| LETTERA APERTA DEL PRESIDENTE VERDINA AI TIFOSI
Cari tifosi, è con il cuore gonfio di lacrime e tristezza che mi accingo scrivere questa lettera. Una lettera per scusarmi con voi, per non avervi potuto regalare il sogno della serie A, per aver deluso voi e le vostre legittime aspettative, che erano e sono, ve lo assicuro, anche le mie. Una lettera, infine per spiegare i motivi di una scelta dolorosa, ma inevitabile e per ringraziarvi per esserci stati vicini, sicuri che continuerete a farlo. Noi, io e voi, siamo uomini di sport: io come presidente di una società, voi come tifosi, ma tutti uniti dalla passione, dall'emozione, da quel fuoco che ci accompagna ad ogni nuova stagione e che ci ha portato così lontano. Ebbene, come uomini di sport, siamo tutti convinti che esista uno Sport con la "esse maiuscola", fatto di gioie, sofferenze, di lotta contro avversari e difficoltà, di fatica e lavoro che alla fine ti ripaga di tutti gli sforzi fatti con emozioni e sensazioni indescrivibili; uno sport fatto di persone, di tifosi che sostengono la propria squadra dappertutto: a Rieti, ad Ancona, a Trapani: in poche parole per tutta Italia. E' quello che ci è successo in questi anni; è quello che è successo quest' anno con la promozione in serie A2, a coronamento di una stagione eccezionale. La logica conseguenza sarebbe stata la partecipazione al campionato conquistato con tanta abnegazione…. Purtroppo però, esiste un altro sport, quello con la esse minuscola, la stessa esse di soldi. E' lo sport degli affari e degli affaristi, del business a tutti i costi, per il quale non siamo preparati. Abbiamo cercato sponsor che ci potessero consentire di giocare in LegaDue, di affrontare con tranquillità una nuova avventura che abbiamo cercato e meritato. Purtroppo le porte, per noi, sono rimaste chiuse ed i margini per poterci iscrivere si sono progressivamente ridotti, fino a costringerci a prendere la decisione che mai avremmo pensato e voluto dover prendere. Può sembrare un contro senso oggi che sentiamo ad ogni piè sospinto parlare di favole, di magia nello sport, fair play, oggi che sentiamo sempre più spesso parlare del mondo dello sport come se fosse un mondo cavalleresco dove albergano solo i valori positivi della nostra società. La realtà è purtroppo diversa, se è vero, come è vero, che per esercitare un diritto conquistato sul campo, bisogna pagare 150.000 euro, se è vero, come è vero, che qualche pseudo commentatore di qualche tv privata afferma che a realtà piccole come la nostra non dovrebbe essere consentito andare oltre certi campionati, se è vero come è vero, che i costi raddoppiano al salto di categoria. I valori, allora non contano più, le emozioni vengono dimenticate, tutto quanto fatto di buono passa in secondo, terzo piano di fronte allo sport dei soldi. Noi, nonostante gli sforzi, non siamo stati in grado di reperire le risorse necessarie e di conseguenza la scelta dolorosa che abbiamo effettuato si è imposta come unica alternativa. Questo non vuol dire che il Basket Castelletto è finito; vuol solo dire che ripartiremo dalla B Eccellenza, con gli sponsor che ci hanno aiutato e seguito fino ad oggi e con i quali possiamo programmare il nostro futuro, in vista della prima tappa fondamentale: il nostro ritorno a casa, a Castelletto nel nuovo palazzetto in fase di costruzione. Con loro e con i nuovi che ci appoggeranno potremmo continuare a sognare sempre nuovi traguardi: la serie A, nonostante tutto e tutti è solo rimandata. A conclusione di questa mia lunga lettera, volevo ancora ringraziarvi per il vostro continuo appoggio, per il vostro calore, per la vostra continua presenza al seguito della squadra, dovunque essa giochi e voglio chiedervi di seguirci ancora, di appoggiarci sempre, nonostante la delusione di questi giorni, delusione che è anche mia e di tutta la società. Il Basket Castelletto ha bisogno anche di voi e, francamente, è difficile immaginare "i giallo blu" senza il loro incredibile pubblico
Marco Verdina
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