Per conoscenza, una mia lettera all'attuale consiglio regionale FIP Piemonte.
CITAZIONE
Scrivo a tutti i candidati alle elezioni ordinarie 2012 per il rinnovo del consiglio regionale FIP, ossia i 5 attualmente in carica, i 2 dimessi (Julio, Fabio) e la prima dei non eletti (Marida). Metto in conoscenza Giorgio, presidente dimissionario.
Entro poche settimane si attiverà la macchina elettorale, che consentirà di avere un nuovo presidente e un nuovo consiglio regionale. Come ho fatto nel 2012, mi candiderò nuovamente al ruolo di consigliere, qualora trovassi almeno 5 società disposte a proporre la mia candidatura, con l'obiettivo di portare un punto di vista, a mio parere molto trascurato: quello tecnico, legato alla progettazione della crescita del movimento, che vede i giocatori come soggetto e non come oggetto dell'attività.
Non ha senso sottolineare la mia posizione di candidato indipendente, per un motivo semplice, ovvio, ma normalmente trascurato: indipendenti lo siamo (o dovremmo esserlo) tutti.
Lo Statuto e il Regolamento Organico FIP non prevedono concetti come gruppo, lista o cordata, non essendoci alcun legame giuridico fra i candidati alla presidenza o al ruolo di consigliere. La cosiddetta lista è il risultato di una consuetudine, che vede le elezioni federali come la celebrazione di strategie, alleanze, riunioni carbonare, patti di mutua collaborazione o di reciproca non-belligeranza, rapporti clientelari fra personaggi e società di spicco nei confronti delle società medie, piccole e piccolissime. Queste ultime, che rappresentano la maggioranza del movimento e hanno un voto come le altre, sono nella stragrande maggioranza dei casi disinteressate e ignoranti riguardo i meccanismi federali. Meno sanno, meno si interessano. Naturalmente vale anche il contrario: meno si interessano, meno sanno. Ai maghi delle strategie (anche a fin di bene, sia chiaro) conviene l'ignoranza della base, perché la si può controllare più facilmente. Pubblicamente ci si riempie la bocca con inviti al voto, critiche al meccanismo delle deleghe, ma poi, privatamente, si sprecano email, telefonate, SMS, messaggi Whatssapp e piccioni viaggiatori, per comporre la propria mazzetta di fogli firmati e timbrati, provenienti da ogni parte del Piemonte, per ovviare alla "scocciatura" portata da rompiscatole come Trovato, Tripodina o Nicastro (in rigoroso ordine di numero di preferenze ottenute nel 2012), che si candidano senza far parte di una cosiddetta lista. Più che delle Province in FIP, si potrebbe parlare di FIP nelle Province.
Questo è il passato, almeno lo spero. Non so (almeno ufficialmente) chi di Voi vorrà candidarsi come consigliere. Immagino che non faranno parte della competizione Giorgio, Julio e Fabio, per motivi diversi. Sarei contento che tutti Voi vi ricandidaste, e che si candidassero anche altri, tanti altri dirigenti, allenatori, giocatori, giornalisti, appassionati. Sarei contento di perdere le elezioni di nuovo, da fanalino di coda, eguagliando i miei 33 voti del 2012 (più dei 21-22 che prevedevo alla vigilia...) se le Vostre proposte saranno più convincenti delle mie, se il vostro credito personale presso i presidenti che andranno a votare li porteranno a scegliere Voi (o altri) invece che me. Al contrario, non sarei per nulla contento se, più che le proposte, conteranno le alleanze, le indicazioni sulle crocette da mettere su cognomi che, spesso, nemmeno si conoscono personalmente. Si svilirebbe il voto delle società, declassate a mere esecutrici di un disegno già architettato da pochi, anche se con il beneficio della buona fede che si deve a tutti. E' una gara alla pari fra candidati, che hanno lo stesso scopo: dare un contributo gratuito e disinteressato, al movimento di base (sottolineo: di base). Non è obbligatorio mettere 6 crocette, ne basta anche 1 o nessuna. Chiederò alle società di votare per me e solo per me, se credono solo alle mie idee, per un altro candidato, o più di uno, se si riconoscono nei rispettivi programmi. Mi interessa poco vincere le elezioni, avendo già diverse attività che riempiono le mie giornate, come allenatore, formatore, ingegnere, marito e padre. Mi interessa di più che a vincere le elezioni sia un forte desiderio di partecipazione e trasparenza, affinché la FIP sia a servizio di tutti, anche nei fatti e non solo a parole.
Credo che nei prossimi 20 mesi il Piemonte abbia estremo bisogno di trasparenza (in tutti i sensi), di Comunicazione con la "C" maiuscola, di aria fresca, di Formazione e Miglioramento, per opporsi alla burocrazia, ai vincoli, agli accordi sotto banco, alle assurdità che rendono il nostro movimento ingessato dietro le regole e quindi incapace di crescere e rinnovarsi, nelle persone come nelle modalità operative. Divulgherò questa mia lettera a diversi addetti ai lavori, con tutti i canali possibili, per sensibilizzare le società ad un corretto uso del proprio voto.
Buon lavoro a tutti e buone elezioni a chi vorrà parteciparvi nello spirito e nella sostanza dello statuto e dei regolamenti FIP, non solo rispettando la loro forma.
Andrea Nicastro