| Mah, si rimane allibiti a leggere: non le frasi dedicate ai tifosi, quelle ci stanno ampiamente, retorica o meno; ma il capoverso dello sport con la s minuscola
Può piacere o non piacere al presidente Verdina (e non solo a lui), ma da qualche annetto la situazione del basket italiano è questa: ci sono due leghe professionistiche, con regole anche vessatorie (per loro, rispetto alla situazione dei rimborsi spese, la più parte in nero, del resto, a partire dalla B1), ma note da da altrettanti anni: regole che chi vuole mettervi piede, e la volontà si manifesta fin dalla costruzione di una squadra in B1, quantomeno, deve sapere BEN PRIMA che dovrà rispettare. L'unica novità recente, e se n'è già parlato, è la discussa e discutibile vexata quaestio dei 150.000 euro di tassa d'ingresso. Se ne può parlare ancora, per carità (ci sono diversi lati della faccenda criticabili, in primis il fatto che la struttura del basket pro italiano non è chiusa come l'NBA, ispiratrice della tassa medesima), ma di fatto lo spirito è quello di impedire che nuove realtà traballanti vadano ad aggiungersi a quelle che traballano già per conto proprio
Non so chi sia il commentatore televisivo privato che lui cita, ma quanto alle realtà piccole, non si sforzi a convincere nessuno, la dimostrazione arriva proprio quest'anno da una società, Montegranaro, che risiede in un paese credo paragonabilissimo a Castelletto Ticino come numero di abitanti, come Castelletto non ha il palazzetto (ma lo sta costruendo sul serio, così dicono), e a differenza della sua società, sarà per migliori situazioni economiche locali, questo non lo discuto nemmeno, le risorse le ha trovate: non solo per salire, ma anche per affrontare la nuova sfida
Se la sua società non ha potuto trovare queste risorse, il presidente Verdina può anche prendersela col destino cinico e baro, ma forse è meglio che lasci stare maiuscole e minuscole, usando soltanto le quali dubito fortemente avrebbe potuto ingaggiare i Portaluppi e i Cazzaniga, i Davolio e i Causin, e credo anche i Sacchetti del caso
Il resto, come si diceva, può essere retorica o anche sincerità, ma non penso che avesse bisogno di arrivare al maggio 2004 per sapere di che cosa c'è bisogno nello sport, in questo caso nel basket, professionistico. Tiri in ballo, credo giustamente, l'amministrazione locale, le aziende della zona, ma si faccia anche, come dice Cicero, una ricerchina del significato della voce "programmazione"...
Ciao da Dido
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