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Vorrei aggiungere, perché altrimenti si continua a far la parte di quelli che vivono su un altro pianeta, che da questa categoria in poi le società (forse non tutte, ma molte si) iniziano a farsi (anche) due conti. Mi riferisco a tutti quei post che (quando si parla di vincolo e libertà degli atleti) sottolineano il diritto di quelle società che "investono" sui ragazzi ad averne anche un tornaconto. La sintesi di cui sopra fa si che non ci si dovrebbe stupire se, improvvisamente, un ragazzo piu' giovane giochi di piu' di un altro oggi forse piu' maturo fisicamente e tecnicamente: ad occhi chiusi posso certamente affermare che se analizziamo insieme tutte le singole situazioni ne converremmo che le motivazioni delle scelte "tecniche" sono in realtà da collegare ad una visione di ritorno "del famoso investimento di cui sopra". Questo avviene anche in società di minor visibilità, dove tra giocatori sostanzialmente alla pari il minutaggio in campo pende di molto a favore di ragazzi di proprietà o a favore di quelli in prestito ma con le cui società esistono accordi di collaborazione: e qui parlo senza timore di essere smentito, perché il discorso mi tocca molto ma molto da vicino.
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