CITAZIONE (.Torero Camomillo. @ 25/7/2011, 22:12)
feltri ha fatto come i bambini, i quali non potendo vincere la partita di pallone, portano via il pallone.
ma berlusconi non c'enta nulla.
sembra strano, ma è così.
così come berlusconi non c'entra nulla con il fatto che agli ultimi mondiali siamo stati sbattuti fuori.
oltre berlusconi, anche in italia, figuriamoci nel mondo, esiste un universo.
mi voglio sbilanciare, berlusconi non è chuck norris.
L'uomo Berlusconi effettivamente non c'entra nulla. Ma dietro all'infame pezzo di Feltri non c'è il dispetto per aver vista smentita dai fatti a tesi quaedista sulla quale il giornale si era così sbilanciato, c'è ben altro.
Il Giornale non è solo il principale organo di stampa filo governativo, spesso utilizzato per sferrare attacchi politici "non convenzionali": è anche un quotidiano che mira a indirizzare e costruire l'opinione di quella parte della società italiana che presta particolari attenzioni alle questioni di pancia. Questioni di pancia ad esempio sono quelle identitarie: l'utilizzo della religione in questo senso è pretestuoso, perché piega strumentalmente fedi per vocazione universalistiche alla difesa di una identità, molte volte più supposta che reale, locale. Per inciso non sono per nulla credente e non amo alcuna gerarchia teocratica. Immigrazione, l'avversario - nemico, sono temi che quindi vengono trattati con la pancia, non per suscitare emozioni positive, ma per istillare la paura e quindi l'odio per ciò che è diverso da se. E chi è vittima di questo complesso da per scontato che anche i "nemici" provino sentimenti analoghi, cosa che non fa altro che far lievitare il livello di paura e aggressività.
Questo è il brodo di cultura che consente il germogliare di vari "nazisti dell'illinois", i quali non solo trovano un terreno preparato ad accogliere le loro idee criminali, ma diventano essi stessi fonti per alimentare il sistema pancia - paura. L'escalation della paura come detto incrementa le tendenze aggressive: per evitare che il gioco si rompa e per mantenere il controllo sull'opinione, occorre quindi adeguare i temi al livello di paura ed aggressività del momento, a costo di rispolverare, con qualche ipocrita edulcorazione, idee e pratiche nazistoidi. Finché poi l'aggressività non sfocia nella violenza.
A questo punto quello che un Feltri vuole fare è evitare di guardarsi pubblicamente allo specchio (dei morti, come si desume dalle porcate scritte, se ne frega), perché dietro l'apparenza dell'immagine riflessa, oltre lo specchio, non c'è il paese delle meraviglie ma la conseguenza estrema, il lucido assassino paranoico che pensa che l'unico modo per garantirsi la sicurezza dipenda dall'annientamento dell'altro. E questo poi genera la paura finale, quella che non ci si può permettere, la paura di se stessi.
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