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Riforma gelmini: cosa ne pensate??, giuste le proteste degli alunni e dei professori ???

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tabellina
view post Posted on 24/10/2008, 15:14




CITAZIONE (bank robber @ 24/10/2008, 15:46)
CITAZIONE (tabellina @ 24/10/2008, 15:30)
Mi pare di capire che a nessuno freghi un cazzo dei motivi della protesta.
Dagli addosso al capo-popolo con la kefiah e se questo ha qualcosa di interessante da dire (e tanti ragazzi/e senza kefiah e senza credo politico lo stanno a sentire, anzi gridano più forte di lui), poco importa finché si tiene la kefiah.
O che a nessuno freghi del fatto che tanti ragazzi/e si siano svegliati dal sonno in cui tutta la società benbensante li accusa di essere piombati come generazione.

Tutto questo è molto triste. Lo dico sinceramente, senza nessun intento polemico.
E' triste.

Come non darti ragione. Non mi aspettavo una tale mobilitazione, per di più non ricnducibile ad organizzazioni politiche precise. E questo ai partiti non va bene, da quelli che vogliono piazzarci sopra il loro cappello, a quelli che evocano continuamente, e spesso a sproposito, il fantasma ostile del comunismo.

Vedi Bank, io credo che in pochi se l'aspettassero. Ed è questo l'aspetto straordinario.
Ieri sera ho sentito uno dei pochi commenti intelligenti su questo movimento. Una insegnante ad annozero ha detto una cosa semplicissima: questo decreto, che a detta di chi lo ha formalizzato, ha velleità di riforma, non è stato mai discusso nei luoghi istituzionali. Una riforma seria della scuola ha bisogno di essere pensata, discussa, elaborata da chi nella scuola e per la scuola vive e lavora; da chi la scuola la pensa, la organizza, la agisce.
In questo caso, nulla di tutto questo è avvenuto. Due mesi e forse qualche riunione di consiglio dei ministri, sono stati sufficienti a concepire questa riforma. E ci si meraviglia che ciò che doveva essere discusso nei luoghi istituzionali e non lo è stato, venga ora discusso con larghissima partecipazione dalla società civile. Questi ragazzi e ragazze, questi insegnanti e queste insegnanti ne stanno discutendo nelle scuole, nelle piazze, nelle strade, tra la gente insomma. Restituendo alla gente, chissà per quanto breve tempo ancora, il diritto ed il piacere di sapere, di capire. Di partecipare.

Molto romanticamente, la buona notizia secondo me, è che nel paese la coscienza collettiva non è del tutto perduta.
Proprio perché sono i giovani e le giovani a farcela tornare in mente.
 
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originalgialloblu
view post Posted on 24/10/2008, 15:17




ci sarebbe molto da dire, ma nn ho voglia di arrabbiarmi, la chiudo solo con poche parole:
UNA GRNDE STRONZATA
tagliare sulla scuola è come taglairsi i coglioni.
CHIAMIAMOLA pure riforma Tremonti
 
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bob lauriski
view post Posted on 24/10/2008, 16:15




CITAZIONE (tabellina @ 24/10/2008, 15:30)
Mi pare di capire che a nessuno freghi un cazzo dei motivi della protesta.
Dagli addosso al capo-popolo con la kefiah e se questo ha qualcosa di interessante da dire (e tanti ragazzi/e senza kefiah e senza credo politico lo stanno a sentire, anzi gridano più forte di lui), poco importa finché si tiene la kefiah.
O che a nessuno freghi del fatto che tanti ragazzi/e si siano svegliati dal sonno in cui tutta la società benbensante li accusa di essere piombati come generazione.

Tutto questo è molto triste. Lo dico sinceramente, senza nessun intento polemico.
E' triste.

Non è vero, io sono interessato ai motivi della protesta, tanto interessato da confutarli (almeno in parte e per quello che conosco).

Per quanto riguarda la seconda cosa (che ho evidenziato) spero crederai nella mia buona fede se ti dico che stavo per scrivere un post proprio sull'unico fatto positivo (sempre secondo me) di questa protesta: il risveglio delle coscienze sociali e politiche nei giovani.

Sono contento di questo, almeno a scrivere in questa sezione non saremo più solo 4 gatti. :D <_< ;)

CITAZIONE (bank robber @ 24/10/2008, 15:46)
CITAZIONE (tabellina @ 24/10/2008, 15:30)
Mi pare di capire che a nessuno freghi un cazzo dei motivi della protesta.
Dagli addosso al capo-popolo con la kefiah e se questo ha qualcosa di interessante da dire (e tanti ragazzi/e senza kefiah e senza credo politico lo stanno a sentire, anzi gridano più forte di lui), poco importa finché si tiene la kefiah.
O che a nessuno freghi del fatto che tanti ragazzi/e si siano svegliati dal sonno in cui tutta la società benbensante li accusa di essere piombati come generazione.

Tutto questo è molto triste. Lo dico sinceramente, senza nessun intento polemico.
E' triste.

Come non darti ragione. Non mi aspettavo una tale mobilitazione, per di più non ricnducibile ad organizzazioni politiche precise. E questo ai partiti non va bene, da quelli che vogliono piazzarci sopra il loro cappello, a quelli che evocano continuamente, e spesso a sproposito, il fantasma ostile del comunismo.

image

Ringraziate quel cazzone di SILVIO che con il suo parlare a sproposito ha infiammato la protesta e ringraziate il tempo clemente, se pioveva era già tutto finito da un bel pezzo. -_-
 
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bob lauriski
view post Posted on 24/10/2008, 17:07




Vi ho trovato una nuova aderente alla protesta contro la Gelmini !

:o:

CITAZIONE
fonte: ilmessaggero.it

24/10/2008

Gelmini: «Bisogna cambiare, il decreto resta». Il ministro, dal canto suo, ha ribadito che quella studiata è una buona riforma, dettatta dalla necessità di cambiare, di lottare per ridurre gli sprechi: «Bisogna cambiare, la verità è che in Italia non si spende poco, ma si spende male - ha detto - Ho chiesto ai ragazzi se la scuola e l'università così come sono li soddisfino. Un'università e una scuola che non preparano al lavoro e che non consentono loro di farsi un futuro. Non è vero che in Italia si spenda poco per l'istruzione, anzi siamo tra i primi d'Europa. Il problema è che si spende male».

I dati. Il ministro ha quindi ricordato alcuni numeri già snocciolati martedì scorso a Palazzo Chigi durante la conferenza stampa tenuta assieme al premier: «È inaccettabile che l'università italiana produca meno laureati del Cile - ha detto - ...

E' bastato far leggere questo articolo alla ragazza cilena che ospito in casa mia e lei si è subito risentita (giustamente) del paragone "negativo" ed ha detto Scendo in sciopero contro la Gelmini !

:huh: :D

Da notare che il vignettista Vauro presente in una trasmissione (me l'hanno raccontato non so quale, forse Annozero) qualche sera fa, si era risentito per lo stesso motivo avendo una moglie cilena. Pare che Mariastella usi spesso il Cile come metro di paragone.

Anche la Gelmini ha ripreso di Silvio...meglio tacere che sparare puttanate ! <_<
 
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hustlazz
view post Posted on 24/10/2008, 18:22




CITAZIONE (originalgialloblu @ 24/10/2008, 16:17)
ci sarebbe molto da dire, ma nn ho voglia di arrabbiarmi, la chiudo solo con poche parole:
UNA GRNDE STRONZATA
tagliare sulla scuola è come taglairsi i coglioni.
CHIAMIAMOLA pure riforma Tremonti

e dimmi come mai non hai aperto un topic simile quando c'era il ministro Fioroni (governo prodi) autore, se non lo sai, del Quaderno bianco sulla scuola di un anno fa dove, ma guarda un pò, si pianificavano proprio quelli che vengono in questi giorni erroneamente definiti licenziamenti ma che invece sono mancate assunzioni rispetto ai pensionamenti che oltrettutto non avverranno domani ma in una programmazione con scadenza al 2012. dicasi uguale per i "tagli": sono riduzioni di spesa, sempre da qui al 2012, e per questo anno scolastico le riduzioni di spesa saranno di 0,5 miliardi, esattamente tal quale a quanto previsto dal Governo Prodi.
inoltre reputo interessante quanto ha dichiarato l’Ocse sulla scuola italiana nell’ultimo studio effettuato: «l'Italia spende molto per la scuola, ma spende male. E il caso tipico sono proprio le elementari, nelle quali la spesa per alunno è di 6.835 dollari contro ì 6.252 della media, però i bambini studiano molto meno, 735 ore contro le 812 della media. Troppe classi, troppi docenti, dice l'Ocse: le nostre sono composte in media da 18,4 bambini, con tre o quattro maestri, rispetto ai 21,5 bambini degli altri Paesi».
 
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micio000
view post Posted on 24/10/2008, 18:29




CITAZIONE (hustlazz @ 24/10/2008, 19:22)
CITAZIONE (originalgialloblu @ 24/10/2008, 16:17)
ci sarebbe molto da dire, ma nn ho voglia di arrabbiarmi, la chiudo solo con poche parole:
UNA GRNDE STRONZATA
tagliare sulla scuola è come taglairsi i coglioni.
CHIAMIAMOLA pure riforma Tremonti

e dimmi come mai non hai aperto un topic simile quando c'era il ministro Fioroni (governo prodi) autore, se non lo sai, del Quaderno bianco sulla scuola di un anno fa dove, ma guarda un pò, si pianificavano proprio quelli che vengono in questi giorni erroneamente definiti licenziamenti ma che invece sono mancate assunzioni rispetto ai pensionamenti che oltrettutto non avverranno domani ma in una programmazione con scadenza al 2012. dicasi uguale per i "tagli": sono riduzioni di spesa, sempre da qui al 2012, e per questo anno scolastico le riduzioni di spesa saranno di 0,5 miliardi, esattamente tal quale a quanto previsto dal Governo Prodi.

:eeh!: :eeh!:
no, vedrai che adesso tornando indietro nella pagine trovero' il topic "Fioroni devi morire". ;) Ne sono sicuro, i nostri forumisti sono intellettualmente onesti :blink2:
 
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view post Posted on 24/10/2008, 23:23
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forumista oltre

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Io sono uscito da poco dal mondo universitario, essendomi appena laureato nella Facoltà di Agraria della Università di Catania (tanto per farci una idea, la Facoltà di Agraria della Università di Catania è, secondo le statistiche, la penultima in Italia, e solo per rendervi l'idea, a me hanno portato in laboratorio nel totale di giorni 1, tanto per dirvi in che condizioni si è)...quello che sta avvenendo in questi giorni, almeno a livello universitario, mi lascia un attimo perplesso, sia nelle modalità sia nei commenti...ho sentito a più riprese sbandierare l'apartiticità (per altro cosa ripetuta spesso, almeno dalle mie parti, anche nelle elezioni studentesche) delle manifestazioni odierne...io mi chiedo: ma questa gente come pensa che le cose possano cambiare se non prendono parte? Chi pensano possa cambiare le cose se loro, staccandosi da qualsiasi connotazione politica, non si fanno rappresentare? Cioè io resto perplesso, o questi stanno protestando tanto per fare, o sono rincretiniti perchè pensano che gente che viene messa là non da loro poi li starà ad acoltare...caspita, questi nostri politici non ascoltano quelli che li votano, pensare quelli che per loro stessa ammissione sono apartitici! Su questo argomento si lega secondo me anche quanto sentito poco fa a Matrix, dove un professore ha sostenuto che gli studenti protestano contro presunti tagli ma non hanno protestato mai contro i "Baroni"...a me sembra che una certa parte politica abbia sempre prostestato contro il fenomeno della "Baronia" (parte politica che è stata spazzata via poi dalle recenti elezioni)...cioè mi chiedo, ma da dove arriva questo volersi sempre distaccare dalla politica? Ok, tutti i politici sono ladri...benissimo, allora chi ce li ha messi di nuovo là? Cioè, io ho l'impressione che si ripetano sempre le stesse cose, gli stessi slogan più o meno modificati nella cadenza a seconda dell'ultimo coro di moda allo stadio, ma poi alla fine di tutte queste cosa rimane? Protestiamo, protestiamo, e poi? Ci sono sempre gli stessi volti, sempre le stesse persone...quello che non capisco io è: questa protesta, a cosa dovrebbe portare? Qual'è lo scopo? E chi la rappresenterà quando ci sarà il momento di prendere le decisioni? Io non l'ho capito sinceramente...
 
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micio000
view post Posted on 25/10/2008, 08:21




da corriere.it

PRIGIONIERI DEL PASSATO
L'Italia Immobile


di Ernesto Galli della Loggia


Un Paese fermo, consegnato all'immobilità: ecco come appare oggi l'Italia. Non già nella cronaca convulsa del giorno per giorno, nell'agitazione della lotta politica, nei movimenti sempre imprevedibili di una società composita, frammentata e priva di inquadramenti istituzionali forti. Ma un Paese fermo perché anche nelle sue élites prigioniero dei luoghi comuni, incapace di pensare e di fare cose nuove in modo nuovo, di sciogliere i nodi che da tanto tempo ostacolano il suo cammino.

Da trent'anni ci portiamo sulle spalle un debito pubblico smisurato che non riusciamo a diminuire neppure di tanto. Da decenni dobbiamo riformare la scuola, la Rai, la sanità, le pensioni, la magistratura, la legge sulla cittadinanza, e siamo sempre lì a discutere come farlo. Da decenni dobbiamo costruire la Pedemontana, le prigioni che mancano, il sistema degli acquedotti che fa acqua, il ponte sullo Stretto, le metropolitane nelle città, la Salerno- Reggio Calabria, la Tav del corridoio 5, e non so più cos'altro. Ma non lo facciamo o lo facciamo con una lentezza esasperante. Nel tempo che gli altri cambiano il volto di una città, costruiscono una biblioteca gigantesca, un museo straordinario, noi sì e no mettiamo a punto un progetto di massima sul quale avviare discussioni senza fine.

Perché in Italia le cose vanno così? I motivi sono mille ma alla fine sono tutti riconducibili a una sensazione precisa: siamo una società prigioniera del passato. Con lo sguardo perennemente rivolto all'indietro, che ama crogiolarsi sempre negli stessi discorsi, nelle stesse contrapposizioni, nelle stesse dispute, assistere sempre allo spettacolo degli stessi gesti e degli stessi attori. Da noi il passato non diviene mai inutile o inutilizzabile. Non si butta via mai niente. Ogni cosa è potenzialmente per sempre: ogni ruolo, ogni carica è a vita, e pure se siamo reduci da qualcosa lo siamo comunque in servizio permanente effettivo. In un'atmosfera di soffocante ripetitività siamo sempre spinti a conservare o a replicare tutto: idee, appuntamenti stagionali, parole d'ordine, comizi, titoli di giornali.
Ci domina una sorta di freudiana ritenzione anale infantile: paurosi di abbandonarci alla libertà creativa e innovativa dell'età adulta, a staccarci dalla comodità del già noto, solo noi, nella nostra vita pubblica, abbiamo inventato la figura oracolare e un po' ridicola del «padre della patria» con obbligo di universale reverenza. È, il nostro, l'immobilismo di un Paese abbarbicato a ciò che ha vissuto perché non riesce a credere più nel proprio futuro, di un Paese che sotto la vernice di un'eterna propensione alla rissa in realtà fugge come la peste ogni rottura e conflitto veri, e desidera solo continuità. Che come un vecchio Narciso incartapecorito anela solo a rispecchiarsi nel già visto.

Un Paese, come c'informa La Stampa di qualche giorno fa, dove Guido Viale, antico giovane di un remoto «anno dei portenti », si compiace — invece di averne orrore — che oggi «le occupazioni delle scuole si fanno assieme ai genitori», e che «questi ragazzi lottano accanto ai professori e ai presidi». Già, «accanto ai professori e ai presidi»: che lotte devono essere! E comunque è con queste, buono a sapersi, che l'Italia si allena ai duri cimenti dell'avvenire.

 
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Terra & Libertà
view post Posted on 25/10/2008, 09:51




sul fatto che sia reato occupare l'università ho scritto una cazzata.
quella volta a decennio che succede occorre prenderne atto :D

Ha ragione husltazz, quelle 3 volte a decennio che succede fa scalpore e quindi merita la notizia :D :D


La modifica alla legge voluta da Paolo Cento nel 2006 per togliere le occupazioni dai reati penali è rimasta purtoppo nel cassetto.


sapevatelo
 
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bob lauriski
view post Posted on 25/10/2008, 14:52




CITAZIONE
fonte: ilgiornale.it

I figli dei vip di sinistra? Tutti alle scuole private

di Antonio Signorini

Roma Tanta preoccupazione per la scuola pubblica si può spiegare solo come un atto estremo di altruismo, visto che quando si tratta di decidere il destino dei figli un bel pezzo di centrosinistra si orienta direttamente verso le scuole private. E magari straniere. Sorprende, insomma, tanta acrimonia nei confronti del ministro Gelmini, visto che non sono pochi gli esponenti della sinistra che di contatti diretti con la riforma della scuola, non ne avranno mai. Lo ha candidamente ammesso Michele Santoro nel corso dell’ultima puntata di AnnoZero, tutta dedicata alla scuola e alla nuova ondata di contestazioni studentesche.

Voleva dimostrare al leghista Roberto Cota quanto fosse sbagliata l’idea di «classi ponte» per insegnare la lingua straniera ai figli di immigrati. In sintesi: l’integrazione è facilissima anche quando un bambino si trova in un’aula dove tutti parlano una lingua che non sa. Per spiegarlo ha riportato, con comprensibile orgoglio paterno, l’esempio della figlia che frequenta una scuola straniera «e già parla un’altra lingua ». Applausi. Non si sa se dedicati alla bravura della bimba poliglotta o all’accostamento tra chi frequenta il costoso istituto francese «Chateaubriand», con l’obiettivo di diventare bilingue edevitare le storiche carenze della scuola italiana, e i figli degli immigrati alle prese con la durissima battaglia per l’integrazione.

Ospite della trasmissione, il segretario Ds Walter Veltroni. Dei suoi investimenti immobiliari e formativi a New York a favore della figlia si sa già tutto. D’altro canto il Pci non c’è più. E con i comunisti è scomparso anche il divieto non scritto che vigeva per i dirigenti: mai iscrivere i figli alle private. Lo conferma il caso di Giovanna Melandri, la cui prole è stata affidata all’istituto privato «San Giuseppe». Si dice che l’esponente Pd abbia anche cercato di fare entrare la figlia inuna scuola inglese. La stessa - la «Rome International School» - scelta dall’ex parlamentare di Rifondazione comunista Franco Russo, ansioso di dare un’educazione un po’ amerikana ai discendenti.

Niente pubbliche o comunali anche per i nipoti di Fausto Bertinotti, iscritti a suo tempo ad un prestigioso asilo romano dal metodo di insegnamento rivoluzionario. Ma a pagamento. E in effetti non è sempre la caccia alla lingua straniera la molla che fa scappare i genitori democratici dalle pubbliche. È il caso dell’ex ministro dell’Istruzione Giuseppe Fioroni, contestato dai giovani del centrodestra per aver mandato il figlio ad un Liceo scientifico paritario di Viterbo, proprio negli anni in cui era in carica nel dicastero di viale Trastevere.

La seduzione del privato-straniero ha fatto breccia anche tra i più intransigenti girotondini. È il caso di Nanni Moretti, il cui figlio frequenta la scuola americana di Roma, la «Ambritt». Stessa scelta per il discendente di un vero e proprio outsider del Partito democratico: Mario Adinolfi. Proprio in questi giorni l’ex esponente del Ppi, per sua stessa ammissione allergico alle occupazioni, ha lodato la nuova ondata di studenti contestatori vedendoci l’embrione di un «conflittogiovanile di massa contro queste destre ». Chissà se anche dalle parti della scuola americana di Roma farà breccia l’atteso nuovo Sessantotto.

Scuola privata catanese anche per le figlie di Anna Finocchiaro, presidente dei senatori Pd. Al club del «no alle statali» si è iscritto anche Francesco Rutelli, Anche lui negli ultimi giorni si è espresso, non tanto a favore della protesta studentesca, quanto contro la linea «dura» di Berlusconi. Sicuramente nessuna delle sue due figlie dovrà subire interruzioni delle lezioni:unaè iscritta al liceo privato «Kennedy» e l’altra alla prestigiosissima «San Giuseppe De Merode», scuola convista su Piazza di Spagna.Da quelle parti di okkupazioni, e cortei, se ne vedono pochi.

 
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bob lauriski
view post Posted on 25/10/2008, 18:47




CITAZIONE
fonte: lastampa.it

25/10/2008 (12:24)

Bankitalia: "Scuola e università inadeguate, ora misure importanti"


Il vicedirettore generale Visco: capitale umano motore crescita

ROMA
Per migliorare il capitale umano del Paese sono necessari «interventi importanti» su scuola e università, che offrono un’istruzione «inadeguata». È il monito della Banca d’Italia, secondo cui il capitale umano è un «motore della crescita di lungo periodo». Per la crescita infatti, ha affermato il vicedirettore generale di Bankitalia, Ignazio Visco, «la qualità del capitale umano è tanto importante quanto la sua quantità.

Le principali indagini sui livelli di apprendimento nelle scuole italiane indicano chiaramente che questa è oggi una priorità per il nostro paese. Il miglioramento della qualità del capitale umano - ha aggiunto - richiede quindi interventi importanti sulla scuola e sull’università». «Pur senza scendere in dettagli - ha sottolineato Visco in una lezione alla riunione annuale della Società italiana degli economisti a Perugia - vanno certo rivisti gli incentivi che guidano l’apprendimento come l’attività di insegnamento, va apprezzato e compensato il merito là dove si manifesta, è necessaria una migliore e più continua valutazione dei programmi, dei metodi e dei risultati, occorrono infrastrutture e ambienti scolastici adeguati e attraenti».

In Italia, ha spiegato, «il livello medio di istruzione della popolazione è ancora basso, in quantità e in qualità, e inferiore a quello di quasi tutte le economie avanzate (nel 2006, la quota di popolazione in età da lavoro con titolo d’istruzione universitaria era poco più del 13% circa metà della media Ocse; tra i più giovani il tasso sale al 17%, contro il 33% medio dei paesi sviluppati). Anche il rendimento dell’istruzione è relativamente basso nel confronto internazionale, pur se ancora apparentemente superiore a quello di investimenti alternativi». «Diversi fattori - secondo il vicedirettore di Palazzo Koch - concorrono a spiegare questi risultati. La forte dipendenza dei risultati dalle condizioni iniziali (reddito e livello d’istruzione dei genitori) suggerisce la presenza di vincoli all’ingresso per le fasce di popolazione più svantaggiate. Non sembrano esservi, inoltre, sufficienti meccanismi in grado di valorizzare il merito e premiare i comportamenti e i risultati individuali, con la conseguenza che tendono a ridursi le esternalità positive associate all’investimento in capitale umano».

«Ma l’associazione tra un basso livello di istruzione e una bassa remunerazione della stessa - ha ammonito Visco - suggerisce che anche la qualità dell’istruzione fornita dal nostro sistema scolastico è inadeguata: a un’istruzione di bassa qualità le imprese reagirebbero, in condizioni di informazione imperfetta, con un’offerta generalizzata di bassi salari; questi sarebbero ritenuti insufficienti a compensare il costo di un ritardato ingresso nel mercato del lavoro, riducendo l’investimento in istruzione. Il rischio è di finire in un equilibrio di bassi salari, bassa accumulazione di capitale umano, possibile disoccupazione o sotto-occupazione di coloro che hanno livelli di istruzione più elevati. L’attenzione al capitale umano e ai processi della sua formazione - ha concluso il vicedirettore - è ancora più cruciale in un contesto di crescente immigrazione».

 
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Il Messicano
view post Posted on 25/10/2008, 19:28




Chiamarla riforma mi sembra improprio... tagliare fondi alla scuola mi sembra inopportuno... ma nn conoscendo bene il provvedimento nn mi esprimo... ma nn posso che notare, finalmente, un po' di vivacita' da parte delle nuove generazioni...
 
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Devin-Harris_thebest
view post Posted on 26/10/2008, 00:14




Per quanto riguarda la situazione Università-decreto Gelmini ki protesta nn è a conoscenza di quello ke è successo sino all'altro ieri nel mondo universitario.Nn è un mistero ad esempio ke l'università di Bologna sia in crisi e a rischio chiusura da ben prima di questo decreto. Nella realtà le università hanno da anni inziato un processo di autodistruzione basato sullo sperpero di denaro e risorse, con noi studenti trattati da fare skifo...Nn ho sentito nessuno di tutti quei fenomeni e intelligentoni (o per meglio dire pirla)ke in questi giorni affollavano Bologna protestando, alzare la testa contro queste situazioni ke ahinoi potrebbero avere per noi conseguenze ben più gravi nel breve termine, altro ke decreto gelmini...
 
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pablito (el drito)
view post Posted on 26/10/2008, 09:42




Ho fatto un corso Universitario(economia dei mercati globali) che contava nel mio anno 15 iscritti,l'anno prima venticinque,l'anno dopo 10..al quarto anno è stato soppresso!
di quei circa 50 ragazzi,tra cambi corso,cambi facoltà e ritiri ci saremmo laureati in una ventina..
A lezione,nei corsi specifici si era l max in dieci,spesso mi è capitato di essere in 2 o 3!
Ben venga perchè ho ricevuto,una specie di corso privato nella scuola pubblica e dopo la laurea ho trovato tempo zero un lavoro in banca,poi un altro ancora e continuo ad avere offerte!

Io credo che sia giusto tagliare in alcuni casi come questo,ridare ad altri...

Sulla scuola superiore uno dei punti è tagliare i concorsi dei bidelli: piu' che giusto visto quello che fanno nelle scuole!

Sarò di parte ma razionalizzare mi sembra cosa buona e giusta!

La protesta di questi giorni è infiammata da studenti che vogliono perdere tempo..ero io il primo a farlo,senza aver bisogno di far scioperi e occupazioni!
così va il mondo.. :)
 
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Terra & Libertà
view post Posted on 26/10/2008, 12:46




CITAZIONE (Devin-Harris_thebest @ 26/10/2008, 00:14)
Per quanto riguarda la situazione Università-decreto Gelmini ki protesta nn è a conoscenza di quello ke è successo sino all'altro ieri nel mondo universitario.Nn è un mistero ad esempio ke l'università di Bologna sia in crisi e a rischio chiusura da ben prima di questo decreto. Nella realtà le università hanno da anni inziato un processo di autodistruzione basato sullo sperpero di denaro e risorse, con noi studenti trattati da fare skifo...Nn ho sentito nessuno di tutti quei fenomeni e intelligentoni (o per meglio dire pirla)ke in questi giorni affollavano Bologna protestando, alzare la testa contro queste situazioni ke ahinoi potrebbero avere per noi conseguenze ben più gravi nel breve termine, altro ke decreto gelmini...

Non li hai sentiti mai perche probabilmente avevi altro da fare.

Il fatto che tu non sia informato non significa che nulla sia successo per esempio con la riforma berlinguer.

C'è tutto un mondo che ti gira intorno, e gira anche se tu non lo sai.








CITAZIONE (pablito (el drito) @ 26/10/2008, 09:42)
Ho fatto un corso Universitario(economia dei mercati globali) che contava nel mio anno 15 iscritti,l'anno prima venticinque,l'anno dopo 10..al quarto anno è stato soppresso!
di quei circa 50 ragazzi,tra cambi corso,cambi facoltà e ritiri ci saremmo laureati in una ventina..
A lezione,nei corsi specifici si era l max in dieci,spesso mi è capitato di essere in 2 o 3!
Ben venga perchè ho ricevuto,una specie di corso privato nella scuola pubblica e dopo la laurea ho trovato tempo zero un lavoro in banca,poi un altro ancora e continuo ad avere offerte!

Io credo che sia giusto tagliare in alcuni casi come questo,ridare ad altri...

Sulla scuola superiore uno dei punti è tagliare i concorsi dei bidelli: piu' che giusto visto quello che fanno nelle scuole!

Sarò di parte ma razionalizzare mi sembra cosa buona e giusta!

La protesta di questi giorni è infiammata da studenti che vogliono perdere tempo..ero io il primo a farlo,senza aver bisogno di far scioperi e occupazioni!
così va il mondo.. :)

nessuno nega che sia necessario razionalizzare, ma non vi è nessuna razionalizzazione, vi è un solo articolo che dice che sono stati tagliati fondi. Stop.

Ripeto, nessuna razionalizzazione, solo tagli.

E se non razionalizzi ma tagli è del tutto normale che fai un danno.




Pablito, contenti li in montagnma che vi chiudono asili ed elementari?
Quando si accoergeranno che li chudete veramente che cosa gli racconterette alla vostra gente?
 
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751 replies since 23/10/2008, 22:29   7445 views
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