La riforma dei campionati, Cui prodest?

Scusa... e che c'entra?
Mi sembrava abbastanza chiaro che la diversa disciplina fiscale dello sport italiano rispetto a Spagna e Grecia non fosse valutata con riferimento a questioni di moneta e/o fiscalità, ma d'ordine sportivo... ed allora, piuttosto che ironizzare, peraltro in modo simpatico, sulla tripla... zeta invece che a, di queste due nazioni mediterranee, sarebbe da valutare come, a torto o ragione in termini "monetaristi", Spagna e Grecia stiano al basket europeo esattamente come Germania e... boh, manco più la Francia si può dire, stanno in "cabina di regia" delle dinamiche dell'Euro...

In ogni caso, hai scatenato quel(poco...) di studente di economia che c'è in me: non mi vorrai dire che Grecia e Spagna stiano alla canna del gas per la disciplina fiscale dello sport, eh...???


Lascia stare, lascia stare... anche qui, non riuscendo a tacitare i Keynes, Friedman, Adamo Smith e compagnia cantante che sono ancora un poco, molto poco... in me, la questione è la stessa, ma motivata in forma opposta: considerando che nessuno ha il coraggio di cassare società insolventi in tutto e per tutto, ma si deve pur tutelare professionisti che lavorano 24h/24, si ragiona con la logica del dire "in ogni caso, il professionismo dona più garanzie a tutti"... come dire? bisogna essere contenti di pagare tributi, motivati da nulla(come fa la Legadue a mettersi sullo stesso piano, con eguale tassazione, al "Dio Calcio"...???), per fare in modo che tutti siano pagati fino all'ultima moneta - la stessa dinamica distorta, anni 70/80, del "svalutiamo la lira per esportare di più"/dimenticandosi che siamo in un paese che non ha uno schifo di materia prima, e che quindi quel che si guadagna in più dalle esportazioni lo buttiamo in importazioni di benzina etc, etc, etc, più care.


senza riserve.

Edited by la palestra lanera - 27/5/2012, 20:43