CITAZIONE (save6969 @ 26/3/2008, 15:42)
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e sulla contestualizzazione dicdo che solo in italia si poteva commemorare un delinquente come giuliani morto assaltanto un carabienfe in servizio
contestualiziamo: un figlio di papa che vive in una villetta sulle colline sopra genova non ha un cavolo da fare a va a far casino (67 + 1 docet)
non gli basta vede una camionetta dei cc impossibilitata alla retromarcia e dentro un caramba solo
lui il coraggioso figlio di unsindacalista abituato alle lotte a viso aperto col suo passamontagna brandisce un estintore (ma tenero avrebe detto don camillo) e tenta di assaltare la camionetta
qualcuno gli spara
e lui diventa un eroe
ps poi il pacifista era lui.......
Come contestualizzazione mi sembra un pò sganciata dalla realtà dei fatti: le ricostruzioni, corroborate anche dagli audio delle comunicazioni della questura, dimostrano al di là di ogni ragionevole dubbio:
a) che quel corteo stava sul percorso autorizzato;
b) che fino all'attaco, ripeto non autorizzato dalla questura, da parte dei carabinieri, i partecipanti di quel corteo avevano sfilato pacificamente;
c) che la testa del corteo è stata attaccata da più direzioni per quasi due ore dai carabinieri prima che morisse Giuliani.
Il fatto di attaccare un corteo autorizzato senza motivo già costituisce una grave violazione delle regole democratiche: se tali regole vengono infrante da chi le dovrebbe tutelare, come si deve comportare la gente?
a) Mettersi a cuccia e prendere un bel pò di bastonate.
b) Non mettersi a cuccia, sciogliersi (se possibile, cosa che in quel caso lì non era tanto scontata) e prendere un bel pò di bastonate.
c) Resistere al sopruso, prendere un bel pò di bastonate e ridarne alcune.
Chi ha dato l'ordine di attaccare è il vero delinquente.
Con la stessa tua logica si potrebbe dare tranquillamente del delinquente, cosa che non faccio, ad esempio a Ramelli