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possibile soluzione alla crisi?

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sensomc
view post Posted on 4/1/2013, 20:59




L'Irlanda ha sconfitto la crisi economica
diventando 'green': il pil in salita del 2%
Per risollevare le sorti economiche del Paese e risparmiare sulle fonti energetiche, il governo ha cominciato a tassare l'utilizzo di combustibili fossili di case, uffici, automobili e fabbriche. Così oggi il Paese non solo cresce ma vanta un livello di sfruttamento dell'energia pulita da primato
di SARA FICOCELLI
Lo leggo dopo
Bottigliette raccolte per il riciclo
I TEMPI DURI l'Irlanda sta facendo di tutto per lasciarseli alle spalle. E a rimettere in sesto le tasche e l'umore degli orgogliosissimi irlandesi non è stato però (solo) il piano di salvataggio speciale disposto dal Fondo monetario iInternazionale, che poche settimane fa ha versato nelle casse del Paese ben 1,17 miliardi di dollari: il governo e la popolazione hanno fatto la propria parte, adottando un strategia di crescita totalmente innovativa, basata sulle energie rinnovabili.

Secondo l'Economist, quella che oggi è la nazione più verde d'Europa - e che quattro anni fa era solo 'al verde' - dovrebbe essere in grado di riportare il rapporto deficit-Pil al di sotto della soglia del 2% grazie a una crescita che potrebbe a sua volta raggiungere un "miracoloso" 2%.

Per risollevare le sorti economiche del Paese e risparmiare sulle fonti energetiche, infatti, il governo ha cominciato a tassare l'utilizzo di combustibili fossili di case, uffici, automobili e fabbriche. Più diossido di carbonio produci, più paghi. E se non fai la raccolta differenziata e inquini a sproposito, vieni a maggior ragione tassato (i rifiuti degli irlandesi, in questi tre anni, sono stati sistematicamente controllati e pesati).

La manovra ha fatto automaticamente salire, con aumenti dal 5 al 10%, il costo di petrolio, gas naturale e cherosene, riducendo la popolazione a un bivio: da una parte la possibilità di continuare a inquinare dilapidando il patrimonio in tasse; dall'altra un'inversione di marcia nel segno dell'ecologia. Gli irlandesi hanno scelto la seconda opzione e oggi il Paese non solo sta uscendo dalla crisi ma vanta un livello di sfruttamento dell'energia pulita da primato, con livelli di emissioni calati del 15% dal 2008 e del 6,7% nel solo 2011, anno in cui l'economia irlandese ha ricominciato a crescere.

E dire che solo qualche anno fa il Paese era uno dei peggiori in Europa sotto il profilo della produzione di gas serra procapite, con livelli degni dei non certo eco-friendly Stati Uniti. "Non siamo dei santi come gli scandinavi - ha detto al New York Times Eamon Ryan, ministro dell'energia dal 2007 al 2011 - e infatti continuiamo a bruciare combustibili fossili e compriamo macchine e case sempre più grandi, in perfetto stile americano. Ma stiamo lentamente e progressivamente cambiando le nostre abitudini di vita".

Di fronte all'imposizione della carbon tax, che in tre anni ha permesso al governo irlandese di raccogliere circa un miliardo di euro, di cui 400 milioni solo nel 2012, i partiti dell'isola di smeraldo non hanno battuto ciglio e la popolzione ha risposto investendo in energie rinnovabili e riciclaggio rifiuti. Un atteggiamento diverso rispetto a quello riscontrato negli Usa, dove l'imposta è stata ostacolata allo stremo dai repubblicani.

Oggi il cittadino irlandese che acquista una macchina nuova viene tassato in proporzione a quanto il veicolo inquina. E per correre ai ripari, poche settimane fa, il gruppo Renault-Nissan ha siglato un'intesa con il governo di Dublino ed Esb (la principale società elettrica irlandese) per potenziare la diffusione dei veicoli elettrici sulle strade.

La svolta ecologista è stata accolta con favore anche grazie all'efficace campagna di sensibilizzazione "Tackle litter before it tackles you" ("Placca l'immondizia prima che lei placchi te"), attuata dal governo, che ha diffuso in tv un simpatico video che mostra un bidone all'inseguimento del cittadino che non rispetta l'ambiente.



Secondo i dati emersi l'anno scorso dal Weee Eurosummit, l'incontro sui rifiuti prodotti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, a livello di raccolta di rifiuti elettronici (Raee) al primo posto nell'Eurozona c'è proprio l'Irlanda, con 9 chilogrammi per abitante, seguita dalla Germania con 8,2 chilogrammi e dal Regno Unito con 7,5. L'Italia, con 4,7 chilogrammi per abitante, è appena riuscita a superare la soglia minima imposta dall'Europa, pari a 4 chilogrammi.

Il piano irlandese di ripresa economica per il 2013 prevede l'imposizione di nuove tasse e nuovi tagli alla spesa: una situazione che certo continuerà a far bene alla politica ambientale ma che, sottolineano gli esperti, sta mettendo in ginocchio le classi sociali più povere. Ecco perché il governo ha deciso di cominciare a tassare anche il consumo di sigarette, considerate un lusso per ceti abbienti. Una cosa è certa: non si esce dalla crisi senza scontentare qualcuno, né senza sacrifici. Che, per una volta, questi non siano a carico del pianeta, al governo irlandese è sembrata l'opzione migliore.
 
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davire1
view post Posted on 16/1/2013, 18:26




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Mi interessa sapere il vostro parere su questo.
 
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view post Posted on 16/1/2013, 18:45
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Orgoglioso membro del club "strozzi ed anche un po' cornuti"

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CITAZIONE (davire1 @ 16/1/2013, 18:26) 
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Mi interessa sapere il vostro parere su questo.

Se ne è parlato e se ne parla qui.
 
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davire1
view post Posted on 16/1/2013, 18:48




Scusa, adesso posto il video dall'altra parte
 
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view post Posted on 16/1/2013, 18:53
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Scusa, adesso posto il video dall'altra parte

Faccio prima ad unificare le discussioni.

CITAZIONE (davire1 @ 16/1/2013, 18:26) 
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Mi interessa sapere il vostro parere su questo.

Immagino comunque si tratti del Claudio Borghi che scrive per l'house organ berlusconiano. Basta leggere qualche suo articolo per capire come gli piaccia addomesticare la realtà a seconda di come tira il vento nella sua direzione.
 
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sensomc
view post Posted on 16/1/2013, 21:25




mi convince più di quelli che, per ragioni macroeconomiche sconosciute che non spiegano, vedono la lira svalutata sul dollaro del 500% con prezzo della benzina a 120 euro a litro

ps: ho sgamato questo su Giulio tremonti e barnard ahah
http://www.giuliotremonti.it/uscita-di-sic...pea/la-mmt.html
 
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view post Posted on 16/1/2013, 21:31
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mi convince più di quelli che, per ragioni macroeconomiche sconosciute che non spiegano, vedono la lira svalutata sul dollaro del 500% con prezzo della benzina a 120 euro a litro

ps: ho sgamato questo su Giulio tremonti e barnard ahah
www.giuliotremonti.it/uscita-di-sic...pea/la-mmt.html

Curioso come tutti, fiutando il vento e con le elezioni alle porte, se interpellati sulla colossale cagata pazzesca fantozziana geniale idea del 'ngul a MaMmeTa della moderna teoria monetaria, rispondano di voler studiare l'argomento. Che poi in realtà non lo faranno, perché è una bufala un cumulo di principi belli da vedere ma impossibili da applicare con successo è un altro paio di maniche. Anzi, non proprio tutti: uno che da tempo dice quel che pensa sulla mania del momento c'è. Oscar Giannino. Ed in materia ne sa indubbiamente più del primo Barnard che passa.
 
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sensomc
view post Posted on 16/1/2013, 23:30




(Lapresse)
Il Giappone ha il 236% del debito/Pil e un deficit/Pil al 10%. Numeri che farebbero impallidire Angela Merkel, i trattati di Maastricht, Lisbona e compagnia bella. E cosa fa il premier Shinzo Abe? Ha annunciato poche ore fa un ulteriore piano espasione della spesa pubblica con un primo intervento da 85 miliardi di euro. Insomma, del mantra europeo dell' austerity dalle parti di Tokyo non c'è neanche l'ombra.

Ma come mai il Giappone - che resta la terza economia del pianeta e può esibire un tasso di disoccupazione del 4,5% contro l'11% europeo - può permettersi di far galoppare la spesa pubblica pur convinvendo da tempo con parametri di indebitamento molto simili a quelli della Grecia? Non solo: lo stesso plurindebitato Giappone può permettersi di finanziare il debito pubblico americano (facendo carry trade, ovvero pagando interessi inferiori all'1% su titoli a 10 anni ai detentori dei titoli nipponici e ricevendo quasi il 2% dal Tesoro Usa) e quello europeo (il Giappone si è detto pronto ad acquistare titoli emessi dal Fondo salva-StatiEsm). Come mai?
erché rispetto alla Grecia, o a un qualunque Paese dell'Eurozona, HA LA POSSIBILITA' SI STAMPARE MONETA. La Bank of Japan, a differenza della Bce, è pPRESTATORE DI ULTIMA ISTANZA (facoltà condivisa, tra le varie, con la Federal Reserve statunitense, la Bank of England e la Banca centrale svizzera).

Ma il principale rischio per un Paese dove la rispettiva Banca centrale stampi moneta all'occorrenza per sostenere la crescita (come peraltro la Federal Reserve ha già fatto tre volte dopo il collasso di Lehman Brothers annunciando tre piani di quantitative easing) non è di alimentare potenzialmente l'INFLAZIONE?
Questa NON E' UN'EQUAZIONE SCONTATA.
Ad esempio, negli Stati Uniti dal 2008, dopo tre piani di allentamento monetario (l'ultimo dei quali prevede che la Fed stampi 40 miliardi di dollari al mese per un periodo indefinito), l'inflazione non è andata oltre il 3,8% del 2008 (favorendo peraltro una ristrutturazione gratuita del mastodontico debito pubblico americano, oltre 16mila miliardi di dollari) dato che i tassi nominali che il governo Usa paga sui titoli a 10 anni sono inferiori al 2%.
Che non sia un'equazione scontata lo dimostra anche quando accade in Giappone, dove da tempo la Banca centrale persegue politiche di allentamento monetario, vive paradossalmente con lo spettro della deflazione (dal 1997 al 2011 i prezzi sono scesi dello 0,08% secondo dati Eurostat)".

ARTICOLI CORRELATI
L'«
di Vito Lops con un articolo di Alberto Quadrio Curzio - Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/aKYfH

CITAZIONE (fede(Buzzer) @ 16/1/2013, 21:31) 
CITAZIONE (sensomc @ 16/1/2013, 21:25) 
mi convince più di quelli che, per ragioni macroeconomiche sconosciute che non spiegano, vedono la lira svalutata sul dollaro del 500% con prezzo della benzina a 120 euro a litro

ps: ho sgamato questo su Giulio tremonti e barnard ahah
www.giuliotremonti.it/uscita-di-sic...pea/la-mmt.html

Curioso come tutti, fiutando il vento e con le elezioni alle porte, se interpellati sulla colossale cagata pazzesca fantozziana geniale idea del 'ngul a MaMmeTa della moderna teoria monetaria, rispondano di voler studiare l'argomento. Che poi in realtà non lo faranno, perché è una bufala un cumulo di principi belli da vedere ma impossibili da applicare con successo è un altro paio di maniche. Anzi, non proprio tutti: uno che da tempo dice quel che pensa sulla mania del momento c'è. Oscar Giannino. Ed in materia ne sa indubbiamente più del primo Barnard che passa.

ah si quel buffo finto economista che non possiede una laurea in economia,amante della scuola austriaca.

Edited by sensomc - 16/1/2013, 23:46
 
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view post Posted on 17/1/2013, 09:42
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CITAZIONE (sensomc @ 16/1/2013, 23:30) 
(Lapresse)
Il Giappone ha il 236% del debito/Pil e un deficit/Pil al 10%. Numeri che farebbero impallidire Angela Merkel, i trattati di Maastricht, Lisbona e compagnia bella. E cosa fa il premier Shinzo Abe? Ha annunciato poche ore fa un ulteriore piano espasione della spesa pubblica con un primo intervento da 85 miliardi di euro. Insomma, del mantra europeo dell' austerity dalle parti di Tokyo non c'è neanche l'ombra.

Ma come mai il Giappone - che resta la terza economia del pianeta e può esibire un tasso di disoccupazione del 4,5% contro l'11% europeo - può permettersi di far galoppare la spesa pubblica pur convinvendo da tempo con parametri di indebitamento molto simili a quelli della Grecia? Non solo: lo stesso plurindebitato Giappone può permettersi di finanziare il debito pubblico americano (facendo carry trade, ovvero pagando interessi inferiori all'1% su titoli a 10 anni ai detentori dei titoli nipponici e ricevendo quasi il 2% dal Tesoro Usa) e quello europeo (il Giappone si è detto pronto ad acquistare titoli emessi dal Fondo salva-StatiEsm). Come mai?
erché rispetto alla Grecia, o a un qualunque Paese dell'Eurozona, HA LA POSSIBILITA' SI STAMPARE MONETA. La Bank of Japan, a differenza della Bce, è pPRESTATORE DI ULTIMA ISTANZA (facoltà condivisa, tra le varie, con la Federal Reserve statunitense, la Bank of England e la Banca centrale svizzera).

Ma il principale rischio per un Paese dove la rispettiva Banca centrale stampi moneta all'occorrenza per sostenere la crescita (come peraltro la Federal Reserve ha già fatto tre volte dopo il collasso di Lehman Brothers annunciando tre piani di quantitative easing) non è di alimentare potenzialmente l'INFLAZIONE?
Questa NON E' UN'EQUAZIONE SCONTATA.
Ad esempio, negli Stati Uniti dal 2008, dopo tre piani di allentamento monetario (l'ultimo dei quali prevede che la Fed stampi 40 miliardi di dollari al mese per un periodo indefinito), l'inflazione non è andata oltre il 3,8% del 2008 (favorendo peraltro una ristrutturazione gratuita del mastodontico debito pubblico americano, oltre 16mila miliardi di dollari) dato che i tassi nominali che il governo Usa paga sui titoli a 10 anni sono inferiori al 2%.
Che non sia un'equazione scontata lo dimostra anche quando accade in Giappone, dove da tempo la Banca centrale persegue politiche di allentamento monetario, vive paradossalmente con lo spettro della deflazione (dal 1997 al 2011 i prezzi sono scesi dello 0,08% secondo dati Eurostat)".

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di Vito Lops con un articolo di Alberto Quadrio Curzio - Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/aKYfH

Informazione per il dimentico articolista di cui sopra: l'Helicopter Bernanke, ovvero la pioggia di dollari con aumento della quantità di moneta circolante, non ha risolto la questione del debito americano. Che, anzi, è aumentato a dismisura fino a richiedere misure drastiche di contenimento.

Riguardo al Giappone, la scelta di batter moneta per pagare prima di tutto la spesa pubblica si è resa ancor più necessaria dopo lo tsunami del 2011. Ma il Giappone non è la Grecia: nessuno scommetterebbe un centesimo sul suo default, quindi il rischio in quel caso si abbassa. Come sempre, le teorie economiche non sono valide in assoluto, ma vanno parametrate caso per caso, a seconda di quei valori di funzione che ne possono determinare le variabili di risultato.
CITAZIONE
CITAZIONE (fede(Buzzer) @ 16/1/2013, 21:31) 
Curioso come tutti, fiutando il vento e con le elezioni alle porte, se interpellati sulla colossale cagata pazzesca fantozziana geniale idea del 'ngul a MaMmeTa della moderna teoria monetaria, rispondano di voler studiare l'argomento. Che poi in realtà non lo faranno, perché è una bufala un cumulo di principi belli da vedere ma impossibili da applicare con successo è un altro paio di maniche. Anzi, non proprio tutti: uno che da tempo dice quel che pensa sulla mania del momento c'è. Oscar Giannino. Ed in materia ne sa indubbiamente più del primo Barnard che passa.

ah si quel buffo finto economista che non possiede una laurea in economia,amante della scuola austriaca.

Neppure Ciampi, Guido Carli e Menichella si sono laureati in Economia (Giurisprudenza per i primi due, Scienze Sociali per il terzo), eppure sono stati posti a capo di Bankitalia, che hanno retto con autorevolezza per anni. Ciampi, di Palazzo Koch, è stato anche direttore generale.

Differenze tra Giannino e Barnard? Innumerevoli. Ne basta una: il primo, è personaggio acculturato, ascoltato, preparato; il secondo è un urlatore della peggior risma, che pretende di spiegare qualunque cosa pur non padroneggiandola affatto.
 
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ex.it
view post Posted on 17/1/2013, 12:57




CITAZIONE (fede(Buzzer) @ 16/1/2013, 18:53) 
CITAZIONE (davire1 @ 16/1/2013, 18:48) 
Scusa, adesso posto il video dall'altra parte

Faccio prima ad unificare le discussioni.

CITAZIONE (davire1 @ 16/1/2013, 18:26) 
Video

Mi interessa sapere il vostro parere su questo.

Immagino comunque si tratti del Claudio Borghi che scrive per l'house organ berlusconiano. Basta leggere qualche suo articolo per capire come gli piaccia addomesticare la realtà a seconda di come tira il vento nella sua direzione.

A me pare che questo Signore esprima, a volte in maniera fin troppo "discorsiva", cose estremamente ragionevoli e per la gran parte condivisibili... e che "addomesticare la realtà" (o meglio: "interpretarla") costituisca il succo di ciò che facciamo tutti nel momento in cui ci accingiamo ad affrontare una discussione. Insomma una volta ancora troverei più costruttivo entrare nel merito di quanto viene sostenuto (nel caso specifico da Borghi, in precedenza da Bagnai) piuttosto che limitarsi ad etichettare il personaggio in base alle proprie personali idiosincrasie.
 
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sensomc
view post Posted on 17/1/2013, 14:40




con Giannino ho fatto lo stesso,tanto sta diventando inutile argomentare.
 
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view post Posted on 17/1/2013, 15:02
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CITAZIONE (ex.it @ 17/1/2013, 12:57) 
CITAZIONE (fede(Buzzer) @ 16/1/2013, 18:53) 
CITAZIONE (davire1 @ 16/1/2013, 18:48) 
Scusa, adesso posto il video dall'altra parte

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Immagino comunque si tratti del Claudio Borghi che scrive per l'house organ berlusconiano. Basta leggere qualche suo articolo per capire come gli piaccia addomesticare la realtà a seconda di come tira il vento nella sua direzione.

A me pare che questo Signore esprima, a volte in maniera fin troppo "discorsiva", cose estremamente ragionevoli e per la gran parte condivisibili... e che "addomesticare la realtà" (o meglio: "interpretarla") costituisca il succo di ciò che facciamo tutti nel momento in cui ci accingiamo ad affrontare una discussione. Insomma una volta ancora troverei più costruttivo entrare nel merito di quanto viene sostenuto (nel caso specifico da Borghi, in precedenza da Bagnai) piuttosto che limitarsi ad etichettare il personaggio in base alle proprie personali idiosincrasie.

Mi limito ad un'osservazione, pura e semplice. Borghi scrive da alcuni anni per "Il Giornale", portando teorie neoliberiste nel medesimo periodo in cui un certo premier smentisce la crisi ed anzi si proclama fautore del laissez faire. Improvvisamente, cambio di rotta: signoraggio, assaggi di MMT (pur senza mai citarla apertamente) e altre bufale assortite; curiosamente, in contemporanea con il ritorno del Capo, che eleva il ritorno della lira ad uno dei vessilli da sventolare in campagna elettorale.
E questo sarebbe un osservatore tecnico? Un cattedratico con un'idea? A me sembra più una banderuola che gira le teorie vigenti a seconda della convenienza.
"Non è necessario che sia per forza vero, dà speranza. Alla gente piace credere": ecco, le tante "teorie del complotto", sovranità monetaria compresa, si spiegano con questo virgolettato. Ma voi, continuate a credere al Bagnai di turno: vi piace, è naturale che siate propensi a prestar ascolto a chi dice qualcosa che vi aggrada.

CITAZIONE (sensomc @ 17/1/2013, 14:40) 
con Giannino ho fatto lo stesso,tanto sta diventando inutile argomentare.

Veramente no.

Alla lista che ho pubblicato prima di esperti di economia laureati in altre materie potrei aggiungere Mario Sarcinelli. Il quale - ohibò - è anni luce più esperto dei vari coglionazzi soloni in stile Barnard e Musu.

Oh, ma la denuncia di questi ultimi due? Che fine ha fatto? Eppure si conosce l'epilogo: archiviazione. Come mai non lo rivelano ed anzi la seconda si vuol pure candidare al Parlamento?
 
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ex.it
view post Posted on 17/1/2013, 15:10




CITAZIONE (fede(Buzzer) @ 17/1/2013, 14:56) 
CITAZIONE (ex.it @ 17/1/2013, 12:57) 
CITAZIONE (fede(Buzzer) @ 16/1/2013, 18:53) 
CITAZIONE (davire1 @ 16/1/2013, 18:48) 
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CITAZIONE (davire1 @ 16/1/2013, 18:26) 
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Immagino comunque si tratti del Claudio Borghi che scrive per l'house organ berlusconiano. Basta leggere qualche suo articolo per capire come gli piaccia addomesticare la realtà a seconda di come tira il vento nella sua direzione.

A me pare che questo Signore esprima, a volte in maniera fin troppo "discorsiva", cose estremamente ragionevoli e per la gran parte condivisibili... e che "addomesticare la realtà" (o meglio: "interpretarla") costituisca il succo di ciò che facciamo tutti nel momento in cui ci accingiamo ad affrontare una discussione. Insomma una volta ancora troverei più costruttivo entrare nel merito di quanto viene sostenuto (nel caso specifico da Borghi, in precedenza da Bagnai) piuttosto che limitarsi ad etichettare il personaggio in base alle proprie personali idiosincrasie.

Mi limito ad un'osservazione, pura e semplice. Borghi scrive da alcuni anni per "Il Giornale", portando teorie neoliberiste nel medesimo periodo in cui un certo premier smentisce la crisi ed anzi si proclama fautore del laissez faire. Improvvisamente, cambio di rotta: signoraggio, assaggi di MMT (pur senza mai citarla apertamente) e altre bufale assortite; curiosamente, in contemporanea con il ritorno del Capo, che eleva il ritorno della lira ad uno dei vessilli da sventolare in campagna elettorale.
E questo sarebbe un osservatore tecnico? Un cattedratico con un'idea? A me sembra più una banderuola che gira le teorie vigenti a seconda della convenienza.
"Non è necessario che sia per forza vero, dà speranza. Alla gente piace credere": ecco, le tante "teorie del complotto", sovranità monetaria compresa, si spiegano con questo virgolettato. Ma voi, continuate a credere al Bagnai di turno: vi piace, è naturale che siate propensi a prestar ascolto a chi dice qualcosa che vi aggrada.

Caro fede(Buzzer) tutti sono propensi a dare ascolto a quanto (e a chi) gli aggrada... questo è scontato, e vale "erga omnes". Ciò premesso, se ti dai la pena di riascoltare (sono certo che l'hai già fatto, come del resto hai già letto il libro del Bagnai) l'intera registrazione noterai che il Borghi continua a professarsi liberista e che respinge decisamente le teorie del complotto. D'altronde quale bisogno c'è di trovare un "colpevole" quando le vicende in esame hanno spiegazioni logiche e tutto sommato riconducibili alle "normali" fesserie che gli esseri umani non si stancano di reiterare nonostante le lezioni che la Storia ci ammannisce ?
 
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view post Posted on 17/1/2013, 15:43
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Immagino comunque si tratti del Claudio Borghi che scrive per l'house organ berlusconiano. Basta leggere qualche suo articolo per capire come gli piaccia addomesticare la realtà a seconda di come tira il vento nella sua direzione.

A me pare che questo Signore esprima, a volte in maniera fin troppo "discorsiva", cose estremamente ragionevoli e per la gran parte condivisibili... e che "addomesticare la realtà" (o meglio: "interpretarla") costituisca il succo di ciò che facciamo tutti nel momento in cui ci accingiamo ad affrontare una discussione. Insomma una volta ancora troverei più costruttivo entrare nel merito di quanto viene sostenuto (nel caso specifico da Borghi, in precedenza da Bagnai) piuttosto che limitarsi ad etichettare il personaggio in base alle proprie personali idiosincrasie.

Mi limito ad un'osservazione, pura e semplice. Borghi scrive da alcuni anni per "Il Giornale", portando teorie neoliberiste nel medesimo periodo in cui un certo premier smentisce la crisi ed anzi si proclama fautore del laissez faire. Improvvisamente, cambio di rotta: signoraggio, assaggi di MMT (pur senza mai citarla apertamente) e altre bufale assortite; curiosamente, in contemporanea con il ritorno del Capo, che eleva il ritorno della lira ad uno dei vessilli da sventolare in campagna elettorale.
E questo sarebbe un osservatore tecnico? Un cattedratico con un'idea? A me sembra più una banderuola che gira le teorie vigenti a seconda della convenienza.
"Non è necessario che sia per forza vero, dà speranza. Alla gente piace credere": ecco, le tante "teorie del complotto", sovranità monetaria compresa, si spiegano con questo virgolettato. Ma voi, continuate a credere al Bagnai di turno: vi piace, è naturale che siate propensi a prestar ascolto a chi dice qualcosa che vi aggrada.

Caro fede(Buzzer) tutti sono propensi a dare ascolto a quanto (e a chi) gli aggrada... questo è scontato, e vale "erga omnes". Ciò premesso, se ti dai la pena di riascoltare (sono certo che l'hai già fatto, come del resto hai già letto il libro del Bagnai) l'intera registrazione noterai che il Borghi continua a professarsi liberista e che respinge decisamente le teorie del complotto. D'altronde quale bisogno c'è di trovare un "colpevole" quando le vicende in esame hanno spiegazioni logiche e tutto sommato riconducibili alle "normali" fesserie che gli esseri umani non si stancano di reiterare nonostante le lezioni che la Storia ci ammannisce ?

Un liberista che restaura la "moneta sovrana" è un po' come un monaco che al voto di castità preferisce la sodomia: non tradisce apertamente la propria linea, ma è tutto fuorché un purista. Ed ovviamente un esempio di coerenza. Ovviamente, il Borghi non spiega da dove nasca la sua improvvisa e repentina svolta sovranista... Chissà perché...

Ah, per la cronaca. A me non piace la situazione attuale, preferivo - lo specifico, qualora non fosse chiaro - il periodo in cui si poteva spendere e spandere: in fondo, a chi non sono piaciuti gli anni '80 in formato craxiano? Peccato che a causa di scelte suicide noi ci si sia scavati la fossa: di più, avevamo tutti e due i piedi dentro e bastava un colpetto per sprofondarvi. Ora stiamo iniziando ad uscire e nel contempo a recintare l'area affinché nessun altro possa cascarci - compresi noi stessi, in futuro. E' sbagliato? Vediamo come va. D'altronde, l'esperimento dello "stampa finché vivi" l'abbiamo già visto all'opera e non ha funzionato.

So già che salterà fuori il sardo citando l'Argentina... ah no, vero, perché si è accorto che sta fallendo di nuovo.
Allora gli USA... neanche, sono nella merda fino al collo anche loro con il debito.
Forse il Giappone... ecco sì, il Giappone! Ma, ferma tutto: noi siamo il Giappone? O la Cina?
 
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ex.it
view post Posted on 17/1/2013, 15:54




CITAZIONE (fede(Buzzer) @ 17/1/2013, 15:43) 
CITAZIONE (ex.it @ 17/1/2013, 15:10) 
CITAZIONE (fede(Buzzer) @ 17/1/2013, 14:56) 
CITAZIONE (ex.it @ 17/1/2013, 12:57) 
CITAZIONE (fede(Buzzer) @ 16/1/2013, 18:53) 
CITAZIONE (davire1 @ 16/1/2013, 18:48) 
Scusa, adesso posto il video dall'altra parte

Faccio prima ad unificare le discussioni.

CITAZIONE (davire1 @ 16/1/2013, 18:26) 
Video

Mi interessa sapere il vostro parere su questo.

Immagino comunque si tratti del Claudio Borghi che scrive per l'house organ berlusconiano. Basta leggere qualche suo articolo per capire come gli piaccia addomesticare la realtà a seconda di come tira il vento nella sua direzione.

A me pare che questo Signore esprima, a volte in maniera fin troppo "discorsiva", cose estremamente ragionevoli e per la gran parte condivisibili... e che "addomesticare la realtà" (o meglio: "interpretarla") costituisca il succo di ciò che facciamo tutti nel momento in cui ci accingiamo ad affrontare una discussione. Insomma una volta ancora troverei più costruttivo entrare nel merito di quanto viene sostenuto (nel caso specifico da Borghi, in precedenza da Bagnai) piuttosto che limitarsi ad etichettare il personaggio in base alle proprie personali idiosincrasie.

Mi limito ad un'osservazione, pura e semplice. Borghi scrive da alcuni anni per "Il Giornale", portando teorie neoliberiste nel medesimo periodo in cui un certo premier smentisce la crisi ed anzi si proclama fautore del laissez faire. Improvvisamente, cambio di rotta: signoraggio, assaggi di MMT (pur senza mai citarla apertamente) e altre bufale assortite; curiosamente, in contemporanea con il ritorno del Capo, che eleva il ritorno della lira ad uno dei vessilli da sventolare in campagna elettorale.
E questo sarebbe un osservatore tecnico? Un cattedratico con un'idea? A me sembra più una banderuola che gira le teorie vigenti a seconda della convenienza.
"Non è necessario che sia per forza vero, dà speranza. Alla gente piace credere": ecco, le tante "teorie del complotto", sovranità monetaria compresa, si spiegano con questo virgolettato. Ma voi, continuate a credere al Bagnai di turno: vi piace, è naturale che siate propensi a prestar ascolto a chi dice qualcosa che vi aggrada.

Caro fede(Buzzer) tutti sono propensi a dare ascolto a quanto (e a chi) gli aggrada... questo è scontato, e vale "erga omnes". Ciò premesso, se ti dai la pena di riascoltare (sono certo che l'hai già fatto, come del resto hai già letto il libro del Bagnai) l'intera registrazione noterai che il Borghi continua a professarsi liberista e che respinge decisamente le teorie del complotto. D'altronde quale bisogno c'è di trovare un "colpevole" quando le vicende in esame hanno spiegazioni logiche e tutto sommato riconducibili alle "normali" fesserie che gli esseri umani non si stancano di reiterare nonostante le lezioni che la Storia ci ammannisce ?

Un liberista che restaura la "moneta sovrana" è un po' come un monaco che al voto di castità preferisce la sodomia: non tradisce apertamente la propria linea, ma è tutto fuorché un purista. Ed ovviamente un esempio di coerenza. Ovviamente, il Borghi non spiega da dove nasca la sua improvvisa e repentina svolta sovranista... Chissà perché...

Ah, per la cronaca. A me non piace la situazione attuale, preferivo - lo specifico, qualora non fosse chiaro - il periodo in cui si poteva spendere e spandere: in fondo, a chi non sono piaciuti gli anni '80 in formato craxiano? Peccato che a causa di scelte suicide noi ci si sia scavati la fossa: di più, avevamo tutti e due i piedi dentro e bastava un colpetto per sprofondarvi. Ora stiamo iniziando ad uscire e nel contempo a recintare l'area affinché nessun altro possa cascarci - compresi noi stessi, in futuro. E' sbagliato? Vediamo come va. D'altronde, l'esperimento dello "stampa finché vivi" l'abbiamo già visto all'opera e non ha funzionato.

So già che salterà fuori il sardo citando l'Argentina... ah no, vero, perché si è accorto che sta fallendo di nuovo.
Allora gli USA... neanche, sono nella merda fino al collo anche loro con il debito.
Forse il Giappone... ecco sì, il Giappone! Ma, ferma tutto: noi siamo il Giappone? O la Cina?

Non è affatto sbagliato imparare dagli errori commessi in passato, tutt'altro! Ma la logica che sta alla base dell'adozione di politiche di austerità in un periodo di recessione economica continua a sfuggirmi... è pressoché obbligatorio e conseguente che la recessione peggiori, che molte aziende chiudano e che la disoccupazione aumenti, quindi che cali il gettito fiscale: sinceramente non mi pare proprio il caso di "vedere come va"... le premesse per un disatro ci sono tutte. Propenderei per lo studio di soluzioni alternative... o i tudeschi capiscono che (se si vuol procedere nel senso dell'integrazione europea) stiamo tutti sulla stessa barca o si sceglie di tornare alla sovranità monetaria (scenario drammatico certamente, ma comunque meno drammatico di quello che ci si prospetta "stando a vedere" come butta).
 
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523 replies since 13/5/2012, 22:22   3907 views
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