la palestra lanera |
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| La rinuncia al professionismo in Legadue è una cosa sensata, tra le pochissime uscite logiche di una FIP allo sbando - per capire la questione basta porsi una domanda: "ha più presa sul pubblico, attrattiva sugli investimenti pubblicitari la Legadue di basket o la Serie A di pallavolo...???". Credo che la risposta sia semplice, scontata, e considerando che il volley di A1 ha uno status giuridico "dilettantistico", conseguente la voglia di non offrire allo stato una quota fiscale, assolutamente immotivata per le dimensioni, purtroppo limitate, di un campionato che rispetto agli anni 80, quando l'A2 inviava squadre fino ai quarti dei playoff, ha perso attrattiva e peso specifico. Del resto in Spagna, in Grecia, la tassazione è molto inferiore a quella che viene esercitata in Italia, ed allora - come direbbe chi ama proverbi e frasi storiche - "se la montagna non va da Maometto...", se in Italia la tassazione in ambito sportivo è così alta, è conseguente uscire da uno status, quello professionistico, che non ha davvero nessun vantaggio da offrire. Diciamo che, se le corporazioni/leghe non fossero così potenti, la logica porterebbe ad una unica Legadue allargata, senza golden e silver. Ma è una utopia.  |
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