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Alcune riflessioni sopra la pallacanestro giovanile

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view post Posted on 23/7/2014, 15:50
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forumista del millennio

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CITAZIONE (remirro de orco @ 22/7/2014, 14:40) 
CITAZIONE (giangi68re @ 22/7/2014, 07:53) 
@MAXMAURO: questo è quello che dovrebbero fare tutti, però con questo lavoro puoi passare dai campionati provinciali all'elite, per fare campionati di eccellenza o hai la fortuna di pescare qualche talento (fisico e/o tecnico) super, oppure devi avere un'organizzazione professionale e/o fare un po' di reclutamento (o essere in una città grande dove non ci sono altre società di basket).

Ho sempre saputo che il campo di basket è lungo 28 mt e largo 15 mt e il canestro si trova ad un altezza di 3,05 mt per cui servono si atleti che sono veloci e agili ma anche atleti che sono alti.
Troppo spesso si cerca di sfruttare le caratteristiche dei ragazzi senza farli migliorare dal punto di vista tecnico e quindi si vedono squadre che fanno della velocità il proprio punto di forza tralasciando di utilizzare invece atleti che a 12 anni sono alti 180cm ma sicuramente lenti.

Questi ragazzi non sono agili come i piccoli per due semplici motivi il primo,come dice Maxmauro, perchè magari provengono da famiglie iperprotettive, il secondo perché spostare quella mole è molto più difficile che muovere un atleta alto 160 cm.

Quindi cosa servirebbe a questi atleti alti e grossi(quando si è alti 180 cm si pesa sicuramente di più di chi è alto 160 cm) ?

Sicuramente servirebbe un allenatore che sia capace, con esercizi mirati di mobilità, di fargli raggiungere una velocità ed una agilità sufficienti per competere ad armi pari con gli altri che sono più veloci ma anche più bassi.

Servirebbe maggior considerazione da parte delle società e degli allenatori che potrebbero dedicare loro un po' del proprio tempo facendo allenamenti individuali volti a tirare fuori le potenzialità di tutti gli atleti.

Invece molte società tendono a chiamare i migliori per poter vincere il campionato eccellenza o non so che cosa, dimenticando che allenare i giocatori di altre società non fa il bene della propria, perché è miope spendere soldi per uno staff di allenatori competenti messi a disposizione di giocatori il cui cartellino è proprietà di altre società.

Caro Remirro io ho invece sempre visto privilegiare ragazzi alti anche se poco agili e spesso farli giocare a 13 e 14 anni in posizione di post come se un domani dovessero diventare tutti Dino Meneghin. Nel mio piccolo di allenatore di una piccola società di provincia a quell'età cerco di migliorare a tutti i fondamentali con e senza palla, lasciando le specializzazioni a età un po' più mature, quando lo sviluppo fisico dei ragazzi è più chiaro. Non è detto che un ragazzino che a 13 anni è 1.80 diventi 2m, potrebbe fermarsi lì e allora tanto vale che sappia anche palleggiare, penetrare, tirare da fuori etc.
 
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remirro de orco
view post Posted on 23/7/2014, 23:44




CITAZIONE (EridioLakers @ 23/7/2014, 16:50) 
Caro Remirro io ho invece sempre visto privilegiare ragazzi alti anche se poco agili e spesso farli giocare a 13 e 14 anni in posizione di post come se un domani dovessero diventare tutti Dino Meneghin. Nel mio piccolo di allenatore di una piccola società di provincia a quell'età cerco di migliorare a tutti i fondamentali con e senza palla, lasciando le specializzazioni a età un po' più mature, quando lo sviluppo fisico dei ragazzi è più chiaro. Non è detto che un ragazzino che a 13 anni è 1.80 diventi 2m, potrebbe fermarsi lì e allora tanto vale che sappia anche palleggiare, penetrare, tirare da fuori etc.

Caro EridioLakers,

Il mio era un esempio su come molti allenatori siano miopi nell'applicazione del metodo di allenamento e tu me ne hai dato la conferma. Ci sono allenatori che privilegiano gli alti, altri privilegiano i veloci ma sono pochi che privilegiano l'insegnamento dei fondamentali.
 
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view post Posted on 24/7/2014, 07:08
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Caro EridioLakers,

Il mio era un esempio su come molti allenatori siano miopi nell'applicazione del metodo di allenamento e tu me ne hai dato la conferma. Ci sono allenatori che privilegiano gli alti, altri privilegiano i veloci ma sono pochi che privilegiano l'insegnamento dei fondamentali.
[/QUOTE]

Siamo d'accordo, diciamo che per molti il risultato da conseguire è la vittoria della squadra, per alcuni gli obiettivi sono altri. Ma qui sia apre un capitolo enorme...
 
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WoundedKnee
view post Posted on 24/7/2014, 09:14




CITAZIONE (EridioLakers @ 24/7/2014, 08:08) 
Caro EridioLakers,
Il mio era un esempio su come molti allenatori siano miopi nell'applicazione del metodo di allenamento e tu me ne hai dato la conferma. Ci sono allenatori che privilegiano gli alti, altri privilegiano i veloci ma sono pochi che privilegiano l'insegnamento dei fondamentali.

Siamo d'accordo, diciamo che per molti il risultato da conseguire è la vittoria della squadra, per alcuni gli obiettivi sono altri. Ma qui sia apre un capitolo enorme...
[/QUOTE]

Esatto,
Del tipo:

Fabio Capello all’attacco: “Certi allenatori delle giovanili andrebbero messi in prigione”

www.calcioweb.eu/2014/07/fabio-cape...rigione/110431/

Però come la mettiamo con la normativa FIP che premia chi arriva nelle posizioni di vertice o chi ha i Santi in Paradiso?

Edited by WoundedKnee - 24/7/2014, 10:42
 
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Maxmauro
view post Posted on 24/7/2014, 10:57




Quello che si diceva all'inizio di questi post era di avere cura nella scelta della propria società di basket. A volte quella più comoda perchè vicino casa ha per obiettivo la vittoria, presto e subito fin dal Minibasket, ottenuta magari facendo una feroce campagna acquisti nei paesi limitrofi. La società e gli allenatori ottengono fama e gloria e forse anche economicamente qualche vantaggio con la FIP, il danno però viene fatto nel vivaio. La squadra competitiva è costituita prevalentemente da ragazzini che sono avanti a livello di motricità, perchè magari vivono h24 in un contesto dove abitudinariamente devono farsi largo con le proprie forze. Il bambino che è cresciuto in maniera "protetta" deve invece fare un lavoro maggiore per recuperare atletismo, grinta e voglia di competere e la ricerca di una società che gli permetta questo tipo di crescita diventa fondamentale. Diventando più grandi la differenza atletica diminuisce e cominceranno a prevalere altri valori come l'intelligenza di gioco,tecnica, carattere, fisicità, volontà, motivazione del giocatore.
Se vengono fatte delle selezioni anticipatamente assegnando ai primi: campionati e tornei più importanti, allenatori più blasonati, allenamenti con atleti più grandi etc etc io sto facendo un brutto lavoro verso gli altri che sono colpevoli solamente di non essere pronti a 8-10 anni. Questo tipo di lavoro porta secondo me a vincere campionati di minibasket e magari qualcuno dei primi anni di giovanili ma per vincere campionati di alto livello non si può prescindere dall'altro tipo di organizzazione, che privilegia cioè l'insegnamento dei fondamentali del basket aspettando la maturazione del giocatore.


In una intervista di qualche giorno fa a Gallinari:

Giornalista: Qual è l’età chiave per capire, il bivio?

Gallinari:Direi 16-18 anni

Giornalista:Prima si può sognare anche se non sei il più forte della squadra? O viceversa tu avevi un amico, un Tony qualsiasi, che era più forte di te e oggi fa, chessò, l’idraulico?

Gallinari:Certo, prima i valori contano fino a lì. Io da piccolo rimbalzavo su molti compagni, fisicamente ero limitato (oggi è 2 metri e 8 per cento chili, Ndr). C’è n’era un sacco di più forti. Per esempio, ricordo Davide Rosignoli, dominante. A dire il vero è buono anche oggi, credo giochi in B o in A/2

Ora banalmente se Gallinari si fosse trovato da piccolo nella società sbagliata, probabilmente avrebbero portato avanti Rosignoli perchè gli permetteva di vincere il torneo di Minibasket. Anche Cinciarini ebbe difficoltà a farsi spazio nelle giovanili. Daniel Hackett invece, ha masticato amaro per anni, non lo convocavano nelle giovanili perchè lo ritenevano lento...da qui adesso la sua ritrosia nei confronti della nazionale.


Julio Velasco, l'allenatore della nazionale femminile di Pallavolo, a un giornalista che gli chiedeva quale fosse il suo segreto, rispose "Allenare è meraviglioso perchè ti permette di plasmare e creare dei campioni sfruttando il talento che ogni ragazzo ha dentro, se non sono bravo a fare questo ho sbagliato mestiere".

Ci vorrebbe un Velasco in ogni squadra di Minibasket.
 
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view post Posted on 24/7/2014, 13:42
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forumista del millennio

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CITAZIONE (Maxmauro @ 24/7/2014, 11:57) 
Quello che si diceva all'inizio di questi post era di avere cura nella scelta della propria società di basket. A volte quella più comoda perchè vicino casa ha per obiettivo la vittoria, presto e subito fin dal Minibasket, ottenuta magari facendo una feroce campagna acquisti nei paesi limitrofi. La società e gli allenatori ottengono fama e gloria e forse anche economicamente qualche vantaggio con la FIP, il danno però viene fatto nel vivaio. La squadra competitiva è costituita prevalentemente da ragazzini che sono avanti a livello di motricità, perchè magari vivono h24 in un contesto dove abitudinariamente devono farsi largo con le proprie forze. Il bambino che è cresciuto in maniera "protetta" deve invece fare un lavoro maggiore per recuperare atletismo, grinta e voglia di competere e la ricerca di una società che gli permetta questo tipo di crescita diventa fondamentale. Diventando più grandi la differenza atletica diminuisce e cominceranno a prevalere altri valori come l'intelligenza di gioco,tecnica, carattere, fisicità, volontà, motivazione del giocatore.
Se vengono fatte delle selezioni anticipatamente assegnando ai primi: campionati e tornei più importanti, allenatori più blasonati, allenamenti con atleti più grandi etc etc io sto facendo un brutto lavoro verso gli altri che sono colpevoli solamente di non essere pronti a 8-10 anni. Questo tipo di lavoro porta secondo me a vincere campionati di minibasket e magari qualcuno dei primi anni di giovanili ma per vincere campionati di alto livello non si può prescindere dall'altro tipo di organizzazione, che privilegia cioè l'insegnamento dei fondamentali del basket aspettando la maturazione del giocatore.


In una intervista di qualche giorno fa a Gallinari:

Giornalista: Qual è l’età chiave per capire, il bivio?

Gallinari:Direi 16-18 anni

Giornalista:Prima si può sognare anche se non sei il più forte della squadra? O viceversa tu avevi un amico, un Tony qualsiasi, che era più forte di te e oggi fa, chessò, l’idraulico?

Gallinari:Certo, prima i valori contano fino a lì. Io da piccolo rimbalzavo su molti compagni, fisicamente ero limitato (oggi è 2 metri e 8 per cento chili, Ndr). C’è n’era un sacco di più forti. Per esempio, ricordo Davide Rosignoli, dominante. A dire il vero è buono anche oggi, credo giochi in B o in A/2

Ora banalmente se Gallinari si fosse trovato da piccolo nella società sbagliata, probabilmente avrebbero portato avanti Rosignoli perchè gli permetteva di vincere il torneo di Minibasket. Anche Cinciarini ebbe difficoltà a farsi spazio nelle giovanili. Daniel Hackett invece, ha masticato amaro per anni, non lo convocavano nelle giovanili perchè lo ritenevano lento...da qui adesso la sua ritrosia nei confronti della nazionale.


Julio Velasco, l'allenatore della nazionale femminile di Pallavolo, a un giornalista che gli chiedeva quale fosse il suo segreto, rispose "Allenare è meraviglioso perchè ti permette di plasmare e creare dei campioni sfruttando il talento che ogni ragazzo ha dentro, se non sono bravo a fare questo ho sbagliato mestiere".

Ci vorrebbe un Velasco in ogni squadra di Minibasket.

:quoto: tutto o quasi, però:
- come la mettiamo quando ti capita di avere bambini o ragazzini che non saltano un allenamento neanche se hanno il tifo petecchiale, arrivano mezz'ora prima dell'allenamento e, se possono, si fermano anche un po' dopo (guarda caso sono sempre i migliori giocatori che hai)? Non li premi facendoli giocare di più e indicandoli a esempio per gli altri, indipendentemente dai risultati?
- come fai a coniugare il raggiungimento di obiettivi "nobili" (crescita tecnica e fisica individuale, spirito di squadra, etc etc) con quelli più prosaici (la vittoria in qualche partita) che generano entusiasmo nei ragazzi e nei genitori, i quali ultimi non ne approfitteranno al primo refolo di vento per portare il loro figliuolo a sciare, a giocare a calcio ( :bleah: ) o a fare break dance?
 
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Maxmauro
view post Posted on 24/7/2014, 14:50




CITAZIONE
Eridio

Il lavoro di un buon coach è essenziale, diffidate da chi dopo una settimana che allena vostro figlio non si ricorda neanche come si chiama.
 
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WoundedKnee
view post Posted on 24/7/2014, 16:27




CITAZIONE (EridioLakers @ 24/7/2014, 14:42) 
CITAZIONE (Maxmauro @ 24/7/2014, 11:57) 
Quello che si diceva all'inizio di questi post era di avere cura nella scelta della propria società di basket. A volte quella più comoda perchè vicino casa ha per obiettivo la vittoria, presto e subito fin dal Minibasket, ottenuta magari facendo una feroce campagna acquisti nei paesi limitrofi. La società e gli allenatori ottengono fama e gloria e forse anche economicamente qualche vantaggio con la FIP, il danno però viene fatto nel vivaio. La squadra competitiva è costituita prevalentemente da ragazzini che sono avanti a livello di motricità, perchè magari vivono h24 in un contesto dove abitudinariamente devono farsi largo con le proprie forze. Il bambino che è cresciuto in maniera "protetta" deve invece fare un lavoro maggiore per recuperare atletismo, grinta e voglia di competere e la ricerca di una società che gli permetta questo tipo di crescita diventa fondamentale. Diventando più grandi la differenza atletica diminuisce e cominceranno a prevalere altri valori come l'intelligenza di gioco,tecnica, carattere, fisicità, volontà, motivazione del giocatore.
Se vengono fatte delle selezioni anticipatamente assegnando ai primi: campionati e tornei più importanti, allenatori più blasonati, allenamenti con atleti più grandi etc etc io sto facendo un brutto lavoro verso gli altri che sono colpevoli solamente di non essere pronti a 8-10 anni. Questo tipo di lavoro porta secondo me a vincere campionati di minibasket e magari qualcuno dei primi anni di giovanili ma per vincere campionati di alto livello non si può prescindere dall'altro tipo di organizzazione, che privilegia cioè l'insegnamento dei fondamentali del basket aspettando la maturazione del giocatore.


In una intervista di qualche giorno fa a Gallinari:

Giornalista: Qual è l’età chiave per capire, il bivio?

Gallinari:Direi 16-18 anni

Giornalista:Prima si può sognare anche se non sei il più forte della squadra? O viceversa tu avevi un amico, un Tony qualsiasi, che era più forte di te e oggi fa, chessò, l’idraulico?

Gallinari:Certo, prima i valori contano fino a lì. Io da piccolo rimbalzavo su molti compagni, fisicamente ero limitato (oggi è 2 metri e 8 per cento chili, Ndr). C’è n’era un sacco di più forti. Per esempio, ricordo Davide Rosignoli, dominante. A dire il vero è buono anche oggi, credo giochi in B o in A/2

Ora banalmente se Gallinari si fosse trovato da piccolo nella società sbagliata, probabilmente avrebbero portato avanti Rosignoli perchè gli permetteva di vincere il torneo di Minibasket. Anche Cinciarini ebbe difficoltà a farsi spazio nelle giovanili. Daniel Hackett invece, ha masticato amaro per anni, non lo convocavano nelle giovanili perchè lo ritenevano lento...da qui adesso la sua ritrosia nei confronti della nazionale.


Julio Velasco, l'allenatore della nazionale femminile di Pallavolo, a un giornalista che gli chiedeva quale fosse il suo segreto, rispose "Allenare è meraviglioso perchè ti permette di plasmare e creare dei campioni sfruttando il talento che ogni ragazzo ha dentro, se non sono bravo a fare questo ho sbagliato mestiere".

Ci vorrebbe un Velasco in ogni squadra di Minibasket.

:quoto: tutto o quasi, però:
- come la mettiamo quando ti capita di avere bambini o ragazzini che non saltano un allenamento neanche se hanno il tifo petecchiale, arrivano mezz'ora prima dell'allenamento e, se possono, si fermano anche un po' dopo (guarda caso sono sempre i migliori giocatori che hai)? Non li premi facendoli giocare di più e indicandoli a esempio per gli altri, indipendentemente dai risultati?
- come fai a coniugare il raggiungimento di obiettivi "nobili" (crescita tecnica e fisica individuale, spirito di squadra, etc etc) con quelli più prosaici (la vittoria in qualche partita) che generano entusiasmo nei ragazzi e nei genitori, i quali ultimi non ne approfitteranno al primo refolo di vento per portare il loro figliuolo a sciare, a giocare a calcio ( :bleah: ) o a fare break dance?

Gallinari, chi il figlio di Vittorio?
Quello che giocava in serie A a Mlano?
Boh, andiamo, come si fa a confonderlo o a non considerarlo?
Altezza due metri e otto centimetri limitato per il basket?
Sarebbe come adesso a calcio uno che si trovasse ad allenare il figlio di Kaka, Il piccolo Luca e non lo considerasse nemmeno e lo mettesse subito da parte o chi non facesse entrare in campo Gentile.
Ma di che cosa stiamo parlando? Certo c'è chi confonde un bassotto per un alano ma non conosce i cani. Il vecchio film era "4 bassotti per un danese", si possono confondere lucciole per lanterne, Roma per toma, fischi per fiaschi, Torino per tombino, tutto è possibile.
Da sempre il punto critico era la categoria "cadetti" adesso under 17, dove due annate confluiscono in una e laselezione diventa quindi pesante ma non è certo una novità, è la legge dei numeri se 20 diventano 10.
 
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view post Posted on 24/7/2014, 16:54
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CITAZIONE (Maxmauro @ 24/7/2014, 15:50) 
CITAZIONE
Eridio

Il lavoro di un buon coach è essenziale, diffidate da chi dopo una settimana che allena vostro figlio non si ricorda neanche come si chiama.

Certo che è così, io voglio essere amato dai miei ragazzi: se scappa un urlo è perché gli voglio bene, se mi fossero indifferenti non mi dannerei l'anima per insegnargli le cose.
 
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Maxmauro
view post Posted on 26/7/2014, 13:51




Wondedknee io credo a quello che dice danilo nella sua intervista. Gli allenatori sono fondamentali e trovare quelli giusti ti cambia la carriera sportiva. Da 15 anni jesi sforna campioni del mondo di fioretto secondo voi è merito del clima o di chi li allena? Se avessimo gente come ettore messina ad allenare e formare tecnici delle giovanili i risultati sarebbero migliori.
 
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view post Posted on 28/7/2014, 07:30
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Maxmauro, sforna campioni ma non allena principianti... arriva gente già selezionata... penso, o no?

Io penso che ci siano società e società... mi spiego, se hai delle annate dove hai un numero interessante di atleti competitivi è giusto farli crescere giocando in tornei competitivi... perchè il far crescere tutti non deve diventare discriminatorio al contrario...

Da genitore, penso sia invece corretto lasciare fare l'allenatore... e se si nota che la panchina demotiva il ragazzo, trovare una squadra dove si possa meglio inserire e sopratutto divertire.
 
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Maxmauro
view post Posted on 28/7/2014, 09:16




Paparouge, capisco che possono esserci tante scuole di pensiero e tutte peraltro condivisibili. Credo che se qualche allenatore di basket facesse qualche anno di affiancamento con allenatori della scuola Jesina di Fioretto, studiandone i metodi di allenamento, si vedrebbero i frutti in nazionale nel giro di pochi anni.

Sul numero interessante di atleti competitivi avrei da obiettare.., nella maggior parte dei casi sono competitivi perché il fratello maggiore o il genitore ha fatto basket per cui il ragazzino a 8 anni ha un vantaggio indiscutibile. Dovrebbe essere compito di un buon allenatore fare recuperare al più presto quelli più indietro.

Nel frattempo trovo giusto che giochino i campionati competitivi quelli più avanti per non fare come dici tu "discriminazioni al contrario", ognuno faccia pure il campionato più consono alle loro caratteristiche ma gli allenamenti dovrebbero essere fatti di qualità per entrambi perché alla loro età recuperano molto velocemente.

Poi il genitore del ragazzo talentuoso che fa il campionato competitivo, deve avere la stessa apertura mentale e accettare che l'allenatore faccia le sue scelte anche quando "retrocede" il proprio figliolo perché diventato meno competitivo rispetto a chi invece ha recuperato tutti gli svantaggi iniziali. Questa apertura mentale del genitore dell'ex talentuoso però spesso svanisce mettendo in difficoltà nelle scelte gli stessi allenatori.
 
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batum
view post Posted on 28/7/2014, 14:00




CITAZIONE (Maxmauro @ 24/7/2014, 11:57) 
Quello che si diceva all'inizio di questi post era di avere cura nella scelta della propria società di basket. A volte quella più comoda perchè vicino casa ha per obiettivo la vittoria, presto e subito fin dal Minibasket, ottenuta magari facendo una feroce campagna acquisti nei paesi limitrofi. La società e gli allenatori ottengono fama e gloria e forse anche economicamente qualche vantaggio con la FIP, il danno però viene fatto nel vivaio. La squadra competitiva è costituita prevalentemente da ragazzini che sono avanti a livello di motricità, perchè magari vivono h24 in un contesto dove abitudinariamente devono farsi largo con le proprie forze. Il bambino che è cresciuto in maniera "protetta" deve invece fare un lavoro maggiore per recuperare atletismo, grinta e voglia di competere e la ricerca di una società che gli permetta questo tipo di crescita diventa fondamentale. Diventando più grandi la differenza atletica diminuisce e cominceranno a prevalere altri valori come l'intelligenza di gioco,tecnica, carattere, fisicità, volontà, motivazione del giocatore.
Se vengono fatte delle selezioni anticipatamente assegnando ai primi: campionati e tornei più importanti, allenatori più blasonati, allenamenti con atleti più grandi etc etc io sto facendo un brutto lavoro verso gli altri che sono colpevoli solamente di non essere pronti a 8-10 anni. Questo tipo di lavoro porta secondo me a vincere campionati di minibasket e magari qualcuno dei primi anni di giovanili ma per vincere campionati di alto livello non si può prescindere dall'altro tipo di organizzazione, che privilegia cioè l'insegnamento dei fondamentali del basket aspettando la maturazione del giocatore.


In una intervista di qualche giorno fa a Gallinari:

Giornalista: Qual è l’età chiave per capire, il bivio?

Gallinari:Direi 16-18 anni

Giornalista:Prima si può sognare anche se non sei il più forte della squadra? O viceversa tu avevi un amico, un Tony qualsiasi, che era più forte di te e oggi fa, chessò, l’idraulico?

Gallinari:Certo, prima i valori contano fino a lì. Io da piccolo rimbalzavo su molti compagni, fisicamente ero limitato (oggi è 2 metri e 8 per cento chili, Ndr). C’è n’era un sacco di più forti. Per esempio, ricordo Davide Rosignoli, dominante. A dire il vero è buono anche oggi, credo giochi in B o in A/2

Ora banalmente se Gallinari si fosse trovato da piccolo nella società sbagliata, probabilmente avrebbero portato avanti Rosignoli perchè gli permetteva di vincere il torneo di Minibasket. Anche Cinciarini ebbe difficoltà a farsi spazio nelle giovanili. Daniel Hackett invece, ha masticato amaro per anni, non lo convocavano nelle giovanili perchè lo ritenevano lento...da qui adesso la sua ritrosia nei confronti della nazionale.


Julio Velasco, l'allenatore della nazionale femminile di Pallavolo, a un giornalista che gli chiedeva quale fosse il suo segreto, rispose "Allenare è meraviglioso perchè ti permette di plasmare e creare dei campioni sfruttando il talento che ogni ragazzo ha dentro, se non sono bravo a fare questo ho sbagliato mestiere".

Ci vorrebbe un Velasco in ogni squadra di Minibasket.

Se non ricordo male il Danilo in questione ha sempre giocato nelle selezione nazionali 1 anno sotto età. Quindi mi sembra che la ("giusta") considerazione nei suoi confronti ci sia sempre stata. Qua i discorsi mi sembrano altri.
 
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valer75
view post Posted on 28/7/2014, 14:21




Perché l'Eureka non si presenta nel campionato U14 Eccellenza? La squadra U13 l'anno scorso non ha sfigurato nel campionato Elite arrivando al 4°posto nel girone gold e meritando più di molti altri l'accesso all'eccellenza?

Probabile che i migliori giocatori siano stati cooptati da società più blasonate (leggi Olimpia) ma mi sembra strano che ne siano stati presi così tanti da far si che la società non possa partecipare al campionato.

Una cosa è certa, i giocatori che andranno in altre squadre spero lo abbiano fatto per poter giocare e non per scaldare la panchina come a volte succede a chi cambia squadra.
 
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Maxmauro
view post Posted on 28/7/2014, 14:23




@BATUM: concordo con te, mi permetto solo di sottolineare questo passaggio

Gallinari:Certo, prima i valori contano fino a lì. Io da piccolo rimbalzavo su molti compagni,

diretto a chi fa distinzioni già nel minibasket.
 
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273 replies since 18/6/2012, 11:00   28355 views
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