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.Torero Camomillo.
view post Posted on 2/11/2010, 16:56




intercultura è un buon volano per la cultura, per la conoscenza della lingua, ma soprattutto del mondo.
vedere il proprio paese fianco a fianco di altri ragazzi, capire come siamo visti e soprattutto capire gli altri è essenziale.
questa è la migliore globalizzazione che esista.
 
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conmar
view post Posted on 2/11/2010, 22:09




CITAZIONE
2 nov 2010
Tu bunghi, io pago

L’ultima, spregevole risposta di Berlusconi alla squallida farsa della “nipote di Mubarak” è annunciare che comunque meglio puttaniere che frocio, sottolineo puttaniere perchè le sue mirabili conquiste sono sempre di donne retribuite, con contanti o con posti di lavoro pubblici, per sopportarlo, cosa che chiunque abbia un po’ di soldi potrebbe fare. Faccio notare agli ultimi, temerari e un po’ patetici difensori del “sono affari suoi” che alla fine tante di quelle badanti del sesso che pazientemente sopportano le serate con un vecchietto o con la sua banda di lenoni, cortigiani, nani, giullari soltanto nella speranza di ricavare qualcosa finiscono sul libro paga di amministrazioni o di assemblee pubbliche, elette nel carrozzone delle liste/case chiuse, quindi sono pagate da noi e da lei, caro ragioniere e cara signora, che già pagate il lauto salario all’avvocato Ghedini (chi paghi il costosissimo avvocato della “nipote di Mubarak” resta un mistero). Quindi i veri “bungati” dal “bunga bunga” siete voi, miei cari concittadini, che saldate il conto delle sue seratine con stipendi da deputato o da consigliere regionale. Almeno i magnaccia prendono la percentuale sulle marchette. I contribuenti italiani pagano per le marchette di Silvio. Spero che vi piaccia.

Vittorio... :inchino: :inchino: :inchino:
 
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SoloDinamo
view post Posted on 3/11/2010, 19:31




che fissati questi della stampa straniera....tutti a dare addosso all'Italia
e al suo pregiato Presidentissimo-caudillo-tombeur de femme
Ogni occasione è buona per dare addosso al "Paese che io amo"
:angry:


www.repubblica.it/politica/2010/11/...1/1/?ref=HREA-1
 
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pierobol
view post Posted on 4/11/2010, 09:18




Sarà possibile scendere ancora più in basso di così ?

:o: :sick:

tratto da www.corriere.it

CITAZIONE
L'ex collaboratrice di Pianetta (Pdl): «Ebbi un incarico sul glucosio, ma non so cos'è»

La pentita e le pressioni del senatore
per i fondi dati al San Raffaele


I verbali di Perla a Milano. «Assunta come consulente per due mesi»




PALERMO - Non solo il verbale di Nadia Macrì, la escort che ha detto di aver avuto incontri a pagamento con Silvio Berlusconi nelle sue residenze in Sardegna e ad Arcore, è stato spedito a Milano dalla Procura di Palermo. Tra le carte trasmesse per competenza dalla Sicilia alla Lombardia c'è pure la copia di un interrogatorio reso ad agosto da Perla Genovesi, la «pentita» dell'inchiesta sul traffico di cocaina da cui sono scaturite le rivelazioni sulle feste a casa del premier. È lo stesso verbale in cui la donna approfondisce i legami con i presunti narcotrafficanti arrestati insieme a lei nel luglio scorso nell'indagine chiamata «operazione Bogotà», e nel quale ha fatto per la prima volta il nome della sua amica Nadia svelando le frequentazioni della ragazza col presidente del Consiglio. Prima però aveva parlato di altro: finanziamenti a suo dire poco trasparenti procurati all'ospedale San Raffaele fondato da don Luigi Verzé e alle sue fondazioni tramite la Commissione del Senato sui Diritti umani presieduta tra il 2001 e il 2006 da Enrico Pianetta, il parlamentare di cui la Genovesi è stata assistente.

«Mi disse che sia Berlusconi che don Verzé gli dovevano la candidatura - ha dichiarato la donna riferendo le parole di Pianetta, oggi deputato del Pdl -, gli chiesi il perché e mi disse che erano stati dati parecchi soldi al San Raffaele, o meglio a Don Verzé, destinati alla costruzione di ospedali e non solo, anche nel Terzo mondo. Questi soldi erano dello Stato, e non erano stati utilizzati interamente per queste cose». Pianetta si sarebbe confidato con la Genovesi nella primavera del 2006, quando erano in discussione le ricandidature per le elezioni politiche, e per questo - secondo la «pentita» - il senatore pretendeva la riconferma che poi ottenne; aveva agevolato, tramite la commissione che presiedeva, questi stanziamenti.

«Gli chiesi quanti soldi più o meno si erano intascati grazie a lui, e mi disse che era il valore di una finanziaria». Cioè di una legge finanziaria. La donna Genovesi parla, genericamente, di «miliardi»; lei stessa, stando al suo racconto, credeva che il senatore esagerasse, ma lui le avrebbe confermato che si trattava di somme molto ingenti: «La fetta più grossa, oltre a don Verzé, era stata assicurata, non so sotto quale forma, sicuramente non in maniera diretta, al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Lì io rimasi di stucco».

Queste dichiarazioni dell'indagata-testimone (che ora si trova agli arresti domiciliari) dovranno essere valutate per controllare se possano configurare ipotesi di reato a carico di qualcuno, e poi eventualmente verificate e riscontrate. Perla Genovesi infatti, in maniera a volte confusa e comunque in termini sempre piuttosto generici, riferisce ciò che le avrebbe detto una terza persona, il senatore Pianetti. Al quale pure, secondo il racconto della «pentita», erano state garantite erogazioni di denaro: «Mi disse che gli avevano promesso sui centocinquantamila euro, che erano briciole in confronto a quelli che avevano preso loro e Berlusconi, che gliene avevano dati sono una piccola parte, non ricordo se venti, trenta, quaranta o cinquantamila. Mi disse che il resto non gliel'avevano più dato, e che lo stava ancora aspettando».

Gli inquirenti hanno cercato di saperne di più, ma la donna ha saputo spiegare solo che attraverso alcune delibere della commissione Diritti umani di Palazzo Madama guidata da Pianetta erano stati finanziati progetti «per costruire ospedali in Brasile, mi sa anche in altri posti», ma che «le cose che andavano a fare non erano che una piccola parte. Erano gonfiate». Secondo la donna le opere sarebbero state realizzate solo in parte: «Da quello che so usavano ditte proprie, così i soldi rimanevano in casa. Ditte loro che sembravano ditte esterne, invece erano loro, sempre con prestanome».

Il racconto della «pentita» contiene pochi riscontri. Uno potrebbe derivare da un particolare che sembrerebbe collegato ai rapporti fra il parlamentare di Forza Italia di cui era collaboratrice e l'ospedale fondato da don Verzé, il sacerdote novantenne molto vicino a Silvio Berlusconi. Per farle avere un compenso, l'allora senatore Pianetta inviò Perla Genovesi proprio al San Raffaele: «Mi disse che avrei preso cinquemila euro al mese per due mesi, in totale diecimila euro». Agli inquirenti la donna, diplomata «come tecnico dei sevizi sociali», ha mostrato una pagina del contratto di consulenza che sostiene di aver firmato.

Su quel foglio sono indicate «analisi», studi relativi «al metabolismo regionale di glucosio in oncologia» e «traduzione di testi dall'italiano all'inglese». Ma a specifiche domande dei pubblici ministeri la Genovesi dice di conoscere l'inglese senza essere in grado di tradurre testi, e di non sapere alcunché del metabolismo in oncologia. Si accorse delle mansioni che le erano state teoricamente affidate al momento della firma, nell'aprile del 2006, subito dopo la rielezione di Pianetta: «Rimasi un po' basita. Ma cos'è il glucosio?». Afferma di aver pensato che comunque le stavano dando una possibilità che avrebbe voluto sfruttare: «Chiesi all'impiegato che mi stava facendo firmare il contratto quando avrei iniziato, e dove sarei dovuta andare. L'impiegato mi sembrava alquanto imbarazzato alla mia domanda. Non rispose, abbassò la testa e lì capii che non sarei mai andata a fare quel lavoro». Però i soldi li prese - tramite bonifici sul suo conto corrente, racconta - e aggiunge in maniera non molto chiara che il senatore Pianetta gliene chiese una parte, ma lei aveva già speso quasi tutto. Dunque avrebbe intascato dall'ospedale di don Verzé diecimila euro netti. E a specifica domanda degli inquirenti se sia mai andata a lavorare al San Raffaele, la «pentita» risponde: «No, mai».

Giovanni Bianconi
04 novembre 2010

 
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conmar
view post Posted on 4/11/2010, 20:45




CITAZIONE
Berlusconi, pacco in fiamme. Presto, una pompa! [moglie]



CITAZIONE (pierobol @ 4/11/2010, 09:18) 
Sarà possibile scendere ancora più in basso di così ?

:o: :sick:

tratto da www.corriere.it

CITAZIONE
L'ex collaboratrice di Pianetta (Pdl): «Ebbi un incarico sul glucosio, ma non so cos'è»

La pentita e le pressioni del senatore
per i fondi dati al San Raffaele


I verbali di Perla a Milano. «Assunta come consulente per due mesi»




PALERMO - Non solo il verbale di Nadia Macrì, la escort che ha detto di aver avuto incontri a pagamento con Silvio Berlusconi nelle sue residenze in Sardegna e ad Arcore, è stato spedito a Milano dalla Procura di Palermo. Tra le carte trasmesse per competenza dalla Sicilia alla Lombardia c'è pure la copia di un interrogatorio reso ad agosto da Perla Genovesi, la «pentita» dell'inchiesta sul traffico di cocaina da cui sono scaturite le rivelazioni sulle feste a casa del premier. È lo stesso verbale in cui la donna approfondisce i legami con i presunti narcotrafficanti arrestati insieme a lei nel luglio scorso nell'indagine chiamata «operazione Bogotà», e nel quale ha fatto per la prima volta il nome della sua amica Nadia svelando le frequentazioni della ragazza col presidente del Consiglio. Prima però aveva parlato di altro: finanziamenti a suo dire poco trasparenti procurati all'ospedale San Raffaele fondato da don Luigi Verzé e alle sue fondazioni tramite la Commissione del Senato sui Diritti umani presieduta tra il 2001 e il 2006 da Enrico Pianetta, il parlamentare di cui la Genovesi è stata assistente.

«Mi disse che sia Berlusconi che don Verzé gli dovevano la candidatura - ha dichiarato la donna riferendo le parole di Pianetta, oggi deputato del Pdl -, gli chiesi il perché e mi disse che erano stati dati parecchi soldi al San Raffaele, o meglio a Don Verzé, destinati alla costruzione di ospedali e non solo, anche nel Terzo mondo. Questi soldi erano dello Stato, e non erano stati utilizzati interamente per queste cose». Pianetta si sarebbe confidato con la Genovesi nella primavera del 2006, quando erano in discussione le ricandidature per le elezioni politiche, e per questo - secondo la «pentita» - il senatore pretendeva la riconferma che poi ottenne; aveva agevolato, tramite la commissione che presiedeva, questi stanziamenti.

«Gli chiesi quanti soldi più o meno si erano intascati grazie a lui, e mi disse che era il valore di una finanziaria». Cioè di una legge finanziaria. La donna Genovesi parla, genericamente, di «miliardi»; lei stessa, stando al suo racconto, credeva che il senatore esagerasse, ma lui le avrebbe confermato che si trattava di somme molto ingenti: «La fetta più grossa, oltre a don Verzé, era stata assicurata, non so sotto quale forma, sicuramente non in maniera diretta, al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Lì io rimasi di stucco».

Queste dichiarazioni dell'indagata-testimone (che ora si trova agli arresti domiciliari) dovranno essere valutate per controllare se possano configurare ipotesi di reato a carico di qualcuno, e poi eventualmente verificate e riscontrate. Perla Genovesi infatti, in maniera a volte confusa e comunque in termini sempre piuttosto generici, riferisce ciò che le avrebbe detto una terza persona, il senatore Pianetti. Al quale pure, secondo il racconto della «pentita», erano state garantite erogazioni di denaro: «Mi disse che gli avevano promesso sui centocinquantamila euro, che erano briciole in confronto a quelli che avevano preso loro e Berlusconi, che gliene avevano dati sono una piccola parte, non ricordo se venti, trenta, quaranta o cinquantamila. Mi disse che il resto non gliel'avevano più dato, e che lo stava ancora aspettando».

Gli inquirenti hanno cercato di saperne di più, ma la donna ha saputo spiegare solo che attraverso alcune delibere della commissione Diritti umani di Palazzo Madama guidata da Pianetta erano stati finanziati progetti «per costruire ospedali in Brasile, mi sa anche in altri posti», ma che «le cose che andavano a fare non erano che una piccola parte. Erano gonfiate». Secondo la donna le opere sarebbero state realizzate solo in parte: «Da quello che so usavano ditte proprie, così i soldi rimanevano in casa. Ditte loro che sembravano ditte esterne, invece erano loro, sempre con prestanome».

Il racconto della «pentita» contiene pochi riscontri. Uno potrebbe derivare da un particolare che sembrerebbe collegato ai rapporti fra il parlamentare di Forza Italia di cui era collaboratrice e l'ospedale fondato da don Verzé, il sacerdote novantenne molto vicino a Silvio Berlusconi. Per farle avere un compenso, l'allora senatore Pianetta inviò Perla Genovesi proprio al San Raffaele: «Mi disse che avrei preso cinquemila euro al mese per due mesi, in totale diecimila euro». Agli inquirenti la donna, diplomata «come tecnico dei sevizi sociali», ha mostrato una pagina del contratto di consulenza che sostiene di aver firmato.

Su quel foglio sono indicate «analisi», studi relativi «al metabolismo regionale di glucosio in oncologia» e «traduzione di testi dall'italiano all'inglese». Ma a specifiche domande dei pubblici ministeri la Genovesi dice di conoscere l'inglese senza essere in grado di tradurre testi, e di non sapere alcunché del metabolismo in oncologia. Si accorse delle mansioni che le erano state teoricamente affidate al momento della firma, nell'aprile del 2006, subito dopo la rielezione di Pianetta: «Rimasi un po' basita. Ma cos'è il glucosio?». Afferma di aver pensato che comunque le stavano dando una possibilità che avrebbe voluto sfruttare: «Chiesi all'impiegato che mi stava facendo firmare il contratto quando avrei iniziato, e dove sarei dovuta andare. L'impiegato mi sembrava alquanto imbarazzato alla mia domanda. Non rispose, abbassò la testa e lì capii che non sarei mai andata a fare quel lavoro». Però i soldi li prese - tramite bonifici sul suo conto corrente, racconta - e aggiunge in maniera non molto chiara che il senatore Pianetta gliene chiese una parte, ma lei aveva già speso quasi tutto. Dunque avrebbe intascato dall'ospedale di don Verzé diecimila euro netti. E a specifica domanda degli inquirenti se sia mai andata a lavorare al San Raffaele, la «pentita» risponde: «No, mai».

Giovanni Bianconi
04 novembre 2010

Non porre limiti alla provvidenza... e comunque: al peggio non c'è mai fine ;)
 
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pierobol
view post Posted on 10/11/2010, 15:26




da www.corriere.it

CITAZIONE
Quella notte si occupò della vicenda della marocchina portata in questura

Caso Ruby, il pm dei minori
contro Maroni: «Mi rivolgerò al Csm»


Il magistrato Anna Maria Fiorillo: «Le parole di Maroni non corrispondono a quello so io sul caso»



Il ministro dell'Interno Roberto Maroni in aula alla Camera (Ansa)
Il ministro dell'Interno Roberto Maroni in aula alla Camera (Ansa)
MILANO - Il pm dei Minori Anna Maria Fiorillo si rivolgerà al Csm «in quanto le parole del ministro Maroni che sembrano in accordo con quelle del procuratore Bruti Liberati non corrispondono a quella che è la mia diretta e personale conoscenza del caso». Il Pm si occupò quella notte della vicenda della marocchina Ruby, portata in questura.

RISPETTO DELLA LEGALITÀ - «Io non dico più niente - ha proseguito il magistrato dei minori -, parlerò eventualmente dopo, quando il Csm sarà intervenuto». «Penso però che sia importante soprattutto il rispetto delle istituzioni e della legalità - ha aggiunto -, cosa a cui ho dedicato la mia vita e cosa in cui credo profondamente». «Proprio per questo rispetto della legalità e della giustizia - ha concluso -, quando le vedo calpestate parlo, perchè altrimenti non potrei più guardarmi allo specchio come un essere umano». (fonte: Ansa)

 
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conmar
view post Posted on 10/11/2010, 23:09




CITAZIONE
Noemi vuol querelare Ruby. Le solite questioni tra eredi. [faberbros]

 
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conmar
view post Posted on 10/12/2010, 17:52




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Prima mi sa che aveva detto la stessa bugia della foto precedente ;)
 
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DeeDee
view post Posted on 19/5/2011, 10:20




imbarazzante lettera dei milan club che invita a votare silvietto......
http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/05/18...lusconi/112120/
 
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topitos67
view post Posted on 9/9/2011, 13:28




CITAZIONE (conmar @ 18/5/2011, 12:19) 






mi riferisco alle frasi che te riporti in calce: avvisa la Madonna che Gesù era ebreo......
 
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4407 replies since 17/10/2003, 21:48   38067 views
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