Basket Café Forum

primo maggio festa del lavoro

« Older   Newer »
  Share  
micio000
view post Posted on 1/5/2008, 07:24




la festa del 1° maggio è di tutti i lavoratori di qualsiasi parte politica, checchè se ne dica checchè, forse qualche violento dei centri sociali che ne rivendica il possesso con atti intolleranti non ha i requisiti per festeggiarla, perchè non ha mai lavorato in vita sua
 
Top
spartacus_19
view post Posted on 1/5/2008, 09:49




CITAZIONE
ahahahaha!! certo che non ci sono divieti, non e' scritto da nessuna parte, ma se ti provi ad andare con una bandiera diversa da quella comunista, sei un fascista provocatore, al massimo e' accettata quella della pace, stanno provando a fagocitare abche quel valore, ( salvo poi rifinanziare la missione in afganistan )

E allora visto che e' cosi, a quella festa a roma, ci andrete solo voi, perche da controparte non si ha nessuna voglia di mettersi a fare a cazzotti in mezzo alla via come le bestie.

visto allora che non c'entra niente col 1° maggio e tantomeno la promiscuita' col 25 arrile, perche non modifichi il messaggio iniziale, levandola??

tolta non c'è problema :yes:
 
Top
hustlazz
view post Posted on 1/5/2008, 10:43




a proprosito di I° maggio
image
L 'ALTRA CASTA
di Stefano Livadiotti
edito da BOMPIANI



Fatturati miliardari. Bilanci segreti. Uno sterminato patrimonio immobiliare. E organici colossali, con migliaia di dipendenti pagati dallo Stato. I sindacati italiani sono una macchina di potere e di denaro. Temuta perfino dai partiti

Non trattiamo con la calcolatrice... Così, nei giorni scorsi, il grande capo della Cgil Guglielmo Epifani ha replicato a brutto muso alle pretese rigoriste di Tommaso Padoa-Schioppa sulla riforma delle pensioni. Il numero uno di corso d'Italia non è l'unico ad essere allergico ai moderni derivati del pallottoliere. Della stessa idiosincrasia fanno mostra i suoi pari grado di Cisl e Uil, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti, almeno quando si tratta di affrontare l'annosa questione dei conti dei sindacati, che continuano a promettere bilanci consolidati, tranne poi guardarsi bene dal metterli nero su bianco. Forse perché i numeri racconterebbero come le organizzazioni dei lavoratori, difendendo con le unghie e con i denti una serie di privilegi più o meno antichi, si siano trasformate in autentiche macchine da soldi. Con il benestare di un sistema politico giunto ai minimi della popolarità e spaventato dalla loro capacità di mobilitazione. Che a sua volta dipende proprio, in grandissima parte, da un formidabile potere economico alimentato a spese della collettività: se c'è un problema di costi della politica, allora il discorso vale anche per il sindacato. Se non di più.

Quasi dieci anni fa, alla fine del 1998, un ingenuo deputato di Forza Italia, ex magistrato del lavoro, convinse 160 colleghi a firmare tutti insieme appassionatamente un provvedimento che obbligava i sindacati a fare chiarezza sui loro conti. Dev'essere che nessuno gli aveva ricordato come solo pochi anni prima, nel 1990, Cgil, Cisl e Uil fossero state capaci di ottenere dal parlamento una legge che concede loro addirittura la possibilità di licenziare i propri dipendenti senza rischiarne poi il reintegro, con buona pace dello Statuto dei lavoratori. Fatto sta che, puntuale, la controffensiva di Cgil, Cisl e Uil scattò dopo l'approvazione del primo articolo con soli quattro voti di scarto. "È antisindacale", tuonò con involontario umorismo l'ex capo cislino Sergio D'Antoni, oggi vice ministro per lo Sviluppo economico. Lesti i deputati del centro-sinistra azzopparono la legge, mettendosi di traverso alle sanzioni (tra i 50 e i 100 milioni) previste in caso di violazioni. Alla fine la proposta di legge è rimasta tale, così come tutte quelle presentate in seguito, anche in questa legislatura. "È il sindacato che detta tempi e modalità", titolava del resto nei giorni scorsi il confindustriale 'Sole 24 Ore', all'indomani dell'accordo sullo scalone pensionistico.


Il risultato è che i bilanci dei sindacati, quelli veri, non sono mai usciti dai cassetti dei loro segretari. "Il giro d'affari di Cgil, Cisl e Uil ammonta a 3 mila e 500 miliardi di vecchie lire", sparò nell'ottobre del 2002 il radicale Daniele Capezzone, "e il nostro è un calcolo al ribasso". Non ci deve essere andato molto lontano, se è vero che oggi Lodovico Sgritta, amministratore della Cgil, si limita a non confermare che il fatturato consolidato di corso d'Italia abbia raggiunto il tetto del miliardo di euro. E ancora: se è vero che quello del sistema Uil, non paragonabile per dimensioni, metteva insieme 116 milioni già nel 2004, esclusi Caf, patronati e quant'altro. Fare i conti in tasca alle organizzazioni sindacali, che hanno ormai raggiunto un organico-monstre dell'ordine dei 20 mila dipendenti, è difficile, anche perchè le loro fonti di guadagno sono le più disparate. Ma ecco quali sono i principali meccanismi di finanziamento. E le cifre in ballo.

Il sostituto d'incasso
La maggiore risorsa economica di Cgil, Cisl e Uil ("I tre porcellini", come ama chiamarli in privato il vice premier Massimo D'Alema) sono le quote pagate ogni anno dagli iscritti: in media l'1 per cento della paga-base; di meno per i pensionati, che danno un contributo intorno ai 30-40 euro all'anno. Un esperto della materia come Giuliano Cazzola, già sindacalista di lungo corso della Cgil ed ex presidente dei sindaci dell'Inps, parla di almeno un miliardo l'anno. Secondo quanto risulta a 'L'espresso', il solo sistema Cgil ha incassato nel 2006 qualcosa come 331 milioni. Una bella cifra, per la quale il sindacato non deve fare neanche la fatica dell'esattore: se ne incaricano altri; gratuitamente s'intende. Nel caso dei lavoratori in attività, a versargli i soldi ci pensano infatti le aziende, che li trattengono dalle buste paga dei dipendenti. Per i pensionati provvedono invece gli enti di previdenza: solo l'Inps nel 2006 ha girato 110 milioni alla Cgil, 70 alla Cisl e 18 alla Uil. Nel 1995 Marco Pannella tentò di rompere le uova nel paniere al sindacato, promuovendo un referendum che aboliva la trattenuta automatica dalla busta paga (introdotta nel 1970 con lo Statuto dei lavoratori). Gli italiani votarono a favore. Ma il meccanismo è tuttora vivo e vegeto: salvato, in base a un accordo tra le parti, nei contratti collettivi. Le aziende, che pure subiscono dei costi, non sono volute arrivare allo scontro. E lo stesso ha fatto il governo di Romano Prodi quando, più di recente, Forza Italia ha presentato un emendamento al decreto Bersani che avrebbe messo in crisi le casse sindacali. In pratica, la delega con cui il pensionato autorizza l'ente previdenziale a effettuare la trattenuta sulla pensione, che oggi è di fatto a vita, avrebbe avuto bisogno di un periodico rinnovo. Apriti cielo: capi e capetti di Cgil, Cisl e Uil hanno fatto la faccia feroce. Il governo, a scanso di guai, ha dato parere contrario. E l'emendamento è colato a picco.

L 'ALTRA CASTA
di Stefano Livadiotti
Fatturati miliardari. Bilanci segreti. Uno sterminato patrimonio immobiliare. E organici colossali, con migliaia di dipendenti pagati dallo Stato. I sindacati italiani sono una macchina di potere e di denaro. Temuta perfino dai partiti


Non trattiamo con la calcolatrice... Così, nei giorni scorsi, il grande capo della Cgil Guglielmo Epifani ha replicato a brutto muso alle pretese rigoriste di Tommaso Padoa-Schioppa sulla riforma delle pensioni. Il numero uno di corso d'Italia non è l'unico ad essere allergico ai moderni derivati del pallottoliere. Della stessa idiosincrasia fanno mostra i suoi pari grado di Cisl e Uil, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti, almeno quando si tratta di affrontare l'annosa questione dei conti dei sindacati, che continuano a promettere bilanci consolidati, tranne poi guardarsi bene dal metterli nero su bianco. Forse perché i numeri racconterebbero come le organizzazioni dei lavoratori, difendendo con le unghie e con i denti una serie di privilegi più o meno antichi, si siano trasformate in autentiche macchine da soldi. Con il benestare di un sistema politico giunto ai minimi della popolarità e spaventato dalla loro capacità di mobilitazione. Che a sua volta dipende proprio, in grandissima parte, da un formidabile potere economico alimentato a spese della collettività: se c'è un problema di costi della politica, allora il discorso vale anche per il sindacato. Se non di più.

Quasi dieci anni fa, alla fine del 1998, un ingenuo deputato di Forza Italia, ex magistrato del lavoro, convinse 160 colleghi a firmare tutti insieme appassionatamente un provvedimento che obbligava i sindacati a fare chiarezza sui loro conti. Dev'essere che nessuno gli aveva ricordato come solo pochi anni prima, nel 1990, Cgil, Cisl e Uil fossero state capaci di ottenere dal parlamento una legge che concede loro addirittura la possibilità di licenziare i propri dipendenti senza rischiarne poi il reintegro, con buona pace dello Statuto dei lavoratori. Fatto sta che, puntuale, la controffensiva di Cgil, Cisl e Uil scattò dopo l'approvazione del primo articolo con soli quattro voti di scarto. "È antisindacale", tuonò con involontario umorismo l'ex capo cislino Sergio D'Antoni, oggi vice ministro per lo Sviluppo economico. Lesti i deputati del centro-sinistra azzopparono la legge, mettendosi di traverso alle sanzioni (tra i 50 e i 100 milioni) previste in caso di violazioni. Alla fine la proposta di legge è rimasta tale, così come tutte quelle presentate in seguito, anche in questa legislatura. "È il sindacato che detta tempi e modalità", titolava del resto nei giorni scorsi il confindustriale 'Sole 24 Ore', all'indomani dell'accordo sullo scalone pensionistico.


Il risultato è che i bilanci dei sindacati, quelli veri, non sono mai usciti dai cassetti dei loro segretari. "Il giro d'affari di Cgil, Cisl e Uil ammonta a 3 mila e 500 miliardi di vecchie lire", sparò nell'ottobre del 2002 il radicale Daniele Capezzone, "e il nostro è un calcolo al ribasso". Non ci deve essere andato molto lontano, se è vero che oggi Lodovico Sgritta, amministratore della Cgil, si limita a non confermare che il fatturato consolidato di corso d'Italia abbia raggiunto il tetto del miliardo di euro. E ancora: se è vero che quello del sistema Uil, non paragonabile per dimensioni, metteva insieme 116 milioni già nel 2004, esclusi Caf, patronati e quant'altro. Fare i conti in tasca alle organizzazioni sindacali, che hanno ormai raggiunto un organico-monstre dell'ordine dei 20 mila dipendenti, è difficile, anche perchè le loro fonti di guadagno sono le più disparate. Ma ecco quali sono i principali meccanismi di finanziamento. E le cifre in ballo.

Il sostituto d'incasso
La maggiore risorsa economica di Cgil, Cisl e Uil ("I tre porcellini", come ama chiamarli in privato il vice premier Massimo D'Alema) sono le quote pagate ogni anno dagli iscritti: in media l'1 per cento della paga-base; di meno per i pensionati, che danno un contributo intorno ai 30-40 euro all'anno. Un esperto della materia come Giuliano Cazzola, già sindacalista di lungo corso della Cgil ed ex presidente dei sindaci dell'Inps, parla di almeno un miliardo l'anno. Secondo quanto risulta a 'L'espresso', il solo sistema Cgil ha incassato nel 2006 qualcosa come 331 milioni. Una bella cifra, per la quale il sindacato non deve fare neanche la fatica dell'esattore: se ne incaricano altri; gratuitamente s'intende. Nel caso dei lavoratori in attività, a versargli i soldi ci pensano infatti le aziende, che li trattengono dalle buste paga dei dipendenti. Per i pensionati provvedono invece gli enti di previdenza: solo l'Inps nel 2006 ha girato 110 milioni alla Cgil, 70 alla Cisl e 18 alla Uil. Nel 1995 Marco Pannella tentò di rompere le uova nel paniere al sindacato, promuovendo un referendum che aboliva la trattenuta automatica dalla busta paga (introdotta nel 1970 con lo Statuto dei lavoratori). Gli italiani votarono a favore. Ma il meccanismo è tuttora vivo e vegeto: salvato, in base a un accordo tra le parti, nei contratti collettivi. Le aziende, che pure subiscono dei costi, non sono volute arrivare allo scontro. E lo stesso ha fatto il governo di Romano Prodi quando, più di recente, Forza Italia ha presentato un emendamento al decreto Bersani che avrebbe messo in crisi le casse sindacali. In pratica, la delega con cui il pensionato autorizza l'ente previdenziale a effettuare la trattenuta sulla pensione, che oggi è di fatto a vita, avrebbe avuto bisogno di un periodico rinnovo. Apriti cielo: capi e capetti di Cgil, Cisl e Uil hanno fatto la faccia feroce. Il governo, a scanso di guai, ha dato parere contrario. E l'emendamento è colato a picco.

Forza lavoro gratuita
È quella distaccata presso il sindacato dalla pubblica amministrazione, che continua graziosamente a pagarle lo stipendio. Compresi, e vai a capire perché, i premi di produttività e i buoni pasto. Oggi i dipendenti statali dati in omaggio al sindacato sono 3.077 e costano al contribuente (Irap e oneri sociali compresi) 116 milioni di euro. Ai quali vanno sommati 9,2 milioni per 420 mila ore di permessi retribuiti. Di regalo in regalo, per i dipendenti che utilizza in aspettativa, ai quali deve invece pagare lo stipendio, il sindacato usufruisce comunque di uno sconto: non paga i contributi sociali, che sono considerati figurativi e quindi a carico dell'intera collettività. Un privilegio che hanno perduto perfino le assemblee elettive (a partire dal parlamento). Ma i sindacati no.

Business formazione
Dall'Europa piove ogni anno sull'Italia circa un miliardo e mezzo di euro per il finanziamento della formazione professionale. In più ci sono i circa 700 milioni dell'ex fondo di rotazione, alimentato dallo 0,30 per cento del monte-contributi che le aziende versano agli enti previdenziali. Un tempo, non meno del 40-50 per cento di queste somme passava attraverso enti di emanazione sindacale, che non incassavano direttamente un euro ma gestivano comunque le assunzioni e la distribuzione degli incarichi. Oggi la concorrenza s'è fatta più dura. Ma i sindacati non mollano l'osso. Dieci dei 14 enti che si distribuiscono ogni anno circa la metà dei finanziamenti nazionali sono partecipati da Cgil, Cisl e Uil.

Casa mia, casa mia
L'assenza di bilanci consolidati non consente di far luce sull'immenso patrimonio immobiliare accumulato negli anni dai tre sindacati confederali, cui lo Stato a un certo punto ha pure regalato i beni delle corporazioni dell'epoca fascista. Fino a pochi anni fa i sindacati non potevano possedere direttamente gli immobili: li intestavano a società controllate. La legge che ha consentito loro il controllo diretto ha garantito anche un passaggio di proprietà al riparo dalle pretese del fisco. Oggi la Cgil dichiara di avere, sparse per tutto il Paese, qualcosa come 3 mila sedi, tutte di proprietà delle strutture territoriali o di categoria. "Non so stimare il valore di mercato di un patrimonio che non conosco ma", afferma l'amministratore della Cgil, "deve trattarsi di una cifra davvero impressionante". La Cisl dichiara addirittura 5 mila sedi, tra confederazione, federazioni nazionali e diramazioni territoriali (pensionati compresi), quasi tutte di proprietà. La Uil è l'unica che ha concentrato il grosso degli investimenti sul mattone in una società per azioni controllata al 100 per cento. Si chiama Labour Uil e ha in bilancio immobili per 35 milioni e 75 mila euro (a valore storico; quello di mercato è tre volte superiore), ma non, per esempio, la sede romana di via Lucullo, che lo stesso tesoriere nazionale Rocco Carannante stima tra i 70 e gli 80 milioni di euro.

Il fatto certo, alla fine, è che Cgil, Cisl e Uil sono ricchi. Quanto, però, nessuno lo sa davvero. "Ci sono situazioni che talvolta non sono pienamente trasparenti", ha scolpito Epifani lo scorso 27 febbraio. E però si riferiva allo scandalo del calcio.
 
Top
rob_halford
view post Posted on 1/5/2008, 11:26




CITAZIONE (ilProffe @ 30/4/2008, 19:19)
ecco perche questa festa la celebrano solo alcuni, grazie a gente come spartacus, che fa una sorta di minestrone tra date commemorative che non c'entrano un cazzo l'una con l'altra, e poi etichettandola con falci e martello.

Io che non votero mai un partito comunista secondo lui non lavoro e allora non merito di festeggiare, io a roma coi sindacati non posso andarci con la bandiera della casa delle liberta, no la ci si puo andare solo con la falce e martello, la bandiera di a.n. non e' ammessa, si sa, loro non lavorano, per non parlare della bandiera della lega, loro non lavorano ( MA PER FORTUNA VOTANO), e allora se il 1° maggio e' la festa dei lavoratori comunisti festeggiatelo te, che io sto a casa a dormire. Io mi accontento di votare, e poi cosa c'entra il 25 aprile con la festa dei lavoratori??

se potresti spiegarmelo, perche sai ignorante come sono, non riesco a mettere in connessione, un evento nato nella seconda meta dell'800 con un evento di quasi un secolo dopo.

Proprio non riesco a capirlo, sara' forse un modo strumentale, di accaparrarsi delle feste che appartengono a tutti, e quindi anche a chi non e' comunista??

o volevi parlare dei partigiani, basta che tu lo dica e se ne puo parlare, ma prima spiegami cosa c'entra il 1° maggio con il 25 aprile e con la falce e martello.

( te l'ho detto che ci saremmo divertiti )

Faccio una osservazione, rischio un insulto e magari un richiamo per avere soffiato sul fuoco, ma onestamente ci terrei molto a dire questa cosa al poz, con la dovuta educazione e in maniera civile of cors.
Senza entrare nel merito del se ci sia stata confusione di date e avvenimenti ecc.
Scusami poz, però alle volte ti agiti tanto per nulla, nel senso che sei partito subito a fare uno strenuo vittimismo. Nelle frasi che ho evidenziato sei partito subito a fare la vittima, e dicendoti cose che nessuno ha mai detto, e che magari nessuno ha pensato.
sei partito in quarta a dire "io allora non posso festeggiare", "io non ho diritti" ecc.
Qualcuno ha detto questo? No, quindi secondo me se eviti di scattare subito sulla difensiva e immaginarti inquisizioni che non ci sono (come fai spesso, da questo deriva la mia osservazione), magari le discussioni procedono su toni un po' più distesi e tu ti eviti un richiamo.
Senza tanti ometti che fischiano mi auguro che comunque questo mio post sia recepito civilmente come credo di averlo posto.
 
Top
ilProffe
view post Posted on 1/5/2008, 12:33





Intanto questo: mi pare degno di nota, finalmente, ancche se terra e fede si incazzeranno.

CITAZIONE
11:04 Milano, corteo in piazza Duomo
A Milano la testa del corteo è giunta in piazza Duomo. Accanto alle bandiere del Pd sono comparse anche quelle dell'Italia dei Valori, di Rifondazione Comunista e della Sinistra Critica. Un gruppo di giovani con tamburi e cembali, vestiti con magliette gialle e inneggianti a Gesù, distribuiscono volantini con scritto 'scegligesù.com' proprio dietro le bandiere di Rifondazione comunista e poco prima di quelle della Sinistra critica e del grande striscione rosso di Lotta Comunista.

Direi, bellissimo e anche, finalmente.

in maniera che forse potrebbe risultare un po polemica oserei dire:

nonsolomusulmano.

CITAZIONE (rob_halford @ 1/5/2008, 12:26)
CITAZIONE (ilProffe @ 30/4/2008, 19:19)
ecco perche questa festa la celebrano solo alcuni, grazie a gente come spartacus, che fa una sorta di minestrone tra date commemorative che non c'entrano un cazzo l'una con l'altra, e poi etichettandola con falci e martello.

Io che non votero mai un partito comunista secondo lui non lavoro e allora non merito di festeggiare, io a roma coi sindacati non posso andarci con la bandiera della casa delle liberta, no la ci si puo andare solo con la falce e martello, la bandiera di a.n. non e' ammessa, si sa, loro non lavorano, per non parlare della bandiera della lega, loro non lavorano ( MA PER FORTUNA VOTANO), e allora se il 1° maggio e' la festa dei lavoratori comunisti festeggiatelo te, che io sto a casa a dormire. Io mi accontento di votare, e poi cosa c'entra il 25 aprile con la festa dei lavoratori??

se potresti spiegarmelo, perche sai ignorante come sono, non riesco a mettere in connessione, un evento nato nella seconda meta dell'800 con un evento di quasi un secolo dopo.

Proprio non riesco a capirlo, sara' forse un modo strumentale, di accaparrarsi delle feste che appartengono a tutti, e quindi anche a chi non e' comunista??

o volevi parlare dei partigiani, basta che tu lo dica e se ne puo parlare, ma prima spiegami cosa c'entra il 1° maggio con il 25 aprile e con la falce e martello.

( te l'ho detto che ci saremmo divertiti )

Faccio una osservazione, rischio un insulto e magari un richiamo per avere soffiato sul fuoco, ma onestamente ci terrei molto a dire questa cosa al poz, con la dovuta educazione e in maniera civile of cors.
Senza entrare nel merito del se ci sia stata confusione di date e avvenimenti ecc.
Scusami poz, però alle volte ti agiti tanto per nulla, nel senso che sei partito subito a fare uno strenuo vittimismo. Nelle frasi che ho evidenziato sei partito subito a fare la vittima, e dicendoti cose che nessuno ha mai detto, e che magari nessuno ha pensato.
sei partito in quarta a dire "io allora non posso festeggiare", "io non ho diritti" ecc.
Qualcuno ha detto questo? No, quindi secondo me se eviti di scattare subito sulla difensiva e immaginarti inquisizioni che non ci sono (come fai spesso, da questo deriva la mia osservazione), magari le discussioni procedono su toni un po' più distesi e tu ti eviti un richiamo.
Senza tanti ometti che fischiano mi auguro che comunque questo mio post sia recepito civilmente come credo di averlo posto.

non c'e' bisogno che si dica, puoi per un momento fare ginnastica ed immaginare cosa potrebbe succedere se oggi me ne andassi al concerto in piazza s.giovanni con la bandiera del popolo delle liberta con su scritto Berlusconi predidente??

oppure con la bandiera del gia citato( non ricordo da chi) Cisnal??

Davvero in modo cosi ingenuo tu ritieni che il livello di civilta' di chi ci sara' oggi potrebbe arrivare ad accettare una cosa del genere, o verrei preso molto verosimilmente come un provocatore che cerca rogna??

Fai quest'altra ginnastica: l'operai padano che fino all'anno scorso votava pci e che secondo lui a pieno titolo partecipava al concerto, oggi che ha votato lega e che crede nel programma della stessa, credi davvero che possa andare a roma con la bandiera bianco verde della padania??

se credi queste cose, o sei un ingenuo oppure un inguaribile ottimista.

io credo che, chi non e' di sinistra e' bene che se ne rimanga a casa, se non altro per un fatto di incolumita fisica.

Buona festa del lavoro a tutti.

p.s.

io non ti ho mai insultato, se non con fare scherzoso e credo che tu l'abbia capito, almeno....
 
Top
rob_halford
view post Posted on 1/5/2008, 12:45




CITAZIONE (ilProffe @ 1/5/2008, 13:33)
1)non c'e' bisogno che si dica, puoi per un momento fare ginnastica ed immaginare cosa potrebbe succedere se oggi me ne andassi al concerto in piazza s.giovanni con la bandiera del popolo delle liberta con su scritto Berlusconi predidente??

oppure con la bandiera del gia citato( non ricordo da chi) Cisnal??

Davvero in modo cosi ingenuo tu ritieni che il livello di civilta' di chi ci sara' oggi potrebbe arrivare ad accettare una cosa del genere, o verrei preso molto verosimilmente come un provocatore che cerca rogna??

Fai quest'altra ginnastica: l'operai padano che fino all'anno scorso votava pci e che secondo lui a pieno titolo partecipava al concerto, oggi che ha votato lega e che crede nel programma della stessa, credi davvero che possa andare a roma con la bandiera bianco verde della padania??

se credi queste cose, o sei un ingenuo oppure un inguaribile ottimista.

io credo che, chi non e' di sinistra e' bene che se ne rimanga a casa, se non altro per un fatto di incolumita fisica.

Buona festa del lavoro a tutti.

p.s.

2)io non ti ho mai insultato, se non con fare scherzoso e credo che tu l'abbia capito, almeno....

1)Si è vero quello che dici, però onestamente se vai con la bandiera di quello che voleva abolire l'articolo 18 alla festa del lavoratore non ci fai una gran figura, sebbene in quanto lavoratore ne avresti tutto il diritto.

2)alle volte ho un po' paura delle tue reazioni, perchè mi fanno venire voglia di rispondere di impulso e dire cose che poi rimpiangerei.
Comunque siccome il mio riferimento ad un messaggio che ha indotto un moderatore ad un richiamino se non erro ho ritenuto il caso di mettere le mani avanti e fare qualche preambolo.

comunque credo che possiamo anche evitare di metterci a discutere su impulsività o riguardo la mia osservazione, in questa discussione.
Ho detto quello che pensavo, credo che tu abbia capito e se casomai vuoi un dettaglio o una migliore spiegazione hai la mia totale disponibilità per mp
 
Top
ilProffe
view post Posted on 1/5/2008, 12:59




a me sembra che piu di uno reagisca d'impulso in questo forum, offendendo gli interlocutori con epiteti censurabili( idiota e quant'altro) quando potrebbe chiedere spiegazioni in privato.

..e comunque, poco male.

Solo che adesso il mio stato d'animo non va verso la politica, ma va verso la musica, ed allora credo che faro una sezione dedicata, e siccome io non uso mettere etichette a niente e nessuno, non stupirti leggendo quella sezione, non sono impazzito.

ciao.
 
Top
rob_halford
view post Posted on 1/5/2008, 13:10




l'ho trovata molto interessante invece e presto ne sarò parte attiva
 
Top
ilProffe
view post Posted on 1/5/2008, 13:13




CITAZIONE (rob_halford @ 1/5/2008, 14:10)
l'ho trovata molto interessante invece e presto ne sarò parte attiva

bene aspetto allora di vedere e sentire quel che posti.
 
Top
stinko di santo
view post Posted on 1/5/2008, 13:55




C'è poco da festeggiare oggi, quando la neomaggioranza ha già detto di voler mettere mano al nuovo Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro, una delle cose più giuste del fu governo Prodi. Confindustria, Confcommercio e Confartigianato si stanno fregando le mani pensando alle aziende che verranno depenalizzate e Miss Marcegaglia ha già dettato le linee guida della nuova confindustra: azzeramento dei contratti e salari legati alla produttività.. il caro e vecchio cottimo..il nuovo che avanza!
 
Top
The MailMan
view post Posted on 1/5/2008, 15:44




CITAZIONE (rob_halford @ 1/5/2008, 13:45)
1)Si è vero quello che dici, però onestamente se vai con la bandiera di quello che voleva abolire l'articolo 18 alla festa del lavoratore non ci fai una gran figura, sebbene in quanto lavoratore ne avresti tutto il diritto.

discutibile che l'abolizione dell'art 18 sia contro i lavoratori, sicuramente falso che berlusconi ha dato indicazioni di votarne l'abolizione.

cordialità
 
Top
ilProffe
view post Posted on 1/5/2008, 15:50




CITAZIONE (The MailMan @ 1/5/2008, 16:44)
CITAZIONE (rob_halford @ 1/5/2008, 13:45)
1)Si è vero quello che dici, però onestamente se vai con la bandiera di quello che voleva abolire l'articolo 18 alla festa del lavoratore non ci fai una gran figura, sebbene in quanto lavoratore ne avresti tutto il diritto.

discutibile che l'abolizione dell'art 18 sia contro i lavoratori, sicuramente falso che berlusconi ha dato indicazioni di votarne l'abolizione.

cordialità

Infatti non vedo perche non dovrebbe essere di giovamento piuttosto che dannoso
 
Top
rob_halford
view post Posted on 1/5/2008, 15:51




CITAZIONE (The MailMan @ 1/5/2008, 16:44)
CITAZIONE (rob_halford @ 1/5/2008, 13:45)
1)Si è vero quello che dici, però onestamente se vai con la bandiera di quello che voleva abolire l'articolo 18 alla festa del lavoratore non ci fai una gran figura, sebbene in quanto lavoratore ne avresti tutto il diritto.

discutibile che l'abolizione dell'art 18 sia contro i lavoratori, sicuramente falso che berlusconi ha dato indicazioni di votarne l'abolizione.

scusa mail, ma sei sicuro di sentirti bene?

è giusto che una persona sia licenziata senza motivo?
 
Top
The MailMan
view post Posted on 1/5/2008, 15:56




CITAZIONE (rob_halford @ 1/5/2008, 16:51)
CITAZIONE (The MailMan @ 1/5/2008, 16:44)
discutibile che l'abolizione dell'art 18 sia contro i lavoratori, sicuramente falso che berlusconi ha dato indicazioni di votarne l'abolizione.

scusa mail, ma sei sicuro di sentirti bene?

è giusto che una persona sia licenziata senza motivo?

leggi bene il contenuto di tale articolo.
quando lo hai fatto dimmi se sei d'accordo.

comunque ai referendum berlusconi non dette indicazioni di voto su quello in particolare

cordialità
 
Top
rob_halford
view post Posted on 1/5/2008, 16:01




CITAZIONE (The MailMan @ 1/5/2008, 16:56)
CITAZIONE (rob_halford @ 1/5/2008, 16:51)
scusa mail, ma sei sicuro di sentirti bene?

è giusto che una persona sia licenziata senza motivo?

leggi bene il contenuto di tale articolo.
quando lo hai fatto dimmi se sei d'accordo.

comunque ai referendum berlusconi non dette indicazioni di voto su quello in particolare

cordialità

e nel frattempo promulgava la famigerata "legge biagi".

di base la modifica dell'articolo 18 prevede la solita solfa italiana in stile ecopass: pagando o risarcendo puoi fare quello che vuoi.
 
Top
116 replies since 30/4/2008, 17:54   1048 views
  Share