| CITAZIONE (ex.it @ 17/1/2013, 15:54) CITAZIONE (fede(Buzzer) @ 17/1/2013, 15:43) CITAZIONE (ex.it @ 17/1/2013, 15:10) CITAZIONE (fede(Buzzer) @ 17/1/2013, 14:56) CITAZIONE (ex.it @ 17/1/2013, 12:57) CITAZIONE (fede(Buzzer) @ 16/1/2013, 18:53) CITAZIONE (davire1 @ 16/1/2013, 18:48) Scusa, adesso posto il video dall'altra parte Faccio prima ad unificare le discussioni. CITAZIONE (davire1 @ 16/1/2013, 18:26) VideoMi interessa sapere il vostro parere su questo. Immagino comunque si tratti del Claudio Borghi che scrive per l'house organ berlusconiano. Basta leggere qualche suo articolo per capire come gli piaccia addomesticare la realtà a seconda di come tira il vento nella sua direzione. A me pare che questo Signore esprima, a volte in maniera fin troppo "discorsiva", cose estremamente ragionevoli e per la gran parte condivisibili... e che "addomesticare la realtà" (o meglio: "interpretarla") costituisca il succo di ciò che facciamo tutti nel momento in cui ci accingiamo ad affrontare una discussione. Insomma una volta ancora troverei più costruttivo entrare nel merito di quanto viene sostenuto (nel caso specifico da Borghi, in precedenza da Bagnai) piuttosto che limitarsi ad etichettare il personaggio in base alle proprie personali idiosincrasie. Mi limito ad un'osservazione, pura e semplice. Borghi scrive da alcuni anni per "Il Giornale", portando teorie neoliberiste nel medesimo periodo in cui un certo premier smentisce la crisi ed anzi si proclama fautore del laissez faire. Improvvisamente, cambio di rotta: signoraggio, assaggi di MMT (pur senza mai citarla apertamente) e altre bufale assortite; curiosamente, in contemporanea con il ritorno del Capo, che eleva il ritorno della lira ad uno dei vessilli da sventolare in campagna elettorale. E questo sarebbe un osservatore tecnico? Un cattedratico con un'idea? A me sembra più una banderuola che gira le teorie vigenti a seconda della convenienza. "Non è necessario che sia per forza vero, dà speranza. Alla gente piace credere": ecco, le tante "teorie del complotto", sovranità monetaria compresa, si spiegano con questo virgolettato. Ma voi, continuate a credere al Bagnai di turno: vi piace, è naturale che siate propensi a prestar ascolto a chi dice qualcosa che vi aggrada. Caro fede(Buzzer) tutti sono propensi a dare ascolto a quanto (e a chi) gli aggrada... questo è scontato, e vale "erga omnes". Ciò premesso, se ti dai la pena di riascoltare (sono certo che l'hai già fatto, come del resto hai già letto il libro del Bagnai) l'intera registrazione noterai che il Borghi continua a professarsi liberista e che respinge decisamente le teorie del complotto. D'altronde quale bisogno c'è di trovare un "colpevole" quando le vicende in esame hanno spiegazioni logiche e tutto sommato riconducibili alle "normali" fesserie che gli esseri umani non si stancano di reiterare nonostante le lezioni che la Storia ci ammannisce ? Un liberista che restaura la "moneta sovrana" è un po' come un monaco che al voto di castità preferisce la sodomia: non tradisce apertamente la propria linea, ma è tutto fuorché un purista. Ed ovviamente un esempio di coerenza. Ovviamente, il Borghi non spiega da dove nasca la sua improvvisa e repentina svolta sovranista... Chissà perché... Ah, per la cronaca. A me non piace la situazione attuale, preferivo - lo specifico, qualora non fosse chiaro - il periodo in cui si poteva spendere e spandere: in fondo, a chi non sono piaciuti gli anni '80 in formato craxiano? Peccato che a causa di scelte suicide noi ci si sia scavati la fossa: di più, avevamo tutti e due i piedi dentro e bastava un colpetto per sprofondarvi. Ora stiamo iniziando ad uscire e nel contempo a recintare l'area affinché nessun altro possa cascarci - compresi noi stessi, in futuro. E' sbagliato? Vediamo come va. D'altronde, l'esperimento dello "stampa finché vivi" l'abbiamo già visto all'opera e non ha funzionato. So già che salterà fuori il sardo citando l'Argentina... ah no, vero, perché si è accorto che sta fallendo di nuovo. Allora gli USA... neanche, sono nella merda fino al collo anche loro con il debito. Forse il Giappone... ecco sì, il Giappone! Ma, ferma tutto: noi siamo il Giappone? O la Cina? Non è affatto sbagliato imparare dagli errori commessi in passato, tutt'altro! Ma la logica che sta alla base dell'adozione di politiche di austerità in un periodo di recessione economica continua a sfuggirmi... è pressoché obbligatorio e conseguente che la recessione peggiori, che molte aziende chiudano e che la disoccupazione aumenti, quindi che cali il gettito fiscale: sinceramente non mi pare proprio il caso di "vedere come va"... le premesse per un disatro ci sono tutte. Propenderei per lo studio di soluzioni alternative... o i tudeschi capiscono che (se si vuol procedere nel senso dell'integrazione europea) stiamo tutti sulla stessa barca o si sceglie di tornare alla sovranità monetaria (scenario drammatico certamente, ma comunque meno drammatico di quello che ci si prospetta "stando a vedere" come butta). La prima che hai detto, boldata, è corretta. E gli stessi alemanni (non la famiglia di Er Sindaco) se ne stando rendendo conto, con la contrazione delle esportazioni. Un eccesso di spesa però, visto che via di fuga di fronte alla crisi, ha prodotto l'effetto collaterale americano: la pioggia di dollari non ha funzionato, perché ha tappato una falla aprendone nel contempo un'altra. Il "vediamo come va" è riferito proprio all'evoluzione di questo anno di grazia (o disgrazia?) 2013: l'austerità è stata molto dolorosa ma necessaria per evitare non solo il crack a catena ma anche il contagio. Si sarebbe dovuto far di più già a partire dal 2011 per la ripresa, ma noi all'epoca si era in mano al padrone di Borghi, Mr. "Ristoranti Stracolmi & Aerei Prenotati", che negava tanto la crisi quanto la necessità di misure di contenimento e ripartenza. Ci siamo giocati un paio d'anni, ora è tempo di recuperare.
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