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CITAZIONE (saxsound @ 27/11/2022, 15:17) Non vorrei dire una semplicioneria, ma il ciclo che tu citi è opera di tal Ralsky e di tal Buscaglia. Il primo aveva i nomi giusti sul taccuino e il secondo li ha fatti giocare in maniera unica e irripetibile sempre in formazione ridottissima con rotazioni al massimo a 7 e atteggiamento messiniano con i giocatori oltre i sette pretoriani: alla prima che mi fai in panca tornerai e per tutta la partita resterai. Finito il momento magico per colpa dell'attrazione pecuniaria (con fallimento di tutte le stelle buscagliane, eccetto Shields), la società ha cominciato a pensare di intraprendere un'altra via, aria nuova, via il coach dei quasi scudetti e inizio dei proclami da parte di Trainotti sul nuovo corso con la parola d'ordine: giovani di belle speranze. Uno c'era da quasi cinque anni ed era sempre "incompiuto" (nel '19 emigrò in Bavaria) e un altro molto acerbo arrivò nel '18 rimanendo tale fino ad oggi. Il proclama veniva letto ad ogni inizio di campionato, ma tale restò perchè gli inserimenti di Conti e Ladurner erano troppo marginali per poter dar sostanza al progetto. La proposta di un contratto di lunghezza chilometrica per Molin pareva (e forse pare) fuori luogo lui la accettò in nome di quel progetto a cui nessuno più credeva perchè sbandierato troppe volte e vanamente. L'ingaggio quinquennale di Ellis Quinn parcheggiato a Casale per completare la sua formazione italiana, il contratto biennale a Tass "affittato" prima in Polonia ora a Manresa, l'inserimento di Calamita, lungo pesante diciannovenne nei NextGen, le promesse Zangheri e Dell'Anna, già in panca a sventolar asciugamani, ma è fisiologico, sono secondo me un segno tangibile che di nuovo corso si potrebbe effettivamente parlare. Certo bisognerebbe trovare un direttore sportivo migliore di Gaddo, ma solo per via della poca esperienza del pokerista ceduto al basket nel muoversi nei labirinti perigliosi delle agenzie e dei procuratori. Ci vorrebbe che avesse anche un po' di fiuto suo, non dei proponenti interessati, per scovare qualche perla nel pagliaio che possa dar lustro all'Aquila senza ripulire le casse della società. Lo scouting fatto bene rende meglio e l'Aquila di questo ha necessità se vuole chiudere il cerchio. E basta Europa finchè non ci saranno le disponibilità economiche per ben figurare perchè, là fuori, l'importante non è partecipare (da scartine o cenerentole). Nelle ultime 3 partite (Virtus, Ankara, Venezia), nonostante 2 sconfitte, la squadra mi è nel complesso piaciuta. La vittoria a Venezia, per me personalmente, vale la stagione (scusate, ma, tra l'altro, un po' di stagioni fa, al Taliercio, ci sono stati "tifosi" che, vista la targa TN, hanno pensato bene di spaccarmi il lunotto posteriore e rientrare a casa in inverno senza vetro dietro, con sacchi della spazzatura fissati con cerotti forniti dallo staff medico dell'Aquila non è stato il massimo...) e essere davanti a loro in classifica mi dà una certa qual soddisfazione. Per quanto riguarda la partecipazione a coppe europee, ci sono vantaggi e svantaggi; forse sarebbe il caso di prendere atto che l'Eurocup è in questo momento ad un livello un po' troppo alto, ma ci sono altre coppe certamente meno nobili, ma che permetterebbero di fare una miglior figura, appassionando il pubblico, soddisfacendo sponsor e giocatori.
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