CITAZIONE (Andrea Nicastro @ 4/3/2010, 13:18)
Quindi evviva i lunghi che giocano fuori e dentro, viva i piccoli che giocano fuori e dentro. Con 4 esterni e 1 interno, se tutti occupano quelle posizioni per tempi simili, ogni giocatore passera' l'80% del suo tempo a fare cose che gli serviranno in futuro con gli spazi adeguati, perche' non avra' altri 4 compagni a pestargli i piedi sull'arco, ma solo 3. Inoltre passera' il 20% del suo tempo a fare cose diverse dal suo ruolo futuro, ma che gli allargheranno gli orizzonti e aumenteranno la sua esperienza personale: a livello senior capira' meglio cosa prova un lungagnone che cerca di prendere palla mentre viene spinto da dietro e di lato, e sapra' che la palla e' meglio dargliela "li'" invece che "la'", per esperienza personale.
Quando un piccolo cerca di ricevere la palla da fermo, con autoblocco, con contatto (o come si dice)... sta
prendendo posizione come fosse un lungo. Invece che prendere posizione vicino a canestro, oppure spalle a canestro,
prende posizione da un'altra parte.
Oppure quando un piccolo ferma il palleggio e c'e' pressione difensiva, deve saper tenere la posizione.
Un esercizio che mi viene in mente per categoria U13: 1vs1 + appoggio, giocare a prendere la palla in una certa zona del campo:
dentro il cerchio di metacampo, il semicerchio del TL, dentro l'area 3'', in uno spazio limitato dai coni,
tra il campo di pallavolo e la linea laterale...
Per simulare la regola dei 3'' in area: si puo' stare dentro l'area specificata solo per intervallo di tempo definito (+ - = a 3'').
Per aumentare il bagaglio di esperienze in attacco di un giocatore si potrebbe insegnare sia un gioco molto "libero" con principi molto ampi e generali (idea presa da altri allenatori)
sia un gioco con posizioni e regole piu' restrittive tipo il 5 fuori e Dai&vai facendo delle varianti:
-dai&vai: chi passa taglia sempre verso canestro
-dai&allontanati: chi passa non taglia e si allontana dalla palla, sempre fuori i 3pti, e taglia verso canestro il giocatore lontano dalla palla (idea presa da un gioco di Andrea Schiavi)
-dai&blocca
-dai&vai in post-basso
-dai&non-vai: chi passa non taglia e sta fermo (tagliera' un altro)
-per arrivare poi a dire: ora chi passa decide cosa fare: taglia a canestro, si allontana, blocca, va in post-basso... a seconda dei vantaggi (pero' devo
specificare le possibili letture, cosa e' meglio fare quando il difensore difende vicino, lontano, alla mia dx, alla mia sx...?) tipo il gioco descritto da ilmagodiS.Eufemia
Nota: obbligare a giocare dai&vai (regole "restrittive") obbliga comunque i ragazzi a trovare soluzioni diverse a questo problema.
Ad esempio: ho passato e so che devo tagliare, visto che devo tagliare verso canestro, come faccio a farlo
per fregare il mio difensore? Gli passo dietro, davanti, passo e taglio subito, passo e aspetto un attimo, finto di tiro - passo - taglio,
se devo rimpiazzare una poszione, come faccio a ricevere la palla?
CITAZIONE (Andrea Nicastro @ 11/3/2010, 14:27)
Dalla sperimentazione piemontese di quest'anno ho tratto una conclusione: le regole valgono molto meno della cultura degli istruttori. Paradossalmente ben vengano coach che fanno scelte diverse dalla maggioranza, perche' obbligano gli altri a porsi problemi diversi e crescere. Quindi continuerei a scommettere sulla cultura degli allenatori, creando regole "snelle" e a servizio del gioco.
Difficile, ma credo utile: pensare che le scelte degli avversari
comunque hanno delle ripercussioni positive sui giocatori che alleno
(ad esempio se gli avversari sono a zona, posso migliore la capacita' di passaggio,
di non fare passaggi "telefonati", migliorare il tiro da fuori, andare a rimbalzo d'attacco...)