| WoundedKnee |
| | CITAZIONE (EridioLakers @ 24/7/2014, 14:42) CITAZIONE (Maxmauro @ 24/7/2014, 11:57) Quello che si diceva all'inizio di questi post era di avere cura nella scelta della propria società di basket. A volte quella più comoda perchè vicino casa ha per obiettivo la vittoria, presto e subito fin dal Minibasket, ottenuta magari facendo una feroce campagna acquisti nei paesi limitrofi. La società e gli allenatori ottengono fama e gloria e forse anche economicamente qualche vantaggio con la FIP, il danno però viene fatto nel vivaio. La squadra competitiva è costituita prevalentemente da ragazzini che sono avanti a livello di motricità, perchè magari vivono h24 in un contesto dove abitudinariamente devono farsi largo con le proprie forze. Il bambino che è cresciuto in maniera "protetta" deve invece fare un lavoro maggiore per recuperare atletismo, grinta e voglia di competere e la ricerca di una società che gli permetta questo tipo di crescita diventa fondamentale. Diventando più grandi la differenza atletica diminuisce e cominceranno a prevalere altri valori come l'intelligenza di gioco,tecnica, carattere, fisicità, volontà, motivazione del giocatore. Se vengono fatte delle selezioni anticipatamente assegnando ai primi: campionati e tornei più importanti, allenatori più blasonati, allenamenti con atleti più grandi etc etc io sto facendo un brutto lavoro verso gli altri che sono colpevoli solamente di non essere pronti a 8-10 anni. Questo tipo di lavoro porta secondo me a vincere campionati di minibasket e magari qualcuno dei primi anni di giovanili ma per vincere campionati di alto livello non si può prescindere dall'altro tipo di organizzazione, che privilegia cioè l'insegnamento dei fondamentali del basket aspettando la maturazione del giocatore.
In una intervista di qualche giorno fa a Gallinari:
Giornalista: Qual è l’età chiave per capire, il bivio?
Gallinari:Direi 16-18 anni
Giornalista:Prima si può sognare anche se non sei il più forte della squadra? O viceversa tu avevi un amico, un Tony qualsiasi, che era più forte di te e oggi fa, chessò, l’idraulico?
Gallinari:Certo, prima i valori contano fino a lì. Io da piccolo rimbalzavo su molti compagni, fisicamente ero limitato (oggi è 2 metri e 8 per cento chili, Ndr). C’è n’era un sacco di più forti. Per esempio, ricordo Davide Rosignoli, dominante. A dire il vero è buono anche oggi, credo giochi in B o in A/2
Ora banalmente se Gallinari si fosse trovato da piccolo nella società sbagliata, probabilmente avrebbero portato avanti Rosignoli perchè gli permetteva di vincere il torneo di Minibasket. Anche Cinciarini ebbe difficoltà a farsi spazio nelle giovanili. Daniel Hackett invece, ha masticato amaro per anni, non lo convocavano nelle giovanili perchè lo ritenevano lento...da qui adesso la sua ritrosia nei confronti della nazionale.
Julio Velasco, l'allenatore della nazionale femminile di Pallavolo, a un giornalista che gli chiedeva quale fosse il suo segreto, rispose "Allenare è meraviglioso perchè ti permette di plasmare e creare dei campioni sfruttando il talento che ogni ragazzo ha dentro, se non sono bravo a fare questo ho sbagliato mestiere".
Ci vorrebbe un Velasco in ogni squadra di Minibasket. tutto o quasi, però: - come la mettiamo quando ti capita di avere bambini o ragazzini che non saltano un allenamento neanche se hanno il tifo petecchiale, arrivano mezz'ora prima dell'allenamento e, se possono, si fermano anche un po' dopo (guarda caso sono sempre i migliori giocatori che hai)? Non li premi facendoli giocare di più e indicandoli a esempio per gli altri, indipendentemente dai risultati? - come fai a coniugare il raggiungimento di obiettivi "nobili" (crescita tecnica e fisica individuale, spirito di squadra, etc etc) con quelli più prosaici (la vittoria in qualche partita) che generano entusiasmo nei ragazzi e nei genitori, i quali ultimi non ne approfitteranno al primo refolo di vento per portare il loro figliuolo a sciare, a giocare a calcio ( ) o a fare break dance? Gallinari, chi il figlio di Vittorio? Quello che giocava in serie A a Mlano? Boh, andiamo, come si fa a confonderlo o a non considerarlo? Altezza due metri e otto centimetri limitato per il basket? Sarebbe come adesso a calcio uno che si trovasse ad allenare il figlio di Kaka, Il piccolo Luca e non lo considerasse nemmeno e lo mettesse subito da parte o chi non facesse entrare in campo Gentile. Ma di che cosa stiamo parlando? Certo c'è chi confonde un bassotto per un alano ma non conosce i cani. Il vecchio film era "4 bassotti per un danese", si possono confondere lucciole per lanterne, Roma per toma, fischi per fiaschi, Torino per tombino, tutto è possibile. Da sempre il punto critico era la categoria "cadetti" adesso under 17, dove due annate confluiscono in una e laselezione diventa quindi pesante ma non è certo una novità, è la legge dei numeri se 20 diventano 10.
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