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RIFORMA CAMPIONATI, Forza Ragnolini

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Giesse
view post Posted on 3/5/2006, 11:39 by: Giesse




CITAZIONE (new rugerio @ 3/5/2006, 08:42)
per vigentino, scusa ma non è demonizzando chi non la pensa come te si possa credere di avere ragione , il tuo mi sembra un concetto assolutistico di zittire chi non si identifica nel tuo pensiero, perchè il tuo modo di pensare ha pari dignità rispetto al mio, quindi ribadisco che credo che il tentativo serio di curare i mali effetivi è una ricetta necessaria, una medicina seria ad un malessere molto più serio.

ma dai giesse che c'entra assigeco in questo discorso? lasciala stare e spiegami se è serio un movimento sportivo che ha il 15 per cento di fallimenti l'anno? e siccome parliamo di economia sportiva dimmi se basare una società sul"nero" sia un serio fondamento per una sana attività? dove alberga questa strana teoria? Cosa c'entra bocconi e lezioni di economia ?
La riforma è un primo segnale serio di cambiamento, come la fidejussione e tutte le altre azioni che ho descritto, non c'è sportività nel mettere a confronto società serie che rispettano le regole del gioco e quelle che vivono sul nero e nel non pagamento degli stipendi e se va male falliscono. come si può parlare di concezione elitaria di fronte a situazioni di disprezzo delle regole degli accordi, nel non pagare giocatori e professionisti e sperare che recedano dai lodi ? come si può accettare questo obbrorio di lealtà sportiva?
Non si vuole cambiare per portare sugli altari i mecenati, ma esattamente il contrario, cioè societa serie basate su normali concetti economici e sani principi , solo quello, unicamente quello.

Questo far west di lega con un tasso di fallimenti così alto non puo essere accettato da persone serie e con sani principi senno anche i mecenati in questa melma se ne andranno e a noi rimarrano solo i paccari, quelli che vivono di espedienti, quelli che scappano con la cassa e a noi rimarrà altro che portare il titolo al solito sindaco, perpetuando le solite storie che ciclicamente succedano in questo periodo in tutta italia, lombardia compresa checchenedica il comitato regionale lombardo

Più si procede, e più mi vien da pensare che non ci si potrà mai trovare d'accordo, perchè si parte da concezioni troppo diverse della gestione sportiva. Ribadisco per le terza volta che la società-azienda, a questo livello dilettantistico, non ha ragion d'essere. Capisco perfettamente che l'Assigeco (ultima volta che la tiro in ballo, non comprendo i motivi per cui non si possa, ma transeat) voglia giocare in un campionato con regole chiare e strumenti finanziari certi, senza "neri", lodi e quant'altro. Ha la forza societaria ed economica per farlo, ed è giusto che persegua questo obiettivo. Ma è anche ingiusto ragionare dal presupposto "siccome io sono così, tutti gli altri debbono essere come me": perchè ribadisco, ogni società sportiva è un piccolo mondo a sè, e per un'Assigeco ci sono dieci Como, o Saronno, o Monza (tanto per fare nomi di società lombarde che conosco bene) che navigano "a vista" alla ricerca di risorse economiche in grado di mantenerle in uno "status quo" medio legato al reperimento degli sponsor anno per anno. E non parliamo poi delle C1, che sono lontane anni luce dalla realtà dilettantistica "de iure" della B1. La riforma, e mi ripeto, è elitaria e sa al 101 per cento di club degli imprenditori al di là di ogni ragionevole dubbio: anche perchè i costi da affrontare il prossimo anno per sopravvivere a livello di B2 e C1 avranno ripercussioni durevoli nel corso delle prossime stagioni sui bilanci delle società medio-piccole.
Se poi vogliamo veramente entrare nel merito del dissesto finanziario delle società di questi campionati, dare la colpa ai federali mi sembra francamente fuori luogo. Primo perchè, come ripeto sempre e nessuno mi ascolta mai, in fondo sono le società a votarli: mi sembra di risentire la vecchia litania dei quarant'anni di governo della DC, tutti a lamentarsi ma poi la gente li votava lo stesso...Secondo, e più importante: la colpa del dissesto è dei dirigenti che gestiscono le società, che si fanno "coglionare" dal procuratore o dal "succhia-soldi" di turno. E chi è causa del suo male, pianga sè stesso.
 
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