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possibile soluzione alla crisi?

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.Torero Camomillo.
view post Posted on 20/7/2012, 14:36




prendiamo la germania.
dal 1982 al 1998, quindi 16 anni di fialto ha governato quello che tu dici abbia detto:
"Ha distrutto la mia Europa"
dal 1998 al 2005 Schröder insieme ai verdi.
siamo nel 2012, ci togli 20 anni si arriva nel 1992.
in questi 20 anni c'è stato un cancellieri che TU reputi padre fondatore dell'europa per 6 anni, un socialdemocratico con i verdi per 7 anni. totale 13 anni+ 7 di merkel.
fai te.

prendiamo la spagna.
92-96 socialista gonzalez
96-04 aznar pp
04-11 zapatero
12 rajoy

portogallo.
92-95 p.soc. dem
95-02 p. soc
02-05 p.sc dem
05-11 p. soc
12 p.soc dem

grecia
93-04 pasok
07-09 nuova democrazia
09-11 pasok
12 nuova democrazia

poi gli altri te li cerchi...
ma soo per metterne alcuni.
mi devi dire dove è questa cappa di destra.
dove?


 
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Tierra y libertad
view post Posted on 20/7/2012, 15:04




Mappa%2Bgoverni%2BUnione%2BEuropea%2Bnovembre%2B2011%2Bvs%2B2000%2B-%2BNonleggerlo
 
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.Torero Camomillo.
view post Posted on 20/7/2012, 15:28




mi vorresti dire allora che la colpa è di chi governava nel 2000 di questa situazione?
non credo che la colpa sia di chi governa dal 2011.
quindi la colpa è della sinistra?
hai cambiato idea?
 
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micio000
view post Posted on 20/7/2012, 17:01




Prepariamoci alla puttanata mensile, è da un po' che mancava
 
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sensomc
view post Posted on 20/7/2012, 19:58




CITAZIONE (Tierra y libertad @ 20/7/2012, 14:58) 
CITAZIONE (.Torero Camomillo. @ 20/7/2012, 14:42) 
non è per niente chiaro che negli ultimi anni ci sia stata una kappa (scritta alla kossiga) di destra.
solo la francia ha avuto la destra al potere e l'italia.
quelli che te dici di destra sono di centro.
che poi per te il centro sia alla destra della sinistra è un altro discorso.
lo stesso aznar in politica sociale era alla sinistra di bertinotti....

Porcaputtana mail, c'è la sinistra europae che gira tutta intorno al PSE , alle sue derivazioni ed alla sua sinistra.
C'è poi la destra europea che gira tutta intorno al PPE, alle sue derivazioni ed alla sua destra.

Aznar era di destra è stava con il PPE, poi gli spagnoli si sonostancati ed hanno deciso di cambiare e sono andai nell'orbita del PSE, ora si sono stancati di nuovo e sono tornati al PPE.

Lasciamo perdere le dispute linguistiche, siamo in questa situazione perchè l'europa negli ultimi anni è stata governata dal centro e dal centrodestra (così ti piace?) e dal loro egoismo e dalla loro fede nei mercati, portiamo l'europa a sinistra e rimettiamoi l'uomo al centro della storia.
Non ti chiedo di condividere questo messaggio, di che sono un 'illuso ma cazzo, ammettere che l'europa ha avuto una guida a destra negli ultimi anni è una cosa che ha capito persini bersani.

Maastricht e Lisbona votati da tutti destra e sinistra,siamo in questa situazione perchè tutti i politici hanno accettato questi trattati cosi come sono.
 
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ex.it
view post Posted on 8/8/2012, 11:16




A mio parere personale tutta la nostra classe politica, sia a destra che a sinistra, si è piegata (si è arresa/ha soggiaciuto/si è prostituita/si è svenduta) al potere economico-finanziario di cui ha sottoscritto (ha avvallato/ha adottato/ha preso come punto di riferimento) tesi ed ideologie, limitando sempre più la sovranità popolare e nazionale e trasferendone i poteri ai "mercati" ovvero a chi li controlla (e li controlla pure male, come si è visto con la crisi dei mutui americani). E ciò non solo in Italia ma in tutta Europa... giova poco, credo, mostrare cartine con colori diversi a seconda della pretesa appartenenza politica dei governi, quando tutti questi governi hanno avuto comportamenti analoghi nei confronti del potere bancario e finanziario.
 
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.Torero Camomillo.
view post Posted on 8/8/2012, 11:23




questo può essere una visione, per altro condivisibile, del recente passato.
c'è da capire se le misure che si stanno prendendo porteranno alla risoluzione dei problemi, ma soprattutto potranno evitare per il futuro il ripetersi di queste situazioni.
 
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ex.it
view post Posted on 8/8/2012, 11:37




Da come la vedo io le misure che si stanno prendendo sono in linea proprio con le le tesi e l'ideologia mercantilista e liberoscambista su cui si basa il potere di banche e grandi operatori economici... in pratica un capitalismo estremo, selvaggio e tutto proteso ad enfatizzare un profitto senza regole né frontiere che probabilmente risolverà i problemi dei "signori del vapore" (nel breve periodo) ma sicuramente non i nostri. Una volta spremuto il "limone Italia" dopo il "limone Grecia", il "limone Portogallo" e il "limone Spagna" resta solo da vedere a chi toccherà.
 
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.Torero Camomillo.
view post Posted on 8/8/2012, 11:45




detto così pare che a monte non ci siano colpe degli stati limone.
se debiti ci sono, e sono più che altro in determinati stati e in altri no, forse occorrerebbe riflettere su questo.
inoltre il libero scambio non è che favorisce le banche a discapito di qualcuno, questo può essere più il capitalismo e l'economia finanziaria che distoglie dal vero senso dell'economia reale.
 
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ex.it
view post Posted on 8/8/2012, 12:05




Il problema non è purtroppo solo dell'economia finanziaria, ma anche dell'economia reale... se vi fossero elementi per ritenere buoni i fondamenti dell'economia reale, immagino che anche i "mercati" dimostrerebbero un tantino di fiducia in più. Ma come si può pretendere di "competere alla pari" con realtà produttive dove i salari sono da fame, le garanzie sociali inesistenti, le limitazioni ambientali sono un pio desiderio? O si "torna indietro" di cento e passa anni a livello sociale (che in pratica è quanto si sta facendo) o si tenta di accelerare il progresso sociale in queste realtà produttive: si sta cercando di fare anche questo... ma la strada è lunga e nel frattempo da noi le aziende o chiudono o fuggono all'estero. Quindi la crisi è dell'economia reale per prima cosa. Ma è anche e forse soprattutto crisi politica poiché la politica si è dimostrata incapace di reggere il confronto con l'economia, sia a livello di capacità e velocità decisionale, sia a livello di assunzione di responsabilità. Purtroppo è una crisi principalmente del sistema democratico/rappresentativo di cui non è facile intravvedere una soluzione.


Nell'immediato l'unica soluzione, per quanto estrema possa sembrare, è un ritorno graduale alla sovranità monetaria... o attraverso un "riesame" concordato con le altre nazioni UE della moneta unica o attraverso l'emissione di una valuta nazionale da affiancare all'Euro e da utilizzare esclusivamente, da parte dei cittadini, per il pagamento delle imposte. Parte degli stipendi/pensioni verrebbero quindi pagati in questa nuova valuta su cui lo Stato tornerebbe ad avere piena sovranità. Lo Stato avrebbe quindi minore necessità di ricorrere ai "mercati" per finanziarsi e potrebbe quindi aggellerire gradualmente la tassazione e conseguentemente farci uscire dalla recessione.
 
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.Torero Camomillo.
view post Posted on 8/8/2012, 12:15




la fiducia che manca alle aziende estere per investire in italia (la fiducia è anche e soprattutto questa) è dovuta a una serie di fattori che niente hanno che vedere con i costi della cina o dell'india. una buona parte è dovuta alle regole del mercato del lavoro che sono incomprensibili viste da un imprenditore straniero, poi le mafie. basta vedere gli investimenti esteri al sud. poi c'è la giustizia che non funziona. questo lo si vede nella difficoltà a riscuotere che hanno le aziende. e questi problemi si risolvono a livello politico più che economico.

quanto poi ai paesi in via di sviluppo, hanno dalla loro i costi molto bassi, ma hanno una qualità di lavoro molto molto bassa. basta vedere cosa fanno in africa i cinesi. allora l'italia si deve muovere nei punti in cui è forte. tanto per citare alcuni mercati: alimentare, meccanico, turistico, navale, biomedicale, calzaturiero, moda.....non sono pochi.
 
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sensomc
view post Posted on 8/8/2012, 12:16




CITAZIONE (ex.it @ 8/8/2012, 13:05) 
Il problema non è purtroppo solo dell'economia finanziaria, ma anche dell'economia reale... se vi fossero elementi per ritenere buoni i fondamenti dell'economia reale, immagino che anche i "mercati" dimostrerebbero un tantino di fiducia in più. Ma come si può pretendere di "competere alla pari" con realtà produttive dove i salari sono da fame, le garanzie sociali inesistenti, le limitazioni ambientali sono un pio desiderio? O si "torna indietro" di cento e passa anni a livello sociale (che in pratica è quanto si sta facendo) o si tenta di accelerare il progresso sociale in queste realtà produttive: si sta cercando di fare anche questo... ma la strada è lunga e nel frattempo da noi le aziende o chiudono o fuggono all'estero. Quindi la crisi è dell'economia reale per prima cosa. Ma è anche e forse soprattutto crisi politica poiché la politica si è dimostrata incapace di reggere il confronto con l'economia, sia a livello di capacità e velocità decisionale, sia a livello di assunzione di responsabilità. Purtroppo è una crisi principalmente del sistema democratico/rappresentativo di cui non è facile intravvedere una soluzione.


Nell'immediato l'unica soluzione, per quanto estrema possa sembrare, è un ritorno graduale alla sovranità monetaria... o attraverso un "riesame" concordato con le altre nazioni UE della moneta unica o attraverso l'emissione di una valuta nazionale da affiancare all'Euro e da utilizzare esclusivamente, da parte dei cittadini, per il pagamento delle imposte. Parte degli stipendi/pensioni verrebbero quindi pagati in questa nuova valuta su cui lo Stato tornerebbe ad avere piena sovranità. Lo Stato avrebbe quindi minore necessità di ricorrere ai "mercati" per finanziarsi e potrebbe quindi aggellerire gradualmente la tassazione e conseguentemente farci uscire dalla recessione.

:quoto:
avvolte son tentato dal complottismo anche se mi piace pensare che molti dei personaggi neoliberali che conoscono a memorie quelle regole liberali ci credano veramente in quello che pensano. Quello che non si può accettare è la crisi democratica o è cosi oppure nulla,ed è quello che sta avvenendo nei piigs. ha vinto il neoliberismo imposto(democraticamente :uhm: ?)nelle costituzioni europee
 
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ex.it
view post Posted on 8/8/2012, 13:01




CITAZIONE (.Torero Camomillo. @ 8/8/2012, 13:15) 
la fiducia che manca alle aziende estere per investire in italia (la fiducia è anche e soprattutto questa) è dovuta a una serie di fattori che niente hanno che vedere con i costi della cina o dell'india. una buona parte è dovuta alle regole del mercato del lavoro che sono incomprensibili viste da un imprenditore straniero, poi le mafie. basta vedere gli investimenti esteri al sud. poi c'è la giustizia che non funziona. questo lo si vede nella difficoltà a riscuotere che hanno le aziende. e questi problemi si risolvono a livello politico più che economico.

quanto poi ai paesi in via di sviluppo, hanno dalla loro i costi molto bassi, ma hanno una qualità di lavoro molto molto bassa. basta vedere cosa fanno in africa i cinesi. allora l'italia si deve muovere nei punti in cui è forte. tanto per citare alcuni mercati: alimentare, meccanico, turistico, navale, biomedicale, calzaturiero, moda.....non sono pochi.

Regole del mercato del lavoro incomprensibili? A chi mira unicamente al profitto, sicuramente si.
Che la crisi sia in primo luogo politica siamo d'accordo... anche se dubito che i motivi di questo "accordo" siano condivisi. Io credo che la crisi sia politica perché si è voluto (somewhere in the West) abolire lo Stato-Nazione e sostituirlo con una realtà sovranazionale orientata al profitto non di tutti ma di alcuni...
Quanto al "problema qualitativo" delle produzioni cinesi... diciamo che è largamente compensato dal prezzo (per ora) estremamente abbordabile: in pratica noi stessi cittadini italiani piegati dalla crisi non siamo più in grado di acquistare i prodotti "nostrali" perché troppo costosi e siamo i primi ad acquistare prodottacci cinesi che fanno schifo e durano niente.

CITAZIONE (sensomc @ 8/8/2012, 13:16) 
CITAZIONE (ex.it @ 8/8/2012, 13:05) 
Il problema non è purtroppo solo dell'economia finanziaria, ma anche dell'economia reale... se vi fossero elementi per ritenere buoni i fondamenti dell'economia reale, immagino che anche i "mercati" dimostrerebbero un tantino di fiducia in più. Ma come si può pretendere di "competere alla pari" con realtà produttive dove i salari sono da fame, le garanzie sociali inesistenti, le limitazioni ambientali sono un pio desiderio? O si "torna indietro" di cento e passa anni a livello sociale (che in pratica è quanto si sta facendo) o si tenta di accelerare il progresso sociale in queste realtà produttive: si sta cercando di fare anche questo... ma la strada è lunga e nel frattempo da noi le aziende o chiudono o fuggono all'estero. Quindi la crisi è dell'economia reale per prima cosa. Ma è anche e forse soprattutto crisi politica poiché la politica si è dimostrata incapace di reggere il confronto con l'economia, sia a livello di capacità e velocità decisionale, sia a livello di assunzione di responsabilità. Purtroppo è una crisi principalmente del sistema democratico/rappresentativo di cui non è facile intravvedere una soluzione.


Nell'immediato l'unica soluzione, per quanto estrema possa sembrare, è un ritorno graduale alla sovranità monetaria... o attraverso un "riesame" concordato con le altre nazioni UE della moneta unica o attraverso l'emissione di una valuta nazionale da affiancare all'Euro e da utilizzare esclusivamente, da parte dei cittadini, per il pagamento delle imposte. Parte degli stipendi/pensioni verrebbero quindi pagati in questa nuova valuta su cui lo Stato tornerebbe ad avere piena sovranità. Lo Stato avrebbe quindi minore necessità di ricorrere ai "mercati" per finanziarsi e potrebbe quindi aggellerire gradualmente la tassazione e conseguentemente farci uscire dalla recessione.

:quoto:
avvolte son tentato dal complottismo anche se mi piace pensare che molti dei personaggi neoliberali che conoscono a memorie quelle regole liberali ci credano veramente in quello che pensano. Quello che non si può accettare è la crisi democratica o è cosi oppure nulla,ed è quello che sta avvenendo nei piigs. ha vinto il neoliberismo imposto(democraticamente :uhm: ?)nelle costituzioni europee

Sorry... ma a questo punto temo che l'unica possibile soluzione sia a carattere non democratico: se le nostre forze Armate non fossero esse stesse uno specchio (in sedicesimo) di quella stessa classe dirigente che già vediamo all'opera sia a livello politico che a livello imprenditoriale sarei decisamente a favore di un colpo di Stato militare.
 
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.Torero Camomillo.
view post Posted on 8/8/2012, 13:21




dubito che nella storia, i colpi di stato militari abbiano portato il popoplo a condizioni migliori.
dubito anche che uscire dalla moneta unica sia un bene.
io cercherei di capire perchè la germania ha una economia florida e l'italia no.
perchè la danimarca va benino e la grecia affonda.
vedere come sono usciti dalla crisi bancaria gli stati del nord europa e come in spagna non si trovi il fondo della voragine.
uno stato debole, è debole anche se come moneta usa il tallero.
 
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ex.it
view post Posted on 8/8/2012, 13:46




CITAZIONE (.Torero Camomillo. @ 8/8/2012, 14:21) 
dubito che nella storia, i colpi di stato militari abbiano portato il popoplo a condizioni migliori.
dubito anche che uscire dalla moneta unica sia un bene.
io cercherei di capire perchè la germania ha una economia florida e l'italia no.
perchè la danimarca va benino e la grecia affonda.
vedere come sono usciti dalla crisi bancaria gli stati del nord europa e come in spagna non si trovi il fondo della voragine.
uno stato debole, è debole anche se come moneta usa il tallero.

Uno Stato è debole se non ha poteri o non li usa. E non starei tanto a perdere tempo ad indagare sui motivi anche antropologici che distinguono gli svedesi dagli spagnoli e gli italiani dai tedeschi: o che l'Europa s'è voluta solo noi per pararci il culo dal deficit? E' "Unione" solo quando conviene? O è assunzione comune di impegni e responsabilità in vista di un comune intento?
Quanto ai colpi di stato militari nulla vieta di dubitare degli esiti più o meno positivi... mancando la riprova (e nella Storia è sempre così) si può pensarla come si vuole: se io la penso ad un certo modo è solo perché, dopo il crollo delle grandi Dinastie che si identificavano con lo Stato, la classe militare si è sempre ritenuta come al servizio dello Stato, ora inteso come comunità dei cittadini, fino talvolta ad identificarsi con esso. La vedo quindi istituzionalmente (purtroppo non qualitativamente) come più la qualificata ad assolvere il compito di difendere lo Stato dall'attuale aggressione...
 
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523 replies since 13/5/2012, 22:22   3907 views
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