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Alcune riflessioni sopra la pallacanestro giovanile

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basketjo
view post Posted on 18/3/2015, 17:59




Nel basket i giocatori senza testa hanno vita breve, una buona testa si applica e cresce nella scuola e nello sport, dando ip giusto spazio e peso alle cose. Se avrà la fortuna di diventare un professionista potrà, una volta terminata la carriera di giocatore (capitano infortuni che l'accorciano), passare a quella di dirigente in maniera più agevole e naturale...questo naturalmente X quelli che sono sempre stati abituati a usare la testa al meglio.
 
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kublaikhan
view post Posted on 18/3/2015, 21:08




CITAZIONE (basketjo @ 18/3/2015, 17:59) 
Nel basket i giocatori senza testa hanno vita breve, una buona testa si applica e cresce nella scuola e nello sport, dando ip giusto spazio e peso alle cose. Se avrà la fortuna di diventare un professionista potrà, una volta terminata la carriera di giocatore (capitano infortuni che l'accorciano), passare a quella di dirigente in maniera più agevole e naturale...questo naturalmente X quelli che sono sempre stati abituati a usare la testa al meglio.

Una volta, forse...
 
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basketjo
view post Posted on 18/3/2015, 22:51




Mi piace continuare a sognare. A volte vedo i sogni realizzati sul parquet. È bello.

CITAZIONE (kublaikhan @ 18/3/2015, 21:08) 
CITAZIONE (basketjo @ 18/3/2015, 17:59) 
Nel basket i giocatori senza testa hanno vita breve, una buona testa si applica e cresce nella scuola e nello sport, dando ip giusto spazio e peso alle cose. Se avrà la fortuna di diventare un professionista potrà, una volta terminata la carriera di giocatore (capitano infortuni che l'accorciano), passare a quella di dirigente in maniera più agevole e naturale...questo naturalmente X quelli che sono sempre stati abituati a usare la testa al meglio.

Una volta, forse...
 
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invinoveritas
view post Posted on 18/3/2015, 23:12




CITAZIONE (basketjo @ 18/3/2015, 22:51) 
Mi piace continuare a sognare. A volte vedo i sogni realizzati sul parquet. È bello.

:quoto: :quoto:
 
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view post Posted on 19/3/2015, 13:35

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CITAZIONE (basketjo @ 18/3/2015, 17:59) 
Nel basket i giocatori senza testa hanno vita breve, una buona testa si applica e cresce nella scuola e nello sport, dando ip giusto spazio e peso alle cose. Se avrà la fortuna di diventare un professionista potrà, una volta terminata la carriera di giocatore (capitano infortuni che l'accorciano), passare a quella di dirigente in maniera più agevole e naturale...questo naturalmente X quelli che sono sempre stati abituati a usare la testa al meglio.

Il problema non sono i ragazzi ma gli allenatori e le società che inculcano nei ragazzi( ma anche nei genitori purtroppo) l'idea che il basket sia tutto illudendoli sul loro futuro.

Purtroppo le possibilità di arrivare in serie A/B per un giovane di 13 anni sono infinitesime. Eppure ci sono ragazzi che per allenarsi e giocare in una società di prestigio si spostano anche di 100 km per 4 volte alla settimana.

Hai ragione basketjo, i ragazzi senza testa non vanno avanti ma mi spieghi come può studiare un 13 enne che da Voghera, Seregno, Vigevano e da altri luoghi si sposta giornalmente a Milano per allenarsi?
 
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view post Posted on 20/3/2015, 02:11
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CITAZIONE (Hakeem @ 19/3/2015, 13:35) 
CITAZIONE (basketjo @ 18/3/2015, 17:59) 
Nel basket i giocatori senza testa hanno vita breve, una buona testa si applica e cresce nella scuola e nello sport, dando ip giusto spazio e peso alle cose. Se avrà la fortuna di diventare un professionista potrà, una volta terminata la carriera di giocatore (capitano infortuni che l'accorciano), passare a quella di dirigente in maniera più agevole e naturale...questo naturalmente X quelli che sono sempre stati abituati a usare la testa al meglio.

Il problema non sono i ragazzi ma gli allenatori e le società che inculcano nei ragazzi( ma anche nei genitori purtroppo) l'idea che il basket sia tutto illudendoli sul loro futuro.

Purtroppo le possibilità di arrivare in serie A/B per un giovane di 13 anni sono infinitesime. Eppure ci sono ragazzi che per allenarsi e giocare in una società di prestigio si spostano anche di 100 km per 4 volte alla settimana.

Hai ragione basketjo, i ragazzi senza testa non vanno avanti ma mi spieghi come può studiare un 13 enne che da Voghera, Seregno, Vigevano e da altri luoghi si sposta giornalmente a Milano per allenarsi?

Sicuramente mi ripeto,ma perché un ragazzino di 13 anni deve fare tanti km per giocare a pallacanestro?E perché i genitori permettono ai loro figli di mettere a rischio un anno scolastico per praticare uno sport?Io mi sono sentito rispondere"Decide lui" oppure "Non posso dire di no ad un suo desiderio" o anche "Basta che lui sia contento".Ma un ragazzino a quell'età può essere così maturo da considerare compiutamente i pro ed i contro di una simile scelta?Non dovrebbero essere i genitori ad indirizzarlo per il meglio il figlio?Una volta il problema non si poneva neanche,decevano i genitori,punto.Adesso le cose sono cambiate,e non sono convinto in meglio.
 
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basketjo
view post Posted on 20/3/2015, 07:48




Legalmente fino ai 18 anni decidono x lui i genitori, poche storie. Che poi sia opportuno condividere la scelta è un'altra considerazione, gli si offre la possibilità, spesso onerosa sotto vari aspetti per i genitori, di allenarsi ad un certo livello a patto di saper equilibrare l'impegno scolastico, principale obiettivo, viceversa si ritorna sulla scelta iniziale. Io la vedo così.
CITAZIONE (DeanSmith47 @ 20/3/2015, 02:11) 
CITAZIONE (Hakeem @ 19/3/2015, 13:35) 
CITAZIONE (basketjo @ 18/3/2015, 17:59) 
Nel basket i giocatori senza testa hanno vita breve, una buona testa si applica e cresce nella scuola e nello sport, dando ip giusto spazio e peso alle cose. Se avrà la fortuna di diventare un professionista potrà, una volta terminata la carriera di giocatore (capitano infortuni che l'accorciano), passare a quella di dirigente in maniera più agevole e naturale...questo naturalmente X quelli che sono sempre stati abituati a usare la testa al meglio.

Il problema non sono i ragazzi ma gli allenatori e le società che inculcano nei ragazzi( ma anche nei genitori purtroppo) l'idea che il basket sia tutto illudendoli sul loro futuro.

Purtroppo le possibilità di arrivare in serie A/B per un giovane di 13 anni sono infinitesime. Eppure ci sono ragazzi che per allenarsi e giocare in una società di prestigio si spostano anche di 100 km per 4 volte alla settimana.

Hai ragione basketjo, i ragazzi senza testa non vanno avanti ma mi spieghi come può studiare un 13 enne che da Voghera, Seregno, Vigevano e da altri luoghi si sposta giornalmente a Milano per allenarsi?

Sicuramente mi ripeto,ma perché un ragazzino di 13 anni deve fare tanti km per giocare a pallacanestro?E perché i genitori permettono ai loro figli di mettere a rischio un anno scolastico per praticare uno sport?Io mi sono sentito rispondere"Decide lui" oppure "Non posso dire di no ad un suo desiderio" o anche "Basta che lui sia contento".Ma un ragazzino a quell'età può essere così maturo da considerare compiutamente i pro ed i contro di una simile scelta?Non dovrebbero essere i genitori ad indirizzarlo per il meglio il figlio?Una volta il problema non si poneva neanche,decevano i genitori,punto.Adesso le cose sono cambiate,e non sono convinto in meglio.
 
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basketjo
view post Posted on 20/3/2015, 22:03




Caro Hakeem a 13 se i genitori possono accompagnarlo agli allenamenti 3 volte a settimana come premio per la resa scolastica, questo può costituire un buon compromesso. Danilo Gallinari ha fatto il liceo scientifico a Codogno, non è mai stato giustificato dalla famiglia per impegni sportivi a livello nazionale: sicuramente è dura e difficile, ma se è la cosa che ami di più sei disposto ai sacrifici...avviene in ogni sport.

CITAZIONE (Hakeem @ 19/3/2015, 13:35) 
CITAZIONE (basketjo @ 18/3/2015, 17:59) 
Nel basket i giocatori senza testa hanno vita breve, una buona testa si applica e cresce nella scuola e nello sport, dando ip giusto spazio e peso alle cose. Se avrà la fortuna di diventare un professionista potrà, una volta terminata la carriera di giocatore (capitano infortuni che l'accorciano), passare a quella di dirigente in maniera più agevole e naturale...questo naturalmente X quelli che sono sempre stati abituati a usare la testa al meglio.

Il problema non sono i ragazzi ma gli allenatori e le società che inculcano nei ragazzi( ma anche nei genitori purtroppo) l'idea che il basket sia tutto illudendoli sul loro futuro.

Purtroppo le possibilità di arrivare in serie A/B per un giovane di 13 anni sono infinitesime. Eppure ci sono ragazzi che per allenarsi e giocare in una società di prestigio si spostano anche di 100 km per 4 volte alla settimana.

Hai ragione basketjo, i ragazzi senza testa non vanno avanti ma mi spieghi come può studiare un 13 enne che da Voghera, Seregno, Vigevano e da altri luoghi si sposta giornalmente a Milano per allenarsi?
 
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Casciaball
view post Posted on 20/3/2015, 23:45




Conosco poco la realtà del mondo della pallacanestro, nel calcio abbiamo diversi giovani (da i 14 anni in su) che vengono da diverse parti d'Italia, in particolare dal sud; nella speranza di fare fortuna in un Club, vivono in strutture messe a disposizione delle Società, monolocali di solito,insieme ad altri ragazzi. La famiglia la vedono, se va bene, una volta al mese; devono sapersi organizzare: sveglia alla mattina presto, risveglio muscolare, colazione, scuola e pomeriggio allenamenti; la sera si studia e poi a nanna presto. Prevalentemente frequentano studi professionali (geometra, ragionieri) non certo il liceo classico. E' dura, ma ci mettono il massimo impegno pur sapendo che pochissimi di loro avranno la fortuna di diventare professionisti o fare carriera. Pochi, ma c'è anche chi va all'estero, accolti da famiglie che si prestano a fare da tutori. Credetemi e' una vita di sacrifici, e a 14 anni devi essere molto motivato e determinato altrimenti molli dopo pochi mesi.
 
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view post Posted on 21/3/2015, 01:18
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CITAZIONE (Casciaball @ 20/3/2015, 23:45) 
Conosco poco la realtà del mondo della pallacanestro, nel calcio abbiamo diversi giovani (da i 14 anni in su) che vengono da diverse parti d'Italia, in particolare dal sud; nella speranza di fare fortuna in un Club, vivono in strutture messe a disposizione delle Società, monolocali di solito,insieme ad altri ragazzi. La famiglia la vedono, se va bene, una volta al mese; devono sapersi organizzare: sveglia alla mattina presto, risveglio muscolare, colazione, scuola e pomeriggio allenamenti; la sera si studia e poi a nanna presto. Prevalentemente frequentano studi professionali (geometra, ragionieri) non certo il liceo classico. E' dura, ma ci mettono il massimo impegno pur sapendo che pochissimi di loro avranno la fortuna di diventare professionisti o fare carriera. Pochi, ma c'è anche chi va all'estero, accolti da famiglie che si prestano a fare da tutori. Credetemi e' una vita di sacrifici, e a 14 anni devi essere molto motivato e determinato altrimenti molli dopo pochi mesi.

Certo che son sacrifici,ma il traguardo che ti prospetta il calcio è esponenzialmente maggiore di quello che ti può offrire la pallacanestro.
Stai parlando di ragazzi che entrano in un settore giovanile di società professionistiche al termine del quale,se non hanno avuto infortuni e se la testa l'hanno sulle spalle un contratto in B o in Lega Pro lo trovano e li girano ancora abbastanza soldi per vivere meglio di un operaio o di un impiegato,faticando meno e facendo quello che ti piace,casomai il problema sarà quello dell'inserimento nel mondo del lavoro a carriera terminata.
Con la pallacanestro se non arrivi in serie A,piena di stranieri,o il A2Gold o Silver,non ti mantieni e il problema del dopo rimane.
 
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view post Posted on 21/3/2015, 09:03

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CITAZIONE (basketjo @ 20/3/2015, 22:03) 
Caro Hakeem a 13 se i genitori possono accompagnarlo agli allenamenti 3 volte a settimana come premio per la resa scolastica, questo può costituire un buon compromesso. Danilo Gallinari ha fatto il liceo scientifico a Codogno, non è mai stato giustificato dalla famiglia per impegni sportivi a livello nazionale

Gallinari ha fatto il suo primo anno fuori di casa che aveva 17 anni a Pavia dove giocava in Legadue nell'Edimes e ha frequentato il Copernico liceo scientifico.
Lo stesso anno ha anche esordito in Eurolega con Olimpia, convocato solo per le gare interne.
 
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basketjo
view post Posted on 21/3/2015, 10:42




Confermo e quoto

CITAZIONE (Casciaball @ 20/3/2015, 23:45) 
Conosco poco la realtà del mondo della pallacanestro, nel calcio abbiamo diversi giovani (da i 14 anni in su) che vengono da diverse parti d'Italia, in particolare dal sud; nella speranza di fare fortuna in un Club, vivono in strutture messe a disposizione delle Società, monolocali di solito,insieme ad altri ragazzi. La famiglia la vedono, se va bene, una volta al mese; devono sapersi organizzare: sveglia alla mattina presto, risveglio muscolare, colazione, scuola e pomeriggio allenamenti; la sera si studia e poi a nanna presto. Prevalentemente frequentano studi professionali (geometra, ragionieri) non certo il liceo classico. E' dura, ma ci mettono il massimo impegno pur sapendo che pochissimi di loro avranno la fortuna di diventare professionisti o fare carriera. Pochi, ma c'è anche chi va all'estero, accolti da famiglie che si prestano a fare da tutori. Credetemi e' una vita di sacrifici, e a 14 anni devi essere molto motivato e determinato altrimenti molli dopo pochi mesi.


Certo ZioIvanPV, Danilo a 17 anni ha lasciato il Lodigiano prima per l'esperienza di Pavia poi Milano. Quello che voglio sostenere è che solo un ragazzo estremamente motivato, seguito da una famiglia che ha chiari gli obiettivi condivisi con il figlio, può fare le scelte che ha fatto Danilo. Il papà, laureato, gli diceva: se l'ho fatto io puoi farlo anche tu.

CITAZIONE (ZioIvanPV @ 21/3/2015, 09:03) 
CITAZIONE (basketjo @ 20/3/2015, 22:03) 
Caro Hakeem a 13 se i genitori possono accompagnarlo agli allenamenti 3 volte a settimana come premio per la resa scolastica, questo può costituire un buon compromesso. Danilo Gallinari ha fatto il liceo scientifico a Codogno, non è mai stato giustificato dalla famiglia per impegni sportivi a livello nazionale

Gallinari ha fatto il suo primo anno fuori di casa che aveva 17 anni a Pavia dove giocava in Legadue nell'Edimes e ha frequentato il Copernico liceo scientifico.
Lo stesso anno ha anche esordito in Eurolega con Olimpia, convocato solo per le gare interne.
 
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Talete
view post Posted on 21/3/2015, 11:44




Buongiorno,
Mi intrometto.
Dalla mia poca esperienza, nel basket è una rarità trovare società che svolgano un servizio di trasporto dei ragazzi per e da gli allenamenti, come avviene molto più abitualmente in altri sports.
Con l'aumento del numero degli allenamenti, molti ragazzi smettono di giocare perché i parenti non riescono/vogliono supportarli logisticamente (difficilmente passare a realtà meno impegnative soddisfa l'ego dei ragazzi).
Mi sembra che la selezione, a parte i palesemente più dotati che godono di un maggiore supporto dalle società, spesso e troppo avvenga sulla scorta dei "sacrifici" dei genitori/nonni, etc. più che sulle effettive prospettive di crescita dei giovani atleti.
Un simile impegno altrettanto spesso sfocia in un accanimento esagerato di detti parenti volontariamente o necessariamente onnipresenti ad allenamenti e partite che - forse per dare un senso a tanto impegno temporale - diventano dei fanatici, si auto convincono che il figlio di 15 anni sia un prospetto nba (dimenticando che la genetica è scienza piuttosto precisa e difficilmente da due normotipi nasce un gigante) e quindi Val la pena trascurare lo studio
 
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basketjo
view post Posted on 21/3/2015, 14:02




Quello del trasporto è un problema, il rischio che con le famiglie accada quello che hai prospettato è reale, sta nella saggezza dei genitori trovare insieme ai ragazzi l'equilibrio.

CITAZIONE (Talete @ 21/3/2015, 11:44) 
Buongiorno,
Mi intrometto.
Dalla mia poca esperienza, nel basket è una rarità trovare società che svolgano un servizio di trasporto dei ragazzi per e da gli allenamenti, come avviene molto più abitualmente in altri sports.
Con l'aumento del numero degli allenamenti, molti ragazzi smettono di giocare perché i parenti non riescono/vogliono supportarli logisticamente (difficilmente passare a realtà meno impegnative soddisfa l'ego dei ragazzi).
Mi sembra che la selezione, a parte i palesemente più dotati che godono di un maggiore supporto dalle società, spesso e troppo avvenga sulla scorta dei "sacrifici" dei genitori/nonni, etc. più che sulle effettive prospettive di crescita dei giovani atleti.
Un simile impegno altrettanto spesso sfocia in un accanimento esagerato di detti parenti volontariamente o necessariamente onnipresenti ad allenamenti e partite che - forse per dare un senso a tanto impegno temporale - diventano dei fanatici, si auto convincono che il figlio di 15 anni sia un prospetto nba (dimenticando che la genetica è scienza piuttosto precisa e difficilmente da due normotipi nasce un gigante) e quindi Val la pena trascurare lo studio


Alcune società hanno i trasporti organizzati, altre (poche) le forestieriè che però a 14 anni sono "rischiose" per la rendita scolastica dei ragazzi e per il loro equilibrio affettivo. Per il resto è gestione autonoma...è duretta, si.
 
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Talete
view post Posted on 21/3/2015, 18:04




Grazie della risposta.
Penso che le foresterie siano riservate a ragazzi ritenuti di maggior prospetto.
Io parlavo più di ragazzi normali, magari in ritardo di maturazione atletica perché dotati di un fisico "complesso" (difficile essere ben coordinati e reattivi quando cresci 10 cm. all'anno per 2/3 anni), che ho visto lasciare perché i genitori non volevano/potevano avere un impegno pressoché quotidiano.
Penso che lo sport giovanile debba avere anche una funzione sociale ed educativa per i i ragazzi.
Mi chiedo se sia veramente così oneroso mettere a disposizione un servizio navetta.
Credo che il costo per le famiglie sarebbe inferiore a quello per i singoli trasporti.
Boh....
 
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273 replies since 18/6/2012, 11:00   28366 views
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