da www.basketnet.itFirenze Brindisi, le pagelleDi Lorenzo: Il playmaker capitano non incide come dovrebbe, viziato anche da uno stato di forma invidiabile. Cerca soluzioni dalla lunga distanza, ma senza successo come tutta la squadra, giornata incolore. Voto 6. incompleto.
Malamov: la migliore partita della stagione per il giovane romano, che è stato recuperato pienamente dalla cura Trullo. Non c’è una pecca nelle scelte e nella valutazione del cestista, pur non travolgendo gli avversari. In continua crescita. Voto 7. sornione.
Viale: gioca 8 minuti,
ma per un cestista dal tiro facile come lui dovrebbe bastare per centrare almeno il ferro. Cestista da recuperare più psicologicamente che fisicamente. Un peccato considerate le qualità tecniche del ligure. Voto 4. inconcludente.
Piazza:[b] sottotono la prestazione del piccolo play, anche se risulta il miglior play in campo, anche più dei più quotati Attruia e Di Lorenzo. Paga anche stanchezza, ma incide poco nell’economia del gioco. Voto 6. anonimo.
Giuliani: non gioca la gara della vita, come dovrebbe fare tutta la squadra. Il reparto lunghi pecca proprio nel giorno in cui avrebbe dovuto tirar fuori gli artigli. Sbagli nella bagarre troppi comodi appoggi in momenti clou. Voto 5. intimorito.
Camata: gioca poco perché il proprio marcatore, Shorter, lo porta fuori dalla sua posizione, incidendo in termini di punti. Fatica più del dovuto e non riesce a diminuire la “depressione” sotto le plance. Voto 6. volitivo, ma non basta.
Bazzucchi: è l’unico che lotta più degli altri contro il furbo Shorter. Ribatte colpo su colpo e anche qualche randellata. Ne esce fuori con dignità, per esser uno che ha più di una categoria di differenze con Shorter. Voto 6. mastino.
Cattabiani: il gioco di Trullo lo libera elegantemente più volte per il tiro dalla distanza, soprattutto in angolo, ma per la giornata nera e per il lieve infortunio al gomito i suoi tiri sono fuori misura anche per sfortuna. Altrimenti staremmo parlando di vittoria. Comunque positivo.
Voto 6. Se fosse andato a caccia sarebbe tornato senza selvaggina. Spara a salve. Faggiano: sembra in ripresa il gladiatore brindisino.
Ma non pare in sintonia con i propri compagni o almeno loro con il capitano. Si danna l’anima a rimbalzo e conquista nel finale un rimbalzo e possesso che potevano esser capitalizzati diversamente. Voto 6.5.
leader. coach Trullo: le prova tutte per dare una scossa alla squadra che sembra giocare in sordina rispetto alle ultime uscite dalla venuta di Trullo. Si aspettava di più da qualche giocatore, ma il suo lavoro è eccellente. Voto 6.5. fin troppo paziente.
Firenze:Muro: è indubbiamente il giocatore simbolo della squadra. La trascina quando vuole e
gli riescono tiri da prestigiatore. È lui l’artefice dell’allungo decisivo.
Nel cassetto già una promozione, quest’anno tenta la seconda, legittima. Voto 8. infallibile.
Zivic: a lungo nella lista del mercato brindisino, ora conosciamo i motivi. Un giocatore dalle innumerevoli potenzialità. Difende, ostacolo, segna ed è decisivo con la tripla della staffa. Voto 8. senza parole.
Picazio: è entrato ormai in quintetto, ma il play guardia toscano decide meno rispetto a quanto visto in altre occasioni.
Non per questo ha deluso, ci si aspettata di più, forse lo pensa anche coach Russo dopo la palla persa nel finale dopo la rimessa. Voto 6.
sopravalutato. Stanic: il piccolo play dimostra di esser il miglior play della squadra, ameno sino ad oggi. Regge meglio l’uno contro uno di Piazza. Ma conclude poco in fase offensiva, meglio in difesa. Voto 6.5. risolutivo.
Scrocco: dell’ala infallibile di qualche anno fa è rimasto ben poco. Funge da anti-cattabiani e lavora sporco come Faggiano. Il realizzatore è andato in letargo per ora. Ma il lavoro svolto è certamente necessario. Forse l’unico operaio di una squadra di leader. Voto 6.5. arcigno.
Rotella: sfrutta la negativa giornata dei giganti brindisini
per mostrarsi in tutto il suo splendore a fare bella figura. Limitato in alcuni movimenti base, ma decisivo nella fase del recupero pugliese. Voto 6.
libero, fin toppo.Attruia: un ex giocatore praticamente. Piazza se lo mangia a colazione, con doppio cambio di velocità e cambio di mano. Lento e poco efficace, se non per qualche regalo dei brindisini. Ammetterà anche lui nelle interviste che le sue gambe non seguono la sua testa.
Voto 4. working progress. Shorter: non ci sono parole per un colored che a 38 anni salta come una cavalletta. Cattura rimbalzi, infila triple, porta fuori Camata per sfruttare la situazione. Furbo quanto basta conquista lo scettro dell’area dei tre secondi. Voto 7.5. infallibile.
Cessel: gioca poco e maluccio, commettendo anche troppi falli. Esce dopo 4 falli e pochi minuti. Non trova il ritmo, ma infila un paio di soluzioni da alta scuola basket. Un gancio cielo che
a Brindisi ricordano anni addietro quando il lungo giocava in Puglia da giovanissimo. Voto 5. in fase di crescita. Coach Russo: buona la conduzione di gara soprattutto nel gestire la situazione cambi e il finale pericoloso. La sua squadra gioca male in difesa, ma è stata graziata dalla vena pessima da tre dei brindisini.
A vittoria conquistata si lascia a qualche dichiarazione troppo sicura, “è un caso che la squadra gioca discretamente”. Il gioco espresso nelle ultime tre uscite dimostrano il contrario. Voto 6. da play off, ma lì deve far di più.
Arbitri Ciaglia di Caserta e Di Francesco di Teramo: al di sotto della sufficenza.
i due fischietti fischiano in ritardo e in alcune azioni hanno metri di giudizio non propio insidacabli. nell'ultimo quarto ne azzeccano poche. voto 5. lenti e poco rock.
Paolo LonatiLonati, il vero, autentico, unico Lenny Bruce del giornalismo italiano...
Da antologia il non-sense su Roberto Russo e la verità assoluta sugli arbitri: i due fischietti fischiano..." chi potrà mai confutare un tale assioma???
Edited by Barefoot004 - 16/3/2006, 16:38