ALITALIA-AIR FRANCE: E' IL GIORNO DEI SINDACATI
di Paola Barbetti
ROMA - Air France punta dritto all'accordo e per questo, Jean Cyril Spinetta è pronto a trattare "a oltranza", anche oltre il termine del 31 marzo. Alla vigilia della ripresa del confronto con i sindacati sull'offerta franco-olandese per l'acquisizione di Alitalia, fonti vicine al dossier riferiscono infatti che, nel caso di positività del negoziato, Spinetta sarebbe disposto a trattenersi nella Capitale anche nei prossimi giorni, pur di portarlo a termine.
Il numero uno di Air France dovrebbe presentarsi oggi al tavolo con le organizzazioni sindacali, con in mano un documento di 30 pagine contenente una serie di 'aperture' sui nodi-chiave del confronto. Una 'moratoria' di otto anni su Az Servizi, un parziale riassorbimento in Air France dei piloti in esubero dal cargo, un ampliamento del perimetro delle acquisizioni: sarebbero questi, sempre secondo fonti vicine al dossier, i punti migliorativi dell'offerta di Air France nella versione riformulata, che recepirebbe in tal modo alcune delle osservazioni critiche mosse dalle organizzazioni sindacali nel primo faccia a faccia del 18 marzo scorso, chiusosi con dure critiche sindacali ai termini dell'offerta francese.
In un clima politico surriscaldatosi anche sullo scontro elettorale, Air France sarebbe mossa da una precisa volontà di accordo con i sindacati, condizioni imprescindibile - aveva detto lo stesso numero Uno di Af-Klm - al successo dell'iniziativa. Spinetta insomma intenderebbe giocare tutte le carte possibili per incassare il sì sindacale e, per questo, verrebbero allentate le maglie di un' offerta definita dalla maggioranza delle nove sigle, come un 'prendere o lasciare'. Così, la rimodulazione del piano sul cargo non modifica la decisione di Spinetta di chiudere nel 2010 le attività del settore in drammatica perdita, tuttavia una parte dei piloti in esubero dal settore (attualmente ne sono impegnati 134 per 5 aerei) potrebbe essere riassorbita nel gruppo Air France-Klm.
Si ridurrebbe, quindi, il numero dei piloti in eccedenza rispetto alla proposta originaria (che fissava in 500 gli esuberi totali per la categoria), puntando a incassare probabilmente l'assenso delle rappresentative sindacali dei piloti che avevano chiesto aperture proprio su questo punto.
Aperture anche sul capitolo Az Servizi, con una 'moratoria' di 8 anni al termine della quale il management valuterà il perimetro di attività da consolidare. E' un altro dei nodi sensibili della trattativa. La proposta di Spinetta riguarderebbe il rinnovo del contratto di Alitalia con Az Service per otto anni, un lasso di tempo più ampio per decidere di quali servizi continuare ad usufruire e quali invece dismettere. Uno spiraglio in più quindi per il personale di terra, anche se allo stato resterebbero comunque confermati gli oltre 500 esuberi (650 secondo i sindacati) già quantificati in Az Service.
Secondo altre fonti sindacali, novità potrebbero esserci anche per la definizione del perimetro di acquisizioni: in tale quadro, Az Airport potrebbe essere così rilevata in una quota maggiore rispetto alla formulazione originaria della proposta. Infine i tempi: il termine del 31 marzo, da più parti indicato come ultimativo, potrebbe essere superato. Il numero Uno di Air France (che oggi dovrebbe incontrarsi con il presidente di Alitalia Maurizio Prato a metà mattina, prima del round con i sindacati), sarebbe disponibile a proseguire il confronto con le parti sociali "a oltranza", se le condizioni lo richiedessero.
La liquidità rimasta nelle casse della disastrata compagnia di bandiera infiamma intanto il dibattito politico e sindacale e si susseguono gli allarmi. L'ultimo dato ufficiale risale al 31 gennaio, quando Alitalia ha comunicato di disporre di 282 milioni in cassa, con un'erosione del 23% in un mese. Ma in settimana, al massimo entro lunedì prossimo 31 marzo, dovrà giungere, come richiesto dalla Consob, l'aggiornamento a fine febbraio sulla situazione delle casse che, comunque, non dovrebbe essere rosea.
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SCONTRO PRODI-SINDACATI,RINVIO RESPONSABILITA'
"Occorre un grande senso di responsabilità da parte dei sindacati". E' bastata questa frase, pronunciata dal presidente del consiglio Romano Prodi alla vigilia dell'incontro tra Air France e organizzazioni di categoria, per mandare su tutte le furie Cgil, Cisl e Uil che compatte hanno respinto ogni tentativo di minare la serietà e la correttezza dei loro intenti su Alitalia.
Il premier non ha chiuso le porte ad una nuova possibile cordata italiana, ma ha preso atto del fatto che fino ad ora di alternative ad Air France non se ne sono viste. Stando così le cose, in vista della trattativa, Prodi ha invocato "molta coscienza" nei confronti dell'azienda e del Paese, accusando i sindacati di aver fatto fuggire in ritirata Lufthansa. L'invito è di "tener presenti i veri interessi dei lavoratori di Alitalia" e di "capire che hanno bisogno di poter lavorare in futuro in una impresa capace di funzionare e di fare utile". Parole che, dopo giorni di scambi di accuse più o meno velate, hanno scatenato la reazione piccata dei segretari generali delle tre sigle.
"Il nostro senso di responsabilità é fuori discussione anche in questa circostanza e anche a fronte delle molte incongruenze del governo. - ha ribattuto il leader della Cgil, Guglielmo Epifani - E' proprio la responsabilità verso il paese che ci porta a chiedere ad Air France di modificare il piano per avere più investimenti sulla flotta, per conservare la manutenzione in Italia e per dare un'equa soluzione al problema di Malpensa. Le chiacchiere sono a zero e senza modifica del piano non ci sarà il nostro consenso".
Dello stesso avviso e ancora più diretto il leader della Cisl Raffaele Bonanni che, bocciando apertamente l'operato dell'esecutivo, non ha esitato a chiedere di attendere la nascita del nuovo governo per risolvere la vertenza Alitalia. "E' bene davvero che si recuperi responsabilità e serietà", afferma, ma questo è necessario anche da parte del governo. "Lufthansa - controbatte ancora - si è ritirata perché la compagnia tedesca conosceva perfettamente di un rapporto suo con Air France indissolubile, di una sua preferenza, a prescindere, per la compagnia francese".
Eppure, proprio con il vettore tedesco, Malpensa sarebbe sopravvissuta. A Luigi Angeletti, numero uno della Uil, basta una battuta per replicare al premier: "Si chiudono le porte quando i buoi sono fuggiti". Come Epifani e Bonanni, Angeletti dichiara poi chiaramente la sua posizione nei confronti dei francesi: "se Air France apporta modifiche alla sua proposta faremo l'accordo, se non modifica nulla vale a dire che non vuole l'accordo". Il governo non chiude la partita senza una controreplica, affidata al sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Enrico Micheli che si rivolge soprattutto a Bonanni: "Ho conosciuto e trattato personalmente con i grandi segretari della Cisl, Carniti, Marini, D'Antoni, Pezzotta. Ma mai mi era capitato di leggere una dichiarazione tanto singolare come quella dell'attuale, ineffabile segretario, Bonanni". Controreplica quest'ultima che il leader della Cisl non ha però lascito cadere: le affermazioni di Micheli "si commentano da sé", ha controbattuto.