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un altro esempio di stupidità, Bondi min.alla cultura??ecco i risultati!!!!!

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originalgialloblu
view post Posted on 14/5/2010, 07:56




guardati il fiilm "Le Ragioni dell'aragosta"

ho detto che mi piace e non che è per forza satirica.

Intanto a Cannes il film è molto piaciuto, sui giornali oggi si parla del buon successo del film Draquila a Cannes



Cannes: 3 minuti di applausi dopo la proiezione di Draquila
Grande successo di pubblico. Tutti vogliono comprare il film di Sabina Guzzanti.
Vito Lamberti
Tre minuti di applausi -ieri sera - alla prima proiezione per il pubblico per Draquila, dopo il successo di quella riservata ai media in mattinata.
E il presidente del Festival di Cannes è salito sul palco per complimentarsi con Sabina Guzzanti. Lo stesso ha fatto l'attrice Vittoria Mezzogiorno, che fa parte della giuria.
Gli oltre 400 spettatori erano tutti in piedi ad applaudire. Una giornata da ricordare, anche perché nei cinema italiani il film (che ha già incassato 400.000 euro) ha il miglior rapporto tra copie distribuite e spettatori in sala.

Scosse telluriche sulla Croisette
Scosse telluriche sulla Croisette: Sabina è arrivata!
Draquila - l’Italia che trema, documentario sul post terremoto dell’Aquila è stato presentato fuori concorso stamattina alla stampa (qui il trailer), che lo ha accolto con grande generosità. In realtà tutta l’organizzazione del Festival sembra avere un occhio di riguardo per la Guzzanti, tanto che stasera le concederà di sfilare sulla Montée de Marche, privilegio generalmente riservato per i soli film in competizione.




Draquila non è pensato per i premi
Tanta attenzione è facilmente spiegabile. Innanzitutto - e questo è merito dell’autrice - Draquila non sembra un film pensato per ricevere un premio, ma piuttosto sembra nascere da una ricerca spasmodica della verità.
Evitando i protagonismi e la retorica, Sabina ha quintuplicato la forza espressiva delle immagini.
Inoltre le recenti dichiarazioni del ministro della Cultura Bondi (oggi "rinfrescate" in una lunga intervista a Il Tempo), che ha deciso di disertare il Festival perché - a suo dire - Draquila danneggerebbe l’immagine dell’Italia all’estero, si sono trasformate in un boomerang.
il ministro d'altronde, non è stata l'unico a scagliarsi contro la pellicola. Prima Bertolaso, poi il ministro del Turismo Michela Brambilla, non hanno rispermiato duri commenti.


Ora è un caso mediatico: tutti vogliono comprarlo
Il risultato è che ora Draquila è un caso mediatico. Tutti ne parlano. Tutti lo vogliono vedere. E tutti lo vogliono acquistare, la Wild Bunch che lo distribuisce all’estero, è sommersa di richieste.
Del resto il film, uscito venerdiì scorso nel nostro paese, ha quasi raggiunto i 400.000 euro di incasso.


100 autori solidali con la Guzzanti

Come se non bastasse l’associazione 100 Autori, composta da oltre 370 membri tra registi e sceneggiatori italiani, ha buttato benzina sul fuoco, mostrando solidarietà nei confronti della Guzzanti: “La decisione del ministro della Cultura di disertare Cannes colpisce gli autori e la libertà di scelta del Festival”, sostengono.
Bondi ha replicato dicendo che si sente assolutamente libero di non andare sulla Croisette per rendere omaggio ad una pellicola, che per quello che gli risulta, “ha la sola qualità artistica di dileggiare l’Italia e gli italiani”.



Perché Bondi sbaglia obbiettivo
Al di là dell’immagine negativa che potrebbe subire il nostro paese (sarebbe la prima volta?)) come dare torto agli autori? Un Festival cinematografico non dovrebbe essere prima di tutto un territorio fertile al confronto?
E l’ira dei nostri autori non è forse giustificata anche dai tagli al FUS (Fondo Unico per lo Spettacolo), che lo stesso Bondi aveva attuato e poi promesso di reintegrare senza però - almeno fino ad ora - far fede alle sue parole?



La sceneggiatura è secca e non retorica
Tante domande. Almeno quante se ne pone la Guzzanti nel suo Draquila che sorprende per la sua cifra stilistica, da documentario d’intervento politico alla Michael Moore, senza ammiccamenti, senza che la sceneggiatura si trasformi in un leggio dell’ideologia dell’autrice. Non che la Guzzanti nasconda le sue idee politiche, ma questa volta, senza rimanere impantanata nell’autoreferenza di cui ha peccato in passato, si mette da parte.


A regnare sono i silenzi delle tendopoli
A regnare sono i silenzi, la vita nelle tendopoli, gli sguardi colti dalla cinepresa di chi ha vissuto il terremoto.
Niente sconti: né per il governo né per l’opposizione.
Il racconto si snoda attraverso le interviste dei terremotati, i commenti fuoricampo dell’autrice, le interviste agli esperti che confutano le dichiarazioni ufficiali e gli atti pubblici.


Toni drammatici, ma anche satira leggera
Non manca dietro i toni drammatici, una satira più leggera, ma non per questo meno penetrante, su come l’ Aquila nei giorni dopo il terremoto si sia trasformata in una passerella di autorità e vip.
Non solo perché il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha ambientato il G8 ospitato dall’Italia. Ma perché - cosa ancor più grave - ai giorni nostri anche una tragedia dà la possibilità di riesumare gli stolti da un semianonimato.



Giornalisti di assalto che andrebbero assaltati
Giornalisti d’assalto che andrebbero assaltati, inviate di programmi televisivi che non dovrebbero avere il diritto di risultare sotto questa denominazione, registi, scrittori, freelance alla ricerca di un timido abbaglio che giustifichi la loro presenza nel mondo.
Il narcisismo è un mostro duro a morire e negli scenari di morte amplifica il suo spettro seduttivo!



Un centro storico inaccessibile
Purtroppo, però, tra gli aquilani che esaltano il governo e quelli che lo condannano, non c’e’ solo una divergenza di idee, c’è un vuoto, uno spazio senza calore, un centro storico inaccessibile.
Come può un cittadino vivere senza il cuore della sua città? Le case ricostruite alla velocità del suono sono veramente confortevoli e vivibili? Può il dovere d’intervenire essere mosso solo da una bieca e miserevole lusinga? Trema l’Italia. Forse anche solo per un po’ di vergogna.


 
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hustlazz
view post Posted on 14/5/2010, 10:21




il 90% del successo di questo film è merito di Bondi.
 
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originalgialloblu
view post Posted on 14/5/2010, 10:56




CITAZIONE (hustlazz @ 14/5/2010, 11:21)
il 90% del successo di questo film è merito di Bondi.

si come no, un'artista fa un film ci dedica l'anima, mesi e mesi di lavoro, forse anche anni, ci mette tutta la sua esperienza si mette in prima linea e prima persona, va a Cannes, e non in posto qualunque, si mette nelle mani di un pubblico straniero, fa un gran successone e va a finire che il merito è solo di Bondi, un ministro alla cultura che ABORRA la cultura e non si presenta solo perchè il film colpisce duro il suo governo.
Forse Bondi ha contribuito a fare pubblicità al film della Guzzanti, ma dire che gli applausi o il successo è merito di altri, e sopratutto di Bondi è molto riduttivo e denigratorio come e quanto le critiche PREVENTIVE di Bondi e Brambilla
 
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Jackson Keith Wilkes
view post Posted on 14/5/2010, 12:53




CITAZIONE (hustlazz @ 14/5/2010, 11:21)
il 90% del successo di questo film è merito di Bondi.

:quoto: anzi fossi in silvio, lo licenzierei ;)
nel senso, non lo terrei più a libro paga :woot:
 
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.Torero Camomillo.
view post Posted on 14/5/2010, 16:59




CITAZIONE (originalgialloblu @ 14/5/2010, 11:56)
CITAZIONE (hustlazz @ 14/5/2010, 11:21)
il 90% del successo di questo film è merito di Bondi.

si come no, un'artista fa un film ci dedica l'anima, mesi e mesi di lavoro, forse anche anni, ci mette tutta la sua esperienza si mette in prima linea e prima persona, va a Cannes, e non in posto qualunque, si mette nelle mani di un pubblico straniero, fa un gran successone e va a finire che il merito è solo di Bondi, un ministro alla cultura che ABORRA la cultura e non si presenta solo perchè il film colpisce duro il suo governo.
Forse Bondi ha contribuito a fare pubblicità al film della Guzzanti, ma dire che gli applausi o il successo è merito di altri, e sopratutto di Bondi è molto riduttivo e denigratorio come e quanto le critiche PREVENTIVE di Bondi e Brambilla

per il libro prima, e film dopo "del codice da vinci" il 90% del successo è stato merito del vaticano.
non so quanto ci abbia lavorato la guzzanti, però il terremoto c'è stato ad aprile 2009, il film è pronto già da un pò....ci avrà messo anima e corpo, ma a paga sindacale.
 
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view post Posted on 14/5/2010, 18:53
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«Deve esserci un errore»

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CITAZIONE (Jackson Keith Wilkes @ 14/5/2010, 13:53)
CITAZIONE (hustlazz @ 14/5/2010, 11:21)
il 90% del successo di questo film è merito di Bondi.

:quoto: anzi fossi in silvio, lo licenzierei ;)
nel senso, non lo terrei più a libro paga :woot:

Vabbè, dovrebbe licenziare se stesso... Bondi ti sembra uno capace ti tali iniziative in autonomia??????
 
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originalgialloblu
view post Posted on 15/5/2010, 08:22




CITAZIONE (.Torero Camomillo. @ 14/5/2010, 17:59)
CITAZIONE (originalgialloblu @ 14/5/2010, 11:56)
si come no, un'artista fa un film ci dedica l'anima, mesi e mesi di lavoro, forse anche anni, ci mette tutta la sua esperienza si mette in prima linea e prima persona, va a Cannes, e non in posto qualunque, si mette nelle mani di un pubblico straniero, fa un gran successone e va a finire che il merito è solo di Bondi, un ministro alla cultura che ABORRA la cultura e non si presenta solo perchè il film colpisce duro il suo governo.
Forse Bondi ha contribuito a fare pubblicità al film della Guzzanti, ma dire che gli applausi o il successo è merito di altri, e sopratutto di Bondi è molto riduttivo e denigratorio come e quanto le critiche PREVENTIVE di Bondi e Brambilla

per il libro prima, e film dopo "del codice da vinci" il 90% del successo è stato merito del vaticano.
non so quanto ci abbia lavorato la guzzanti, però il terremoto c'è stato ad aprile 2009, il film è pronto già da un pò....ci avrà messo anima e corpo, ma a paga sindacale.

ognuno lavora con i mezzi che ha.
Non puoi paragonare lo scontro chiesa codice d'avinci con Draquila Bondi, a Cannes hanno apprezzato il film, che spero di vedere presto, per quanto fatto vedere, e non per le cavolate di Bondi.
Poi certo il ministro alla cultura :sick: , facendo così ha ottenunto l'effetto contrario.
 
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.Torero Camomillo.
view post Posted on 15/5/2010, 11:28




CITAZIONE (originalgialloblu @ 15/5/2010, 09:22)
ognuno lavora con i mezzi che ha.
Non puoi paragonare lo scontro chiesa codice d'avinci con Draquila Bondi,

è vero, però anche le formiche nel proprio piccolo s'incazzano.
 
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originalgialloblu
view post Posted on 15/5/2010, 11:45




CITAZIONE (.Torero Camomillo. @ 15/5/2010, 12:28)
CITAZIONE (originalgialloblu @ 15/5/2010, 09:22)
ognuno lavora con i mezzi che ha.
Non puoi paragonare lo scontro chiesa codice d'avinci con Draquila Bondi,

è vero, però anche le formiche nel proprio piccolo s'incazzano.

sicuro, infatti lei pur avendo poco è incazzata per 4 :D
 
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.Torero Camomillo.
view post Posted on 15/5/2010, 13:06




sabina guzzanti avrà poco, a parte un babbo parlamentare e giornalista, un fratello noto comico e un prozio ministro.

toh! beccati questo pezzo!

www.youtube.com/watch?v=LUGX9_2qLSk&feature=channel

Edited by .Torero Camomillo. - 15/5/2010, 14:22
 
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Jackson Keith Wilkes
view post Posted on 15/5/2010, 13:40




CITAZIONE (.Torero Camomillo. @ 15/5/2010, 14:06)
sabina guzzanti avrà poco, a parte un babbo parlamentare e giornalista, un fratello noto comico e un prozio ministro.

toh! beccati questo pezzo!

www.youtube.com/watch?v=LUGX9_2qLSk&feature=channel

Si,vabbè....

è come paragonare Belinelli a Kobe Bryant :blink:
ciò non toglie che il Beli, per i nostri standard, sia un ottimo giocatore ;)
 
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.Torero Camomillo.
view post Posted on 15/5/2010, 13:53




premesso che entrambi sono italiani, che entrambi hanno lo stesso cognome e lo stesso padre, del primo si sente parlare per i suoi spettacoli, dell'altra perchè involontariamente don bondi gli fa pubblicità.

ripeto: io il film non l'ho visto (a parte gli spezzoni dati ad anno0), ho visto qualche suo intervento in tv, e credo che ci sia molto dimegli in giro, e già che è andata a cannes mi pare tutto grasso che cola. ma se trova chi gli produce il film e spettatori che lo guardano a me va bene.
 
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originalgialloblu
view post Posted on 17/5/2010, 07:26




CITAZIONE (.Torero Camomillo. @ 15/5/2010, 14:53)
premesso che entrambi sono italiani, che entrambi hanno lo stesso cognome e lo stesso padre, del primo si sente parlare per i suoi spettacoli, dell'altra perchè involontariamente don bondi gli fa pubblicità.

ripeto: io il film non l'ho visto (a parte gli spezzoni dati ad anno0), ho visto qualche suo intervento in tv, e credo che ci sia molto dimegli in giro, e già che è andata a cannes mi pare tutto grasso che cola. ma se trova chi gli produce il film e spettatori che lo guardano a me va bene.

vedremo il film, nessuno dice che è un capolavoro, solo che ha il diritto di produrre un film e di portarlo a Cannes, anche con la presenza dei ns. ministri.
 
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originalgialloblu
view post Posted on 17/5/2010, 07:54







Altro che brutta figura:
Draquila ha infiammato Cannes

BIO 16 maggio 2010
Cannes - “Non appena arrivata a L'Aquila, ho immediatamente avvertito che qualcosa di losco e profondamente anomalo stava accadendo sotto i miei occhi. Un meccanismo perverso di cui, fino all'arrivo della magistratura, intuivo i contorni senza avere le prove”. Anche se maschere, trasformismo, mimèsi e palcoscenico confinano con l'essenza di una felice sintesi tra Woody Allen, Fregoli e Michael Moore, Sabina Guzzanti oggi ricorda Pasolini. Usa le sue parole, in un riflesso involontario e rivelatorio, aggiornando il quadro di uno scandalo che “è solo all'inizio”. Discute di "eversione" e regimi: “Non so se in Italia ci sia una dittatura, ma so sicuramente che non esiste una compiuta democrazia”, incanta la platea poliglotta che affolla la proiezione del mattino. Irlandesi, sudafricani, serbi, francesi, svizzeri, sudcoreani, americani. I giornalisti stranieri che assistono a “Draquila” intonano un coro polifonico. Tante voci per un solo giudizio. “Necessario”, “Formidabile”, “Sconvolgente”. Cambiano le sfumature, non il segno di una presenza trionfale.

Sabina Guzzanti ha risvegliato Cannes con la violenza della verità. Le era già accaduto a Venezia, ma qui, dove il coraggio delle idee non incontra ostacoli e schiene piegate, vale di più.Tira vento. Sole e nuvole. Lei, 47 anni, serissima bambina sulla Croisette, a disagio sui tacchi alti che porta come stivaletti malesi, cammina rapida. Ha appena scalato il Tourmalèt della stampa italiana. Domande, contestazioni, risposte, televisioni, fotografie. Una salita senza respiro, battuta dal metronomo degli impegni. La aspetta una macchina del Festival. Ennesimo appuntamento di una giornata che dopo la passerella di stasera sul tappeto rosso, si concluderà in faccia al mare per una sobria festa aperta a chi, fin dall'inizio, ha sostenuto l'incerta avventura del suo metacinema aquilano. Dai finestrini, il fiume che affolla viali, proiezioni e bistrot la lascia indifferente. Sabina guarda fuori. Domina le emozioni di un pomeriggio speciale. Occhiali neri, serenità da grande impresa. Tra i clacson, conversa senza porre limiti all'invadenza.

Guzzanti, il ministro Bondi ha preso carta e penna.

Per scrivermi una lettera ostile. L'ha indirizzata a Il Giornale, copiando intere parti della sinossi di “Draquila” elaborata dal mio ufficio stampa. Nella missiva brillava l'incapacità non dico di valutare l'opera, ma anche quella, all'apparenza semplice, di andare a vedere il film evitando di farselo raccontare (ieri il ministro ha sostenuto di averlo visto, ndr)

Ma Bondi, per l'involontaria pubblicità a “Draquila”, è stato ricompensato?

Non vedo perché. L'operazione dialogica messa in piedi è stata sguaiata, complessa e paradossale. Hanno steso un mantello di estremismo su un'inchiesta giornalistica, deformandola e danneggiando la possibilità che il film venisse visto da un pubblico più vasto. Dovrei dirgli anche grazie?

Sandro Bondi. Dalla tiepida stretta di mano di Umberto Eco, non si è più ripreso. Nella costante invettiva, si cela un complesso?

Non lo conosco così a fondo, però parliamo di un alto rappresentante della Repubblica entrato nelle grazie di Berlusconi per aver composto poesie d'amore rivolte al capo e avergli presentato lo scultore Cascella. L'autore, per intenderci, del mausoleo di Arcore. Un ministro della Cultura senza alcuna preparazione specifica, che ignora l'intera storia, recente e passata, del cinema italiano. La stampa straniera ha adorato il film. Mi vergogno quotidianamente per lo spaventoso spettacolo cui ci sottopone il governo di Silvio Berlusconi. L'immagine che irradiamo all'estero è la conseguenza di una prolungata allucinazione.

In “Draquila”, Bertolaso le promette un'intervista che in realtà non le concederà mai.

“Ti giuro che te la do”, è arrivato a dirmi un giorno. Avrei voluto fargli esporre un punto di vista personale sui criteri della ricostruzione, qualunque esso fosse. Alla fine, al termine di un estenuante inseguimento, l'ho anche incontrato. Mi ha proposto un giro d'Italia del dolore in più tappe, nei luoghi in cui opera la Protezione civile, ma al momento di spendersi in una conversazione, si è tirato indietro. Bertolaso è il simbolo più eloquente di questo esecutivo.

Cosa pensa del fatto che sia ancora al suo posto?

Ma ancora non ha capito che in Italia non si dimette nessuno? Il malcostume è radicato e le radici, inutile dirlo, sono antichissime.

Oltre all'analisi del deterioramento della democrazia, in “Draquila” passano indelebili fotogrammi di spoliazione umana. Gli sfollati allontanati dalla città antica, somigliano a una popolazione che ha subìto una diaspora.

Non a caso, le persone che ho intervistato, parlano spesso di esilio e deportazione, non diversamente da ebrei o armeni passati attraverso quelle esperienze. Difficile mantenere identità interiore, amicizie, centro di gravità quando senza alcuna spiegazione plausibile vieni sbattuto come un pacco postale a duecento chilometri da dove sei abituato a vivere. Negli alberghi della costa adriatica, a differenza di quel che disse Berlusconi, gli sfollati non si sono mai sentiti in vacanza.

In “Draquila” tra rabbia e indignazione, non sono pochi quelli a mostrare gratitudine acritica verso Berlusconi. L'ha stupita?

Potrei dire che i caratteri non cambiano e che alcune di quelle persone sono esattamente come altri milioni di italiani, ma io credo che esprimere giudizi netti su una popolazione così intensamente colpita da un trauma di quella natura non sia giusto. Sono stati indotti a scambiare qualcosa che non vale nulla per un bene prezioso. (Il viaggio è finito, Sabina scende. In mezzo ai passanti, esaudisce le ultime curiosità)

Settecento ore di girato. Mesi di lavoro. Dolorose opzioni di montaggio. Il film termina con una profezia non consolante. È vero che fino a poche settimane fa, pensava a un epilogo diverso del film?

Avevo almeno tre finali alternativi. Ma sono contenta di averlo concluso così. Adesso voglio solo rivederlo. Con la calma che al momento è un'utopia.

Ci svela un angolo di ciò che non vedremo mai?

La chiusura si svolgeva su una terrazza. E un giovane professore indicava l'orizzonte giocando di metafora tra il potere, la vecchia Aquila ormai divenuta ricordo, la New town, il futuro, i tacchi e il cerone di Berlusconi steso sul corpo della città.

Da il Fatto Quotidiano del 14 maggio

 
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58 replies since 8/5/2010, 17:06   561 views
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