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...sono sempre convinto che il problema nasce dall' assenza di un play di livello, anche con Chacho si palleggiava tanto, azz se si palleggiava...era la delizia di tutte le difese avversarie, la sua capacità derivava proprio da quello, costruire vantaggi anche dal tanto vituperato palleggio...del resto Campazzo ne sarebbe un esempio, senza dimenticare Brown L. ....palleggiare non rompe gli schemi, è l' assenza di movimento che non propizia gli schemi specie in attacco e noi non abbiamo gente che fa movimento...statici, privi di idee, insomma non sapere che pesci prendere è l' emblema del vuoto, vuoto che se non sai riempire prima dell' avversario, non prevedere anticipatamente diventa tutto complicato.. insomma tutto ci porta inesorabilmente al concetto di spazio/tempo...prendere un vantaggio nel minor tempo possibile. Abbiamo un back court troppo limitato e di conseguenza i lunghi devono fare doppio lavoro con tanto stress fisico e mentale,; altro concetto che non sottovaluterei, autonomia/collaborazione, privilegiare di mettersi in proprio spesso non da il risultato sperato, infatti performance a doppia cifra di Napier, Lo, Hall, Shields, Mac Gruder, Bortolani sono sempre state perle uniche e quasi mai congeniali per portarla a casa, checché se ne possa dire collaborare è sempre una via da percorrere...azz come la vedo complicata quest' anno, ma lo scudo lo portiamo ugualmente a casa ma le collaborazioni sono cose "serie"; intendo dire che non è che ci si muove per farlo senza alcuna utilità. inoltre in quanti ci si muove , quali spazi, in quali tempi ? se fosse così semplice, io penso che il coach la soluzione l'avrebbe trovata. sono sempre più convinto che il problema reale sia la convivenza extra cestistica tra i giocatori che si riflette poi in campo |