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Alitalia: quale futuro?, ai francesi o agli italiani?

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conmar
view post Posted on 24/3/2008, 21:28




CITAZIONE (save6969 @ 24/3/2008, 16:58)
CITAZIONE (conmar @ 22/3/2008, 12:49)
CITAZIONE (save6969 @ 22/3/2008, 12:05)
se poi alitalia la piglia berlusca almeno un licenzia come dimostra la storia di mediaset

:ridi: :ride: :roftl:
Vero è un benefattore lui ..preferisce andare a buo billoro prima di licenziare -_-
Che maschio... :wub:

le cooperative non son maschie
licenziano e lasciano senza garanzie coloro che han truffato assumendoli come soci*

ma vai mona

Speriamo di andarci in mona.. è una vita che vado avanti a seghe...
* e infatti ho detto che è maschio Lui, non le coop...

Comunque vorrei evitare di scendere negli insulti grazie ... -_-
 
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pizzo1
view post Posted on 25/3/2008, 09:26




CITAZIONE (conmar @ 24/3/2008, 21:28)
CITAZIONE (save6969 @ 24/3/2008, 16:58)
le cooperative non son maschie
licenziano e lasciano senza garanzie coloro che han truffato assumendoli come soci*

ma vai mona

Speriamo di andarci in mona.. è una vita che vado avanti a seghe...
* e infatti ho detto che è maschio Lui, non le coop...

Comunque vorrei evitare di scendere negli insulti grazie ... -_-

:D
manco qualke giorno e capita di tutto
 
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conmar
view post Posted on 25/3/2008, 10:01




Ma scusa Pizzo.... quello mi manda in mona.... Magari :D
 
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pizzo1
view post Posted on 25/3/2008, 10:06




:D :P

ALITALIA-AIR FRANCE: E' IL GIORNO DEI SINDACATI
di Paola Barbetti

ROMA - Air France punta dritto all'accordo e per questo, Jean Cyril Spinetta è pronto a trattare "a oltranza", anche oltre il termine del 31 marzo. Alla vigilia della ripresa del confronto con i sindacati sull'offerta franco-olandese per l'acquisizione di Alitalia, fonti vicine al dossier riferiscono infatti che, nel caso di positività del negoziato, Spinetta sarebbe disposto a trattenersi nella Capitale anche nei prossimi giorni, pur di portarlo a termine.

Il numero uno di Air France dovrebbe presentarsi oggi al tavolo con le organizzazioni sindacali, con in mano un documento di 30 pagine contenente una serie di 'aperture' sui nodi-chiave del confronto. Una 'moratoria' di otto anni su Az Servizi, un parziale riassorbimento in Air France dei piloti in esubero dal cargo, un ampliamento del perimetro delle acquisizioni: sarebbero questi, sempre secondo fonti vicine al dossier, i punti migliorativi dell'offerta di Air France nella versione riformulata, che recepirebbe in tal modo alcune delle osservazioni critiche mosse dalle organizzazioni sindacali nel primo faccia a faccia del 18 marzo scorso, chiusosi con dure critiche sindacali ai termini dell'offerta francese.

In un clima politico surriscaldatosi anche sullo scontro elettorale, Air France sarebbe mossa da una precisa volontà di accordo con i sindacati, condizioni imprescindibile - aveva detto lo stesso numero Uno di Af-Klm - al successo dell'iniziativa. Spinetta insomma intenderebbe giocare tutte le carte possibili per incassare il sì sindacale e, per questo, verrebbero allentate le maglie di un' offerta definita dalla maggioranza delle nove sigle, come un 'prendere o lasciare'. Così, la rimodulazione del piano sul cargo non modifica la decisione di Spinetta di chiudere nel 2010 le attività del settore in drammatica perdita, tuttavia una parte dei piloti in esubero dal settore (attualmente ne sono impegnati 134 per 5 aerei) potrebbe essere riassorbita nel gruppo Air France-Klm.

Si ridurrebbe, quindi, il numero dei piloti in eccedenza rispetto alla proposta originaria (che fissava in 500 gli esuberi totali per la categoria), puntando a incassare probabilmente l'assenso delle rappresentative sindacali dei piloti che avevano chiesto aperture proprio su questo punto.

Aperture anche sul capitolo Az Servizi, con una 'moratoria' di 8 anni al termine della quale il management valuterà il perimetro di attività da consolidare. E' un altro dei nodi sensibili della trattativa. La proposta di Spinetta riguarderebbe il rinnovo del contratto di Alitalia con Az Service per otto anni, un lasso di tempo più ampio per decidere di quali servizi continuare ad usufruire e quali invece dismettere. Uno spiraglio in più quindi per il personale di terra, anche se allo stato resterebbero comunque confermati gli oltre 500 esuberi (650 secondo i sindacati) già quantificati in Az Service.

Secondo altre fonti sindacali, novità potrebbero esserci anche per la definizione del perimetro di acquisizioni: in tale quadro, Az Airport potrebbe essere così rilevata in una quota maggiore rispetto alla formulazione originaria della proposta. Infine i tempi: il termine del 31 marzo, da più parti indicato come ultimativo, potrebbe essere superato. Il numero Uno di Air France (che oggi dovrebbe incontrarsi con il presidente di Alitalia Maurizio Prato a metà mattina, prima del round con i sindacati), sarebbe disponibile a proseguire il confronto con le parti sociali "a oltranza", se le condizioni lo richiedessero.

La liquidità rimasta nelle casse della disastrata compagnia di bandiera infiamma intanto il dibattito politico e sindacale e si susseguono gli allarmi. L'ultimo dato ufficiale risale al 31 gennaio, quando Alitalia ha comunicato di disporre di 282 milioni in cassa, con un'erosione del 23% in un mese. Ma in settimana, al massimo entro lunedì prossimo 31 marzo, dovrà giungere, come richiesto dalla Consob, l'aggiornamento a fine febbraio sulla situazione delle casse che, comunque, non dovrebbe essere rosea.
([email protected])

SCONTRO PRODI-SINDACATI,RINVIO RESPONSABILITA'
"Occorre un grande senso di responsabilità da parte dei sindacati". E' bastata questa frase, pronunciata dal presidente del consiglio Romano Prodi alla vigilia dell'incontro tra Air France e organizzazioni di categoria, per mandare su tutte le furie Cgil, Cisl e Uil che compatte hanno respinto ogni tentativo di minare la serietà e la correttezza dei loro intenti su Alitalia.

Il premier non ha chiuso le porte ad una nuova possibile cordata italiana, ma ha preso atto del fatto che fino ad ora di alternative ad Air France non se ne sono viste. Stando così le cose, in vista della trattativa, Prodi ha invocato "molta coscienza" nei confronti dell'azienda e del Paese, accusando i sindacati di aver fatto fuggire in ritirata Lufthansa. L'invito è di "tener presenti i veri interessi dei lavoratori di Alitalia" e di "capire che hanno bisogno di poter lavorare in futuro in una impresa capace di funzionare e di fare utile". Parole che, dopo giorni di scambi di accuse più o meno velate, hanno scatenato la reazione piccata dei segretari generali delle tre sigle.

"Il nostro senso di responsabilità é fuori discussione anche in questa circostanza e anche a fronte delle molte incongruenze del governo. - ha ribattuto il leader della Cgil, Guglielmo Epifani - E' proprio la responsabilità verso il paese che ci porta a chiedere ad Air France di modificare il piano per avere più investimenti sulla flotta, per conservare la manutenzione in Italia e per dare un'equa soluzione al problema di Malpensa. Le chiacchiere sono a zero e senza modifica del piano non ci sarà il nostro consenso".

Dello stesso avviso e ancora più diretto il leader della Cisl Raffaele Bonanni che, bocciando apertamente l'operato dell'esecutivo, non ha esitato a chiedere di attendere la nascita del nuovo governo per risolvere la vertenza Alitalia. "E' bene davvero che si recuperi responsabilità e serietà", afferma, ma questo è necessario anche da parte del governo. "Lufthansa - controbatte ancora - si è ritirata perché la compagnia tedesca conosceva perfettamente di un rapporto suo con Air France indissolubile, di una sua preferenza, a prescindere, per la compagnia francese".

Eppure, proprio con il vettore tedesco, Malpensa sarebbe sopravvissuta. A Luigi Angeletti, numero uno della Uil, basta una battuta per replicare al premier: "Si chiudono le porte quando i buoi sono fuggiti". Come Epifani e Bonanni, Angeletti dichiara poi chiaramente la sua posizione nei confronti dei francesi: "se Air France apporta modifiche alla sua proposta faremo l'accordo, se non modifica nulla vale a dire che non vuole l'accordo". Il governo non chiude la partita senza una controreplica, affidata al sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Enrico Micheli che si rivolge soprattutto a Bonanni: "Ho conosciuto e trattato personalmente con i grandi segretari della Cisl, Carniti, Marini, D'Antoni, Pezzotta. Ma mai mi era capitato di leggere una dichiarazione tanto singolare come quella dell'attuale, ineffabile segretario, Bonanni". Controreplica quest'ultima che il leader della Cisl non ha però lascito cadere: le affermazioni di Micheli "si commentano da sé", ha controbattuto.
 
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conmar
view post Posted on 25/3/2008, 10:31




Air France: trattiamo ad oltranza Ma crescono rumore e confusione
È scontro tra ministri e nel sindacato
Laura Matteucci

Alitalia (ansa)
Un groviglio inestricabile, almeno fino al dopo-elezioni. Passato il ponte pasquale, la partita Alitalia si è ulteriormente complicata, mentre oggi parte un altro difficile confronto con i sindacati. Alla millantata possibilità di una nuova cordata tutta italiana come piacerebbe a Berlusconi, Air France risponde con alcune aperture. La scadenza del 31 marzo per trovare l’accordo con i sindacati sul piano è slittata, adesso il gruppo franco-olandese è pronto a trattare ad oltranza. E ci sarebbero aperture anche su alcuni nodi chiave del negoziato. Ma questa è l’unica notizia distensiva. Nel governo dimissionario i ministri si contraddicono e si accusano palesemente, i sindacati fissano i loro paletti, Berlusconi continua il suo gioco della cordata in via di composizione (suo, di Formigoni e della Lega, che del contrasto al declassamento di Malpensa hanno fatto un cavallo di battaglia elettorale). Fa di nuovo capolino l’AirOne di Toto, ma avrebbe bisogno di alcune settimane per la nuova proposta.

Con ordine. Il premier uscente Romano Prodi, che con il governo aveva dato via libera all’opzione Air France, e che finora su Alitalia non era ancora intervenuto, ribadisce che «una cordata italiana per Alitalia sarebbe auspicabile, ma finora non si è presentata». Una proposta, aggiunge, per essere tale «deve essere seria, concreta, con delle risorse, delle persone, un piano industriale». Di tutto questo finora non c’è stata traccia. Di cosa e di chi stanno parlando, quindi, tutti coloro che chiedono tempi e spazi per una nuova trattativa? Prodi invita ad «evitare speculazioni politiche», e ai sindacati chiede «senso di responsabilità».

Una richiesta che i destinatari rigettano. La Cgil la definisce «ingiusta», e si dice pronta a trattare, ma senza diktat e ultimatum. Sottolinea il segretario Guglielmo Epifani: «Il nostro senso di responsabilità è fuori discussione anche in questa circostanza e anche a fronte delle molte incongruenze del governo. Comunque, le chiacchiere sono a zero e senza modifica del piano non ci sarà il nostro consenso».

Il segretario della Cisl Raffaele Bonanni va anche oltre: Prodi «sa perfettamente - dice - che Lufthansa si è ritirata perche sapeva del suo rapporto indissolubile con Air France». E anche dalla Uil piovono accuse al governo. Da Palazzo Chigi immediata la replica: Lufthansa è uscita di scena perchè i sindacati tedeschi (parte importante del Consiglio di sorveglianza della società) hanno diffidato la compagnia ad occuparsi di Alitalia, spiega una nota.

Per l’incontro di oggi tra Air France-Kml e le nove sigle sindacali coinvolte, intanto, si parla di spiragli da parte del presidente Jean Cyril Spinetta, in particolare di una moratoria di 8 anni per Az Service, al termine della quale il management valuterebbe il perimetro di attività da consolidare. Resterebbero confermati gli oltre 500 esuberi già indicati. Inoltre, una parte dei piloti in esubero nel settore cargo potrebbe venire riassorbita nel gruppo, anche se non verrebbe modificata la decisione di chiudere nel 2010 le attività del settore in drammatica perdita.
Poi c’è il fronte tutto interno al governo, con il ministro Emma Bonino che parla di «ennesima tragicommedia italiana» e attacca il collega dei Trasporti Alessandro Bianchi. Lui ha bollato come bugie le dichiarazioni di Padoa-Schioppa e dichiarato che la liquidità di Alitalia basterebbe per tutto l’anno. Lei lo trova «sconcertante»: «Basta andare sul sito di Alitalia - dice - e leggere la posizione finanziaria al 31 gennaio: era a 282 milioni di euro. A marzo rimangono poco più di 100 milioni».

Il Pdl cavalca il caso Alitalia contro il governo, chiede che Prodi riferisca in Parlamento, e coglie l’evidente contraddizione: «Chi mente tra Bianchi e Padoa Schioppa?», dice il coordinatore della lega Roberto Calderoli.

Uno spruzzo d’acqua sul fuoco: «Su Alitalia è il momento del silenzio. Non si gioca sulla pelle di migliaia di lavoratori». Incredibile ma vero, sono parole del candidato dell’Udc Pier Ferdinando Casini. Che conclude: «All’Alitalia serve una moratoria del silenzio»
 
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conmar
view post Posted on 25/3/2008, 13:34




La crisi e la polvere
Alfredo Recanatesi

E allora: se votiamo per la Lega vuol dire che Malpensa rimane con tutti i voli intercontinentali di Alitalia? E se votiamo per il Pdl vuol dire che Alitalia rimarrà di proprietà italiana? O, ancora: se votiamo per la lista del ministro Bianchi vuol dire che Alitalia ha i soldi per arrivare a fine anno? Oppure: se votiamo Pd vuol dire che regaliamo la nostra compagnia di bandiera ai colonizzatori francesi? Si potrebbe continuare con le posizioni di Casini o con le tante sfumature che pure si possono cogliere all´interno delle coalizioni e degli stessi partiti.

Fatto sta che, presa in pasto dalla campagna elettorale, su Alitalia è stato sollevato un tale fitto polverone dietro il quale non si sa più cosa stia accadendo. Ma è polvere, ossia parole pronunciate senza avvertire la necessità di argomentare o, meglio, avvalorare con dati di fatto quanto con tanta leggerezza si va dicendo. Berlusconi sappiamo com´è fatto: nel bene e nel male si fa prendere dall´entusiasmo fino ad un inconsapevole aggiotaggio annunciando che c´è una cordata italiana pronta a rilevare Alitalia provocando un immediato salto della sua quotazione in borsa (con la Consob che, evidentemente, aveva già cominciato le sue vacanze pasquali). Ma, che membri del governo, senza portare un solo dato contabile, smentiscano il ministro dell´Economia sulla realtà della situazione economica e finanziaria di una Alitalia che lo stesso ministro dell´Economia controlla è cosa già più sorprendente. Com´è sorprendente che la Moratti, Formigoni e l´intero fronte del Nord persistano nel reclamare la moratoria sui voli da Malpensa senza darsi carico di precisare come rimediare ai costi che ciò comporterebbe per una già esangue Alitalia.

Dentro questo irritante polverone ci si urta e ci si scontra senza capire neppure perché o su che cosa, come è accaduto ieri tra governo e sindacati per una frase di Prodi. Nella forma quelle parole potevano anche essere più leggere, ma nella sostanza, avendo richiamato i sindacati a tener conto del reale stato di Alitalia e della oggettiva difficoltà di trattare una cessione quando c´è un solo interessato alla acquisizione, è difficile considerarle fuori luogo anche da chi si da carico di tutelare, per quanto possibile, il futuro dei dipendenti.

Malgrado questo polverone, infatti, la realtà fattuale rimane quella che era: i conti sono quelli che ha l´azionista di controllo, cioè il ministro dell´Economia; l´unica offerta avanzata formalmente e supportata da un piano industriale credibile è quella di Air France - Klm; se questa decade, malgrado qualche elasticità per la trattativa dichiarata ieri da parte francese, ad Alitalia non rimarrebbe che portare i libri in tribunale. La realtà fattuale rimane quella che era anche dopo l´annuncio e le assicurazioni di Berlusconi, perché non c´è un imprenditore che è uno, una banca che è una, un partner che è uno che finora abbia confermato una pur vaga disponibilità a partecipare alla ventilata cordata italiana. Per altro, non c´è esempio di una compagnia di bandiera che, arrivata sull´orlo del fallimento, sia stata "salvata" senza un passaggio di proprietà transnazionale e senza un iniziale drastico taglio delle rotte, della flotta e degli organici. Neppure la spagnola Iberia che fu, si, privatizzata con un nucleo forte di azionisti spagnoli e non più di un 10% di British Airways, ma solo a motivo di una norma europea ora destinata a decadere con la liberalizzazione dei cieli, aprendo così la strada all´esercizio della opzione che non a caso gli inglesi avevano chiesto ed ottenuto per salire al 50 ed oltre per cento. Ciò nondimeno, il ruolo, e persino la percezione, di Iberia come compagnia di bandiera spagnola non è in discussione né in Spagna, né altrove.

Auspicare che la soluzione del problema Alitalia venga tenuta fuori della campagna elettorale sarebbe, a questo punto, ingenuo. Altrettanto ingenuo sarebbe auspicare che almeno non si creino illusioni che tutto, a Roma come a Malpensa, possa proseguire come prima. Non rimane che auspicare che per le loro scelte gli elettori sappiano distinguere le informazioni oggettive e documentate dalle pur intriganti melodie dei tanti pifferai in competizione tra loro.
 
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Titoquerci
view post Posted on 25/3/2008, 17:12




CITAZIONE (conmar @ 22/3/2008, 11:14)
CITAZIONE
Piersilvio Airways
Marco Travaglio

Quand’erano un filo più giovani, i due figli di primo letto Marina e Piersilvio servivano al Cainano per giurare il falso sulle loro povere teste. Ora che son cresciuti, vengono adibiti agli usi più disparati. C’è da sistemare una precaria? Che problema c’è, se la sposa Piersilvio (il poveretto non viene nemmeno consultato sui suoi gusti sessuali). C’è da salvare l’Alitalia? Ghe pensi mi, «ci sono i miei figli pronti a rilevarla, insieme a Toto e Banca Intesa». Purtroppo Toto ha già perso la sua chance.

Mentre Banca Intesa, non avendo legami di parentela con la famiglia Berlusconi (ma solo cospicui crediti con Forza Italia e con Toto), ha subito smentito. I due incolpevoli pargoli, invece, non osano nemmeno fiatare.

Del resto papà lo conoscono bene: lui le spara così, a raffica, come gli vengono. Infatti, col venir meno della banca, nonno Silvio fa presente che «la cordata è sempre pronta», ma c’è una piccola postilla: bisogna trovare qualcuno che metta i soldi, che sarà mai. Di qui l’idea geniale: il governo Prodi potrebbe lanciare un «prestito ponte», prelevandolo dalle tasche dei contribuenti, per finanziare l’operazione. In Europa si ride di gusto, visto che le regole comunitarie vietano gli aiuti di Stato. Ancora qualche ora e il Cainano dirà di essere stato frainteso dai soliti comunisti.

Peccato, però, che sia finita così. Intanto perché una compagnia aerea denominata «Piersilvio Airways» («Air Marina» avrebbe ingenerato equivoci col trasporto nautico) non avrebbe guastato affatto, in alta quota. Poi perché il conflitto d’interessi berlusconiano languiva da qualche anno sulle solite cosucce tipo tv, giornali, radio, portali internet, banche, assicurazioni, calcio, cinema, processi penali, insomma poca roba. Inglobare anche una compagnia di bandiera nel gruppo del futuro premier avrebbe conferito al conflitto d’interessi un frizzante tocco di novità, al punto che persino Uòlter, forse, avrebbe dovuto occuparsene. Ma l’operazione Piersilvio Airwaiys avrebbe giovato soprattutto per un terzo motivo: avrebbe inaugurato una nuova via tutto italiana al «fare impresa». Un tizio, uno a caso, mettiamo Berlusconi, diventa presidente del Consiglio nel 2001 e si incarica di mandare definitivamente a picco un’azienda pubblica già cagionevole di salute. Per essere sicuro che non ne resterà più traccia, la affida nelle mani sicure della Lega e di An, che ci giochicchiano per l’intera legislatura con i loro leggendari supermanager. Si comincia con l’ex deputato leghista Giuseppe Bonomi, promosso presidente di Alitalia e rimasto celebre per aver sponsorizzato i mondiali di equitazione indoor salto a ostacoli, ad Assago (Milano), dove lui stesso si esibì in sella al suo cavallo baio. Poi Bonomi viene spedito alla Sea (Linate e Malpensa) e ad Alitalia arriva un fedelissimo di Fini: Marco Zanichelli. Ma subito Tremonti litiga con Fini: «Giù le mani da Alitalia, non c’è più una lira». Zanichelli, preso fra le risse di potere del Cdl, se ne va dopo appena 70 giorni, rimpiazzato dall’ottimo Giancarlo Cimoli, che aveva già fatto così bene alle Ferrovie. Il tempo di scortare la compagnia verso il burrone, poi anche lui leva il disturbo, con una modica liquidazione di 5 milioni di euro.

A quel punto, affondata la flotta, il Cainano se ne va in ferie per un paio d’anni. E al suo posto arriva gente seria, come Prodi e Padoa Schioppa che tentarono di riparare ai guasti suoi. Quando ce la stanno per fare, trovando Airfrance interessata a rilevare un bidone che brucia 1 milione e ha perso 15 miliardi in 15 anni, riecco l’Attila di Arcore che, travestito da Buon Samaritano, tenta di sabotare la trattativa con l’aiuto consapevole di Bobo Formigoni, Bobo Maroni e Morticia Moratti e l’aiuto inconsapevole dei soliti sindacati miopi. Dice che compra tutto lui, anzi «i miei figli», più il celebre Toto, naturalmente coi soldi degli altri: o delle banche, o dello Stato. Perché lui, com’è noto, è un imprenditore che si è fatto da sé, e anche un vero liberale.

Una compagnia della buona morte talmente inguardabile che perfino Bonomi, da Malpensa, prende le distanze e, sotto sotto, si tocca. Basti pensare che come rivelava ieri sulla Stampa Minzolini sul caso Alitalia il consigliere più ascoltato di Berlusconi è il deputato forzista Giampiero Cantoni, già presidente craxiano della Bnl, più volte inquisito e arrestato, dunque titolare delle giuste credenziali per occuparsi della faccenda: per esempio, un patteggiamento di 11 mesi di reclusione per corruzione (con risarcimento di 800 milioni di lire) e un altro di 13 mesi per concorso in bancarotta fraudolenta del gruppo Mandelli. Un esperto. È la via berlusconiana al risanamento. Chi si chiama al capezzale di un’azienda dalla bancarotta? Un bancarottiere. Per dargli un’altra chance.

Volevo solo puntualizzare due cose:
1) Travaglio mi fa sbellicare dalle risate :roftl: :roftl: :roftl:
2) a me del destino di Alitalia e Malpensa importa più o meno quanto della regolarità intestinale di Rosy Bindi: 0
 
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conmar
view post Posted on 26/3/2008, 02:14




CITAZIONE (Titoquerci @ 25/3/2008, 17:12)
CITAZIONE (conmar @ 22/3/2008, 11:14)

Volevo solo puntualizzare due cose:
1) Travaglio mi fa sbellicare dalle risate :roftl: :roftl: :roftl:
2) a me del destino di Alitalia e Malpensa importa più o meno quanto della regolarità intestinale di Rosy Bindi: 0

Occhio che diventi anti italiano automaticamente, non considerando che:
CITAZIONE
Neppure la spagnola Iberia che fu, si, privatizzata con un nucleo forte di azionisti spagnoli e non più di un 10% di British Airways, ma solo a motivo di una norma europea ora destinata a decadere con la liberalizzazione dei cieli, aprendo così la strada all´esercizio della opzione che non a caso gli inglesi avevano chiesto ed ottenuto per salire al 50 ed oltre per cento. Ciò nondimeno, il ruolo, e persino la percezione, di Iberia come compagnia di bandiera spagnola non è in discussione né in Spagna, né altrove.

 
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conmar
view post Posted on 26/3/2008, 18:07




Alitalia, Padoa Schioppa mercoledì in Parlamento

ANSA
Alitalia sospesa per eccesso di rialzo a piazza Affari (oltre il 19% teorico), dopo l´apertura di AirFrance ai sindacati. Il cda della compagnia di bandiera italiana è riunito, mentre è attesa entro venerdì la nuova proposta del patron di Air France-Klm, Jean Cyril Spinetta, sul futuro occupazionale ai sindacati di Alitalia. Il ministro dell'Economia, Tommaso Padoa Schioppa, sarà mercoledì 2 aprile davanti alle commissioni congiunte trasporti, bilancio e attività produttive di Montecitorio per riferire sulla situazione di Alitalia.

Mentre Berlusconi urla che è stato lui a costringere AirFrance all´apertura, ventilando la sua "discesa in campo", da più parti si chiede di non continuare sulla strada delle promesse elettorali. «Lasciamo lavorare gli attori», dice il ministro per lo Sviluppo Economico, Pierluigi Bersani

Entro venerdì arriverà una nuova proposta sulla quale partirà la trattativa vera e propria. Segnali di apertura da Air France-Klm sulle condizioni per comprare Alitalia che permettono al sindacato di far ripartire il negoziato, ora ammorbidito rispetto al «prendere o lasciare» del primo incontro di lunedì scorso. Una posizione accolta positivamente dai rappresentanti dei lavoratori, i quali intendono portare avanti le trattative ad oltranza. E sulla scadenza del 31 marzo per raggiungere un accordo, fonti del Tesoro fanno sapere la data era stata stabilita dal cda di Alitalia e che, ove lo stesso cda ritenesse opportuno e nell'interesse dell'azienda far slittare questa data, il Tesoro, come qualsiasi azionista, ne prenderebbe atto.
 
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rob_halford
view post Posted on 26/3/2008, 18:16




CITAZIONE (conmar @ 26/3/2008, 18:07)
Mentre Berlusconi urla che è stato lui a costringere AirFrance all´apertura, ventilando la sua "discesa in campo", da più parti si chiede di non continuare sulla strada delle promesse elettorali. «Lasciamo lavorare gli attori», dice il ministro per lo Sviluppo Economico, Pierluigi Bersani

beh ma allora è cretino veramente quest'uomo.
In pratica lui si sta vantando di avere fatto il "gioco" del suo avversario nell'affare.
Ma che sparate va a fare..

Ma scusate, sarò anche ignorante in economia, ma se Berlusconi vuole veramente fare l'affare alleato a toto, secondo il mio punto di vista avrebbe fatto meglio a fare in modo che tra Spinetta e sindacati ci fosse una divergenza e non si arrivasse ad un dialogo,
non ad aiutarli ad arrivere ad una convergenza..

 
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conmar
view post Posted on 30/3/2008, 02:01




Catanzaro, 19:29
ALITALIA: BERLUSCONI, LA CORDATA E' NEI FATTI

"La cordata per Alitalia e' nei fatti, ho ricevuto decine di telefonate di colleghi di Confindustria e Confcommercio che si sono dichiarati disponibili". Lo ha detto Silvio Berlusconi rispondendo alle domande dei giornalisti nel corso della conferenza stampa che ha tenuto questo pomeriggio a Catanzaro. "La cordata - ha aggiunto - si formera' solo dopo la fine della trattativa con Air France e presentera' la domanda al Governo per avere tre o quattro settimane di tempo per conoscere i conti e presentare un'offerta. Spero che nel frattempo questo Governo non avra' la sfrontatezza di definire la trattativa con Air France".

Ma i nomi? Gli stessi che hanno già smentito?
:shifty:
 
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hustlazz
view post Posted on 30/3/2008, 10:31




spinetta ha detto che avrebbe chiuso il contratto solo se l'attuale opposizione (berlusconi) e i sindacati fossero stati d'accordo.
 
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rob_halford
view post Posted on 30/3/2008, 13:11




CITAZIONE (conmar @ 30/3/2008, 03:01)
Catanzaro, 19:29
ALITALIA: BERLUSCONI, LA CORDATA E' NEI FATTI

"La cordata per Alitalia e' nei fatti, ho ricevuto decine di telefonate di colleghi di Confindustria e Confcommercio che si sono dichiarati disponibili".

e pure tutti gli italiani gli hanno chiesto di far andare a casa prodi
 
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pizzo1
view post Posted on 31/3/2008, 08:36




CITAZIONE (rob_halford @ 30/3/2008, 14:11)
CITAZIONE (conmar @ 30/3/2008, 03:01)
Catanzaro, 19:29
ALITALIA: BERLUSCONI, LA CORDATA E' NEI FATTI

"La cordata per Alitalia e' nei fatti, ho ricevuto decine di telefonate di colleghi di Confindustria e Confcommercio che si sono dichiarati disponibili".

e pure tutti gli italiani gli hanno chiesto di far andare a casa prodi

non solo,anche tutti gli italiani nel mondo :P
 
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rob_halford
view post Posted on 31/3/2008, 11:38






facciamo -2
 
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613 replies since 28/1/2008, 00:25   5072 views
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