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| | CITAZIONE | Orlandina, nuova tappa verso la gloria
Stasera a Pavia la scatenata capolista cerca punti d'oro per avvicinarsi al traguardo della serie A
- La Gazzetta del Sud -
13/02/2005 09:23 - Settanta giorni all'alba: lo spazio temporale che separa la capolista dal D-day che abbiamo fatto coincidere con l'ultima di campionato, il derby con Trapani al «PalaFantozzi», in programma il 24 aprile. A Capo d'Orlando si guarda lontano con realistico ottimismo, consapevoli che la formazione di Perdichizzi si ritrova dal 22 dicembre sul tetto del campionato di Legadue non per una serie di coincidenze favorevoli, di imperscrutabili disegni del destino, ma perché ha dimostrato sul campo di essere la più forte. E se il travolgente cammino che l'ha portata a distaccare la «corazzata» Virtus Bologna necessitava di un ulteriore riscontro, questo è venuto dal trionfo nella Final Four di Bologna. Che ha restituito al campionato una squadra terrificante: non tanto per il gioco fatto vedere che non è stato sempre spumeggiante (sono fisiologici i momenti di pausa), quanto per la personalitò del gruppo, cosciente delle proprie forze tanto da riuscire a tirarsi fuori da situazioni imbarazzanti con una impressionante disinvoltura, come se stesse recitando a copione, e il cambio d'inerzia della gara dovesse risultare ineluttabile. Occorre solo aspettare. Se a Bologna, in semifinale, i paladini hanno ribaltato contro Novara il -17 all'inizio del terzo quarto, e il finale il -11 con Scafati, andando a vincere in scioltezza, vuol dire che il valore aggiunto della squadra biancazzurra non è tanto il talento individuale o l'alchimia tattica, ma il fortissimo spirito di squadra, nel quale si sublimano le piroette di Mc Intyre, le «bombe» di Hoover, le «veroniche» di Oliver, gli imprevedibili movimenti in post basso di Howell. E di fronte a tale forza si è inchinata anche la Virtus che, forse temendo il logorarsi psicologicamente nell'inseguimento all'Orlandina, pensa soprattutto a difendere la seconda posizione, in prospettiva playoff. Ecco il pensiero del patron dei felsinei Claudio Sabatini: «Stiamo gicando male, siamo al 50% del nostro potenziale, ma comunque siamo secondi in classifica con 4 punti di vantaggio sulla terza». Domanda scontata: le parole di Sabatini sono lo specchio di un intimo convincimento, ovvero rientrano in una strategia per far calare la tensione in casa paladina? Sicuramente non abbocca il coach dell'Orlandina Giovanni Perdichizzi il quale non perde occasione per caricare le sue truppe: «Ancora non abbiamo fatto nulla. Il campionato è tutt'altro che deciso, e in questo finale ogni partita sarà una battaglia. Possiamo e dobbiamo migliorare a cominciare dalla partita di stasera a Pavia contro una squadra che si trova a un bivio: lottare per i playoff o per evitare la retrocessione». Perdichizzi commenta così l'anticipazione del suo collega lombardo Alessandro Finelli che Pavia difenderà «a zona»: «Il dato non mi preoccupa, anzi. Dimostra che i nostri avversari ci temono nell'uno contro uno, e poi non penso che possano difendere per tutta la partita a zona contro una squadra che schiera grandi tiratori». È evidente che Finelli tema con una difesa individuale l'agilità di Howell contro lo statico centro pavese Stern, le percussioni di Mc Intyre opposto a Cooper, l'esperienza di Oliver in avvicinamento a canestro, difficilmente arginabile da Gregori. Ma eccovi servita la ricetta della vittoria preparata da Perdichizzi: «Dobbiamo assolutamente imporre il nostro gioco, mantenendo il ritmo alto e correndo in contropiede, pronti a sfruttare ogni situazione favorevole. Sarà importante appoggiare il pallone dentro l'area, coinvolgendo anche l'ultimo arrivato, Grappasonni, e difendere con aggressività nei momenti cruciali». Per la gara di stasera al «PalaRavizza» (inizio ore 18,15), Perdichizzi ha convocato 11 giocatori. Dopo la rifinitura di stamane, deciderà chi mandare in tribuna: se recupera l'influenzato Pilotti, sarà sacrificato Ferrienti.
Walter Mangano
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