| C'era una volta il basket |
| | CITAZIONE (la cruda verità @ 24/4/2009, 16:55) CITAZIONE (mene @ 24/4/2009, 13:34) Baskettopoli", 35 commissari indagati con arbitri e designatori di Paolo Toscano (Gazzetta del Sud – 23.04.09)
Reggio Calabria. È lungo l'elenco degli indagati in "Baskettopoli". Ben 44 le persone che, a vario titolo e con diverse responsabilità, avrebbero fatto parte del sistema di controllo dei campionati di serie B e C ipotizzato dalla magistratura di Reggio Calabria. Ai fini della ricostruzione delle attività e delll'individuazione dei presunti casi di combine, l'inchiesta coordinata dal sostituto procuratore Maria Luisa Miranda ha trovato impulsi e riscontri nella collaborazione di tre arbitrii. Di due di loro, originari e residenti in regioni del Centro, sono state intercettate le e-mail in cui parlavano dei presunti intrallazzi che avrebbero minato la credibilità della pallacanestro e messo in discussione la regolarità dei tornei. Il terzo arbitro, il 35enne reggino Alessandro Cagliostro (impiegato alla Polizia postale), ha contribuito invece alla ricostruzione della fitta rete di rapporti all'interno dell'organizzazione, indicando competenze, ruoli e presunte responsabilità. Sono venute, dunque, dall'interno le denunce di presunte irregolarità nei tornei delle minors. I primi sviluppi di "Baskettopoli" hanno creato una situazione di preoccupata attesa all'interno della Federazione: non a caso il neo presidente Dino Meneghin ha chiesto di incontrare per capire la portata dello scandalo, esploso sabato scorso dopo le anticipazioni della Gazzetta del Sud, il magistrato che conduce le indagini. Se trovassero conferma le ipotesi di reato fatte dagli inquirenti, sarebbe un grosso macigno lungo il percorso della pallacanestro italiana in cerca di rilancio. Secondo l'accusa, esisteva una organizzazione che stabiliva a tavolino l'esito delle gare e si avvaleva per determinarne l'esito della collaborazione di arbitri compiacenti, premiati con valutazioni eccellenti che favorivano la loro progressione in carriera. A tirare le fila di questo apparato, secondo l'accusa, c'erano Giovanni Garibotti, presidente del Cia fino al settembre dello scorso anno e successivamente supervisore dei Commissari speciali arbitri, Alessandro Campera, designatore Commissari speciali, e Giovanni Battista Montella, responsabile del settore Commissari speciali. L'esplosione dello scandalo ha portato lunedì alle dimissioni di Garibotti e Campera che pochi giorni prima, insieme con Montella, erano stati interrogati al secondo piano del Cedir, sede degli uffici del Tribunale, davanti al gip Kate Tassone. In quella sede, due degli indagati si erano avvalsi della facoltà di non rispondere davanti alla pesante contestazione di concorso in associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva e all'abuso d'ufficio. Con i vertici del settore Commissari, nell'elenco degli indagati figurano sei arbitri (Federico Ciccodicola, Guglielmo Santella, Alessandro Rosi, Duccio Guidi, Federico Bondi e Matteo Garibotti) e 35 commissari: Francesco Quattrone, Graziano Monteleone, Gianfranco Natale, Michele Saracino, Giuseppe Puccini, Pietro Cosimo Andrisani, Gaetano Parisi, Potito Maggiore, Sergio Torchio, Dino Dal Fiume, Raymond Marschalek, Massimo Cuomo, Daniele Perlasca, Angelo Ometto, Andrea Ruaro, Carlo Bertacin, Giuseppe Salmoiraghi, Gianfranco Fumagalli, Alessandro Lucibello, Loris Gigli, Vincenzo Piccione, Giorgio Romersa, Claudio Mioni, Luigi Siciliano, Alfio Nelli, Pasquale Negrini, Felice Licari, Gianluca Massai, Alfonso Silvestri, Maurizio Croce, Adolfo Marchis, Stefano De Biagi, Giovanni Attard, Nicoletta Frigoli, Fernando Cipriano. Nella ricostruzione delle attività del gruppo che, secondo l'accusa, controllava i destini di tante società di serie B e C e determinava l'esito delle gare o addirittura del campionato, gli investigatori della Polizia postale e delle comunicazioni di Reggio Calabria hanno girato in lungo e in largo per la Penisola. I reati ipotizzati si sarebbero registrati in quasi tutte le regioni (Lazio, Calabria, Toscana, Sicilia, Umbria, Puglia, Campania, Veneto, Lombardia, Emilia, Piemonte). Delle partite sospette, ben otto sono state giocate in Toscana e una in Sicilia.
Questi sono i problemi! Mettette in grassetto i nomi dei Liguri coinvolti e chissà se ci sono tutti?Io me ne aspetto ancora! CITAZIONE (la cruda verità @ 24/4/2009, 16:55) CITAZIONE (mene @ 24/4/2009, 13:34) Baskettopoli", 35 commissari indagati con arbitri e designatori di Paolo Toscano (Gazzetta del Sud – 23.04.09)
Reggio Calabria. È lungo l'elenco degli indagati in "Baskettopoli". Ben 44 le persone che, a vario titolo e con diverse responsabilità, avrebbero fatto parte del sistema di controllo dei campionati di serie B e C ipotizzato dalla magistratura di Reggio Calabria. Ai fini della ricostruzione delle attività e delll'individuazione dei presunti casi di combine, l'inchiesta coordinata dal sostituto procuratore Maria Luisa Miranda ha trovato impulsi e riscontri nella collaborazione di tre arbitrii. Di due di loro, originari e residenti in regioni del Centro, sono state intercettate le e-mail in cui parlavano dei presunti intrallazzi che avrebbero minato la credibilità della pallacanestro e messo in discussione la regolarità dei tornei. Il terzo arbitro, il 35enne reggino Alessandro Cagliostro (impiegato alla Polizia postale), ha contribuito invece alla ricostruzione della fitta rete di rapporti all'interno dell'organizzazione, indicando competenze, ruoli e presunte responsabilità. Sono venute, dunque, dall'interno le denunce di presunte irregolarità nei tornei delle minors. I primi sviluppi di "Baskettopoli" hanno creato una situazione di preoccupata attesa all'interno della Federazione: non a caso il neo presidente Dino Meneghin ha chiesto di incontrare per capire la portata dello scandalo, esploso sabato scorso dopo le anticipazioni della Gazzetta del Sud, il magistrato che conduce le indagini. Se trovassero conferma le ipotesi di reato fatte dagli inquirenti, sarebbe un grosso macigno lungo il percorso della pallacanestro italiana in cerca di rilancio. Secondo l'accusa, esisteva una organizzazione che stabiliva a tavolino l'esito delle gare e si avvaleva per determinarne l'esito della collaborazione di arbitri compiacenti, premiati con valutazioni eccellenti che favorivano la loro progressione in carriera. A tirare le fila di questo apparato, secondo l'accusa, c'erano Giovanni Garibotti, presidente del Cia fino al settembre dello scorso anno e successivamente supervisore dei Commissari speciali arbitri, Alessandro Campera, designatore Commissari speciali, e Giovanni Battista Montella, responsabile del settore Commissari speciali. L'esplosione dello scandalo ha portato lunedì alle dimissioni di Garibotti e Campera che pochi giorni prima, insieme con Montella, erano stati interrogati al secondo piano del Cedir, sede degli uffici del Tribunale, davanti al gip Kate Tassone. In quella sede, due degli indagati si erano avvalsi della facoltà di non rispondere davanti alla pesante contestazione di concorso in associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva e all'abuso d'ufficio. Con i vertici del settore Commissari, nell'elenco degli indagati figurano sei arbitri (Federico Ciccodicola, Guglielmo Santella, Alessandro Rosi, Duccio Guidi, Federico Bondi e Matteo Garibotti) e 35 commissari: Francesco Quattrone, Graziano Monteleone, Gianfranco Natale, Michele Saracino, Giuseppe Puccini, Pietro Cosimo Andrisani, Gaetano Parisi, Potito Maggiore, Sergio Torchio, Dino Dal Fiume, Raymond Marschalek, Massimo Cuomo, Daniele Perlasca, Angelo Ometto, Andrea Ruaro, Carlo Bertacin, Giuseppe Salmoiraghi, Gianfranco Fumagalli, Alessandro Lucibello, Loris Gigli, Vincenzo Piccione, Giorgio Romersa, Claudio Mioni, Luigi Siciliano, Alfio Nelli, Pasquale Negrini, Felice Licari, Gianluca Massai, Alfonso Silvestri, Maurizio Croce, Adolfo Marchis, Stefano De Biagi, Giovanni Attard, Nicoletta Frigoli, Fernando Cipriano. Nella ricostruzione delle attività del gruppo che, secondo l'accusa, controllava i destini di tante società di serie B e C e determinava l'esito delle gare o addirittura del campionato, gli investigatori della Polizia postale e delle comunicazioni di Reggio Calabria hanno girato in lungo e in largo per la Penisola. I reati ipotizzati si sarebbero registrati in quasi tutte le regioni (Lazio, Calabria, Toscana, Sicilia, Umbria, Puglia, Campania, Veneto, Lombardia, Emilia, Piemonte). Delle partite sospette, ben otto sono state giocate in Toscana e una in Sicilia.
Questi sono i problemi! Mettette in grassetto i nomi dei Liguri coinvolti e chissà se ci sono tutti?Io me ne aspetto ancora! Io non voglio fare del buonismo od essere indulgente ma vorrei che insieme a me o contro di me ( mi sta bene anche l'insulto ) ragionassimo insieme: Rosi e Garibotti ( figlio) una coppia ligure che aveva dato prove di grosse qualità potenziali,certamente futuribili,mi pongo e vi pongo una prima domanda : ma Gianni Garibotti suggeriva la figlio di falsare una partita ? dove ,quando ( per telefono...) dando il bacio della buona notte. Rosi che io ricordo su un pulman in trasferta studiare sui libri dell'università si faceva condizionare da Gianni Garibotti o da Sandro Campera ? ma fatemi il piacere....Puccini ( commissario ) funzionario di una nota società di alimentari penalizzava con i punteggi gli arbitri toscani....per che cosa soldi ? MAI, vendita di formaggi ?? Insomma se Garibotti padre e Sandro hanno esercitato il "potere" in modo anomalo vedremo ma non BUTTIAMO VIA IL BAMBINO CON L'ACQUA SPORCA e sopratutto non nascondiamo i tanti insuccessi regionali (sportivi) sostenendo che la colpa è dei nominati,non mi pare ne giusto ne onesto...ora potete pure sparare " ne avete facoltà"
| | |
| |
|