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Non so di chi voi stia guardando The Last Dance. Anche da questo documentario emerge chiaramente come la teoria di Fimak sull'inutilità del coach sia inattaccabile. In un passaggio Jordan mi pare lo dica proprio "Phil Jackson o un altro avremmo vinto lo stesso" cerca di non stravolgere le mie teorie sul coach. Io non ne teorizzo l'inutilità...ma la sua minore importanza rispetto ai giocatori, che è cosa ben diversa. Per me sui risultati il coach conta al 30% (o 40% tiè) ma il restante 60/70% dipende dalla qualità, dalla grinta e dalla fisicità (e atletismo) dei giocatori. L'allenatore è importante nella gestione del gruppo e dei cambi....ma questo non basta assolutamente per ottenere buoni risultati. Ci sono molti aspetti del gioco su cui l'allenatore non ha il controllo come ad esempio: la capacità individuale di tiro, i tiri liberi, la freddezza ed il coraggio di assumersi responsabilità nelle fasi cruciali, la capacità di leggere il gioco in campo e la qualità dei passaggi....tutto questo dipende dalla qualità dei giocatori. Un Teodosic allenato da coach "Pincopallo"...sarà sempre più forte e decisivo di un Seth Allen allenato da coach Messina o Obradovic. Molti di questi "santoni" della panchina sono diventati leggendari allenando giocatori fortissimi...ma sarei proprio curioso di vedere quali risultati otterrebbero se allenassero giocatori mediocri. Se fosse per me cambierei radicalmente il modo di valutare (e quindi di pagare) gli allenatori: se allenano squadre con giocatori molto forti...io li pagherei molto poco... perché il loro compito è molto più agevolato rispetto a chi allena giocatori mediocri o scarsi. Perché è una follia sopravvalutare gli allenatori che hanno il compito più agevolato (perché magari guidano una Ferrari) rispetto agli altri che non dispongono della stessa "macchina". p.s. in adolescenza anch'io sopravvalutavo il ruolo dell'allenatore, pure nel calcio. Ad esempio pensavo che il gioco stupendo ed i grandi risultati del Milan anni 80...dipendessero soprattutto da Arrigo Sacchi. Poi quando ho visto Sacchi ottenere scarsi risultati e gioco mediocre con la nazionale italiana....cioè con giocatori del tutto diversi rispetto a quelli del grande Milan....beh da allora ho iniziato a capire che l'allenatore è, in generale, molto meno importante rispetto ai giocatori. Scusate se intervengo, ma mai ho letto tante cazzate una dietro altre. Non vorrei scrivere un "papiello" per argomentare la cosa. Dico soltanto, a mo di paragone allora, che nel Leicester City di Ranieri erano tutti campioni e nell'Olimpia Milano (che sulla carta avrebbe dovuto massacrare tutti) sono schiappe. Mi fermo qui. Edited by maestr - 8/5/2020, 08:07 |