| Bridge scatenato, firma Andrea Conti Basket serie C, l’ala ex Vigevano rinuncia alla A per venire a Pavia: «Mi ha convinto il progetto, insegnerò ai giovani»
Colpo grosso del Nuovo Basket Bridge, che ingaggia Andrea Conti. Trentasette anni, ala tiratrice di 201 cm per 90 chili, Conti è un big per la categoria. Arriva a Pavia dopo una esperienza lunga dieci anni, seppure divisi in due esperienze diverse, a Cremona, dove negli ultimi anni giocava in serie A e dove ha deciso di vivere anche quando smetterà, ma i tifosi pavesi lo ricorderanno soprattutto per le due stagioni a Vigevano, costellate di derby da avversario e di quel suo tiro mortifero ad alta percentuale. «Sempre persi – sorride Conti che a Cremona soprannominavano Il Condor – tra l’altro sulla sponda pavese il presidente era Gabriele Ripa e averlo ritrovato al Bridge è stato un altro segnale importante che mi ha spinto alla firma, perché è la dimostrazione della solidità e della serietà del gruppo dirigenziale pavese. Di quegli anni ricordo la passione con cui, sulle sue sponde, si viveva il basket e gli spalti stracolmi al PalaRavizza. Mi piacerebbe accadesse anche col Bridge ed è anche per questo che l’avventura a Pavia mi attrae». A far pendere l’ago della bilancia per Pavia, è stato soprattutto il progetto che i dirigenti del Bridge gli hanno sottoposto. «Sono stato conquistato da quello, un progetto pluriennale, lì ho capito che la società sta facendo sul serio, che non è una esperienza estemporanea, ma che punta a durare nel tempo. La Vanoli Cremona mi aveva chiesto se volevo rimanere un’altra stagione in A, ma avevo intenzione di provare un’altra avventura. A Cremona avrei giocato poco, ma io mi sento ancora bene, sono fisicamente integro e la proposta di Pavia mi ha convinto. Ne avevo altre, ma a favore del Bridge ha anche spinto tanto Attilio Caja e alla fine mi sono lasciato convincere». Al Bridge Conti avrà anche compiti di chioccia per i giovani. Dunque non solo fare quello che sa fare meglio, cioè segnare, ma aiutare a crescere i ragazzi: «E’ un ruolo che mi è sempre piaciuto. Non sono sceso in C per giocare ancora parecchi anni, né per sostituirmi ai giovani, ma per mettere al loro servizio la mia esperienza, perché soltanto così possono crescere e trovare i loro spazi. I dirigenti pavesi sono stati chiari anche in questo senso, mi hanno detto che io e Pomenti dobbiamo far crescere i giovani, perché loro puntano moltissimo sul settore giovanile. Allenare le giovanili del Bridge? Ho il patentino ma per ora non ci penso proprio, voglio fare ancora il giocatore professionista per qualche stagione. D’altronde al Bridge ho visto che c’è la mia stessa ambizione di vincere. E poi non sono lontano da Cremona e dalla mia famiglia». Paolo Quacci è stato il primo fra i dirigenti del Bridge a indicare che sarebbero stati due gli uomini esperti per la prima squadra: «Conti sarà il faro della squadra, lo abbiamo scelto per la sua serietà e professionalità. E’ il giocatore ideale che cercavamo per il nostro progetto ed è l’ennesima dimostrazione che facciamo sul serio. A questo punto completeremo la squadra con giovani promettenti».
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