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Damiano Faggiano torna in corsa
Lo abbiamo lasciato l’anno scorso, dopo un infortunio ad un ginocchio che lo ha costretto ad una chiusura della stagione anticipata. Lo ritroviamo adesso, ancora senza contratto, ma con grande entusiasmo ed una condizione fisica ottimale, “testata” anche ulteriormente ed ultimamente con una squadra di B1. Damiano Faggiano è reduce da un periodo di allenamenti con la Silver Porto Torres, impegnata nel girone B della B d’Eccellenza: “Sto bene – dice Damiano – In queste tre settimane trascorse a Porto Torres ho voluto proprio mettere alla prova il mio ginocchio e vederne la reazione ai ritmi a cui ero abituato fino allo scorso dicembre, quindi ai ritmi duri della B1. Per questo devo ringraziare la società turritana, lo staff tecnico ed i “compagni” che mi hanno permesso di lavorare in modo proficuo e con grande serenità. E’ un bell’ambiente, conoscevo già la cittadina ed ora ho avuto conferma del fatto che c’è grande professionalità e si può lavorare con tranquillità. Sono stati tutti super. Il mio obiettivo era proprio quello di confrontarmi ed ora torno a casa molto più sereno di quando sono partito, anche se avevo svolto già la prima parte della preparazione in Puglia, a Ceglie, con la squadra di C1. La cosa più importante è aver messo definitivamente alle spalle l’infortunio, questa parentesi che ora si è chiusa. Ora attendo con ansia qualche chiamata, perché ho solo voglia di giocare in questo momento”. C’è la possibilità di un tuo tesseramento a Porto Torres? “Non sono andato a Porto Torres con l’intento di strappare un contratto, ma la cosa bella è che ho avuto la possibilità di vedere come sto. Tutto può accadere nella vita. Qui verrei subito. In Sardegna ho un trascorso positivo, anche se sportivamente le cose sono andate male, però è una terra che mi porta bene”.
Come mai, secondo te, non ci sono state società che hanno voluto metterti sotto contratto? Per via dell’infortunio? “Sicuramente gli infortuni segnano la carriera di un giocatore – dice – ed io, pur non essendo ancora un over, sono quasi un po’ ad un bivio per via dell’età. Penso che queste cose abbiano avuto un peso. Probabilmente c’è stato anche qualche dubbio sull’entità del mio infortunio, ma si è trattato di un problema che, purtroppo, capita a tanti giocatori e fortunatamente è stato risolto. Dopo nove mesi dall’intervento posso dire di aver recuperato totalmente e sono pronto per rimettermi in discussione, spero il più presto possibile, in qualsiasi realtà e campionato. In questo momento ciò che mi manca più di tutto è proprio la partita, le sensazioni, la tensione, l’agonismo al 100%”.
Non hai ancora idea di dove potrebbe essere il tuo immediato futuro agonistico? “No, ora so soltanto che tornerò ad allenarmi in Puglia, perché non sarebbe stato corretto rimanere ancora a Porto Torres da ospite, e mi darò tempo fino a metà novembre. Da lì in poi spero di vedermi con una divisa addosso”.
Hai speranze particolari? “No, voglio solo trovare una squadra che mi dia la possibilità di fare il mio lavoro e di farlo al meglio. Tutti i giocatori hanno delle motivazioni, chi arriva da un infortunio ha motivazioni in più ed è ciò che voglio sfruttare e dimostrare”.
In tre settimane di allenamenti con una squadra di B1, proprio nel momento dell’inizio della stagione, hai già visto qualcosa del campionato. Che idea ti sei fatto? “Mi sembra un campionato più livellato rispetto all’ultimo – risponde Faggiano – Non c’è una squadra nettamente più forte delle altre, almeno questa è la sensazione dopo due sole gare. Non c’è la Brindisi dell’anno scorso, così come non c’è una schiacciasassi neanche nel girone A. Sicuramente è un campionato dove alcune squadre hanno qualcosa in più e sono Trapani, Latina e Brindisi nel B e Treviglio, Omegna, Castelletto e Venezia, anche se quest’ultima ha perso la settimana scorsa, nel girone A. Queste sono le squadre che mi hanno dato una buonissima impressione, però il campionato è lungo e, come si è visto anche l’anno scorso, nei playoff vince la squadra che arriva più in forma ad aprile”.
Quali sono secondo te le armi che deve sfoderare una squadra per far bene in questo campionato? “Il gruppo, prima di tutto. Credo che quando una squadra ha uno spogliatoio unito, ottenga degli ottimi risultati. Poi chiaramente la componente dell’esperienza è importantissima, così come la componente di gioventù e talento, ma resto dell’idea che la differenza la faccia il gruppo”.
Tecnicamente e tatticamente qualcosa può fare la differenza? “Tecnicamente penso di no. Alla fine questo è il vero campionato degli italiani ed i giocatori italiani si conoscono. Non c’è il Carlton Myers di due anni fa, ad esempio. Penso che tecnicamente siano più o meno tutti sullo stesso livello. Ripeto, la differenza a mio avviso la fa il gruppo e può essere un’arma in più il pubblico numeroso e caloroso, come ad esempio quello di Brindisi”.
In settimana si è potuto vedere un Faggiano inedito, in televisione. Ha infatti avuto il ruolo di “spalla” nella telecronaca dell’ultima partita di Porto Torres (contro Gragnano), trasmessa nei giorni scorsi sul canale Videolina: “E’ stata una bella esperienza – ride – E’ probabile che si sia aperto davanti a me un nuovo futuro. Ma mi auguro di rinviare questo esordio ufficiale, nelle nuove vesti, ancora di parecchio tempo. Però, ripeto, è stata una bella esperienza, ho commentato una bella partita ed era soltanto la seconda giornata. Ho visto due buone squadre. Gragnano ha vinto perché ha commesso meno errori di Porto Torres. Mi è dispiaciuto per Porto Torres perché secondo me è una squadra che nel momento in cui troverà i giusti equilibri, può fare bene perché ha un ottimo mix di talento, gioventù, che alla fine può fare la differenza. Deve soltanto avere un po’ di pazienza. Purtroppo quando si lavora con le sconfitte, non si lavora mai bene, ma sono convinto che Porto Torres, come la stessa Gragnano, possano fare bene in questo campionato”.
Lorenzo Montanari