L'Under19 cucina la Scavolini a domicilio (100-101 dopo 1 t.s.)
ANDAMENTO INCONTRO 5' 10' 15' 20' 25' 30' 35' 40' FINALE
SCAVOLINI PESARO 12 26 31 45 56 71 81 93 100
PORCARELLI PALESTRINA 12 15 33 42 50 62 76 93 101
SCAVOLINI PESARO: GIAMPAOLI 10, Traini 13, Marini 3, CARDELLINI 13, Ciribeni, BARTOLUCCI 2, Pentucci 6, Ziliani 14, CORSALETTI 13, Tobaldi ne, Di Donato, AMICI 26.
All.: L. Spagnoli
GRUPPO PORCARELLI PALESTRINA: Caporello, BRAGHESE 4, BRONZINO 14, ROSSI 33, Molinari, CASALE 16, RISCHIA 34, Stazi n.e., Cara , Brenda n.e..
All. M. Tomassi
Arbitri: Filonzi di Monsano (AN) e Galassi di Recanati (AN).
Alla fine tutti in mezzo al campo ad urlare e ad abbracciarsi per una vittoria da definire storica: giocatori, panchina, allenatori, accompagnatori ed anche uno sparuto gruppo di coraggiosi sostenitori prenestini, 9 per l'esattezza.
La gioia è tanta, è incontenibile per un risultato insperato non tanto alla vigilia, quanto per come si erano messe le cose nel corso della partita.
Ma oggi i ragazzi di coach Tomassi volevano la vittoria a tutti i costi, hanno sofferto, hanno lottato, non si sono arresi neanche di fronte agli infortuni, di fronte al tabellone luminoso che li vedeva soccombere anche di 10 punti, di fronte alle difficoltà di incontrare una squadra tosta e di talento, di fronte a qualche avversa ed incomprensibile decisione arbitrale, di fronte a qualche maldestra provocazione.
E così forniscono una prova a dir poco esaltante (il 51% da 2 e quasi il 53% da 3 in totale rappresentano il brillante resoconto statistico di questa partita) davanti agli occhi di qualche spettatore di riguardo che siede in tribuna: Myers e Sacripanti saranno prodighi di complimenti a fine gara.
E dire che quando si entra nella Palestra Baia Flaminia, sul lungomare di Pesaro, si avverte subito un sentimento misto di soggezione e di ammirazione, perchè proprio di fronte alle tribune sono mostrati, in bella evidenza, gli striscioni che ricordano a tutti i successi tricolori ottenuti da questa prestigiosa società in campo giovanile: dagli allievi ai bam, dai ragazzi agli juniores, dai propaganda ai cadetti, nelle varie annate abbiamo contato non meno di 20 scudetti giovanili.
Ma neanche questo è servito ad intimorire l'allegra brigata prenestina che ha risposto sul campo, imponendo alla fine i propri valori, con modestia, ma con dedizione ed infinita determinazione, mettendo sul parquet il giusto mix di tecnica, cuore e testa.
E allora giù il cappello di fronte a questi ragazzi:
Simone Rischia - semplicemente epico: gioca con la caviglia destra fasciata per l'infortunio patito domenica scorsa a Potenza e dopo 4 minuti si infortuna anche alla sinistra e deve uscire dal campo; ma non molla, rientra, si danna l'anima, zoppica ma resiste, trascina i suoi ed è una spina nel fianco per la formazione marchigiana; alla fine il "Ciccio" prenestino risulterà il miglior realizzatore dell'incontro con 34 punti. Più forte anche degli infortuni.
Gianmarco Rossi - stratosferico: il cuginetto non è da meno ed inanella una grandissima prestazione; il folletto dà il 'là' alla rimonta del secondo quarto con 3 bombe consecutive che portano gli arancioverdi per la prima volta in vantaggio; per lui anche 5 recuperi fondamentali e, alla fine, 33 punti di bottino personale; punge come nelle sue migliori giornate tanto che a Pesaro non lo scorderanno facilmente per il suo incredibile 7 su 10 nel tiro da 3.
Gustavo Bronzino - monumentale: quelli della Scavolini non hanno ancora capito se è un play, una guardia, un'ala oppure un centro; ormai è una pedina insostituibile nella formazione prenestina e si adatta con semplicità disarmante e con superba applicazione tattica a tutti i ruoli; gli 8 falli subiti dimostrano le particolari 'attenzioni' per lui da parte della squadra di casa; porta palla, cattura rimbalzi preziosi (ancora 11 per lui) fa giocare la squadra (5 assist) e segna con buone percentuali: cosa si può pretendere di più da un giocatore?
Riccardo Casale - cuor di leone: uno che si chiama Riccardo non può che essere 'cuor di leone'; ed in campo lo è veramente; dà tutto, gioca con puntiglio ed ha grinta da vendere: pur rendendo 2 anni anagrafici agli avversari (ricordiamo che è del 1992) si fa valere come un giocatore navigato, è caparbio e cattura rimbalzi a volontà (ben 14 in totale) trasformando tutti quelli che riesce ad arpionare in attacco. Prestazione da incorniciare condita da 16 punti realizzati.
Gianluigi Braghese - concreto: Tomassi gli dà fiducia e lui lo ripaga ampiamente; segna quando è il momento, ma soprattutto ha il grande merito di spendere con intelligenza il suo 5° fallo: sul +4 per i prenestini a 1 minuto dalla fine del supplementare evita un canestro praticamente fatto e dal possibile 2+1 (3 punti) si subisce addirittura soltanto uno dei due tiri liberi a disposizione (1 punto); così invece di tornare a +1 si resta sul +3 e, a un minuto dalla fine, con la palla in mano, non è poco.
Dario Molinari - stoico: scende in campo con quasi 38° di febbre e come se non bastasse Tomassi gli assegna un compito difficilissimo: arginare le folate offensive del loro fuoriclasse Amici che stava imperversando, in una box and one appositamente studiata. Esegue il lavoro alla perfezione limitando non poco il pesarese e facendolo anche innervosire (solo 2 punti per lui nel supplementare). Non tragga in inganno la sua valutazione che non rende merito del grandissimo e fondamentale lavoro svolto dal giovane prenestino, anch'egli classe 1992.
Stefano Caporello - esuberante: stasera non riesce ad esprimere tutte le sue potenzialità e resta poco in campo perchè la sua esuberanza lo costringe fin dal primo quarto a macchiarsi di 3 falli, con l'aggravante di protestare troppo e prendersi anche un fallo tecnico. Ma tutti conosciamo la sua grande generosità e siamo certi che fin dalla prossima partita farà tesoro di questa esperienza.
Daniele Brenda, Federico Cara e Matteo Stazi - commoventi: non entrano in campo (a parte Federico Cara che concede un minuto di riposo a Casale), ma sono anche loro meritevoli di questo successo perchè non smettono un attimo di incitare dalla panchina i propri compagni e di rincuorarli nei momenti di crisi: onore a questi ragazzi perchè questo significa davvero fare gruppo.
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