorrei solo precisare che mi pare la definizione della Treccani tenda a porre l'accento sull'ossessività dell'avversione, come del resto generalmente avviene in riferimento all'uso del termine "fobìa", piuttosto che sull'avversione stessa. Circa la Risoluzione del Parlamento europeo, c'è poco da dire se non che certe pubbliche dichiarazioni, riferite ai più nobili princìpi, non sempre sembrano tener conto della realtà delle cose... tant'è che dal testo da te riportato si potrebbe quasi dedurre che la stessa natura sia da considerarsi omofoba, avendo garantito sì alle coppie omosessuali i mezzi per l'accoppiamento ma non quelli per la procreazione (ad eccezione, mi pare, dei cavallucci marini e di alcuni organismi monocellulari). Insomma tra lo scaraventare un "diversamente abile" giù dal monte Taigeto e il ritenerlo idoneo a ricoprire la carica di presidente degli Stati Uniti c'è una vasta gamma di posizioni intermedie di cui la Risoluzione sembra tener poco conto, quasi a metter sullo stesso piano dileggio ed istigazione all'odio, omicidio ed obiezione di coscienza... Al solito indugi in bizantinismi pur di non ammettere la cruda realtà delle cose. Capisco ti piaccia fare il bastian contrario, ma quando si esagera dovresti capirlo da te. Facciamo una cosa semplice, restando in tema: porta delle dichiarazioni di Bergoglio (ovviamente datate entro il giorno 12 del mese corrente) che ne dimostrino la natura di uomo disposto a riconoscere parità di diritti senza distinzione di sesso o di gusti sessuali. Così magari potremo stabilire con un margine d'errore ragionevolmente ridotto al minimo quale definizione sia maggiormente corretta. Scusa, non pensavo di aver "esagerato"... né mi pare di aver asserito (nemmeno bizantineggiando) che Bergoglio abbia mai fatto dichiarazioni favorevoli all'equiparazione della famiglia omosessuale con quella naturale. Casomai ho azzardato come il termine "omofobìa" (di per sé ambiguo) possa sembrare un po' eccessivo in questo contesto... è un'opinione, niente di più: a me pare eccessivo e a te troppo blando (tant'è che ci aggiungi un carico da 11 dando esplicitamente del razzista ad ogni cattolico/ebreo/musulmano osservante). Opinioni diverse... la base di ogni confronto, no? L'importante è distinguere. Il problema sorge quando una entità religiosa si rivolge direttamente al legislatore positivo di altro Stato per imporre la propria visione del mondo. Se il cattolico/ebreo/musulmano osservante vuole applicare nel suo privato un dettame religioso che lo riguardi direttamente, senza interferire nella vita di altre persone, è libero di farlo secondo scelta e coscienza. Discorso diverso è l'imposizione ad altri. Quando un pontefice parla, lo fa indossando diversi abiti, da quello sacerdotale a quello di Capo di Stato, fino alla qualifica di opinion maker (con predisposizione alla leadership) in materia morale. Le leggi positive tratteggiano ancor meglio di un vocabolario la qualifica di omofobia, descrivendone gli atteggiamenti da censurare. Quello è. Magari alcuni ricordano che all'atto della decisione assunta dal Parlamento Europeo, proprio il Vaticano protestò. Della serie, sono omofobo e mi comporto da tale ma non voglio essere definito così né sanzionato.
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