CITAZIONE (New Gort @ 26/8/2012, 19:45)
Ti lancio però un possibile spunto: non credi che per molte società, magari non Firenze, su cui mi fido delle tue informazioni, per molte società il fatto che ci siano tifosi, forumisti, giornalisti, in assoluta buonafede sicuri, sicurissimi, arcisicuri della solvibilità delle loro società di riferimento, dell'assenza di ritardi, non credi che questo pensiero, supportato magari "dall'omertà di chi sa", sia l'ennesimo, subdolo sistema di alcune società "per pararsi il culo", pagare max il 60% dei compensi e scaricare poi tutto l'effetto negativo di retrocessioni e cessazioni di attività "sui mercenari"???
Guarda, lascerei da parte i forumisti e tifosi in generale, nel senso che le situazioni sono molto eterogenee: noi forumisti di Ruvo prendevamo le notizie qui sul forum, mentre in altre situazioni mi par di capire che ci siano forumisti molto ben informati (o pilotati, per stare nella tua ipotesi) che le notizie sul forum le portano.
Invece sono arcisicuro che tra gli addetti ai lavori (categoria variegata, mi riferisco principalmente agli attori fondamentali: dirigenti, giocatori e allenatori) le notizie viaggino in tempo reale, quindi stai pur certo che se uno firmasse a Ruvo oggi (dico ruvo perchè non c'è più e quindi non urto suscettibilità, non mi sto riferendo alla squadra di c2), saprebbe benissimo di andare probabilmente (non sicuramente, perchè le situazioni cambiano di anno in anno, of course) ad una certa % di pagherò.
Andando oltre: voglio rafforzare il concetto che tu hai espresso circa il rapporto tra risultati sportivi e solvibilità.
Che correlazione ci sia, è innegabile. Che questa non sia unica variabile esplicativa di "risultati deludenti" di una squadra altrettanto.
Io penso che l'equivoco fondamentale stia nella particolare categorizzazione dei "lavoratori dello sport dilettantistico", a cominciare dai contratti che sottoscrivono per arrivare ai diritti classici dei lavoratori. A questo si aggiungono le "pretese" delle varie platee per cui si esibiscono.
Ora, dall'altro lato c'è da ricordare che gli stessi giocatori, se è vero che per un verso lavorano, per un altro verso praticano uno sport. E quello che non capisco è come possano darsi situazioni in cui, nel bel mezzo della pratica sportiva (la partita), possano entrare pensieri e volontà che vanno contro il risultato sportivo.
Perciò, venendo al caso concreto, una squadra che si trovasse in condizioni di mancato pagamento troverebbe tutta la mia stima se, nel corso della settimana, facesse sentire la propria voce (es. Massafra) ma che poi la domenica in campo giocasse per il puro gusto del gioco, ovviamente per sè stessa e non per il pubblico o la società, ma comunque dando il massimo per raggiungere il risultato sportivo che merita di raggiungere in base alle proprie capacità e non in base a quanto percepito.
Discorso scritto malissimo che poteva essere riscritto in metà spazio, ma è tardi e quindi fate finta di niente