| Ecco i profili dei giocatori e degli allenatori del Pienne presentati ad autorità sportive e politiche nel vernissage societario
Ecco i profili dei giocatori e degli allenatori del Pienne presentati ad autorità sportive e politiche nel vernissage societario.
N. 4 Claudio POL BODETTO (pivot, 1968, 208 centimetri). Una carriera spesa nei parquet della serie A, conosce la geografia italiana come pochi. Ha giocato a Trieste, Gorizia, Bologna e Pesaro in A1, Jesi, Ferrara, Reggio Emilia e Pavia in A2, poi in B a Pistoia, Osimo e Treviglio e Agrigento, ora ha scelto di tornare a casa, è di Fossalta di Portogruaro, e metterà la sua straordinaria esperienza e la professionalità al servizio dei pordenonesi, soprattutto dei più giovani. Non un grande realizzatore, anche se sa segnare dalla distanza, ma la sua stazza è una presenza dentro l’area e a rimbalzo. Quando è in panchina è impossibile che stia zitto, ha sempre un consiglio, un suggerimento, un commento per tutti.
N. 5 Andrea MUNER (ala piccola, 1990, 200 centimetri). Ragazzo dalle grandi potenzialità, è ancora in fase di crescita tecnica in sospeso tra i ruoli di guardia, ala piccola e ala forte, grandissimo agonista, ottimo difensore. Alle spalle una grande carriera giovanile alle spalle con la maglia della Benetton, con cui è stato campione d’Italia, e con le nazionali azzurre, è ora pronto per diventare uno dei simboli del cestismo pordenonese. E costantemente seguito da un nutrito gruppo di tifosi personali.
N. 6 Massimiliano CIPOLLA (guardia, 1981, 185 centimetri). Se non ci fosse bisognerebbe inventarlo. Non è atleta da mezze misure, capace di giocate geniali e anche gaffe micidiali, anche se queste ultime con la sua maturazione stanno scomparendo. Difensore fantastico, un mago nel rubare palloni, in attacco il suo uno contro uno ha fatto la differenza in tante partite. Palleggio stretto, cambi di direzione, nelle giornate in cui gli entra il tiro da tre rischia di essere inarrestabile. Mal sopportato da molte tifoserie, le stesse pronte a osannarlo se un giorno giocasse nella loro squadra.
N. 7 Andrea PIAZZA (play, 1989, 187 centimetri). Prodotto delle giovanili cittadine, dove è partito con il minibasket e non era ancora maggiorenne quando è diventato titolare in serie C1. Ha talento e bravura, un regista moderno, capace di essere la guida della squadra ma anche realizzatore, essendo capace di segnare in tanti modi, già leader del gruppo e uno degli uomini chiave a dispetto dell’età. Soffre un po’ in difesa perché ancora non ha completato lo sviluppo fisico, in attacco è però giocatore di altra categoria. Pronto per l’esperienza in una squadra di categoria superiore.
N. 8 Marco ZATTA (guardia, 1981, 190 centimetri). Atleta dalle grandi doti atletiche, difensore spietato, capace di marcare giocatori anche molto più alti di lui ma anche molto più piccoli. Devastante in campo aperto, preferisce arrivare a tirare da dentro l’area grazie al suo uno contro uno, ma pur non essendo un tiratore puro a volte sa far male anche da oltre l’arco. Ha giocato per alcuni anni in serie B, ha fatto la fortuna di Mestre assieme a Fantinato e Gonzo, che ora ritrova a Pordenone.
N. 9 Andrea FANTINATO (guardia, 1977, 188 centimetri). Vivaio del Castelfranco Veneto, si è costruito una buona carriera in serie B grazie alle sue doti di realizzatore. La classica guardia tiratrice che ogni squadra deve avere, può anche fare il playmaker ma non per far giocare la squadra, ma nel senso di portare la palla. Difensore normale, il tiro da fuori è la sua arma. I detrattori potrebbero dire, l’unica arma, ma con le sue conclusioni può fare male davvero.
N. 10 Massimiliano RIZZO (ala, 1990, 202, centimetri). La grande stagione giocata l’anno scorso con la formazione under 19 gli è valsa la chiamata in prima squadra. Attaccante dotato di buona mano, anche dalla distanza, sa andare in contropiede vista la sua velocità. Deve convincersi che il basket si gioca anche nell’altra metà campo, quella difensiva.
N. 11 Giulio COMAMARINO (guardia, 1991, 190 centimetri. Altro ragazzo delle giovanili con un bel fisico tosto, capace di segnare in contropiede ma la sua specialità è il tiro da 3 punti: se gli lasciate qualche centimetro è uno che può fare montagne di canestri. Il carattere è in via di formazione.
N. 12 Matteo SANDRIN (ala forte, 1989, 203 centimetri). Una delle poche ali giovani in circolazione, giocatore che si sta costruendo un’etica del lavoro, che quando andrà di pari passo con il suo talento cestistico ne farà un grande giocatore. La passata stagione era a Spilimbergo, risultandone una delle rivelazioni. Giocatore istintivo al massimo, capace di segnare in ogni modo, ma nel corso della stessa partita di scomparire dal parquet. Se trova continuità diventa un’addizione fondamentale della squadra.
N. 16 Andrea BOZZETTO (ala-pivot, 1989, 209 centimetri). Nazionale azzurro under 20, altezza da pivot, ma ha l’attitudine a giocare più lontano, ruolo dove può costruirsi una grande carriera in serie A se svilupperà un tiro, già discreto, anche dai 5-6 metri. Ha senso del rimbalzo, anche se ancora è troppo leggero e a volte soffre la fisicità degli avversari, ma quando metterà su qualche chilo e farà sentire il suo di fisco, unito alla voglia che ha di affermarsi diventerà un giocatore da nazionale maggiore.
N. 17 Claude BONGO BANDA (guardia, 1991, 190 centimetri). Ancora un ragazzo delle giovanili, fisico prodigioso, saltatore fantastico, ragazzo dal gioco ancora istintivo, quando ha il pallone l’unica cosa che sa fare è cercare il canestro, tirando da ogni zona del campo. Quando darà raziocinio al suo gioco può diventare un fattore in serie C. Grande rimbalzista offensivo, anche difensore se vuole, più di fisico che di tecnica.
N. 20 Davide GONZO (ala-pivot, 1980, 200 centimetri). Giocatore serio, qualcuno l’ha mai visto sorridere sul parquet?, con il fisico da ala ma che sa dare il meglio di se da pivot. Buon realizzatore dal cuore dell’area, rimbalzista eccellente, soprattutto offensivo, discreto difensore, a livello di palleggio e passaggio sta facendo progressi. Ha giocato una buona stagione, ma è in grado di migliorarsi ancora tanto. Le giovanili le ha fatte con la Virtus Bologna, andando a referto anche in Eurolega.
La rosa dei giocatori è poi completata da alcuni dei migliori prospetti del vivaio del Sistema come l’ala Alberto BOVOLENTA (classe 1992), figlio d’arte di una famiglia di cestisti, il tiratore Mattia CIMAN (classe 1993) che possiede uno straordinario fiuto del canestro, la guardia Edoardo UGHI (1993) dotato di grande carica agonistica e ottimo difensore, e del nazionale azzurro under 16 Matteo VARUZZA, ragazzo dotato di grande talento tecnico.
JANEZ DRVARIC. Il coach è un personaggio di valenza europea, un vero e proprio santone in Slovena, la sua patria, dove ha allenato le più importanti formazioni, come l’Olimpia Lubiana, le varie nazionali, di cui è stato anche responsabile organizzativo per conto della Federazione. Già a Pordenone nei primi anni 90, ha poi diretto lo Jadran Trieste ed è stato vice coach in serie A1 sulla panchina della Snaidero. Maniaco dei fondamentali e del lavoro in palestra, specialista nel lanciare i giovani, un gentiluomo nei rapporti personali, è alla terza stagione con il Pienne.
DARIO STARNONI L’assistente di Drvaric ha esperienze anche di capo allenatore in C1, ma è lavorando con le squadre giovanili che ha ottenuto i suoi migliori risultati, centrando una finale nazionale, diverse interzone e vincendo tanti titoli regionali. Molto preparato tecnicamente, perfezionista.
|