| Grande soddisfazione ed entusiasmo a mille in casa Bawer. Perfezionata la campagna acquisti, la voglia di ripartire è tanta, al pari della consapevolezza di aver allestito un organico di primo piano e in grado di recitare un ruolo di vertice. I dirigenti materani, con in testa il presidente M i ch e l e Vi z z i e l l o, non hanno lasciato nulla al caso nella fase più delicata della stagione 2008-09, ed ora attendono legittimamente la risposta degli appassionati. In tal senso, ieri ha preso il via la campagna abbonamenti, che vedrà i costi invariati rispetto alla stagione scorsa (160 euro per l’intero e 80 euro per i ridotti) e una novità riservata al gentil sesso. Sono stati introdotti i «tagliandi donna», che prevedono il prezzo della tessera di 120 euro. I tagliandi per le gare costeranno, come lo scorso anno, 14 euro (intero) e 7 euro (ridotto), mentre il costo per le donne sarà di 10 euro. La prenotazione degli abbonamenti potrà avvenire nella sede di viale Italia il lunedì, mercoledì e venerdì dalle 18.30 alle 20 e tutti i giorni al PalaSassi. L’abbonamento sarà valido per dodici partite della regular season, con l’esclusione di una gara che verrà scelta a campionato in corso come giornata biancazzurra. «L'invito che rivolgiamo al nostro pubblico è quello di starci vicini e farci sentire il loro entusiasmo - spiega il presidente Vizziello -. Siamo la prima società ad aver completato il roster nella prima finestra del mercato, e soprattutto abbiamo allestito una rosa di alta qualità. Certo, alla fine sarà come al solito il campo a dare il suo giudizio inappellabile, ma è vero che finora nessuno ha operato sul mercato come noi. Ed in tal senso, fondamentale è stato l’attivismo del diesse Pallotta, che in prima fila ha condotto le trattative, sempre a contatto con allenatore e presidente». La Bawer, insomma, fa sul serio, ed è più che mai decisa a tenere alto un blasone ormai radicato nell’elite della pallacanestro nazionale. «Dal 1960 lavoriamo per il nome della città e dei suoi tifosi, compiendo sforzi economici e sacrifici personali».
Nanni Veglia - La Gazzetta del Mezzogiorno
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