Provo a postare un pensiero di coach Franco Ciani ( Agrigento A2) "È anche un problema di sistema generale. Noi abbiamo corso disperatamente all’inseguimento dell’atletismo, pensando che fosse sufficiente che i giocatori si buttassero dentro, corressero il campo, penetrassero, attaccassero il ferro sempre. E ci siamo dimenticati che questa componente, pur fondamentale, se non è accompagnata da una crescita tecnica è assolutamente mediocre. Ormai se vedi le finali giovanili sono solo penetra e scarica e pick and roll, eppure ci sono altre cose come i blocchi, le uscite dai blocchi, le letture dei blocchi, il passaggio al pivot, i giochi tra lunghi, la pallacanestro è molto altro. Una fetta di cose che è stato pensato non fossero più utili e produttive e ci danno ora un grande numero di giocatori poveri di tecnica individuale." Questo post mi dà lo spunto per fare altre considerazioni che si ripercuotono sui campionati Senior anche di fascia inferiore 1) Lo scorso anno alle Finali Naz U19 , a parte Biella che ha giocato a tratti la miglior pallacanestro giovanile possibile, quasi tutte le squadre giocavano sistemi molto simili tra loro , con uso e abuso di troppo palleggio, troppo 1c1 forzato, troppo pick roll e poche letture , come diceva anche Ciani 2) È innegabile, almeno in Piemonte, che giocatori che hanno avuto altro tipo di costruzione tecnica , riescano ancora ad essere protagonisti, ( es. Marcello, Berta, Vai, Savoldelli, Giordana, Ficetti etc etc) a dispetto degli anni e degli acciacchi vari, più di molti giovani che ormai giovani non sono più 3) È importante che questo sia tenuto da conto da chi opera nei settori giovanili di squadre che desiderano ancora produrre giocatori per le loro prime squadre o per immetterli sul ' mercato parametri ' , perché l'onda anomala potrebbe travolgere il movimento
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