| Sono pienamente d'accordo su cio' che ho letto su " BASKET INCONTRO " riguardo a squadre piu' blasonate che non danno modo ad altre ( tra virgolette ) che lo sono meno, a lavorare con serenita'e tranquillita', perche' da un giorno all'altro ti vedi portar via parte del tuo lavoro svolto con tanto amore e passione, con la conseguenza, per chi rimane di mollare, perche' privati dei loro leader, dei loro miti.Ed ecco che noi societa' siamo costretti a ricominciare da zero, o addirittura ad optare per altri sport perche' stanchi ormai di lavorare per gli altri. Perche'?, finche' le forze ce lo permettono non si lascia lavorare in pace?Poi chi potra', a suo tempo approdera' in altre squadre. Piu' organizzate? Piu' importanti? CHISSA'? Perche' non usare mezzi piu' puliti, onesti, sinceri e non loschi e biechi, forse ci sarebbe piu' comprensione e disponibilita'. Io mi sento molto vicino a questo discorso e ne capisco il disappunto.Credo di far parte di questo scritto. Faccio presente che io ho operato maggiormente nel settore femminile, dove anche qui' ormai da diversi anni certi dinamismi sono all'ordine del giorno. Con passione ho dedicato tantissimi anni della mia vita a questo meraviglioso sport,sacrificando, anche se con grande interesse gran parte del mio tempo alla famiglia. Ma un bel giorno, anche se con la morte nel cuore ho detto basta.Mi sono rotta. Ma chi me lo fa fare. Che cosa ci ricavo.Ed anche se a malincuore ho smesso di allenare, nauseata da questi comportamenti sornioni e machiavellici.Non sono chiara? Mi spiego meglio. Ci hai messo del tempo, ma finalmente con enorme fatica hai formato un gruppo.Oggi e' il tuo primo giorno d'allenamento, con meticolosita' a casa hai preparato i tuoi esercizi, puntuale arrivi in palestra, ecco che arriva la tua futura squadra, impartisci loro la tua lezione, ti guardano affascinati, eseguono i movimenti che gli proponi con interesse e impegno, vedi che migliorano, tu nei sei orgogliosa, qualcuna ha assimilato una certa abilita' nel tiro, un altra sta diventando una vera giocatrice, tu la elogi, lei ti sorride felice, ti senti estremamente soddisfatta, noti con grande entusiasmo che stai raccogliendo cio' che con dedizione e sacrificio reciproco si e' seminato. Ma ecco che un giorno non troppo lontano qualcosa cambia: l'entusiasmo comincia a scemare, all'allenamento si arriva in ritardo, il sorriso scompare sul suo viso, l'impegno e' precario, ti chiedi cosa puo' essere successo, problemi a casa, a scuola, cerchi di farla parlare ma ricevi solo parole senza sostegno, false verita',.Rifletti, ed ecco che ad un tratto tutto ti e' chiaro, tutto s'illumina e' svelato l'arcano. Ha bussato alla sua porta il lupo cattivo, che con molta enfasi e diplomazia si e' avvicinato alla fragile preda, le da una pacca sulla spalla e le sussurra all'orecchio: "sai che sei proprio brava, perche' non vieni a casa mia, da me si sta moooolto meglio, per te ci vuole qualcosa di piu', li sei sprecata, cosa ci fai in quella topaia, quali obiettivi pensi che possano proporti, vieni nel mio castello , io ti portero' sul podio." Percepito tutto cio' , ecco che la povera nonnina deve armarsi di tanto autocontrollo e buona volonta', deve rimboccarsi le maniche e con tanta dolcezza e pazienza deve far capire a Cappuccetto Rosso che il lupo sa vendersi bene, che dietro quella scorza da gentiluomo si cela un essere ipocrita ed egoista.Cappuccetto e' perplessa, a chi credere? a la nonnina che fino a ieri ti ha aiutato a crescere, ti ha consolato quando ne avevi bisogno, ti telefonava quando non ti vedeva arrivare o al subdolo lupo che in modo indiscreto ti si e' avvicinato elogiando se stesso e affossando in un nano secondo il tuo mondo fino a ieri incantato. Riuscira' Cappuccetto Rosso a ritrovare la giusta strada, riconquistando la magica realta' trascorsa fino a ieri in quel regno fatato. La vecchia nonnina spera di si, altrimenti, chissa', dovra' affidarsi all'indifeso cacciatore? Annamaria Peticoni
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