Basket Café Forum

QUELLI CHE CONTANO, I MAGNIFICI SETTE

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amos alonzo stagg
view post Posted on 8/2/2005, 15:45




CITAZIONE (Pista66 @ 8/2/2005, 13:57)
CITAZIONE (Sine Nomine @ 8/2/2005, 12:05)
CITAZIONE (Pista66 @ 8/2/2005, 11:13)

Il tanto sbandierato "nuovo" non lo vedo.....anzi....e da quello che si dice non sarà un Consiglio "facile". Eppoi tutti questi consiglieri operativi non mi pare ci siano, e invece ce ne sarebbe  stato proprio bisogno per portare avanti iniziative e idee nuove . Chi c'è non mi sembra "attrezzato" per questo. Vedremo ..... speranzosi ma realisticamente.........

Sinceramente non sono troppo d'accordo.
Per quanto riguarda il "nuovo", non capisco cosa intendi.....i nomi dei candidati erano noti, e fra quelli eletti mi pare che almeno alcuni non siano precisamente habitué delle cariche federali. Chiaro poi che i candidati non escono dall'uovo di Pasqua, ma sono comunque da anni nel mondo del basket, anche se magari provenienti da realtà differenti.

Idem per il concetto di "operativi".......cosa vuol dire? Almeno per quanto riguarda i consiglieri eletti che posso più o meno dire di conoscere, mi pare che siano tutti attivamente impegnati nelle varie realtà societarie da molti anni.


Infine il consiglio "difficile"....secondo me un po' di sana dialettica al suo interno invece è tutt'altro che negativa

"operativi" lo saranno anche, forse, nelle loro società, ma si sono candidati per il Consiglio Regionale FIP ed è lì che dovranno ,secondo la loro aspirazione, operare. Sono curioso di sapere e soprattutto vedere quale contributo oltre che dialettico saranno capaci di offrire, quali iniziative "nuove" o migliorative porteranno avanti. Non vorrei che gli "eletti" pensassero di essere arrivati perchè devono ancora partire........
Mi auguro davvero che tutti siano coscienti di quale sia il percorso che la "nostra" FIP debba intraprendare per il bene di tutti, ma non sono così fiducioso come qualche giorno fa.........Aspettiamo e vedremo.......

E' un fatto che da questo Consiglio uscirà in tempi relativamente brevi un nuovo Presidente. Mi pare di capire che Prati stia tirando la volata e prima della fine del mandato si scanserà. Il nuovo consiglio mi pare meno omogeneo di quanto " la cordata " avrebe desiderato. Mi auguro sinceramente che , per il bene della pallacanestro si cerchi un percorso comune.
Nel frattempo non sarebbe male che su questo forum chi ha idee nuove cominciasse a tirarle fuori . Perchè è proprio sui fatti che saranno valutati i nuovi arrivati. Vorrei capire cosa in concreto tutti noi ci attendiamo dal nuovo consiglio. Su questo si che si potrebbe aprire un bel confronto.
 
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magic10
view post Posted on 8/2/2005, 15:53




Peccato per Taucci e Taverna, due bravi ragazzi, giovani e conoscitori del basket della nostra regione, sicuramente sarebbero stati più utili di qualcun'altro...........................anche perchè poi serve anche la manovalanza e penso che loro da questo punto di vista avrebbero potuto fare parecchio; concordo con il pensiero di Pista66 sul concetto di "operativi".........................forse abbiamo perso una buona occasione per crescere più rapidamente.
Ciao a tutti
 
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Niccolò
view post Posted on 8/2/2005, 16:36




....tanto va' il drocchi al largo......
....che ci lascia il tonghini.....

....se la sintesi non è corretta.....
 
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w_la_gnocca
view post Posted on 8/2/2005, 17:03




CITAZIONE (Niccolò @ 8/2/2005, 16:36)
....tanto va' il drocchi al largo......
....che ci lascia il tonghini.....

....se la sintesi non è corretta.....

CE NE FOSSERO......

non mi sembra che tutti gli altri fenomeni abbiano raggiunto i suoi risultati......
è stato un grande come arbitro......
è stato un grande come istruttore regionale degli arbitri.....
èd è un grande come presidente!

prima che qualcuno scriva cose ovvie..... capitano le annate storte......


ciao a tutti!

ps: niccolò.... belle le tue storie!
i casi sono 2: o hai una fantasia molto fervida (e anche tanto tempo per studiartele!)
oppure devi cambiare pusher....

 
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Pista66
view post Posted on 8/2/2005, 17:56




CITAZIONE (amos alonzo stagg @ 8/2/2005, 15:45)
CITAZIONE (Pista66 @ 8/2/2005, 13:57)
CITAZIONE (Sine Nomine @ 8/2/2005, 12:05)
CITAZIONE (Pista66 @ 8/2/2005, 11:13)

Il tanto sbandierato "nuovo" non lo vedo.....anzi....e da quello che si dice non sarà un Consiglio "facile". Eppoi tutti questi consiglieri operativi non mi pare ci siano, e invece ce ne sarebbe  stato proprio bisogno per portare avanti iniziative e idee nuove . Chi c'è non mi sembra "attrezzato" per questo. Vedremo ..... speranzosi ma realisticamente.........

Sinceramente non sono troppo d'accordo.
Per quanto riguarda il "nuovo", non capisco cosa intendi.....i nomi dei candidati erano noti, e fra quelli eletti mi pare che almeno alcuni non siano precisamente habitué delle cariche federali. Chiaro poi che i candidati non escono dall'uovo di Pasqua, ma sono comunque da anni nel mondo del basket, anche se magari provenienti da realtà differenti.

Idem per il concetto di "operativi".......cosa vuol dire? Almeno per quanto riguarda i consiglieri eletti che posso più o meno dire di conoscere, mi pare che siano tutti attivamente impegnati nelle varie realtà societarie da molti anni.


Infine il consiglio "difficile"....secondo me un po' di sana dialettica al suo interno invece è tutt'altro che negativa

"operativi" lo saranno anche, forse, nelle loro società, ma si sono candidati per il Consiglio Regionale FIP ed è lì che dovranno ,secondo la loro aspirazione, operare. Sono curioso di sapere e soprattutto vedere quale contributo oltre che dialettico saranno capaci di offrire, quali iniziative "nuove" o migliorative porteranno avanti. Non vorrei che gli "eletti" pensassero di essere arrivati perchè devono ancora partire........
Mi auguro davvero che tutti siano coscienti di quale sia il percorso che la "nostra" FIP debba intraprendare per il bene di tutti, ma non sono così fiducioso come qualche giorno fa.........Aspettiamo e vedremo.......

E' un fatto che da questo Consiglio uscirà in tempi relativamente brevi un nuovo Presidente. Mi pare di capire che Prati stia tirando la volata e prima della fine del mandato si scanserà. Il nuovo consiglio mi pare meno omogeneo di quanto " la cordata " avrebe desiderato. Mi auguro sinceramente che , per il bene della pallacanestro si cerchi un percorso comune.
Nel frattempo non sarebbe male che su questo forum chi ha idee nuove cominciasse a tirarle fuori . Perchè è proprio sui fatti che saranno valutati i nuovi arrivati. Vorrei capire cosa in concreto tutti noi ci attendiamo dal nuovo consiglio. Su questo si che si potrebbe aprire un bel confronto.

Credo che il sig. Prati abbia le idee chiare sul da farsi e sulle priorità da realizzare, molto dipenderà dall'aiuto che il Consiglio gli fornirà.Certo è che i due ragazzi rimasti fuori con il loro entusiasmo avrebbero dato una bella mano. Quelli che ci sono saranno in grado di fare lo stesso? Sarebbe bello che tutti i Consiglieri svolgessero qualche mansione "visibile" in FIP o sul territorio ed essere loro i primi "ambasciatori" del nostro sport.
Priorità? riallacciare in qualche modo i contatti con la base del movimento (società ed istruttori)
Fare un bel corso per novelli dirigenti .
.............
Aspetto un contributo da "quelli che contano" non sarebbe male se nel loro topic dicessero "qualcosa di .....basket"
 
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velox
view post Posted on 8/2/2005, 21:35




CITAZIONE (Pista66 @ 8/2/2005, 14:17)
Bennati 39voti,Della Casa 38, Caluri 37, Cavaleri 35, Masi 35, Tonghini 32, Mosto 32, Drocchi 31.
Esclusi Taucci 31 (per minore età rispetto a Drocchi) Taverna 30, Rotta 25.
Si attendono commenti a 360 gradi......

2 guastatori, TONGHINI e DROCCHI
3 super-impegnati a fare dell'altro (non solo nella loro società) DELLACASA, CALURI, DROCCHI
3 che mirano o mireranno alla super-poltrona, BENNATI, DELLACASA, DROCCHI
2 sconosciuti (almeno per me), MASI, MOSTO
1 dal ruolo indefinito CAVALERI
..............ho dei seri dubbi che possa uscire qualcosa di propositivo, di innovativo.....................................
Peccato davvero per TAUCCI e TAVERNA.........................gli unici tra l'altro che avrebbero abbassato nettamente l'età media!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Credo che l'unico che gioisca in questo momento sia proprio Arturo "cichettin" Tonghini, dato da tutti per tagliato fuori, che invece ha tenuto alla grande, forse l'unico insieme al presidente, davvero "operativo" (limitatamente ai consiglieri) come dice il buon Pista66.

P.S. Propongo un sondaggio: chi secondo voi siederà alla dx del gran capo (ovvero chi sarà eletto vice-presidente?): io ci provo e dico Stefano Dellacasa........................................


:tettaflex:
 
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Niccolò
view post Posted on 9/2/2005, 08:55




Queste nuove evoluzioni sono stimolanti.......

La Fipdiligenza a dodici posti

La notte era gelida e nevosa. L'orologio della Fip scoccò dodici rintocchi, e subito i mortaretti incominciarono a scoppiettare perché era l’ultima notte dell’anno Fip. In quel preciso momento, una vecchia fipdiligenza sconquassata venne a fermarsi alla porta della città; portava dodici viaggiatori, quanti erano i posti.
I nuovi arrivati scesero dalla diligenza. Tutti erano forniti di certificati e di deleghe e portavano persino dei doni per me, per voi, per tutti.
- Buon anno Fip! - augurò la sentinella. - avanti il primo: dichiarate nome e professione.
Il primo viaggiatore era tutto avvolto in una pelliccia d'orso e calzava stivaloni di pelo.
- Potete consultare il mio passaporto-disse - io sono colui a cui tutti guardano sempre con speranza. Distribuisco mance e regali, e ne darò uno anche a voi, se verrete a trovarmi domani. Faccio inviti e feste di basket, ma non posso darne agli avversari più di trenta. I miei giocatori sono imprigionati al freddo in vetta alla classifica, ma nel mio ufficio sa presidente fa caldo.Mi chiamo Danilo.
- Avanti il secondo - disse allora la sentinella.
Questi era un personaggio gioviale e pazzerellone: organizzava feste e raduni azzurrini di ogni genere. Portava seco un grosso barile.
- Quando c'è questo, c'è baldoria - dichiarò. - Voglio stare allegro, perché ho poco vino da bere: ventotto barili soltanto. Ogni tanto me ne aggiungono un altro per la buona misura, ma non ne faccio gran calcolo.
- Poco chiasso! - ammonì la sentinella.
- Io posso fare tutto il chiasso che voglio - replicò l'altro. - Sono il Principe Tesseramenti, ma viaggio in incognito sotto il nome Arturo.
Il terzo viaggiatore era magro come la quaresima. Studiava il cielo camminando col naso in aria, perché predicava il tempo e le stagioni. Al risvolto della giacca portava un mazzolino di fiorellini gialli e verdi piccini, piccini. Il quarto viaggiatore gli batté la mano sulla spalla.
- Don Gianluca, - esclamò - sento odor di punch! Nella saletta dei consiglieri stanno preparando la tua bevanda preferita. Corri subito a vedere!
Non era vero: il nuovo venuto voleva soltanto giocare un tiro al suo compagno di viaggio, perché Don Gianluca non ci sarebbe mai entrato in quella saletta; infatti si chiamava Roberto e incominciava la sua carriera con un pesce. Aveva un aspetto gaio, forse perché lavorava poco. Dopo di lui scese un bel fanciullo che si chiamava Carlo. Aveva un curioso ombrellino da sole portato all’inglese, col quale riparava il compagno che lo seguiva: - Fate largo che scende il damerino Vittorio - avvertì. Il damino a scese. Era un damino un poco altero. L'accompagnava Paolo, suo fratello minore. Questi era un giovanotto grassoccio, indossava abiti estivi e portava sulla testa un largo cappello di panama. Un po' affannato e rosso in viso scese poi Papà Stefano con indosso il suo pool lover color senape. Era un venditore di frutta secca, proprietario di molte società, sempre in faccende. Dalla fipdiligenza, dopo di lui, sbucò un pittore: il professor Gian Luigi. Aveva per sbaglio i tubetti del colore, perché il colore era la sua passione. Infatti appena entrava nelle palestre del villaggio, le giocatrici e gli allenatori sfoggiavano la più variopinta magnificenza; qua rosso acceso, là giallo, più in là bruno dorato. Comparve poi un gentiluomo di campagna, il Conte Alberto. Amantissimo della caccia, portava con sé il programma e il carniere pieno di deleghe. Giorgio, il suo compagno mingherlino, era tormentato da una violenta infreddatura. E finalmente ecco l'ultimo viaggiatore: Nonno Gianluigi, che stringeva lo scaldino dei voti fra le mani. Era freddoloso e intirizzito, e portava in braccio anche una piccola cordata.
- Voglio che cresca tanto da toccare il soffitto, alla sera delle Fip elezioni- disse, - Così si potrà adornarlo con palle d'argento, candeline colorate e angioletti per il mio sollazzo.
Il doganiere lo interruppe:
- Ogni Presidente è valido per un voto - avvertì. - Io lì ritirerò e, scaduto il tempo consentito, scriverò le note relative al vostro scrutinio. Finito l'anno Fip, cari lettori, credo che anch'io saprò dirvi che cosa i dodici viaggiatori avranno portato in regalo a me, a voi, a tutti, ma per ora davvero non lo so! Forse non lo sanno neanche loro. Si vive in tempi così strani…

Forza, si attendono i soliti contributi al finale.......

Edited by Niccolò - 9/2/2005, 18:27
 
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non saluto nessuno
view post Posted on 9/2/2005, 09:08




CITAZIONE (velox @ 8/2/2005, 21:35)
CITAZIONE (Pista66 @ 8/2/2005, 14:17)
Bennati 39voti,Della Casa 38, Caluri 37, Cavaleri 35, Masi 35, Tonghini 32, Mosto 32, Drocchi 31.
Esclusi Taucci 31 (per minore età rispetto a Drocchi) Taverna 30, Rotta 25.
Si attendono commenti a 360 gradi......

2 guastatori, TONGHINI e DROCCHI
3 super-impegnati a fare dell'altro (non solo nella loro società) DELLACASA, CALURI, DROCCHI
3 che mirano o mireranno alla super-poltrona, BENNATI, DELLACASA, DROCCHI
2 sconosciuti (almeno per me), MASI, MOSTO
1 dal ruolo indefinito CAVALERI
..............ho dei seri dubbi che possa uscire qualcosa di propositivo, di innovativo.....................................
Peccato davvero per TAUCCI e TAVERNA.........................gli unici tra l'altro che avrebbero abbassato nettamente l'età media!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Credo che l'unico che gioisca in questo momento sia proprio Arturo "cichettin" Tonghini, dato da tutti per tagliato fuori, che invece ha tenuto alla grande, forse l'unico insieme al presidente, davvero "operativo" (limitatamente ai consiglieri) come dice il buon Pista66.

P.S. Propongo un sondaggio: chi secondo voi siederà alla dx del gran capo (ovvero chi sarà eletto vice-presidente?): io ci provo e dico Stefano Dellacasa........................................


:tettaflex:

mi sembrano un pò ingessati questi commenti, Niccolò dove sei? Per altri 4 anni metà budget sarà in casse di alcoolici e l'altro sarà mica gestito da Della Casa spero? Mosto ? Chi la visto (mai)? Masi chi? Cavaleri brav'uomo ma a metà pomeriggio non si ricorda cosa ha mangiato a pranzo, Drocchi se pensa di gestire la FIP come la sua società stiamo freschi, Caluri si vede una volta ogni 4 anni ma si sente ogni settimana per i casini che succedono a Spezia, Bennati con quei capelli non ispira niente di buono.
meno male c'è Prati. Alla prossima
 
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Niccolò
view post Posted on 9/2/2005, 09:13




CITAZIONE (non saluto nessuno @ 9/2/2005, 09:08)
CITAZIONE (velox @ 8/2/2005, 21:35)
CITAZIONE (Pista66 @ 8/2/2005, 14:17)
Bennati 39voti,Della Casa 38, Caluri 37, Cavaleri 35, Masi 35, Tonghini 32, Mosto 32, Drocchi 31.
Esclusi Taucci 31 (per minore età rispetto a Drocchi) Taverna 30, Rotta 25.
Si attendono commenti a 360 gradi......

2 guastatori, TONGHINI e DROCCHI
3 super-impegnati a fare dell'altro (non solo nella loro società) DELLACASA, CALURI, DROCCHI
3 che mirano o mireranno alla super-poltrona, BENNATI, DELLACASA, DROCCHI
2 sconosciuti (almeno per me), MASI, MOSTO
1 dal ruolo indefinito CAVALERI
..............ho dei seri dubbi che possa uscire qualcosa di propositivo, di innovativo.....................................
Peccato davvero per TAUCCI e TAVERNA.........................gli unici tra l'altro che avrebbero abbassato nettamente l'età media!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Credo che l'unico che gioisca in questo momento sia proprio Arturo "cichettin" Tonghini, dato da tutti per tagliato fuori, che invece ha tenuto alla grande, forse l'unico insieme al presidente, davvero "operativo" (limitatamente ai consiglieri) come dice il buon Pista66.

P.S. Propongo un sondaggio: chi secondo voi siederà alla dx del gran capo (ovvero chi sarà eletto vice-presidente?): io ci provo e dico Stefano Dellacasa........................................


:tettaflex:

mi sembrano un pò ingessati questi commenti, Niccolò dove sei? Per altri 4 anni metà budget sarà in casse di alcoolici e l'altro sarà mica gestito da Della Casa spero? Mosto ? Chi la visto (mai)? Masi chi? Cavaleri brav'uomo ma a metà pomeriggio non si ricorda cosa ha mangiato a pranzo, Drocchi se pensa di gestire la FIP come la sua società stiamo freschi, Caluri si vede una volta ogni 4 anni ma si sente ogni settimana per i casini che succedono a Spezia, Bennati con quei capelli non ispira niente di buono.
meno male c'è Prati. Alla prossima

....sono sopra di te.....in senso letterale.....non metaforico.....
 
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La vetrina dello shop
view post Posted on 9/2/2005, 15:35




bennati così avrà meno tempo per sbavare dietro alla Gatto come un micino finalmente!!!
 
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Niccolò
view post Posted on 9/2/2005, 16:05




Delle due, l'una: o non si ha più nulla da dire, o in giro c'è troppo lavoro arretrato da smaltire....cercando di ravvivare un tantino il post, concederò un piccolo bis.....d'altronde, con cotanto materiale umano per le mani, vien quasi da sé....


Il principe radrocchio

C’era una volta un re che aveva un castello e vicino al castello c'era un gran bosco tenebroso e nel bosco, sotto un vecchio tiglio, c'era una fontana che spillava bonarda: nelle ore più calde del giorno, il principarturo andava nel bosco e sedeva sul ciglio della fresca sorgente color rubino; e quando si annoiava, prendeva la tessera da consigliere regionale, la buttava in alto e la ripigliava; e questo era il suo gioco preferito.
Ora avvenne un giorno che la tessera da consigliere regionale del principarturo non ricadde nella manina ch'esso tendeva in alto, ma cadde a terra e scivolò proprio nella bonarda. Il principarturo la seguì con lo sguardo, ma la tessera da consigliere regionale sparì, e la sorgente era profonda, profonda a perdita d'occhio e per quel giorno si sentiva già sazio di vino. Allora cominciò a piangere, e pianse sempre più forte, e non si poteva proprio consolare. E mentre così piangeva, qualcuno gli gridò: - Che hai, principarturo? Tu piangi da far pietà ai presidenti!
Egli si guardò intorno, per vedere donde venisse la voce, e vide un radrocchio, che sporgeva dall'acqua la grossa testa deforme inforcati da un grosso paio di occhialoni. - Ah, sei tu, bel radrocchio! - disse, - piango per la mia tessera da consigliere regionale, che m'è caduta nella fonte.
- Chétati e non piangere, - rispose il radrocchio, - ci penso io; ma che cosa mi darai, se ti ripesco il tuo balocco?
- Quello che vuoi, caro radrocchio, - disse quello, - i miei tesseramenti, le mie società e i miei voti, magari la mia poltrona d'oro.
Il radrocchio rispose: - I tuoi tesseramenti, le società e i voti e la tua poltrona d'oro io non li voglio: ma se mi vorrai bene, se potrò essere il tuo amico e compagnuccio di giochi, seder con te alla tua tavolina, mangiare dal tuo piattino d'oro, bere dalla tua damigianina, dormire nel tuo lettino: se mi prometti questo; mi tufferò e ti riporterò la tessera da consigliere regionale.
- Ah sì, - disse, - ti prometto tutto quel che vuoi, purché mi riporti la tessera.
Ma pensava: « Cosa va blaterando questo stupido radrocchio, che sta nel vino a gracidare coi suoi simili, e non può essere il compagno di un essere di-vino come me! »
Ottenuta la promessa, il radrocchio mise la testa sotto bonarda, si tuffò e poco dopo tornò alla superficie; aveva in bocca la tessera da consigliere regionale e la buttò sull'erba. Il principarturo, pieno di gioia al vedere il suo bel giocattolo, lo prese e corse via a bere per la gioia.
- Aspetta, aspetta! - gridò il radrocchio: - prendimi con te, io non posso bere come fai tu.
Il giorno dopo, il principarturo udì bussare alla porta e gridare:
- Figlio di…..re, piccino, aprimi! Non sai più quel che ieri mi hai detto vicino alla fresca fonte di bonarda? Figlio di….. re, piccino, aprimi!
Egli andò e aprì la porta; il radrocchio entrò e, sempre dietro a lui, saltellò fino alla sua sedia. Lì si fermò e gridò: - Sollevami fino a te.
Il principarturo esitò. Appena fu sulla sedia, il radrocchio volle salire sul tavolo e quando fu sul tavolo disse: - Adesso avvicinami il tuo piattino d'oro e la tua damigianina, perché mangiamo insieme.
Il principarturo obbedì, ma si vedeva benissimo che lo faceva controvoglia. Il radrocchio mangiò con appetito, ma a lui quasi ogni boccone rimaneva in gola e così, guarda te, gli toccava mandarlo giù accompagnato da una bella gollata di verdicchio. Infine egli disse: - Ho mangiato a sazietà e sono stanco; adesso portami nella tua cameretta e metti in ordine il tuo lettino di seta: andremo a dormire.
Il principarturo si mise a piangere: aveva paura del freddo e calcolatore radrocchio, che non osava toccare e che ora doveva dormire nel suo bel lettino pulito. Prese la bestia con due dita, la portò di sopra e la mise in un angolo. Ma quando fu a letto, il radrocchio venne saltelloni e disse: - Sono stanco, voglio dormir bene come te: tirami su.
Allora il principarturo andò in collera etilica, lo prese e lo gettò con tutte le sue forze contro la parete: - Adesso starai zitto, brutto radrocchio!Ma quando cadde a terra, non era più un radrocchio: era un principe dai begli occhiali ridenti e con tanto di tessera da consigliere regionale. Egli era il suo caro compagno. Gli raccontò che era stato stregato dalla cattiva maga pratina e nessuno, all'infuori di lui, avrebbe potuto liberarlo. Il giorno dopo sarebbero andati insieme nel nuovo regno. Poi si addormentarono. La mattina dopo, quando il sole li svegliò, davanti a della casa, nel giardino con grandi masi di fiori, arrivò una carrozza con sei cavaleri bianchi, che avevano bennacchi bianchi sul capo e i finimenti dai caluri dorati, due coppe di buon mosto selvatico; e dietro c'era il servo del giovane consigliere, il fedele Enrottino. Sulla strada, si fermarono in una taverna per festeggiare a taucci e vino; quindi, entrarono nel loro nuovo regno e ……..



 
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Pizza Margherita
view post Posted on 9/2/2005, 16:37




CITAZIONE (Niccolò @ 9/2/2005, 16:05)
Delle due, l'una: o non si ha più nulla da dire, o in giro c'è troppo lavoro arretrato da smaltire....cercando di ravvivare un tantino il post, concederò un piccolo bis.....d'altronde, con cotanto materiale umano per le mani, vien quasi da sé....


Il principe radrocchio

C’era una volta un re che aveva un castello e vicino al castello c'era un gran bosco tenebroso e nel bosco, sotto un vecchio tiglio, c'era una fontana che spillava bonarda: nelle ore più calde del giorno, il principarturo andava nel bosco e sedeva sul ciglio della fresca sorgente color rubino; e quando si annoiava, prendeva la tessera da consigliere regionale, la buttava in alto e la ripigliava; e questo era il suo gioco preferito.
Ora avvenne un giorno che la tessera da consigliere regionale del principarturo non ricadde nella manina ch'esso tendeva in alto, ma cadde a terra e scivolò proprio nella bonarda. Il principarturo la seguì con lo sguardo, ma la tessera da consigliere regionale sparì, e la sorgente era profonda, profonda a perdita d'occhio e per quel giorno si sentiva già sazio di vino. Allora cominciò a piangere, e pianse sempre più forte, e non si poteva proprio consolare. E mentre così piangeva, qualcuno gli gridò: - Che hai, principarturo? Tu piangi da far pietà ai presidenti!
Egli si guardò intorno, per vedere donde venisse la voce, e vide un radrocchio, che sporgeva dall'acqua la grossa testa deforme inforcati da un grosso paio di occhialoni. - Ah, sei tu, bel radrocchio! - disse, - piango per la mia tessera da consigliere regionale, che m'è caduta nella fonte.
- Chétati e non piangere, - rispose il radrocchio, - ci penso io; ma che cosa mi darai, se ti ripesco il tuo balocco?
- Quello che vuoi, caro radrocchio, - disse quello, - i miei tesseramenti, le mie società e i miei voti, magari la mia poltrona d'oro.
Il radrocchio rispose: - I tuoi tesseramenti, le società e i voti e la tua poltrona d'oro io non li voglio: ma se mi vorrai bene, se potrò essere il tuo amico e compagnuccio di giochi, seder con te alla tua tavolina, mangiare dal tuo piattino d'oro, bere dalla tua damigianina, dormire nel tuo lettino: se mi prometti questo; mi tufferò e ti riporterò la tessera da consigliere regionale.
- Ah sì, - disse, - ti prometto tutto quel che vuoi, purché mi riporti la tessera.
Ma pensava: « Cosa va blaterando questo stupido radrocchio, che sta nel vino a gracidare coi suoi simili, e non può essere il compagno di un essere di-vino come me! »
Ottenuta la promessa, il radrocchio mise la testa sotto bonarda, si tuffò e poco dopo tornò alla superficie; aveva in bocca la tessera da consigliere regionale e la buttò sull'erba. Il principarturo, pieno di gioia al vedere il suo bel giocattolo, lo prese e corse via a bere per la gioia.
- Aspetta, aspetta! - gridò il radrocchio: - prendimi con te, io non posso bere come fai tu.
Il giorno dopo, il principarturo udì bussare alla porta e gridare:
- Figlio di…..re, piccino, aprimi! Non sai più quel che ieri mi hai detto vicino alla fresca fonte di bonarda? Figlio di….. re, piccino, aprimi!
Egli andò e aprì la porta; il radrocchio entrò e, sempre dietro a lui, saltellò fino alla sua sedia. Lì si fermò e gridò: - Sollevami fino a te.
Il principarturo esitò. Appena fu sulla sedia, il radrocchio volle salire sul tavolo e quando fu sul tavolo disse: - Adesso avvicinami il tuo piattino d'oro e la tua damigianina, perché mangiamo insieme.
Il principarturo obbedì, ma si vedeva benissimo che lo faceva controvoglia. Il radrocchio mangiò con appetito, ma a lui quasi ogni boccone rimaneva in gola e così, guarda te, gli toccava mandarlo giù accompagnato da una bella gollata di verdicchio. Infine egli disse: - Ho mangiato a sazietà e sono stanco; adesso portami nella tua cameretta e metti in ordine il tuo lettino di seta: andremo a dormire.
Il principarturo si mise a piangere: aveva paura del freddo e calcolatore radrocchio, che non osava toccare e che ora doveva dormire nel suo bel lettino pulito. Prese la bestia con due dita, la portò di sopra e la mise in un angolo. Ma quando fu a letto, il radrocchio venne saltelloni e disse: - Sono stanco, voglio dormir bene come te: tirami su.
Allora il principarturo andò in collera etilica, lo prese e lo gettò con tutte le sue forze contro la parete: - Adesso starai zitto, brutto radrocchio!Ma quando cadde a terra, non era più un radrocchio: era un principe dai begli occhiali ridenti e con tanto di tessera da consigliere regionale. Egli era il suo caro compagno. Gli raccontò che era stato stregato dalla cattiva maga pratina e nessuno, all'infuori di lui, avrebbe potuto liberarlo. Il giorno dopo sarebbero andati insieme nel nuovo regno. Poi si addormentarono. La mattina dopo, quando il sole li svegliò, davanti a della casa, nel giardino con grandi masi di fiori, arrivò una carrozza con sei cavaleri bianchi, che avevano bennacchi bianchi sul capo e i finimenti dai caluri dorati, due coppe di buon mosto selvatico; e dietro c'era il servo del giovane consigliere, il fedele Enrottino. Sulla strada, si fermarono in una taverna per festeggiare a taucci e vino; quindi, entrarono nel loro nuovo regno e ……..

Non taglio niente perchè questa è meravigliosa!
Niccolò sei il mio idolo!

Tornando al discorso elezioni deduco dai vostri commenti (e dal fatto che il buon Cicchettin è stato rieletto!)che abbiamo un ottimo consiglio per i prossimi 4 anni!!!!!!
Vino e figa per tutti!!!
Ahh.... mi dicono che il vino (tanto) e la figa (poca) sono sempre e solo per i soliti noti...e vabbhè...fra quattro anni mi candido pure io e mi offro di portare la damigiana al bolso alcoolista così mi eleggono di sicuro!!!
E poi ve la faccio vedere io l'operatività! Nel senso che opero nella vostra cavità rettale!!! Intanto chi lo fa da anni riesce comunque a prendere 32 preferenze!!!! Ma cicchetto ha 32 figli? oppure ci sono così tanti alcolizzati che votano alla fip????

 
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non saluto nessuno
view post Posted on 9/2/2005, 16:46




CITAZIONE (Niccolò @ 9/2/2005, 16:05)
Delle due, l'una: o non si ha più nulla da dire, o in giro c'è troppo lavoro arretrato da smaltire....cercando di ravvivare un tantino il post, concederò un piccolo bis.....d'altronde, con cotanto materiale umano per le mani, vien quasi da sé....


Il principe radrocchio

C’era una volta un re che aveva un castello e vicino al castello c'era un gran bosco tenebroso e nel bosco, sotto un vecchio tiglio, c'era una fontana che spillava bonarda: nelle ore più calde del giorno, il principarturo andava nel bosco e sedeva sul ciglio della fresca sorgente color rubino; e quando si annoiava, prendeva la tessera da consigliere regionale, la buttava in alto e la ripigliava; e questo era il suo gioco preferito.
Ora avvenne un giorno che la tessera da consigliere regionale del principarturo non ricadde nella manina ch'esso tendeva in alto, ma cadde a terra e scivolò proprio nella bonarda. Il principarturo la seguì con lo sguardo, ma la tessera da consigliere regionale sparì, e la sorgente era profonda, profonda a perdita d'occhio e per quel giorno si sentiva già sazio di vino. Allora cominciò a piangere, e pianse sempre più forte, e non si poteva proprio consolare. E mentre così piangeva, qualcuno gli gridò: - Che hai, principarturo? Tu piangi da far pietà ai presidenti!
Egli si guardò intorno, per vedere donde venisse la voce, e vide un radrocchio, che sporgeva dall'acqua la grossa testa deforme inforcati da un grosso paio di occhialoni. - Ah, sei tu, bel radrocchio! - disse, - piango per la mia tessera da consigliere regionale, che m'è caduta nella fonte.
- Chétati e non piangere, - rispose il radrocchio, - ci penso io; ma che cosa mi darai, se ti ripesco il tuo balocco?
- Quello che vuoi, caro radrocchio, - disse quello, - i miei tesseramenti, le mie società e i miei voti, magari la mia poltrona d'oro.
Il radrocchio rispose: - I tuoi tesseramenti, le società e i voti e la tua poltrona d'oro io non li voglio: ma se mi vorrai bene, se potrò essere il tuo amico e compagnuccio di giochi, seder con te alla tua tavolina, mangiare dal tuo piattino d'oro, bere dalla tua damigianina, dormire nel tuo lettino: se mi prometti questo; mi tufferò e ti riporterò la tessera da consigliere regionale.
- Ah sì, - disse, - ti prometto tutto quel che vuoi, purché mi riporti la tessera.
Ma pensava: « Cosa va blaterando questo stupido radrocchio, che sta nel vino a gracidare coi suoi simili, e non può essere il compagno di un essere di-vino come me! »
Ottenuta la promessa, il radrocchio mise la testa sotto bonarda, si tuffò e poco dopo tornò alla superficie; aveva in bocca la tessera da consigliere regionale e la buttò sull'erba. Il principarturo, pieno di gioia al vedere il suo bel giocattolo, lo prese e corse via a bere per la gioia.
- Aspetta, aspetta! - gridò il radrocchio: - prendimi con te, io non posso bere come fai tu.
Il giorno dopo, il principarturo udì bussare alla porta e gridare:
- Figlio di…..re, piccino, aprimi! Non sai più quel che ieri mi hai detto vicino alla fresca fonte di bonarda? Figlio di….. re, piccino, aprimi!
Egli andò e aprì la porta; il radrocchio entrò e, sempre dietro a lui, saltellò fino alla sua sedia. Lì si fermò e gridò: - Sollevami fino a te.
Il principarturo esitò. Appena fu sulla sedia, il radrocchio volle salire sul tavolo e quando fu sul tavolo disse: - Adesso avvicinami il tuo piattino d'oro e la tua damigianina, perché mangiamo insieme.
Il principarturo obbedì, ma si vedeva benissimo che lo faceva controvoglia. Il radrocchio mangiò con appetito, ma a lui quasi ogni boccone rimaneva in gola e così, guarda te, gli toccava mandarlo giù accompagnato da una bella gollata di verdicchio. Infine egli disse: - Ho mangiato a sazietà e sono stanco; adesso portami nella tua cameretta e metti in ordine il tuo lettino di seta: andremo a dormire.
Il principarturo si mise a piangere: aveva paura del freddo e calcolatore radrocchio, che non osava toccare e che ora doveva dormire nel suo bel lettino pulito. Prese la bestia con due dita, la portò di sopra e la mise in un angolo. Ma quando fu a letto, il radrocchio venne saltelloni e disse: - Sono stanco, voglio dormir bene come te: tirami su.
Allora il principarturo andò in collera etilica, lo prese e lo gettò con tutte le sue forze contro la parete: - Adesso starai zitto, brutto radrocchio!Ma quando cadde a terra, non era più un radrocchio: era un principe dai begli occhiali ridenti e con tanto di tessera da consigliere regionale. Egli era il suo caro compagno. Gli raccontò che era stato stregato dalla cattiva maga pratina e nessuno, all'infuori di lui, avrebbe potuto liberarlo. Il giorno dopo sarebbero andati insieme nel nuovo regno. Poi si addormentarono. La mattina dopo, quando il sole li svegliò, davanti a della casa, nel giardino con grandi masi di fiori, arrivò una carrozza con sei cavaleri bianchi, che avevano bennacchi bianchi sul capo e i finimenti dai caluri dorati, due coppe di buon mosto selvatico; e dietro c'era il servo del giovane consigliere, il fedele Enrottino. Sulla strada, si fermarono in una taverna per festeggiare a taucci e vino; quindi, entrarono nel loro nuovo regno e ……..

Quegli otto staranno pensando a come far passare tutti questi anni senza fare niente. Qualcuno ci ha preso gusto, ma prendono anche dei soldini ? Tanta perseveranza del nulla di chi c'era già e c'è di nuovo meriterebbe un premio! Eppoi "bevilaArturo" sembra berlusconi, tutti dicono che è un gran pirla ma poi tutti lo votano. Ma chi sono i pirla allora?
 
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Pista66
view post Posted on 9/2/2005, 16:56




CITAZIONE (non saluto nessuno @ 9/2/2005, 16:46)
CITAZIONE (Niccolò @ 9/2/2005, 16:05)
Delle due, l'una: o non si ha più nulla da dire, o in giro c'è troppo lavoro arretrato da smaltire....cercando di ravvivare un tantino il post, concederò un piccolo bis.....d'altronde, con cotanto materiale umano per le mani, vien quasi da sé....


Il principe radrocchio

C’era una volta un re che aveva un castello e vicino al castello c'era un gran bosco tenebroso e nel bosco, sotto un vecchio tiglio, c'era una fontana che spillava bonarda: nelle ore più calde del giorno, il principarturo andava nel bosco e sedeva sul ciglio della fresca sorgente color rubino; e quando si annoiava, prendeva la tessera da consigliere regionale, la buttava in alto e la ripigliava; e questo era il suo gioco preferito.
Ora avvenne un giorno che la tessera da consigliere regionale del principarturo non ricadde nella manina ch'esso tendeva in alto, ma cadde a terra e scivolò proprio nella bonarda. Il principarturo la seguì con lo sguardo, ma la tessera da consigliere regionale sparì, e la sorgente era profonda, profonda a perdita d'occhio e per quel giorno si sentiva già sazio di vino. Allora cominciò a piangere, e pianse sempre più forte, e non si poteva proprio consolare. E mentre così piangeva, qualcuno gli gridò: - Che hai, principarturo? Tu piangi da far pietà ai presidenti!
Egli si guardò intorno, per vedere donde venisse la voce, e vide un radrocchio, che sporgeva dall'acqua la grossa testa deforme inforcati da un grosso paio di occhialoni. - Ah, sei tu, bel radrocchio! - disse, - piango per la mia tessera da consigliere regionale, che m'è caduta nella fonte.
- Chétati e non piangere, - rispose il radrocchio, - ci penso io; ma che cosa mi darai, se ti ripesco il tuo balocco?
- Quello che vuoi, caro radrocchio, - disse quello, - i miei tesseramenti, le mie società e i miei voti, magari la mia poltrona d'oro.
Il radrocchio rispose: - I tuoi tesseramenti, le società e i voti e la tua poltrona d'oro io non li voglio: ma se mi vorrai bene, se potrò essere il tuo amico e compagnuccio di giochi, seder con te alla tua tavolina, mangiare dal tuo piattino d'oro, bere dalla tua damigianina, dormire nel tuo lettino: se mi prometti questo; mi tufferò e ti riporterò la tessera da consigliere regionale.
- Ah sì, - disse, - ti prometto tutto quel che vuoi, purché mi riporti la tessera.
Ma pensava: « Cosa va blaterando questo stupido radrocchio, che sta nel vino a gracidare coi suoi simili, e non può essere il compagno di un essere di-vino come me! »
Ottenuta la promessa, il radrocchio mise la testa sotto bonarda, si tuffò e poco dopo tornò alla superficie; aveva in bocca la tessera da consigliere regionale e la buttò sull'erba. Il principarturo, pieno di gioia al vedere il suo bel giocattolo, lo prese e corse via a bere per la gioia.
- Aspetta, aspetta! - gridò il radrocchio: - prendimi con te, io non posso bere come fai tu.
Il giorno dopo, il principarturo udì bussare alla porta e gridare:
- Figlio di…..re, piccino, aprimi! Non sai più quel che ieri mi hai detto vicino alla fresca fonte di bonarda? Figlio di….. re, piccino, aprimi!
Egli andò e aprì la porta; il radrocchio entrò e, sempre dietro a lui, saltellò fino alla sua sedia. Lì si fermò e gridò: - Sollevami fino a te.
Il principarturo esitò. Appena fu sulla sedia, il radrocchio volle salire sul tavolo e quando fu sul tavolo disse: - Adesso avvicinami il tuo piattino d'oro e la tua damigianina, perché mangiamo insieme.
Il principarturo obbedì, ma si vedeva benissimo che lo faceva controvoglia. Il radrocchio mangiò con appetito, ma a lui quasi ogni boccone rimaneva in gola e così, guarda te, gli toccava mandarlo giù accompagnato da una bella gollata di verdicchio. Infine egli disse: - Ho mangiato a sazietà e sono stanco; adesso portami nella tua cameretta e metti in ordine il tuo lettino di seta: andremo a dormire.
Il principarturo si mise a piangere: aveva paura del freddo e calcolatore radrocchio, che non osava toccare e che ora doveva dormire nel suo bel lettino pulito. Prese la bestia con due dita, la portò di sopra e la mise in un angolo. Ma quando fu a letto, il radrocchio venne saltelloni e disse: - Sono stanco, voglio dormir bene come te: tirami su.
Allora il principarturo andò in collera etilica, lo prese e lo gettò con tutte le sue forze contro la parete: - Adesso starai zitto, brutto radrocchio!Ma quando cadde a terra, non era più un radrocchio: era un principe dai begli occhiali ridenti e con tanto di tessera da consigliere regionale. Egli era il suo caro compagno. Gli raccontò che era stato stregato dalla cattiva maga pratina e nessuno, all'infuori di lui, avrebbe potuto liberarlo. Il giorno dopo sarebbero andati insieme nel nuovo regno. Poi si addormentarono. La mattina dopo, quando il sole li svegliò, davanti a della casa, nel giardino con grandi masi di fiori, arrivò una carrozza con sei cavaleri bianchi, che avevano bennacchi bianchi sul capo e i finimenti dai caluri dorati, due coppe di buon mosto selvatico; e dietro c'era il servo del giovane consigliere, il fedele Enrottino. Sulla strada, si fermarono in una taverna per festeggiare a taucci e vino; quindi, entrarono nel loro nuovo regno e ……..

Quegli otto staranno pensando a come far passare tutti questi anni senza fare niente. Qualcuno ci ha preso gusto, ma prendono anche dei soldini ? Tanta perseveranza del nulla di chi c'era già e c'è di nuovo meriterebbe un premio! Eppoi "bevilaArturo" sembra berlusconi, tutti dicono che è un gran pirla ma poi tutti lo votano. Ma chi sono i pirla allora?

A Niccolò si è aggiunto un degno compare mi sembra, ma qualcosa di costruttivo si riesce a dire? Rilancio l'idea di Velox chi sarà il vice presidente e gli altri riusciranno a fare qualcosa perchè abbia un senso la loro elezione? Aspettiamo notizie, anche dagli interessati che partecipano al Forum.....
 
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non saluto nessuno
view post Posted on 9/2/2005, 18:29




CITAZIONE (Pizza Margherita @ 9/2/2005, 16:37)
CITAZIONE (Niccolò @ 9/2/2005, 16:05)
Delle due, l'una: o non si ha più nulla da dire, o in giro c'è troppo lavoro arretrato da smaltire....cercando di ravvivare un tantino il post, concederò un piccolo bis.....d'altronde, con cotanto materiale umano per le mani, vien quasi da sé....


Il principe radrocchio

C’era una volta un re che aveva un castello e vicino al castello c'era un gran bosco tenebroso e nel bosco, sotto un vecchio tiglio, c'era una fontana che spillava bonarda: nelle ore più calde del giorno, il principarturo andava nel bosco e sedeva sul ciglio della fresca sorgente color rubino; e quando si annoiava, prendeva la tessera da consigliere regionale, la buttava in alto e la ripigliava; e questo era il suo gioco preferito.
Ora avvenne un giorno che la tessera da consigliere regionale del principarturo non ricadde nella manina ch'esso tendeva in alto, ma cadde a terra e scivolò proprio nella bonarda. Il principarturo la seguì con lo sguardo, ma la tessera da consigliere regionale sparì, e la sorgente era profonda, profonda a perdita d'occhio e per quel giorno si sentiva già sazio di vino. Allora cominciò a piangere, e pianse sempre più forte, e non si poteva proprio consolare. E mentre così piangeva, qualcuno gli gridò: - Che hai, principarturo? Tu piangi da far pietà ai presidenti!
Egli si guardò intorno, per vedere donde venisse la voce, e vide un radrocchio, che sporgeva dall'acqua la grossa testa deforme inforcati da un grosso paio di occhialoni. - Ah, sei tu, bel radrocchio! - disse, - piango per la mia tessera da consigliere regionale, che m'è caduta nella fonte.
- Chétati e non piangere, - rispose il radrocchio, - ci penso io; ma che cosa mi darai, se ti ripesco il tuo balocco?
- Quello che vuoi, caro radrocchio, - disse quello, - i miei tesseramenti, le mie società e i miei voti, magari la mia poltrona d'oro.
Il radrocchio rispose: - I tuoi tesseramenti, le società e i voti e la tua poltrona d'oro io non li voglio: ma se mi vorrai bene, se potrò essere il tuo amico e compagnuccio di giochi, seder con te alla tua tavolina, mangiare dal tuo piattino d'oro, bere dalla tua damigianina, dormire nel tuo lettino: se mi prometti questo; mi tufferò e ti riporterò la tessera da consigliere regionale.
- Ah sì, - disse, - ti prometto tutto quel che vuoi, purché mi riporti la tessera.
Ma pensava: « Cosa va blaterando questo stupido radrocchio, che sta nel vino a gracidare coi suoi simili, e non può essere il compagno di un essere di-vino come me! »
Ottenuta la promessa, il radrocchio mise la testa sotto bonarda, si tuffò e poco dopo tornò alla superficie; aveva in bocca la tessera da consigliere regionale e la buttò sull'erba. Il principarturo, pieno di gioia al vedere il suo bel giocattolo, lo prese e corse via a bere per la gioia.
- Aspetta, aspetta! - gridò il radrocchio: - prendimi con te, io non posso bere come fai tu.
Il giorno dopo, il principarturo udì bussare alla porta e gridare:
- Figlio di…..re, piccino, aprimi! Non sai più quel che ieri mi hai detto vicino alla fresca fonte di bonarda? Figlio di….. re, piccino, aprimi!
Egli andò e aprì la porta; il radrocchio entrò e, sempre dietro a lui, saltellò fino alla sua sedia. Lì si fermò e gridò: - Sollevami fino a te.
Il principarturo esitò. Appena fu sulla sedia, il radrocchio volle salire sul tavolo e quando fu sul tavolo disse: - Adesso avvicinami il tuo piattino d'oro e la tua damigianina, perché mangiamo insieme.
Il principarturo obbedì, ma si vedeva benissimo che lo faceva controvoglia. Il radrocchio mangiò con appetito, ma a lui quasi ogni boccone rimaneva in gola e così, guarda te, gli toccava mandarlo giù accompagnato da una bella gollata di verdicchio. Infine egli disse: - Ho mangiato a sazietà e sono stanco; adesso portami nella tua cameretta e metti in ordine il tuo lettino di seta: andremo a dormire.
Il principarturo si mise a piangere: aveva paura del freddo e calcolatore radrocchio, che non osava toccare e che ora doveva dormire nel suo bel lettino pulito. Prese la bestia con due dita, la portò di sopra e la mise in un angolo. Ma quando fu a letto, il radrocchio venne saltelloni e disse: - Sono stanco, voglio dormir bene come te: tirami su.
Allora il principarturo andò in collera etilica, lo prese e lo gettò con tutte le sue forze contro la parete: - Adesso starai zitto, brutto radrocchio!Ma quando cadde a terra, non era più un radrocchio: era un principe dai begli occhiali ridenti e con tanto di tessera da consigliere regionale. Egli era il suo caro compagno. Gli raccontò che era stato stregato dalla cattiva maga pratina e nessuno, all'infuori di lui, avrebbe potuto liberarlo. Il giorno dopo sarebbero andati insieme nel nuovo regno. Poi si addormentarono. La mattina dopo, quando il sole li svegliò, davanti a della casa, nel giardino con grandi masi di fiori, arrivò una carrozza con sei cavaleri bianchi, che avevano bennacchi bianchi sul capo e i finimenti dai caluri dorati, due coppe di buon mosto selvatico; e dietro c'era il servo del giovane consigliere, il fedele Enrottino. Sulla strada, si fermarono in una taverna per festeggiare a taucci e vino; quindi, entrarono nel loro nuovo regno e ……..

Non taglio niente perchè questa è meravigliosa!
Niccolò sei il mio idolo!

Tornando al discorso elezioni deduco dai vostri commenti (e dal fatto che il buon Cicchettin è stato rieletto!)che abbiamo un ottimo consiglio per i prossimi 4 anni!!!!!!
Vino e figa per tutti!!!
Ahh.... mi dicono che il vino (tanto) e la figa (poca) sono sempre e solo per i soliti noti...e vabbhè...fra quattro anni mi candido pure io e mi offro di portare la damigiana al bolso alcoolista così mi eleggono di sicuro!!!
E poi ve la faccio vedere io l'operatività! Nel senso che opero nella vostra cavità rettale!!! Intanto chi lo fa da anni riesce comunque a prendere 32 preferenze!!!! Ma cicchetto ha 32 figli? oppure ci sono così tanti alcolizzati che votano alla fip????

:wine.gif: :beer.gif: :party04.gif: :120.gif: :birribasta: :birra:

Beh allora mi candido anch'io insieme a te Pizza Margherita. Così tutti i voti degli alcolizzati ce li dividiamo noi e a "bevilaArturo" lasciamo i "vuoti". Se ci sta aggiungiamo Niccolò e siamo già in tre, e magari qualche intelligentone di quelli che contano
 
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