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Alitalia: quale futuro?, ai francesi o agli italiani?

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pizzo1
view post Posted on 12/11/2008, 08:47




Alitalia: oggi cancellati 124 voli
La compagnia prevede che domani saranno 50
(ANSA) - ROMA, 11 NOV - Al termine della giornata odierna sono stati 124 i voli cancellati sull'intero network Alitalia. Lo rende noto la compagnia aerea. 'Considerato l'impatto che questi disguidi hanno provocato sull'operativita' della Compagnia - si legge ancora - Alitalia ha previsto di cancellare anche domani circa 50 voli per consentire un ulteriore riallineamento operativo'.
 
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rob_halford
view post Posted on 12/11/2008, 19:00




CITAZIONE (Tignuzzo @ 11/11/2008, 22:31)
E' una lotta tra furbi da un lato i piloti che dopo aver avuto privilegi per una vita, ora non vogliono stringere la cinghia e dall'altra parte i soliti noti di Colaninno e soci, che con 1 miliardo di euro si prenderanno le tratte aeree di Alitalia, più gli aerei, più altro, lasciando a noi i debiti.

Per me meglio fallimento e a casa tutti. Tanto abbiamo Ryan Air o Meridiana.

Sacrilegiooooo
dobbiamo avere la compagnia di bandiera, perchè ce l'hanno tutti gli stati più importanti.


Scusate ma se tutti gli stati più importanti hanno un governo e dei politici decenti perchè allora noi no?
 
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miralanza
view post Posted on 13/11/2008, 19:19




ma mi chiedo ora controp chi si sta scioperando?
 
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Exfisio
view post Posted on 13/11/2008, 20:35




CITAZIONE (rob_halford @ 12/11/2008, 19:00)
CITAZIONE (Tignuzzo @ 11/11/2008, 22:31)
E' una lotta tra furbi da un lato i piloti che dopo aver avuto privilegi per una vita, ora non vogliono stringere la cinghia e dall'altra parte i soliti noti di Colaninno e soci, che con 1 miliardo di euro si prenderanno le tratte aeree di Alitalia, più gli aerei, più altro, lasciando a noi i debiti.

Per me meglio fallimento e a casa tutti. Tanto abbiamo Ryan Air o Meridiana.

Sacrilegiooooo
dobbiamo avere la compagnia di bandiera, perchè ce l'hanno tutti gli stati più importanti.


Scusate ma se tutti gli stati più importanti hanno un governo e dei politici decenti perchè allora noi no?

Quoto tutto sia sull'Alitalia che sui politici.
Io sinceramente non riesco a prendere le parti di nessuno, mi fanno tutti schifo!
1) La politica ha infiltrato l'organico di alitalia di loro galoppini, gonfiandola di esuberi.
2) I galoppini assunti non vogliono rinunciare ai loro privilegi, e fanno scioperi su scioperi.
3) La cai si è presa la parte buona lasciando a noi la bad company, compreso l'ultimo "prestito ponte"
4) I sindacati cavalcano l'onda della protesta
5) Noi cittadini siamo stati messi a 90°
 
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conmar
view post Posted on 19/11/2008, 10:36




CITAZIONE
da: Corriere.it
Scajola decide oggi. Valutazione degli advisor
Sabelli stringe sull’offerta. Air France più vicina
Trecento milioni in contanti L’ultimo negoziato con il commissario. Raffica di cancellazioni di voli

ROMA —È aggiornato a stamattina il confronto tra il commissario straordinario di Alitalia, Augusto Fantozzi, e l’amministratore di Cai (Compagnia aerea italiana), Rocco Sabelli sull’offerta fatta dalla società per la compagnia aerea. In una giornata in cui solo a Fiumicino Alitalia ha cancellato 70 voli, Fantozzi e Sabelli hanno iniziato a discutere alle 9,30 del mattino sul prezzo proposto da Cai, pari a un miliardo, e sulla composizione dell’offerta: 285 milioni in contanti e il resto in accollo di debiti. In serata i due si sono spostati al ministero dello Sviluppo economico, dove è stata presa la decisione di aggiornare tutto a oggi.

Le distanze tra le parti non sarebbero insormontabili
. Il confronto tra le parti ha subito numerose interruzioni. Nel pomeriggio sia Sabelli che Fantozzi sono stati ricevuti dal sottosegretario Gianni Letta, ma uno dopo l’altro. La discussione si è incentrata sulla richiesta di Fantozzi di rimodulare l’offerta, aumentando la parte in contanti, in modo da poter garantire ai creditori della «bad company» un maggior ristoro. Secondo indiscrezioni, il punto di equilibrio potrebbe trovarsi a quota 300 milioni in contanti, con tempi accorciati da 18 mesi a 12 per il saldo finale. Intanto, senza attendere l’esito del confronto tra Cai e il commissario, l’Enac (ente aviazione civile) ha convocato per venerdì prossimo Fantozzi e Sabelli per l'istituzione di un comitato di monitoraggio e di vigilanza sulla fase di transizione tra la compagnia Alitalia ed il nuovo vettore.

La tempestività della convocazione del presidente Vito Riggio ha alimentato le voci di chi ritiene che l’intesa sull’offerta in sostanza fosse già a portata di mano. Di fatto il consiglio d’amministrazione di Cai è già convocato per lunedì prossimo: all’ordine del giorno ci sarebbe la capitalizzazione di CaiOne e CaiTwo. Intorno alle 21 il confronto tra Fantozzi e Sabelli si è spostato al ministero dello Sviluppo economico, dove il responsabile Claudio Scajola ha coordinato numerosi tavoli intorno ai quali si sono avvicendati, oltre a Sabelli e Fantozzi, i rappresentanti del Comitato di sorveglianza, presieduto da Andrea Monorchio e i vertici di Banca Leonardo, l'ente periziatore degli asset della compagnia che ieri ha consegnato a Scajola la valutazione.

Sarà proprio quest’ultimo, probabilmente oggi, a autorizzare la vendita. Poi per Cai sarà il momento di stringere l’alleanza con Air France-Klm. Ieri le 9 sigle sindacali presenti in Alitalia hanno iniziato l’esame congiunto, presso il ministero del Lavoro, sulla procedura di cassaintegrazione. L’incontro è stato aggiornato a venerdì in attesa dei chiarimenti richiesti dai sindacati sulle coperture assicurative e sanitarie, sulla validità dei brevetti e delle certificazioni e sul mantenimento di concessioni di viaggio in capo alla nuova azienda. Intanto i piloti dell’Anpac nel precisare che la posizione del sindacato «sarà sempre più dura», hanno lanciato sul loro sito Internet un sondaggio anonimo tra gli iscritti chiedendo se si intenda o meno aderire all’offerta Cai.

Antonella Baccaro
19 novembre 2008

 
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conmar
view post Posted on 19/11/2008, 17:43




CITAZIONE
Bandiera Nera
di Fabrizio Gatti
Parlamentari. Consulenti. Più mogli, figli e amici. La lobby di Alleanza nazionale per controllare l'Enac. E la partita Alitalia


Un giro di soldi usciti dalle casse di Alitalia. E finiti alla famiglia di un ex parlamentare di Alleanza nazionale. È una delle partite occulte intorno al futuro della compagnia di bandiera. La stanno giocando un onorevole in pensione, sua moglie, un commerciante di abbigliamento, una società con la sede a pochi passi dal Parlamento e l'Enac, la massima autorità che regola il trasporto aereo. A modo loro, formano la pattuglia aeronautica del governo: un comitato di uomini delle istituzioni e consulenti targato An, che si è fatto largo grazie all'ombrello del presidente della Camera, Gianfranco Fini e del ministro dei Trasporti, Altero Matteoli. Ultima missione: sponsorizzare il passaggio verso la Cai di Roberto Colaninno e salvare la faccia a Silvio Berlusconi, nonché il destino di AirOne, la società di Carlo Toto. Il risultato lo si è visto nelle ultime settimane quando l'Enac ha tentato di impedire che i gestori degli aeroporti chiedessero il pignoramento degli aerei Alitalia.

L'uomo chiave della lunga mano del partito di Fini è un ex calciatore della Lazio che in questi tempi sta cercando di accreditarsi tra i consiglieri personali di Roberto Colaninno. Si chiama Luigi Martini e anche se ha appena 59 anni, può contare su due pensioni: una da ex parlamentare e una da ex comandante Alitalia. Martini indossa la maglia biancoceleste quando nel 1974 la Lazio vince lo scudetto. Proprio in quegli anni manifesta le sue simpatie avvicinandosi al Movimento sociale italiano. E nel partito della destra nazionale incontra Gianfranco Fini.

Da comandante Alitalia, Luigi Martini viene eletto due volte in Parlamento. E come massimo esperto di An nel settore va a sedersi fino al 2006 nella commissione Trasporti della Camera. È qui che mette a segno il gol politico più importante. Nel 2003 il governo deve rinnovare i vertici di Enac. A Silvio Berlusconi va bene come presidente Vito Riggio, un professore siciliano ex democristiano, consulente del ministro alle Infrastrutture, Pietro Lunardi. E come direttore generale, carica ben più importante di quella di presidente, Berlusconi e Lunardi vogliono Carlo Damiani, uno dei più attivi progettisti di aeroporti. I giochi sembrano fatti. Invece no: lo scontro nel governo dura tre mesi. E soltanto in luglio il ministro Lunardi annuncia le nomine. Il presidente è Vito Riggio. Ma il direttore generale di Enac, incarico affidato per decreto dal presidente del Consiglio, è uno sconosciuto ai più: Silvano Manera, ex pilota militare ed ex iscritto alla Cgil, fino a quei giorni quality manager di Alitalia dove per anni è stato responsabile della sicurezza. È il nome imposto da Fini, allora vicepresidente del Consiglio. Manera, 62 anni, diventa così il direttore generale che oggi sta gestendo sul filo del codice civile la questione Alitalia: dal minacciato ritiro della licenza alla compagnia alla lettera contro i pignoramenti.


Perché Fini ha imposto proprio lui? Nella compagnia di bandiera raccontano che Luigi Martini volesse un suo uomo. Manera era già stato apprezzato nel centrodestra. Da manager Alitalia aveva studiato l'apertura del collegamento Roma-Albenga voluto dallo staff del ministro ligure Claudio Scajola. Anche se Albenga è un aeroporto pericoloso quando è coperto dalle nuvole. Ma c'è un altro credito che Martini può incassare in quei giorni: l'assunzione in Alitalia di un copilota nel 2002, l'unico preso durante il blocco delle assunzioni. È il figlio di Altero Matteoli, allora ministro all'Ambiente.*

Martini e Matteoli si conoscono da tempo. Sono toscani. E a Orbetello, dove l'attuale ministro dei Trasporti è sindaco, la famiglia Martini ha una casa. Un'altra spiegazione però può essere trovata in via del Leoncino 16, a Roma, a pochi passi dal Parlamento. In un elegante palazzo sopra Ciampini, la gelateria degli onorevoli, ci sono gli uffici di una consulente coinvolta in uno scandalo nello scandalo Alitalia. È la moglie di Martini, Cristina Casadio, 57 anni. Nel 2004 si scopre che il disastrato bilancio della compagnia versa soldi alla moglie dell'onorevole, responsabile Trasporti di Alleanza nazionale. Un contratto per attività non meglio precisate di "monitoraggio parlamentare". E la notizia finisce sui giornali. Quello che ancora nessuno immagina è chi sia il socio di Cristina Casadio: un commerciante romano di abbigliamento che non ha nessuna esperienza con il mondo aeronautico, se non l'amicizia fin dall'infanzia con l'uomo più potente del settore, Silvano Manera, direttore generale di Enac. Vito Latrofa, questo il nome del commerciante, 64 anni, entra in società con la moglie dell'onorevole Martini il primo ottobre 2003. Lo stesso giorno in cui Manera assume l'incarico di direttore generale. E secondo gli atti di un processo davanti al Tribunale civile di Roma, non sarebbe una coincidenza.

Nella causa, avviata su questioni private, si sostiene che Vito Latrofa sia il prestanome del direttore generale di Enac. E per accertarlo è stato chiesto l'intervento della Guardia di finanza. Gli interessati smentiscono. Ma se fosse così, Alitalia avrebbe versato soldi a una consulente che è moglie del responsabile di An ai Trasporti. Ed è in affari con il direttore generale voluto da Alleanza nazionale al vertice di Enac: l'uomo che con una sua firma può condizionare le trattative per la rinascita o la fine di Alitalia.
(13 novembre 2008)

* -C'è da precisare che il sig. Federico Matteoli è stato assunto nel 2002 da Alitalia ( chissà perchè proprio lui) con un contratto a termine per sei mesi... inspiegabilmente la lettera di licenziamento è partita in ritardo per cui il fortunatissimo Federico è stato assunto a tempo indeterminato.. ma solo per un caso fortuito.. sennò era a spasso ( :ride: :ridi: :roftl: )
Una domanda che si fa il giornalista del Tirreno è questa: nella situazione attuale sarà anche lui messo tra gli esuberi?
SPOILER (click to view)
:ride: :ride: :ride: :ride: :ride: :ride: :ride: :ride: :ridi: :ridi: :ridi: :ridi: :ridi: :ridi: :roftl: :roftl: :roftl: :roftl: :roftl: :roftl: :woot:


me la faccio anch'io la stessa domanda.. ho controllato sul sito inglese delle scommesse.. il licenziamento lo danno 190 a 1 ....


CITAZIONE
Ora Alitalia si gioca anche gli aerei
di Francesco Bonazzi
Trecento milioni di debiti con gli aeroporti. E le società fanno partire i pignoramenti. L'Enac cerca di fermarle. Ma l'avvocatura di Stato la smentisce: giusto bloccare i velivoli


Lo dimostrano i vangeli: più miracoli fai e più te ne chiedono. E a Silvio Berlusconi, che spesso racconta barzellette nelle quali si paragona a Gesù, potrebbe non bastare neppure la guarigione in un colpo solo di Alitalia e AirOne, cancellandone i debiti. Perché se sfumano gli oltre 300 milioni di crediti che gli scali italiani vantano nei confronti delle due compagnie, i velivoli con le insegne della neonata Cai rischiano di dover atterrare sui prati, in spiaggia e in ogni dove.

Un problema dimenticato, quello degli aeroporti, nonostante siano in ballo cifre addirittura superiori ai 275 milioni in contanti che Colaninno e soci stanno mettendo sul piatto per rilevare la parte buona di Alitalia. E nonostante il sistema aeroportuale dia oggi lavoro a circa 15 mila persone, ovvero 2 mila in più di quanti un giorno dovrebbero prendere lo stipendio dalla Cai. Delle società che gestiscono gli scali però non si parla, e questo non solo per la grandissima prudenza con la quale Assoaeroporti maneggia la bomba dei crediti, ma anche e soprattutto per il comportamento tenuto dall'Enac. L'ente pubblico che dovrebbe vigilare sull'aviazione civile, come risulta da una serie di documenti in mano a 'L'espresso', in questa storia è apparso assai 'sdraiato' sugli interessi dei vettori e un domani rischia addirittura di finire in giudizio per responsabilità extracontrattuale.

Nel mese di settembre, dopo il commissariamento di Alitalia, alcuni aeroporti scrivono all'Enac per sapere se possono bloccare gli aerei di Alitalia, di AirOne e di tutti gli altri vettori che non pagano i diritti di atterraggio e i servizi di 'handling'. In termini strettamente giuridici, si tratta di sapere se si possa applicare anche il micidiale articolo 802 del codice della navigazione, quello che dispone il fermo degli aerei da parte dell'Enac. L'organismo di controllo, in una nota firmata dal direttore generale Silvio Manera il primo ottobre scorso, scrive ad Assoaeroporti che "la questione della portata applicativa dell'articolo 802, connotata da profili di estrema delicatezza, è stata oggetto di una richiesta di parere all'Avvocatura generale dello Stato".


Ma anziché fermarsi in attesa del parere, l'Enac disquisisce in punta di diritto per due pagine fitte fitte di argomentazioni e conclude così: "Questo Ente ritiene che, riguardo alla situazione di Alitalia, il vigente quadro normativo non consenta l'applicabilità dell'articolo 802" ed esclude anche che "possano essere attivate azioni esecutive". Un assist al governo, all'Alitalia e alla Cai, giocato a spese di soggetti vigilati come gli aeroporti. Molti di questi, non a caso, fermano i decreti ingiuntivi. Passano due settimane e all'Enac arriva il parere dell'Avvocatura, datato 14 ottobre. A pagina 8 del documento, al momento di tirare le conclusioni, gli avvocati dello Stato Pierluigi Di Palma e Aldo Linguiti scrivono che si può applicare l'articolo 802 anche ad Alitalia: "Il fermo può essere disposto dalla direzione aeroportuale del luogo in cui si trova l'aeromobile". Non solo, ma l'Avvocatura spiega che "la procedura di fermo può essere attivata anche d'ufficio dall'Enac, qualora accerti la violazione degli obblighi relativi al pagamento dei diritti, tasse e tariffe aeroportuali". E infine, avverte l'ente che "in caso di specifica segnalazione del gestore, l'Enac, previa verifica della situazione d'insolvenza, non potrà esimersi dall'adottare il provvedimento richiesto, pena l'esposizione dell'Enac stesso al rischio di pretese risarcitorie extracontrattuali dei gestori". Con in mano un parere così allarmante, il 17 ottobre Manera innesca un'imbarazzata retromarcia. Il direttore dell'Enac scrive ad Assoaeroporti per chiarire che la nota del primo ottobre non voleva essere di freno a nessuno, e che anzi era stata oggetto di "erronea e fuorviante interpretazione". Dopo di che, a scanso di nuovi equivoci, ammette che si possono fermare i singoli aerei e anche chiedere al giudice ordinario le ingiunzioni di pagamento.
(13 novembre 2008)

Silvius docet -_-
E Manera è un grande e bravo discepolo -_-
 
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conmar
view post Posted on 28/11/2008, 12:21




CITAZIONE
Fonte: Repubblica.it
Non ancora fissata la nuova data per lo start-up del nuovo vettore
Polemiche su indiscrezioni compenso Fantozzi: interrogazione di Pd, Idv e Santanché

Alitalia, annuncio dell'Enac "La Cai non partirà il 1° dicembre"


ROMA - L'Enac annuncia che la Cai rinvia la data di avvio delle attività della nuova Alitalia, fissata per il primo dicembre. Il rinvio era stato annunciato il 23 novembre da Repubblica, ma era stato smentito sia dai vertice della Cai che dal commissario straordinario di Alitalia Augusto Fantozzi.

"La nuova data per lo start up del vettore - si legge nella nota dell'Enac - non è ancora stata comunicata. L'Enac attende quanto prima tale informazione per le proprie attività di monitoraggio e verifica. Fino al completamento del passaggio, l'Alitalia continuerà ad operare. Per l'avvio di Cai sono in fase di ultimazione alcuni aspetti amministrativi e tecnici".

Intanto il presidente dell'Antitrust Corrado Catricalà ha detto, a margine di un convegno, che l'Authority sta per chiudere il dossier Alitalia: "I primi giorni della settimana prossima noi chiudiamo". Catricalà ha precisato di aver "dovuto aprire il dossier a una compagnia concorrente (Meridiana, ndr.) che ha chiesto di vedere le carte. Da lunedì in poi - ha aggiunto - potremo chiudere: ogni giorno è buono".

E, nell'attesa della start-up della nuova compagnia, scoppia una polemica sul compenso chiesto da Fantozzi per il ruolo di commissario straordinario di Alitalia. Secondo indiscrezioni arrivate in Parlamento, si tratterebbe di circa 15 milioni. Il Partito Democratico e l'Italia dei Valori hanno chiesto oggi in Aula alla Camera che il governo riferisca subito in materia. Interrogazione analoga è stata presentata dalla leader del Movimento per l'Italia Daniela Santanché.

"Abbiamo presentato un'interrogazione urgente per sapere se la cifra è questa. - ha annunciato Antonio Borghesi, dell'Idv - "Nella situazione di grave crisi in cui ci troviamo, con molti lavoratori di Alitalia che andranno in cassa integrazione, l'idea che il commissario straordinario percepisca un compenso di questo genere desta grave stupore".

Una compagnia di bandiera è per sempre -_-
 
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Exfisio
view post Posted on 28/11/2008, 17:05




Ieri sera da Santoro, anche quel bell'uomo di Casini ha rimpianto la decisione che voleva prendere il governo Prodi cedendo la compagnia ad Air France :fischia:
Poi, azzurro caltagirone ha proseguito dicendo che i fondi necessari al governo con l'acquisizione della Bad Company :sick: potevano essere dati alle famiglie e ai ceti meno abbienti.
Per una volta tanto sono d'accordo con quest'uomo!
Ora comincio a pensare, visto che lo dicono sia i bolscevichi che i catttolici che quasi quasi Berlusconi abbia fatto una cag****! :(
 
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hustlazz
view post Posted on 28/11/2008, 19:16




non dirmi che sei l'unico che non sa dell'udc? cioè non sai che si sta sciogliendo come neve al sole. da ciò se ne deduce che il bel casini, essendo alla frutta, ha tentato di arrampicarsi sugli specchi facendo demagogia.
casini ha fatto si una cagata, una sola: allontanarsi da berlusconi.
 
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Exfisio
view post Posted on 29/11/2008, 01:52




CITAZIONE (hustlazz @ 28/11/2008, 19:16)
non dirmi che sei l'unico che non sa dell'udc? cioè non sai che si sta sciogliendo come neve al sole.

Speriamo che si sciolga con tutti i suoi senatori tipo Cirino pomicino, lombardo e compagnia....
CITAZIONE
da ciò se ne deduce che il bel casini, essendo alla frutta, ha tentato di arrampicarsi sugli specchi facendo demagogia.
casini ha fatto si una cagata, una sola: allontanarsi da berlusconi.

Allontanarsi da berlusconi è una cagata? può darsi.... dipende da che punto lo si guarda, se lo si guarda dal punto di vista del suo potere e della sua esposizione mediatica è possibile che casini abbia fatto una cagata (ma per L'Italia un Casini in meno è tutto di guadagno :D )
Io invece sono sicuro di una cosa:
A mio avviso di cagate ne ha fatte migliaia! a d esempio quando ha candidato Cuffaro, quello condannato per aver aiutato dei mafiosi solo qualche settimana prima, lasciamo perdere cosimo mele già condannato per corruzioni varie ecc ecc.
Queste per me sono le cagate caro Berluscofilo, oppure spacciarsi per il nuovo che arriva quando si è stati il delfino di Forlani :sick:

PS Se è demagogia dire che con la vicenda della bad company alitalia ci rimettiamo dei soldi che potevano essere destinati alle famiglie.....mah? Allora bisogna stare zitti perchè qualsiasi cosa viene fatta da LUI è giusta:

Edited by Exfisio - 29/11/2008, 11:21
 
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Terra & Libertà
view post Posted on 29/11/2008, 10:47




CITAZIONE (hustlazz @ 28/11/2008, 19:16)
non dirmi che sei l'unico che non sa dell'udc? cioè non sai che si sta sciogliendo come neve al sole. da ciò se ne deduce che il bel casini, essendo alla frutta, ha tentato di arrampicarsi sugli specchi facendo demagogia.
casini ha fatto si una cagata, una sola: allontanarsi da berlusconi.

è demagogia dire che la migliore soluzione per alitalia è stata quanto scaturito dalla trattativa tra il governo prodi e Spinetta?
mah!
a me sembra che lo dicano anche i sassi
 
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Exfisio
view post Posted on 29/11/2008, 11:16




CITAZIONE (Terra & Libertà @ 29/11/2008, 10:47)
CITAZIONE (hustlazz @ 28/11/2008, 19:16)
non dirmi che sei l'unico che non sa dell'udc? cioè non sai che si sta sciogliendo come neve al sole. da ciò se ne deduce che il bel casini, essendo alla frutta, ha tentato di arrampicarsi sugli specchi facendo demagogia.
casini ha fatto si una cagata, una sola: allontanarsi da berlusconi.

è demagogia dire che la migliore soluzione per alitalia è stata quanto scaturito dalla trattativa tra il governo prodi e Spinetta?
mah!
a me sembra che lo dicano anche i sassi

No! è demagogia quando uno dice una cosa che non va bene a LUI
 
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conmar
view post Posted on 2/1/2009, 13:50




CITAZIONE
fonte:Repubblica Blog Zucconi

Scommettiamo che qualche automa governativo, interpellato dai nostri TeleHatù, i succhiotti di caucciù di Rai e Mediaset, oggi ci spiegherà che abbiamo salvato la “compagnia di bandiera”, regalandola ad Air France per due piotte e scaricando quasi 4 miliardi di debiti sui ricchissimi contribuenti italiani? No, non scommettiamo, sarebbe come rubare le caramelle a Brunetta. Con salvatori così, chi ha bisogno di boia.



CITAZIONE
Un'intesa di massima sarebbe stata raggiunta nelle ultime ore del 2008
Rimangono da limare alcuni dettagli tecnici, la firma nei prossimi giorni


Alitalia-Air France, l'accordo c'è. A Parigi il 25% della compagnia

di ETTORE LIVINI
Sarà Air France il partner internazionale della nuova Alitalia di Roberto Colaninno. Un'intesa di massima tra le due parti sarebbe stata raggiunta nelle ultime ore del 2008. Parigi, secondo fonti vicine alla trattativa, dovrebbe rilevare il 25% della compagnia di bandiera italiana per un prezzo di poco superiore a 300 milioni, pari a una valorizzazione dell'intera società di 1.200 milioni circa. Già 150 in più di quelli versati dalla Cai al commissario straordinario Augusto Fantozzi per rilevare gli asset operativi del gruppo.

L'accordo definitivo sarà firmato nei prossimi giorni, dopo che saranno limati gli ultimi dettagli tecnici, mentre i vertici della Cai hanno cancellato l'appuntamento previsto per i prossimi giorni con Lufthansa. A questo punto è molto probabile che l'Alitalia possa decollare il prossimo 13 gennaio, primo giorno dell'era Colaninno, con a bordo anche il partner francese.

Air France aveva presentato una prima offerta per Alitalia già nel corso dell'asta aperta quasi due anni fa dall'allora ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa. A inizio 2008 aveva aperto un negoziato in esclusiva con il Tesoro, salvo poi fare marcia indietro in primavera sia per le resistenze sindacali che per il "no" di Silvio Berlusconi a un'intesa con Parigi. Uscita dalla porta, ora la compagnia transalpina rientra dalla finestra, mettendo a disposizione di Alitalia il suo capillare network intercontinentale gestito sia con la propria livrea che con il marchio di Klm.
(1 gennaio 2009)

Piano piano il sig. Colaninno lavende tutta guadagnandoci 5 volte quello che non ha speso ;)
Viva i patrioti -_-


CITAZIONE
A Parigi il 25% per 300 milioni. Ecco come sarà la nuova Alitalia
Un conto da 4 miliardi. Accordo fatto con Air France
di TITO BOERI

DIECI mesi dopo, con quasi lo 0,3 per cento di pil sottratto ai contribuenti e 7.000 posti di lavoro in meno, Alitalia torna a parlare francese. Era il 14 marzo 2008 quando Air France-KLM depositava la propria offerta vincolante, subito accettata dal Consiglio di Amministrazione di Alitalia. Sono stati 10 mesi da incubo per i viaggiatori, presi ripetutamente in ostaggio in una battaglia senza esclusioni di colpi in cui la politica ha occupato un ruolo centrale, dimentica della recessione che ci stava investendo. In questi 300 giorni gli italiani hanno visto franare il prestito ponte di 300 milioni di euro concesso quasi all'unanimità dal Parlamento italiano. Oltre a perdere così un milione al giorno, i contribuenti si sono accollati i debiti contratti dalla bad company per quasi tre miliardi.

Ci sono poi circa 7.000 posti di lavoro in meno nella nuova compagnia rispetto all'offerta iniziale di Air France, che comporteranno, oltre ai costi sociali degli esuberi (soprattutto di quelli che riguardano i lavoratori precari), oneri aggiuntivi sul contribuente legati al finanziamento in deroga degli ammortizzatori sociali, per almeno un miliardo di euro. Il conto pagato dal contribuente è, dunque superiore ai 4 miliardi di euro, più o meno un terzo di punto di pil, quasi due volte il costo della social card e del bonus famiglia messi insieme.

Sarà Air France-KLM l'azionista di maggioranza, in grado di decidere vita, morte e miracoli della compagnia sorta dalle ceneri di Alitalia. Poco importa che sia italiana la faccia, che si chiami ancora Alitalia la nuova compagnia. Sarebbe stato così comunque, anche con il 100 per cento del capitale nelle mani di Air France-KLM. Come canta Carla Bruni, chi mette la faccia "non è nulla", chi mette la testa "è tutto".

La composita cordata italiana ha dovuto subito rinunciare all'italianità della compagnia perché non era da sola in grado di far decollare neanche il primo aereo, previsto in volo sui nostri cieli il 13 gennaio prossimo venturo. Air France rileva il 25% della nuova compagnia, versando 300 milioni. Questo significa che il 100 per cento del capitale viene oggi valutato 1200 miliardi, circa 150 milioni in più dei 1052 pagati a Fantozzi da Colaninno e soci solo un mese fa. Questo sovrapprezzo si spiega col fatto che CAI ha nel frattempo acquisito Air One. Si tratta di una compagnia in crisi, con un debito verso i soli fornitori valutato attorno ai 500 milioni di euro, ma il valore dell'acquisizione di Air One è tutto nella soppressione dell'unico concorrente sulla tratta Milano-Roma, consumatosi con il beneplacito della nostra Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Anche questi 150 milioni vanno aggiunti al conto pagato dagli italiani. E' sono sicuramente una sottostima dei costi che dovremo pagare per la mancata concorrenza.

Conti fatti, è soprattutto Air France dunque ad aver fatto un affare. Rileva una compagnia più leggera di 7000 dipendenti rispetto a quella che avrebbe acquisito nel marzo scorso, che ha nel frattempo assunto una posizione di monopolio nella tratta più redditizia versando molto meno di quel miliardo su cui si era impegnata solo 10 mesi fa.

Dopo avere subìto un danno ingente in conto capitale e avere assistito alla beffa finale di vedere documentata, nero su bianco, la svendita della loro compagnia di bandiera allo straniero da parte dei "patrioti" della Cai, i cittadini italiani rischiano ora di vedere salire ulteriormente le tariffe aeree, in barba alla deflazione. Per scongiurare questo pericolo l'Autorità Antitrust dovrà assicurarsi fin da subito che gli slot lasciati liberi da Alitalià vengano venduti sul mercato. Le speranze di concorrenza in Italia riposano ormai solo sull'ingresso di Lufthansa-Italia nella tratta Milano-Roma. Varrà senz'altro molto di più della moral suasion esercitata da chi, dopo aver benedetto la fusione fra CAI e Air One il 3 dicembre scorso, oggi promette di monitorare da vicino le tariffe della nuova compagnia.
(2 gennaio 2009)



Parbleu... Vive L'italie... e merci puor le cadeau a tout l'italienne chevron :)

Capitanati dal vate Silviò Berlusconì ...
 
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Goaldrake Emanuelsson
view post Posted on 3/1/2009, 11:10




l'alitalia nn ha futuro secondo me
 
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conmar
view post Posted on 3/1/2009, 11:37




CITAZIONE
L'accusa del presidente della provincia di Milano:
«Malpensa uccisa da Cai. La Lega faccia qualcosa, come promesso»
Penati: «Chi era contro il piano di vendita a Air France ora sostiene un piano che farà morire lo scalo»

MILANO - «Questo piano Alitalia ha ucciso Malpensa nel silenzio generale del mondo economico, finanziario e imprenditoriale». Filippo Penati, presidente della Provincia di Milano, va all'attacco del piano di Cai che comincia essere delineato e dovrebbe prevedere un'intesa con Air France e una riduzione di voli su quello che una volta qualcuno chiamava «hub», ovvero l'aeroporto di Malpensa. Ma più che contro la nuova Alitalia, Penati si scatena contro chi aveva giurato di voler difendere gli interessi del sistema aeroportuale di Milano: imprenditori, la Lega e il governo berlusconi.

CAPITALE - «Non più di dieci -undici mesi fa - afferma Penati - il gotha della finanza e dell'economa milanese, da Diana Bracco a Emma Marcegaglia, da Assolombarda a Banca Intesa, dalla Camera di Commercio fino a Marco Tronchetti Provera si erano spesi più volte in opposizione al Governo Prodi contro l'ipotesi di ridimensionamento di Malpensa. Ora hanno tradito il Nord abbandonando al suo triste destino Malpensa, in cambio, per molti di loro, di una ben più interessante partecipazione in Cai. Hanno così dimostrato, ancora una volta, che il grande capitale se ne frega delle esigenze dei territori e delle comunità e va dove trova maggior interesse. In questo caso - continua Penati - ha preferito investire in Cai, anzichè investire su Malpensa, lasciando solo il sistema economico-produttivo delle piccole medie imprese, che dal pesante ridimensionamento di Malpensa è fortemente penalizzato».

APPELLO ALLA LEGA - «La Lega aveva promesso - aggiunge Penati - che il Governo sarebbe venuto a Malpensa. Il Governo non solo tace sullo scalo lombardo, ma non ha nemmeno mosso un dito per la liberalizzazione delle rotte di volo. C'è bisogno di una forte iniziativa politica - conclude Penati - e per questo faccio appello alla Lega, affinchè si convinca finalmente a unire le forze a difesa di Malpensa, tradita dalla logica degli affari del grande capitale del nord e dal governo Berlusconi».

Ma penati quanti ha? e ancora crede a babbo natale? Sarà ilcasoche cresca un po' e che sia un po' meno credulone ;)
Padaniaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa .......
 
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613 replies since 28/1/2008, 00:25   5072 views
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