CITAZIONE (Terra & Libertà @ 22/2/2008, 12:39)
Usa 2008: Clinton perde il sostegno di alcuni super delegati
15 feb 17:23 Esteri
WASHINGTON - Hillary Clinton perde sostenitori. Un gruppo di super delegati che avevano giurato fedelta' all'ex first lady ha cambiato idea e ora e' al fianco del senatore dell'Illinois Barack Obama, rivale della Clinton per la nomination democratica nella corsa alla Casa Bianca. I super delegati sono deputati,senatori, governatori e altre figure del partito che, insieme ai delegati eletti alle primarie statali, hanno diritto di voto alla convention, che sancira' il candidato democratico alle presidenziali di novembre. (Agr)sticazzi
io voto alle primarie voto per un candidato, eleggo dei superdelegati e questi poi votano per l'altro candidato concorrente?
Ditemi che mi sbaglio, non ci voglio credere.
Non è proprio così, ti spiego meglio. Seguendo Obama
Ho avuto modo di farmi una cultura sulle primarie USA.
Premetto che quello che dico riguarda il partito Democratico, non so come vadano le cose per i Repubblicani. Come abbiamo visto infatti, sia il numero di delegati per essere eletto sia le votazioni stesse (stato dove si svolgono e tipo di votazioni) sono diverse nei due partiti.
NUMERO DI DELEGATI
CITAZIONE
Il numero di delegati necessari per assicurarsi la nomination è poi inferiore nei repubblicani (1191) che nei democratici (2025).
TIPI DI VOTAZIONI (x elezione DELEGATI)
CITAZIONE
Per essere eletti, occorre ottenere la «nomination» di un partito alla «convention» grazie alla maggioranza dei voti avuti alle primarie e ai caucus.
Un caucus in sostanza è una riunione ristretta degli attivisti locali del partito.
Le primarie sono invece votazioni vere e proprie, non sempre riservate a un partito solo. Infatti le primarie, con qualche variante, sono di due tipi: chiuse o aperte. Nelle prime sono ammessi al voto solamente gli elettori iscritti nelle liste elettorali come votanti del partito che le ha indette. Nelle seconde possono votare tutti gli elettori, e quindi anche gli indipendenti e i simpatizzanti di altri partiti, sempre purché iscritti nelle liste elettorali.
Il sistema di voto cambia da stato a stato e a seconda del partito, ma può essere classificato in alcune categorie principali. Le primarie possono, ad esempio, essere «chiuse», il sistema preferito in genere dai due grandi partiti americani, che consente cioè solo a chi è formalmente iscritto di scegliere un candidato. In questo caso gli elettori indipendenti non possono partecipare. Oppure possono essere "aperte": chiunque può votare, indipendentemente dalla militanza politica. Al punto che persino i ’franchi tiratori’ del partito avversario possono votare, nella speranza di selezionare un candidato debole per avvantaggiare il proprio il giorno delle elezioni vere e proprie. C’è una via di mezzo, le primarie "semi aperte" che consentono a chiunque di votare per un candidato, ma impongono che al momento del voto avvenga l’iscrizione nelle liste elettorali di uno dei due partiti.
Il numero di delegati eletto alle primarie e caucus è variabile per ciascun partito: maggiore il numero degli abitanti, maggiore il numero dei delegati.
Non tutti gli Stati hanno adottato il sistema dei caucus o delle primarie: il Kansas non l'hanno fatto. Si svolgono le primarie anche a Portorico, Guam, isole Vergini americane, Samoa americane e americani all'estero (solo per i democratici).
SUPERDELEGATI
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I superdelegati sono membri del congresso, governatori, alti esponenti del Partito democratico che partecipano alla Convention democratica per la nomina del candidato alla presidenza. Nel partito democratico, i 796 superdelegati costituiscono circa il 20% del totale dei delegati, ovvero il 40% dei delegati che un candidato deve ottenere per avere la certezza aritmetica della nomination.
Prima ancora dell'inizio ufficiale delle Primarie, un certo numero di superdelegati democratici hanno espresso il loro sostegno ad Hillary Clinton.
Attualmente, secondo l'Associated Press, la Clinton avrebbe 193 superdelegati, contro i 106 di Obama. Per la CBS i superdelegati su cui puo' già contare la Clinton sarebbero 211, mentre quelli di Obama sarebbero 128. Il Washington Post ne assegna 215 alla Clinton e 140 ad Obama, mentre il New York Times, 204 alla Clinton e 99 ad Obama.
In sostanza le PRIMARIE e i CAUCUS eleggono i DELEGATI, mentre i SUPERDELEGATI entrano di diritto essendo membri del partito. Tutti insieme eleggono il CANDIDATO del partito tramite la NOMINATION.
Quindi quello che hai postato dice che alcuni del SUPERDELEGATI che si erano dichiarati favorevoli alla Clinton ora sono passati ad Obama.
Questo sistema dei superdelegati ha inciso NEGATIVAMENTE già una volta nella storia del Partito Democratico nel 1984, quando la maggiornaza dei delegati la ottenne HART ma tramite i superdelegati la nomination la ottenne MONDALE.
MONDALE - HART (sconfitta contro REAGAN)
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Nella campagna dell'84, il ruolo di Obama apparteneva a Gary Hart, le cui nuove idee lo portarono ad una vittoria con un distacco di 13 punti in New Hampshire, che lo proiettò in testa e, in poche settimane, portò Walter Mondale - che aveva cominciato la campagna come il più sicuro favorito nella storia delle primarie - sull'orlo della capitolazione. Un trionfo di Hart nel Super Tuesday a marzo avrebbe indotto l'ex vicepresidente al ritiro, ma quando Mondale vinse per un'incollatura in due stati (contro i sette di Hart) i media proclamarono la sua riscossa.
Quando primarie e caucus finirono a giugno, la situazione era in pareggio: entrambi avevano vinto quasi lo stesso numero di delegati elettivi, e Hart era leggermente avanti nel voto popolare. Ma la nomination andò a Mondale, perchè i superdelegati erano con lui sin dall'inizio, molto prima che Hart emergesse.
"Mia moglie ed io chiamammo personalmente ciascuno di loro tra le primarie della California (il 2 giugno) e la convention, e loro non dicevano altro che 'Mi sarebbe piaciuto non aver promesso il mio voto a Mondale, ma l'ho fatto'" ha raccontato Hart.
Nonostante i sondaggi del mercoledì precedente alla convention mostrassero che Hart era nettamente più forte di Mondale come avversario di Ronald Reagan, i superdelegati rimasero fedeli ai loro impegni, Mondale fu nominato e i Democratici subirono una disfatta in 49 stati a novembre.
Hart, che oggi insegna all'Università del Colorado-Denver, ora supporta Obama.