|
| CITAZIONE (gagarin @ 27/9/2018, 13:08) CITAZIONE (DeanSmith47 @ 27/9/2018, 11:35) PPPS Personalmente o faccio una riunione con i genitori degli U13 o lo dico ai Dirigenti,assicurandoli che non ho mai vincolato nessuno contro la loro volontà,che preferisco un primo anno di prestito a tutela di tutti.Naturalmente poi,lo sappiamo tutti,si valuta situazione per situazione.
[...]
Concordo sul fatto che la suddivisione del parametro andrebbe rivista.Di solito,però,quando si tratta di un ragazzo con prospettive ci si accorda con la società che lo chiede e che lo intende far crescere,che a sua volta ne trarrà benefici dal parametro,nel caso dopo i 20 anni il ragazzo si trasferisca ad altra società,e se resta "risparmia" un parametro.
[...]
Condivido al 110%.Poi le società non vogliono sostituirsi ai genitori,solo che,nella maggior parte dei casi, hanno qualche esperienza pregressa e sanno consigliare cosa è meglio.Per esempio cambiare società a 13 anni ha poco senso,secondo me,salvo rari casi,perchè stravolgi abitudini familiari per una scommessa sul futuro del ragazzo.Se uno ha talento cestistico o fisico/atletico può cambiare società più tardi,perchè non si diventa giocatori di pallacanestro vincendo un titolo U14 o U15,se poi non si cresce con la testa,oltre che con l'apprendimento del basket. Il fatto che ci siano società virtuose e/o dotate di buona volontà ed onesta intellettuale non significa che la norma sia giusta. La buona volontà, il buon senso, l'abitudine, ecc... non possono fare legislazione. Solo questo volevo dire con le mie critiche all'attuale sistema. Oltre al fatto che il sistema dei parametri e della gestione dei cartellini andrebbe rivisto. Inoltre, non penso che una società sportiva (per quanto seria, competente, onesta, brava buona e bella) possa nè debba sostiuirsi tout court a una famiglia (per quanto incapace). Voglio dire che non dovrebbe essere la società sportiva a valutare lo stravolgimento delle abitudini familiari, per rimanere nell'ambito illustrato. Poi possiamo fare tutti i discorsi che vogliamo su come certi contesti familiari possano essere deleteri per la "costruzione" di un giocatore, ma proprio per questo le società sportive dovrebbero cercare di costruire un rapporto positivo con le famiglie, collaborando e provando a "istruirle" a una cultura positiva dello sport. Certo che tutto è migliorabile.Non so chi pensa di sostituirsi alle famiglie.Di solito quando qualcuno vuole cambiare società è perchè desidera una squadra più competitiva,oppure perchè non gioca.Nel 2° caso problemi non ce ne dovrebbero essere.Nel 1° si cerca di dialogare sulla qualità della futura destinazione.Per esempio capire quanto spazio si troverà nella nuova squadra.Non sempre quanto prospettato poi corrisponde a realtà.Valutare se è meglio avere tanti minuti in partita oppure allenarsi in un gruppo più omogeneo e qualitativamente migliore.Altro caso è se la scelta è per essere allenati da un'istruttore migliore,ma non succede quasi mai,perchè di solito i genitori,ma anche i ragazzi,badano maggiormente al livello del campionato giovanile piuttosto che alle qualità umane e tecniche dell'allenatore.Casi a parte sono quelli di ragazzi richiesti da società di vertice a livello giovanile. CITAZIONE (Il Basket a chi lo gioca @ 27/9/2018, 10:41) CITAZIONE (DeanSmith47 @ 27/9/2018, 10:25) CITAZIONE (Valentino Follador @ 21/9/2018, 11:56) La risposta di Kublaikan mi pare un poco ironica e mi pare in linea con le affermazioni che fanno in dirigenti delle nostre società che continuano a dire che ' loro investono' e 'loro mettono a disposizione questo e poi quello? ...e io dico che siamo noi genitori che paghiamo le quote dei pargoli ( come li chiami tu) con le quali voi dirigenti siete pagati e con le quali pagate allenatori e palestre...e senza di quelle la tua bella società non sta in piedi. Io porto e vado a prendere ad ogni allename to e ad ogni partita mio figlio ...pertatno se parliamo di investimento sono io che lo faccio:-) mettendo a disposizione il bene più grande che ho: il mio pargolo pertanto se per qualsiasi motivo è opportuno che cambi società non vedo perché si debba fare storie. Tanto più che non parliamo di M. Jordan....quindi certi vincoli mi sembrano proprio una follia.. ma staremo alle regolo. A me interessa che mio figlio si diverta e sia sereno dopo aver fato il suo dovere a scuola....
Grazie a Gagarin per la risposta... Mi scusi,ma dove li ha visti i dirigenti pagati con i soldi delle quote?Forse in qualche società di alto livello.Nelle società di base i dirigenti,che nella maggior parte dei casi sono genitori come lei,"investono" esattamente come lei e partecipano all'attività societaria facendo il refertista,il segnapunti,il dirigente accompagnatore,ecc.ecc a puro titolo di volontariato.Certo gli allenatori prendono,non sempre e non tutti,dei rimborsi spese per le ore passate ad insegnare basket e la benzina spesa per andare ad allenamenti e partite.Siccome nessun comune concede l'uso gratuito delle palestre e la società sportiva offre un servizio sociale,che altrimenti spetterebbe ai comuni stessi,le quote servono per le palestre,i costi FIP,quelli di abbigliamento ed attrezzature ed i suddetti rimborsi spese.Glielo posso dire per certo,perchè sono 47 anni che mi occupo di pallacanestro di base,che i dirigenti di solito "investono" tempo e soldi per una "passionaccia" che si chiama pallacanestro,altro che essere pagati.E,se è vero che senza le quote le società non esisterebbero,è altrettanto inconfutabile che,senza le suddette società,suo figlio non potrebbe "divertirsi ed essere sereno dopo aver fatto il suo dovere a scuola".Poi sul vincolo possiamo discutere fino alla noia.Personalmente non ho mai negato a nessuno di cambiare società.Però non denigri il lavoro di tanti appassionati. Anche io come lei è da un quarantello che mi occupo di sport e sono d'accordo con lei su quanto sopra scritto, per completezza però deve aggiungere che tutte le componenti dell'attività sportiva sono indispensabili, dall'arbitro al genitore. CITAZIONE (Il Basket a chi lo gioca @ 21/9/2018, 14:10) Peccato che poi i soldi, da qualsiasi parte arrivano, finiscono sempre in % maggiore alla 1^ squadra senior, e se i soldi non arrivano perché ne deve pagare le conseguenze un ragazzo? Se i costi delle palestre sono alti perché la federazione non chiede al rispettivo Ministro di non far pagare le palestre per il settore giovanile in quanto svolge ruolo sociale e di formazione? Perché la federazione non pretende la Laurea in scienze motorie per gli istruttori delle giovanili aumentando la qualità del lavoro svolto in palestra in modo che nessun ragazzo senta il bisogno di andar via? Perché gli allenatori senior provengono da una più o meno lunga carriera nel settore giovanile e non il contrario? Se le società nella maggior parte dei casi buttano via i soldi dalla finestra non devono pagarne le spese i ragazzi. Perché le Leghe fanno la guerra per ottenere 20/30/40 stranieri in prima squadra (è un po' che anche i settori giovanili cominciano a pescare all'estero) invece di investire soldi ed energie per migliorare la qualità del proprio settore giovanile. Tutte belle idee,con un po' di utopia.I Comuni non hanno i soldi che servirebbero per tante cose utili alla comunità(ma qui entriamo in tema politico che ci porterebbe lontano)e le palestre costano.Chi dovrebbe pagarle al loro posto?Gli allenatori professionisti,come in ogni mestiere iniziano dal basso ed aspirano a fare carriera,difficile il contrario.Non è detto che chi ha una Laurea in scienze motorie necessariamente sia un buon istruttore/allenatore di pallacanestro.Nel caso che lei propone,sarebbero dei professionisti "prestati" allo sport di base ma,ovviamente,con una ripercussione sui costi da affrontare per le società,quindi le quote per praticare il basket aumenterebbero di conseguenza. Su questo però, mi dispiace, ma non mi trova per niente d'accordo con lei e se vuole, ma sarebbe noioso scrivere pagine e pagine sul forum, posso spiegarle elencando tutta una serie d'interventi da apportare al sistema sport che all'inizio porterebbe a degli investimenti sicuramente ma che nel tempo sarebbero sicuramente ammortizzati con un risultato sicuramente migliore. Riguardo alla preparazione degli istruttori si ricordi che lo scopo dell'attività giovanile non è far fare carriera ai giovani allenatori ma quello di far crescere sani i ragazzi e sicuramente un laureato in Scienze motorie non sarà in grado di costruire un giocatore bravo tecnicamente ma sicuramente conosce gli schemi motori per permettere ad un ragazzo di diventare un atleta migliore possibile. Resta comunque indispensabile la volontà di fare certi cambiamenti, ma se gli addetti ai lavori sono i primi a non volerlo diventa difficile. Non metto minimamente in dubbio la sua preparazione su questi ultimi aspetti ed,in linea teorica,non ho nulla da eccepire.Poi bisogna fare i conti con la realtà dei fatti;per esempio chi fa l'allenatore o ha già un lavoro,quindi lo fa per passione,oppure vuole farlo di professione,quindi ambisce a far carriera e le squadre giovanili,a qualsiasi livello,sono considerate una vetrina,un trampolino di lancio.Sul laureato in scienze motorie sarà certamente preparato per creare un buon atleta,ma se un ragazzo sceglie pallacanestro creda tenda maggiormente a migliorare le sue conoscenze cestistiche.Pensare che tutte le società di base possano permettersi un preparatore atletico mi sembra complicato,anche in relazione alle strutture disponibili,agli orari di allenamento,ecc.ecc.Le società strutturate come quelle professionistiche o semiprofessionistiche solitamente ce l'hanno.
|
| |
|