CITAZIONE
Novara, semplicemente perfetto
NOVARA – Raramente abbiamo ammirato, in tanti anni di calcio, una squadra del Novara così organizzata, così determinata, capace di far “giocare male” gli avversari.
Stasera, al “Picchi” di Livorno, l’orchestra azzurra diretta dal maestro “Houdini”Aglietti ha semplicemente ridimensionato l’ambiziosa squadra amaranto, lanciata verso la promozione.
Abbiamo assistito ad una esibizione perfetta di come si deve muovere con sincronia di movimenti una squadra di calcio: passaggi precisi, quasi sempre in verticale, spostamenti rapidi, velocità di gioco, concentrazione assoluta.
Così piano piano si sono spente le velleità del Livorno pericoloso soprattutto con il centravanti brasiliano Paulinho stretto nella morsa Lisuzzo-Perticone che hanno guidato la difesa con autorità ed efficacia. Nonostante la buona prestazione della difesa azzurra, Bardi è stato abbastanza impegnato nel primo tempo intervenendo efficacemente su conclusioni di Belingheri e Paulinho.
Ma la squadra che ha di fatto dominato la partita e il gioco è stato il Novara approdato gioiosamente alla settima vittoria consecutiva e al tredicesimo risultato utile consecutivo.
Un 3-1 secco, senza discussione, al termine di un dominio soprattutto tattico veramente sorprendente. Aglietti ha proposto una formazione azzurra (in maglia bianca) leggermente ritoccata con inserimento di Marianini a centrocampo per far tirare il fiato al giovane Fernandes (giusto preservare il talento portoghese), mentre in difesa è stato preferito sulla destra l’esperto Colombo.
Quello che ancora una volta è stato il fattore decisivo della partita è il comportamento di tutti i reparti molto coordinati fra di loro e supportati dal solito centrocampo mobile nei pilastri Buzzegoli e Pesce, autori della consueta prestazione super.
I cambi (limitati) non hanno snaturato la forza del Novara, anzi l’hanno valorizzata, con la conferma che l’allenatore Aglietti sa adattare la nostra squadra agli avversari, tuttavia mai rinunciando alla proposizione del gioco che è la caratteristica principale del Novara 2013.
Sono fioccate le occasioni malgrado l’effimera supremazia territoriale del Livorno. Già nel primo tempi, Gonzalez sparava sui piedi del portiere una palla-gol scaturita da un triangolo con Lazzari.
Mentre erano ben contenuti gli slanci offensivi del Livorno, la nostra squadra preparava il colpo grosso realizzando al 24′ un magnifico gol con Seferovic che in corsa di sinistro trafiggeva il portiere amaranto dopo lancio in profondità di Pesce.
Su questo gol, il Novara costruiva la sua strepitosa esibizione e con essa il successo che mette in allarme, se ce n’era bisogno, tutto il campionato. Con questa domanda chiave: cosa farà il Novara se si arriverà a disputare i play-off? Una concreta minaccia per tutti.
Lo svizzero bosniaco sfiorava il raddoppio nel finale del primo tempo quando calciava con estrema facilità una “bomba” di sinistro che impegnava severamente Mazzoni.
La ripresa era una sinfonia novarese di assoluta bellezza. Ci provavano Buzzegoli su punizione, poi Lazzari da venti metri; il portiere livornese salvava in angolo. Queste conclusioni confermavano la crudele determinazione del Novara di vincere ancora e sempre, al di là di ogni rispetto per l’avversario.
Ci provava ancora Lazzari in contropiede ma l’azione falliva di poco. Al 17′ il sigillo sul risultato: l’azione si sviluppava rapida e precisa a centrocampo con passaggi profondi fra Pesce, Gonzalez e Seferovic che penetrava in area e batteva il portiere da pochi metri. Un’azione da manuale del calcio che ammutoliva i quindicimila dello stadio “Picchi”.
Dopo il ventesimo della ripresa iniziava la girandola dei cambi, mentre il Livorno non trovava alcun sbocco di gioco utile. Dopo che Buzzegoli (ancora magnifico) sfiorava il tre a zero, nel finalissimo Duncan sfoderava un gran tiro da venti metri che infilava l’angolo sinistro di Bardi.
Qualche patema per il risultato, ma era la gran serata di Haris Seferovic che al 45′ inventava un terzo gol personale di assoluta bellezza, rovesciando in gol un appoggio aereo di Mehmeti.
Era il giusto risultato di una partita perfetta per il Novara e per i suoi cento tifosi che l’hanno seguito in una trasferta non agevole. Grande, straordinaria serata di un centravanti come Seferovic, più che maturo per la massima divisione.
Conferma senza discussioni di una squadra che ormai gioca a memoria, con grande entusiasmo, feroce concentrazione e che sembra in grado di vincere tutte le partite che rimangono. Sono cinque, tre casalinghe (Modena, Bari, Lanciano), due in trasferta (Padova e Vercelli).
C’è soltanto da aspettare. Se si faranno o meno i play-off. Al momento sì, dopo il nuovo successo dello scatenato Empoli di Maccarone e Tavano: e dopo i balbettamenti di un Verona improvvisamente stanco.
Ma la squadra più in forma di questo campionato in ogni caso è da due mesi il Novara.
E potrebbe diventare la sorpresissima della serie “B”, con gloria per tutti a cominciare dal suo profeta, “Houdini” Aglietti. Un mago.
Gianfranco Capra