| TORINO - Piangono gli operai della ThyssenKrupp in testa al corteo appena partito a Torino per ricordare i morti nel rogo dell'acciaieria e chiedere che si smetta di morire sul lavoro. Due ali di folla applaudono, e i negozi del centro hanno abbassato in segno di lutto le serrande. Il corteo, partito da piazza Arbarello per raggiungere piazza Castello, è aperto dallo striscione delle Rsu Fim-Fiom-Uilm della ThyssenKrupp. Dagli operai si leva il grido "Assassini".
NAPOLITANO, ASSUMERSI OGNUNO RESPONSABILITA' - Tutte le morti sul lavoro sono una tragedia, e pongono una questione nazionale di grande drammaticità e peso umano, ma con quelle di Torino, stavolta, "per il modo in cui tanti giovani operai hanno perso la vita, siamo di fronte a qualcosa che va oltre, a qualcosa di atroce". E' la riflessione del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano - in un colloquio con il quotidiano La Stampa - che sulle morti bianche sollecita che "ciascuno si assuma le sue responsabilità, a cominciare dalle imprese, ognuna delle quali, quando si verifichi un incidente sul lavoro mortale o comunque grave, deve dar conto dei propri comportamenti dinanzi alla magistratura e a tutti i poteri interessati".
OPERAIO MUORE TRAVOLTO DA TRENO VICINO ROMA - Un giovane operaio dipendente delle Ferrovie dello Stato Harold Anthony Forsythe è morto la scorsa notte dopo essere stato travolto da un treno, alle porte di Roma. Secondo quando si è appreso l'operaio, 26 anni, è stato investito mentre lavorava alla manutenzione della linea della stazione di Torricola, chiamato per un guasto. Ancora da chiarire come si sia svolto l'incidente. Il macchinista del treno 9378 proveniente da Napoli e diretto a Roma, avrebbe detto agli agenti della polizia ferroviaria di non essersi accorto di nulla
GOVERNO ACCELERA TEMPI - Pene cosi' severe ,come l' arresto fino a tre anni e controlli accurati nelle imprese, sono previsti dalla nuova legge. Ma il rischio e' che quel testo per la sicurezza sui luoghi di lavoro resti lettera morta senza l'approvazione dei decreti attuativi. Ora quella del governo e' una corsa contro il tempo, dopo l' incidente all'acciaieria ThyssenKrupp di Torino, per rendere operativa la nuova normativa: martedi' se ne parlera' in Consiglio dei ministri, ma difficilmente un quadro complessivo si potra' avere prima del 17 dicembre, quando e' fissata una riunione tra i soggetti interessati, regioni comprese.
Una spinta a stringere i tempi l' aveva data gia' ieri sera il presidente del Consiglio Romano Prodi, impegnato a Lisbona nel vertice Ue-Africa, dando appuntamento per il suo rientro a Roma per una verifica sulla necessita' di ''spingere o anticipare l'approvazione di alcuni aspetti del ddl Damiano''. Ma a chiedere un ulteriore impegno, e cioe' il via libera entro Natale ai decreti attuativi della legge approvata il primo agosto scorso, e' stato il ministro della solidarieta' sociale Paolo Ferrero chiedendo al governo di scegliere la via piu' breve, anche quella della Finanziaria, pur di approvare i decreti.
Altrimenti quella legge ''e' come se non ci fosse o, quanto meno, è un buon proposito destinato a restare sulla carta''. E Ferrero sara' domani a Torino perche', spiega, ''non siamo di fronte a una fatalita' ma a una tragedia che come molte altre si sarebbe potuta e dovuta evitare. Questo e' ora compito ineludibile della politica''.
Tra circa 48 ore, e cioe' martedi' prossimo, il Consiglio dei ministri si occupera' della sicurezza sui luoghi di lavoro, ha fatto sapere il portavoce del governo Silvio Sircana, ma sembra scontato che non potra' prendere una decisione definitiva. Anche perche', ha spiegato il sottosegretario al lavoro Antonio Montagnino, un appuntamento fondamentale sara' la riunione, gia' fissata, per il 17 dicembre. Ma il sottosegretario ha anche detto che il ''lavoro per l'attuazione dei decreti attuativi'' della nuova legge approvata ad agosto ''e' a buon punto'': già domani sarà inviata una bozza su alcune norme ai soggetti interessati, come le Regioni. Tra l' altro una buona parte delle norme dovra' essere concordata con altri dicasteri, ad esempio con la Giustizia.
Uno dei punti chiave della legge approvata ad agosto prevede infatti anche l'arresto fino a tre anni per le infrazioni di particolare gravita'. E' previsto anche il pagamento di una somma di denaro fino a 100 mila euro per le infrazioni non punite con sanzione penale. Ma l' aspetto sanzionatorio non e' l' unico previsto dalla legge che pone anche le basi per un giro di vite sulle ispezioni con l' immissione, dal gennaio del prossimo anno, di 300 nuovi ispettori. I tempi fissati nel testo per varare i decreti attuativi sono di nove mesi a partire dalla data di approvazione del testo in aula, cioe' dallo scorso agosto. Ora l' accelerazione. E comunque, dice Montagnino, ''non aspetteremo certo maggio''.
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