| Scarone: con la Pepsi senza esclusione di colpi
- Gazzetta di Caserta -
01/05/2008 10:19 - CASERTA. Il teatro sta finalmente per aprirsi, per lasciar spazio ai suoi otto protagonisti. Protagonisti diversi, alcuni di loro persino inattesi, in una stagione che ha lasciato i tifosi con il fiato sospeso e alimentato da speranze. Si dà il via ai famigerati playoff, quelli dove non contano classifiche o statistiche personali, anzi… i playoff sono una gara ad eliminazione che finirà con l’incoronare chi sarà così bravo da assicurarsi tutte le partite, una ad una. Nella post season entrano in scena fattori spesso imponderabili: stanchezza, infortuni, capacità di recuperare dagli sforzi, fortuna ed accoppiamenti giusti. Perché parliamo di accoppiamenti giusti? Perché capita anche che un avversario possa risultare più indigesto di un altro, indipendentemente dal rispettivo valore. E allora, cosa dovrà fare la Juve? Occorrerà affidarsi al corredo tattico abituale, ai soliti giochi, con quel pizzico di difesa accorta che, forse, è mancata contro la Fileni. La partita di domenica scorsa non è stata come le altre: Frosini si è visto in affanno, Childress e Diaz hanno regalato brio, ma anche un po’ di confusione. Questi sono stati gli evidenti lati negativi, mentre, dal versante positivo, le bombe incendiarie di Tutt, il profumo di talento di Brkic, la lettura delle situazioni di Ghiacci hanno fatto chiaramente capire che la Pepsi c’è. Non basterà la voglia di sbucciarsi le ginocchia: Caserta dovrà essere spietata, solida e convinta. Tutto questo perchè lo scenario di questi playoff, accanto alle conferme dei ragazzi bianconeri, di Sassari, Reggio Emilia, Soresina e Casale, ha visto le imprese di Pistoia, Jesi e Rimini. Già, proprio i ‘granchi’ riminesi di coach Ticchi. Eroica o quasi Rimini nell’intricato girone di ritorno. Prima molto sonno, poi le giocate vincenti, facendo sì che Scarone ed i suoi soci svettassero contro i loro avversari, quelli più alti (vedi Ferrara e Reggio), quelli più bassi. Paradossalmente, proprio dopo la sconfitta casalinga contro la Pepsi, la Coopsette Rimini ha visto completamente ridisegnato il suo cammino, grazie all’intraprendenza dei giovani Ariel Filloy e Mauro Pinton, al ritorno in campo di German Scarone, al nuovo innesto Cioffi (11 punti nell’ultima gara contro Pavia), alla precisione di Omar Thomas e Rashad Bell, all’esperienza nel verniciato di Zanus Fortes, Guarasci e Tommaso Rinaldi. Una squadra che può davvero diventare una mina vagante, ma il team di Frates questo lo sa, specie ora che tutti sono consapevoli di essere, finalmente, un roster completo che fa dell’atleticità uno dei suoi punti di forza. Sarà una gara dai mille volti, mai scontata. I giochi certo non si somiglieranno, ma il pick and roll potrà essere l’anima delle ‘avanzate’ offensive, sia per ciò che crea con la sua esecuzione, sia per le opportunità che fa nascere in termini di scarichi. La conseguenza è che chi difende meglio sul pick and roll può considerarsi già a metà dell’opera. La nostra prima intervista la dedichiamo ad uno dei pilastri di Rimini, l’italo-argentino Scarone, rientrato in squadra dopo un infortunio che l’ha costretto a restare, suo malgrado, fuori del campo.
German, ti aspettavi di entrare nei playoff?
"Ho sempre creduto che avremmo raggiunto quest’obiettivo - chiosa il numero 13 della Coopsette - nonostante la lunga serie di difficoltà che ci ha visti protagonisti. Il mio infortunio, i problemi familiari dei nostri americani; tutto questo ha caricato di maggiori responsabilità il gruppo di giovani di Rimini, togliendo qualche punto di riferimento. Ora le cose si sono stabilizzate ed arriviamo a giocarci la post season al completo".
Il tuo ricordo migliore di questa stagione?
"Purtroppo non ce ne sono molti. Spero che questa stessa domanda possa essermi fatta tra un mese".
La vittoria che più ti ha esaltato?
"Espugnare campi caldi come quelli del Club Ferrara e Reggio Emilia. Entrambe, anche se con motivazioni diverse, giocavano per dare il massimo, ma noi siamo stati bravi a sorprenderle e contrastarle".
Cosa significa avere come di fronte Caserta?
"La nostra stagione è stata un alternarsi di momenti belli e brutti. La Pepsi è la concorrente che ci spetta, considerando il nono posto; sono contento del risultato che abbiamo visto consolidato, perché, ad un certo punto, eravamo quasi in zona retrocessione, costretti a guardare la graduatoria da un altro punto di vista. Ora, invece, nell’intricato girone playoff, incontriamo la squadra più forte sulla carta".
Come reputi il campionato dei bianconeri?
"Caserta è stata costruita per vincere. Sicuramente c’è un po’ di amarezza per non essere saliti direttamente, ma, del resto, per Ghiacci e soci è stato comunque fondamentale recuperare il secondo posto in vista dei playoff e garantirsi la possibilità di disputare, tra le proprie mura, tutte le eventuali ‘belle’. Togliendo un lungo di peso come Johnson, la squadra ha cambiato il suo assetto tattico: ora c’è Diaz che, pur essendo una guardia, può benissimo portar palla e supportare Childress, senza dimenticare la pericolosità di un’ala forte come Brkic. Spesso ho notato che Andrea Ghiacci è stato utilizzato da numero ‘4’: quando ciò accade, loro aprono molto il campo e questo sai cosa significa? Mi aspetto una gara senza esclusione di colpi. I padroni di casa saranno animati dalla voglia di riscatto, dopo aver perso contro Jesi, ma dall’altra parte arriveremo noi, tutti in buona forma - conclude il capitano dei granchi -. So che sarà difficile avere la meglio al Palamaggiò, ma abbiamo intenzione di provarci".
Ecco che si avvicina un match scorbutico, se così si può dire, dove la spia della riserva, dal lato bianconero, non dovrà accendersi, mai...
Alessia Giunta
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