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Movimento 5 Stelle, Pensieri in libertà sui grillini.....

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sensomc
view post Posted on 8/5/2012, 12:17




CITAZIONE (.Torero Camomillo. @ 8/5/2012, 13:01) 
equitalia mi risulta pubblica.
quanto al discorso telefonia ed energia mi pare proprio il minimo quello che è stato fatto.
per quanto poi è vero che è stato privatizzato il servizio, ma proprio liberalizzato il settore non direi.
quanto alla banca centrale (credo ti riferisci alla banca d'italia), che io sappia è sempre stata una banca di diritto pubblico ma di fatto con una organizzazione da spa.
se poi invece che al liberismo si fanno critiche ad una finanziarizzazione dell'economia, questo è un altro paio di maniche.

Equitalia è una S.P.A in mano allo stato ma è pur sempre S.P.A che può essere venduta anche le poste sono in mano allo stato quasi tutto per il momento è ancora nostro. LA BANCA D ITALIA è UNA SPA IN MANO A TANTISSIME ALTRE BANCHE,SOLO IL 5% è IN MANO ALLO STATO
 
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ex.it
view post Posted on 8/5/2012, 12:18




Equitalia nasce dall'accordo tra l'Agenzia delle Entrate e l'Inps, che si costituiscono rispettivamente come il socio di maggioranza ed il socio di minoranza di una società per azioni; un tipo di società che, in quanto tale, obbedisce a norme di diritto privato, ma per svolgere funzioni pubbliche. Si tratta in effetti di una privatizzazione attuata in modo subdolo, che consente ad un organismo che svolge una funzione pubblica di avvalersi delle scappatoie derivanti dal poter giocare sulle norme del diritto privato
 
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.Torero Camomillo.
view post Posted on 8/5/2012, 12:22




è privata o pubblica?
opera in regime di concorrenza?
per potervi lavorare gli posso mandare il mio cv?
 
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ex.it
view post Posted on 8/5/2012, 13:22




CITAZIONE (.Torero Camomillo. @ 8/5/2012, 13:22) 
è privata o pubblica?
opera in regime di concorrenza?
per potervi lavorare gli posso mandare il mio cv?

...hai dimenticato una domanda fondamentale: Equitalia ha fini di lucro o no? Sono previsti "utili" dalla sua attività esattoriale?
 
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sensomc
view post Posted on 10/5/2012, 12:54




ritornando in topic,,chi è che finanzia i suoi spettacoli? chi ha creato il suo blog chi ha finanziato i v day? mi sono fatto questa domanda e ho scoperto che è la Casaleggio Associati ,poi su google vi sono un sacco di complottismi su questa casaleggio che è legata ad altre spa lobbystiche ,chi ne ha voglia vada a guardarsele
 
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.Torero Camomillo.
view post Posted on 10/5/2012, 22:15




la considerazione degli illustri schierati per gli italiani è da manuale.
gli italiani hanno ragione se votano per il partito di riferimento.
se non lo voti sei un coglione disadattato,se ti converti però hai capito la lezione.
ma ancora meglio è che si ammantano di un'aurea di obiettività.
chissà se l'amico di ieri è l'amico di oggi?

da un ansa di pochi secondi fa, pare che minzolini si mangi le mani per non essere riuscito a intervistare la sorella di dipetro. io nel mio piccolo sono in trattative con la nonna di renzi.
 
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pierobol
view post Posted on 11/5/2012, 07:45




Comunque alla fine di tutte questa belle (e a volte anche giuste) considerazioni, il Movimento * * * * * vince e GRILLO spaventa i partiti tradizionali ed i media asserviti, PERCHE' HA RAGIONE !

E' ORA CHE QUESTO SCHIFO FINISCA E CHE I PARTITI TORNINO A FAR POLITICA INVECE CHE I LORO INTERESSI (a volte addirittura personali). Questo a prescindere da chi finanzia Grillo, da complotti vari e da comportamenti eccessivi del Beppe nazionale.

Era ora che qualcuno mettesse il pepe in culo a certa gente. Tanto ragazzi da questa situazione se ne può uscire o così (cioè con qualcuno che impaurisca i "principi delle poltrone") o con una bella rivoluzione...violenta.

Scegliete voi.
 
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pierobol
view post Posted on 11/5/2012, 08:10




tratto da www.corriere.it


CITAZIONE
Corsi e ricorsi - Chissà se i grillini sottoscriverebbero lo slogan «Abbasso tutti!»

Il comico delle Cinque Stelle che ricorda l’«Uomo Qualunque»

Come Giannini usa i nomignoli ma a volte i demagoghi veri sono altri

di Gian Antonio Stella


«Abbasso tutti!». Così era scritto a carboncino sotto la testata de L’Uomo Qualunque , nata il 27 dicembre 1944. Ma davvero i grillini sottoscriverebbero quell’invettiva di Guglielmo Giannini? Ha senso accusare il Movimento Cinque Stelle, come tuonano tante voci in questi giorni, d’essere un’orda di qualunquisti? D’accordo, Beppe Grillo dice le parolacce. Il giorno che fece la sua audizione in Senato, narrano le cronache, prese per i fondelli un po’ di eccellentissimi rinfacciando loro che «su 20 che siete qua in 18 state leggendo il giornale» e arringò contro il premier («lo psiconano») e quel «Parlamento di nominati in cui sono stati scelti amici, avvocati e qualche zoccola». Al che Renato Schifani lo bacchettò: «Non si manca di rispetto al Parlamento!» Giusto. Ma, al di là del fatto che gli stessi grillini hanno ragione a dire che anche il Parlamento in quel caso ha mancato di rispetto verso i 350 mila cittadini che avevano firmato le tre leggi di iniziativa popolare non esaminandole mai (mai) a dispetto dell’articolo 71 della Costituzione, quante parolacce abbiamo sentito, in questi anni, in bocca a leader di partito e parlamentari e ministri, senza che i gelosi custodi della sacralità del Parlamento levassero vibranti proteste? Vogliamo fare l’elenco di quanti hanno alzato il dito medio e fatto le pernacchie e insultato i colleghi urlando «troia!», «checca!», «cesso!», «merda!», «culattone!», «coglione!», «truffatore!», «Giuda!», «Verme!»... Lo vogliamo fare?

Certo, Grillo è un istrione che nelle sue torrenziali sfuriate titilla qua e là anche dei sentimenti qualunquisti e anti-partitici. Ed è impossibile condividere certe sue sortite avventurose come quella di Palermo sulla mafia. Dice che l’hanno capito male? Peggio per lui: su certi temi ci pensi settanta volte sette. Ma chi come Gianni Alemanno lo accusa di essere «l’ennesimo pagliaccio che spara a zero senza fare proposte serie, credibili e concrete» e lo paragona a Giannini, sbaglia clamorosamente mira.

Perché le sfuriate sono solo un pezzo di Grillo e più ancora dei grillini. I cui programmi traboccano di proposte: dalla gestione dei rifiuti al rifiuto della vecchia ricetta del cemento, dalla trasparenza di ogni atto pubblico a un uso di Internet all’altezza di un Paese occidentale. Si può non essere d’accordo, ovviamente. E ogni proposta può essere smentita e combattuta. Anche aspramente. Ma lo stesso rigetto di certe metastasi del sistema politico è politico, non antipolitico.

Cosa c’entra l’Uomo Qualunque? Nella breve autobiografia sul primo numero della rivista
che sarebbe arrivata a vendere 850 mila copie, Guglielmo Giannini concludeva: «Io sono quello che non crede più a niente e a nessuno». Perso in guerra un figlio che adorava («una meravigliosa creatura d’amore (...) che cessò di vivere all’età di ventuno anni, undici mesi, ventisette giorni, nel pieno della salute e della bellezza») il fondatore dei qualunquisti scriveva di rappresentare un popolino di reduci esausto dalla guerra, dal fascismo, dalla retorica della resistenza, della politica tutta e insomma il popolino «stufo di tutti, il cui solo ardente desiderio è che nessuno gli rompa più le scatole». Con il «comico-à-penser» genovese, ovvio, qualche punto di contatto lo puoi trovare. Come il piacere di inventare nomignoli corrosivi. Giannini se la godeva come un matto, a chiamare il Cln «Comitato Lavativo Nequitoso», il Pci «Partito Concimista Italiano» e i democratici cristiani «demofradici cristiani». Per non dire di come irrideva a «Fessuccio Parri» o «Pietro Caccamandrei».

E certo, quando tuonava indignato contro «l’ignobile spettacolo d’un arrivismo spudorato» e «l’assalto di una minoranza di vociatori, servitori, sfruttatori, iettatori» diceva cose si sarebbero risentite anche in questi anni, in questi mesi, in queste settimane. Ma diceva anche: «Non abbiamo bisogno di fare politica e non vogliamo farne». E qui anche il più accanito avversario dei grillini accusati di essere «troppo giovani, troppo ingenui, troppo combattivi, troppo inesperti», se lo deve chiedere: direbbero mai, loro, una scemenza simile? Direbbero mai come l’inventore dell’Uomo Qualunque di non avere alcun «bisogno che d’essere amministrati: e quindi ci occorrono degli amministratori, non dei politici... Per questo basta un buon ragioniere»?

Rischia grosso, come spiegano i sondaggi, chi sottovaluta il peso che potrebbe avere l’irruzione nei Comuni e nelle Regioni e poi in Parlamento di un’onda di ragazzi entusiasti, molto spesso più svegli, freschi e culturalmente attrezzati dei (rari) galletti e dei (tanti) capponi allevati nei vecchi partiti con la raccomandazione «ragazzo, mettiti in coda». E rischia grosso chi liquida tutto come «qualunquismo». Capiamoci: fa orrore, il qualunquismo.

Ma senza azzardare paragoni forzati era qualunquista Matilde Serao quando, indignata per la gestione di Napoli, diceva che a quel punto non le importava tanto il colore di chi avrebbe vinto purché non ci fossero «al Comune né affaristi, né compari di affaristi, né rappresentanti di affaristi, né amici degli amici degli affaristi»? Lo era Luigi Einaudi quando, schifato di come tanti confondessero i soldi pubblici e privati scriveva che «a Roma spadroneggia un piccolo gruppo di padreterni, i quali si sono persuasi, insieme con qualche ministro di avere la sapienza infusa nel vasto cervello»? Difficile da sostenere... E poi chi le solleva, le ondate di protesta? Chi denuncia gli scandali, magari con qualche villania, o chi dà scandalo agli occhi dei cittadini? Rileggiamo cosa scriveva nel 1898, Luigi Bertelli, più noto come creatore, con lo pseudonimo di Vamba, di Giamburrasca: «L’on. Qualunquo Qualunqui rappresenta al Parlamento italiano il secondo Collegio di Dovunque. Dalla 15ª legislatura fino agli ultimi tempi ha fedelmente combattuto nel partito dei Purchessisti, propugnando il programma Qualsivoglia e appoggiando il gabinetto Qualsiasi». Era un volgare qualunquista o aveva solo inquadrato ironicamente un prototipo che un secolo dopo abbiamo visto e rivisto?


E Corrado Tedeschi, l’avete mai visto in quello strepitoso cinegiornale del 1953 dell’Istituto Luce?
Proclamava che il suo Partito della Bistecca, che aveva come slogan «La vita è una vitella» e «Viva la pacchia!», prometteva le seguenti cose: «Svaghi, divertimenti, poco lavoro e molto guadagno per tutti. Tre mesi di villeggiatura assicurati a ogni cittadino italiano. Abolizione di tutte le tasse. Grammi 450 di bistecca a testa assicurata giornalmente al popolo. Frutta, dolce e caffè. Con un programma come questo chi sarà più felice del popolo italiano?». Coro: ammappete!

Ma la domanda è: faceva sul serio o prendeva in giro i demagoghi veri, i qualunquisti veri, i populisti veri, che con parole magari più sobrie, prima e dopo di lui hanno promesso di tutto?

Fa il paio con quanto ho appena scritto poco sopra.
 
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.Torero Camomillo.
view post Posted on 11/5/2012, 09:45




mi sembra che grillo nella politica italiana abbia il ruolo che ha il colesterolo nel sangue.
uno spauracchio, che nessuno vuole, ma di monito alla classe politica.
stesso discorso che vale per di pietro.

io quando voto mi faccio questa domanda "chi voglio che mi governi?".
qua mi pare che la domanda è "chi voglio che protesti per me?"
io voto un partito che quando va bene prende l'1%, ma so che se qualche membro di questo partito va al governo o in giro per il mondo ha la competenza del ruolo.
a me l'idea di vedere grillo alla casa bianca non mi esalta.
l'idea che metta mano alle pensioni non mi esalta.
l'idea che vada a trattare con la merkel non mi esalta.
l'idea che debba decidere come comportarsi in un conflitto non mi esalta.
l'idea che decida le politiche per gli immigrati non mi esalta.
l'idea che gestisca i servizi segreti non mi esalta.

a livello locale che possa avere voce in capitolo può anche essere interessante, o valutare alcune proposte di legge in tema ambientale o di pubblici servizi.
ma un politico deve essere a tutto tondo e saper gestire gli eventi che succedono.
poi sarà che i partiti personalistici non mi piaccono molto...i grillini, i dipietristi, i berluscones...
 
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pierobol
view post Posted on 11/5/2012, 10:06




CITAZIONE (.Torero Camomillo. @ 11/5/2012, 10:45) 
a me l'idea di vedere grillo alla casa bianca non mi esalta.
l'idea che metta mano alle pensioni non mi esalta.
l'idea che vada a trattare con la merkel non mi esalta.
l'idea che debba decidere come comportarsi in un conflitto non mi esalta.
l'idea che decida le politiche per gli immigrati non mi esalta.
l'idea che gestisca i servizi segreti non mi esalta.

Di solito sono d'accordo con le tue analisi, ma su questa mi trovi quantomeno perplesso.

Grillo non mi sembra abbia mai detto o fatto passi per essere eletto e quindi premier. E' il leader del movimento (e anche il dittatore - questo si) ma non mi risulta che abbia intenzione di candidarsi. Quindi pericolo scampato.

CITAZIONE
poi sarà che i partiti personalistici non mi piaccono molto...i grillini, i dipietristi, i berluscones...

Anche qui avrei qualcosa da dire. Probabilmente il primo partito personalistico o meglio il primo di quelli ad oggi esistenti è quello radicale. Ti dice qualcosa un certo Marco Pannella ?

Non era ed è lui il fondatore/leader/dittatore del PR ? Se Pannella "scompare"...finisce anche il PR o non credi ?
 
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.Torero Camomillo.
view post Posted on 11/5/2012, 10:49




sulla prima questione metti ci sia una divergenza di opinioni tra grillo e possibile ministro grillino, o addirittura con un possibile premier grillino. come si mette?
ancora più sul concreto. sulla base di cosa sono stati scelti i candidati grillini? e altri come sono stati allontanati? e soprattutto da chi?
che grillo non si presenti, ma detenga il potere è ben peggiore. lui farà tutta la campagna elettorale, prenderà le decisioni ma sempre per interposta persona. tanto per capirci come fa berlusconi con alfano.

pannella è un leader storico che si è sempre messo in prima persona su tutto. è uno che diceva 30 anni fa quello che dirà grillo domani. è un lottatore, un guerriero, un leader ma non uno che sa gestire.
è molto meno amato di quanto si pensi all'interno dei radicali, ma soprattutto ha meno potere di quanto si pensi. ma la cosa importante è che ha la contrapposizione di emma bonino. per fortuna è lei il volto del partito. quindi da almeno 20 anni non si può parlare certo di monopolio, al limite di duopolio.
e comunque nel pr ci sono state personalità importanti e indipendenti, vedi adele faccio, adelaide aglietta tanto per citarne due. ed ora c'è pure massimo bordin come soggetto con una discreta voce in capitolo. inoltre il dittatore pannella ha sempre cercato il confronto e lo scontro, sia a livello interno che esterno. tanto è vero che a pannella grillo piace, e questo la dice lunga.
 
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ex.it
view post Posted on 11/5/2012, 11:33




... per non parlar della Bonino. Concordo che il partito che sul proprio simbolo ha il nome del leader ha un vago sapore feudale... Resta il fatto che anche sapere che i tagli alle prestazioni dello Stato e il livello di tassazione dei cittadini vengono stabiliti da organismi non eletti, non rappresentativi della volontà popolare non è meno da incubo di Grillo alla Casa Bianca...
 
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pierobol
view post Posted on 11/5/2012, 11:53




Di fatto è Pannella che ha sempre scelto i vari Rutelli, Capezzone (orrore !)...Coscioni etc. e dettato la linea politica del partito, convertendolo al transnazionale.

Come Grillo scelga i rappresentanti del 5* non lo so (credo ci sia un "non statuto" - come ho imparato ieri seguendo la trasmissione di Santoro - che fissi le regole).
 
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.Torero Camomillo.
view post Posted on 11/5/2012, 12:21




sempre scelto è un parolone...

sul sito dei radicali si recita:

CITAZIONE
Chiunque può iscriversi al movimento, senza distinzione di età e di nazionalità. L’iscrizione è compatibile con qualsiasi appartenenza, politica, sociale, confessionale.

Ogni iscritto ha la possibilità di votare nel corso del congresso annuale per eleggere le cariche statutarie: segretario, tesoriere, presidente, membri del comitato nazionale. Sempre in occasione del congresso ogni iscritto può intervenire e se raccoglie un numero di firme stabilito, può presentare mozioni ed emendamenti

www.radicali.it/statuto

grillo ha il non statuto

http://palazzolo5stelle.com/2009/12/10/ecc...elle-di-grillo/

da notare quando afferma che "chiunque può iscriversi che ha cittadinanza italiana".
non dice che può essere eletto, ma addirittura esprimersi in un movimento. il non italiano non ha diritto di espressione nel suo partito.

insomma...non confondiamo la cioccolata con la merda!
poi non si offenda nessuno se affermo che grillo è un acchiappa citrulli (e arterosclerotici)
 
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view post Posted on 11/5/2012, 13:52
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Premesso che alcune delle cose che dice Grillo sono condivisibili, mentre altre sono veramente abominevoli...trovo abbastanza ridicolo e demagogico questo continuo ripetere che Grillo non si presenta, che Grillo non è il candidato premier...che Grillo non voglia candidarsi è un suo artefatto, che poi lui faccia il finto tonto e si nasconda dietro gli altri perchè non ha nè il coraggio di esporsi in prima persona nè di prendersi delle responsbilità è un altro discorso...ma a me pare di vedere il suo nome nel simbolo del suo Movimento, in cui lui è il Leader Maximo che tutto decide... Grillo mi piaceva molto quando era un contestatore...ora che anche lui è sceso in campo, le proposte e le cose che dice mi piacciono poco perchè si rifanno a valori che non riconosco...

Resta poi il fatto che uno che si lamenta sempre dell'autoritarismo dei partiti e della mancanza di democrazia nel nostro paese, poi si è costantemente rifiutato di affrontare un dibattito e un contraddittorio...atteggiamento che tende (guardacaso!!!) ad estendersi anche ai suoi rappresentati, molto poco propensi al dibattito ed ad accettare critiche quando vanno in tv (e ormai ci vanno, ben più di rappresentanti di altri partiti)...il dibattito e l'approfondimento devono venire da un lato ma anche dall'altro...Grillo, perlomeno per come lo percepisco io, lo invoca spesso da un lato ma poi quando lo si chiede a lui è molto più restio...

Poi alcuni di questi grillini sono molto bravi e dicono cose che condivido...mi piacerebbe vedere anche un dibattito con Grillo...perchè in democrazia si fa così, ci si confronta...non ci si nasconde dietro un dito, dietro "ah, ma non sono io"...è facile parlare da "libero cittadino", è facile dire "io non sono nessuno", quando poi il proprio nome campeggia sui simboli e sui siti di quello che è in tutto e per tutto un partito...è molto facile e molto comodo...è facile fare i gradassi e poi nascondersi dietro gli altri...Grillo dice tante cose condivisibili, perchè ha paura di esporsi e portare avanti queste sue idee? Perchè si nasconde dietro gli altri rappresentanti del Movimento che porta il suo nome nel simbolo?

Un'ultima considerazione: le ultime sparate di Grillo (da quelle sull'evasione fiscale a quella sugli immigrati per finire quella sulla mafia) mi avevano portato ad ipotizzare che lui avesse cambiato obiettivo, virando verso l'elettorato berlusconiano, orfano della verve del suo leader, adottando non solo i toni ma molte opinioni...beh, trovo che il risultato delle ultime elezioni dimostri che non mi ero tanto sbagliato: crollo del PDL e boom del Movimento 5 Stelle...certo, probabilmente il travaso di voti non sarà stato così automatico...ma è indicativo che nel momento in cui Grillo cominci ad assestarsi su posizioni berlusconiane, ci sia un risultato del genere...evidentemente chi si era lasciato ammaliare prima, ha trovato un nuovo ammaliatore...
 
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568 replies since 17/4/2012, 19:44   5642 views
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