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Governo Prodi, si comincia

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micio000
view post Posted on 11/3/2008, 11:43




CITAZIONE (Terra & Libertà @ 11/3/2008, 11:38)
Bankitalia, debito/pil scende al 104%
calo superiore alle stime del governo


Il debito pubblico a fine 2007 è risultato pari a 1.596.762 milioni (104,0% del Pil). Alla stessa data del 2006 era di 1.575.636 milioni (106,5% del Pil). Lo comunica la Banca d'Italia.




continua ....

a me piacerebbe tanto che un giorno anzichè diminuire il rapporto col Pil diminuisse il debito pubblico in quanto tale
 
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Terra & Libertà
view post Posted on 11/3/2008, 11:55




CITAZIONE (micio000 @ 11/3/2008, 11:43)
CITAZIONE (Terra & Libertà @ 11/3/2008, 11:38)
Bankitalia, debito/pil scende al 104%
calo superiore alle stime del governo


Il debito pubblico a fine 2007 è risultato pari a 1.596.762 milioni (104,0% del Pil). Alla stessa data del 2006 era di 1.575.636 milioni (106,5% del Pil). Lo comunica la Banca d'Italia.




continua ....

a me piacerebbe tanto che un giorno anzichè diminuire il rapporto col Pil diminuisse il debito pubblico in quanto tale

Il debito pubblico in quanto tale non è misurabile se non in rapporto a qualcos'altro.
E' opinione riconosciuta valida in tutto il mondo rapportatre il debito al pil.

Capisco che questo possa disturbare chi non vuole riconoscere meriti al governo Prodi, me ne dispiacio, ma che il governo Prodi abbia in un solo anno e mezzo diminuito il depito pubblico di 2,5 punti riuscendo anche ad aumentare il Pil è un dato di fatto per tutti, meno che per i novelli Modigliano a quanto pare. ^_^
 
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micio000
view post Posted on 11/3/2008, 12:01




CITAZIONE (Terra & Libertà @ 11/3/2008, 11:55)
CITAZIONE (micio000 @ 11/3/2008, 11:43)
a me piacerebbe tanto che un giorno anzichè diminuire il rapporto col Pil diminuisse il debito pubblico in quanto tale

Il debito pubblico in quanto tale non è misurabile se non in rapporto a qualcos'altro.
E' opinione riconosciuta valida in tutto il mondo rapportatre il debito al pil.

Capisco che questo possa disturbare chi non vuole riconoscere meriti al governo Prodi, me ne dispiacio, ma che il governo Prodi abbia in un solo anno e mezzo diminuito il depito pubblico di 2,5 punti riuscendo anche ad aumentare il Pil è un dato di fatto per tutti, meno che per i novelli Modigliano a quanto pare. ^_^

stavo parlando in generale, non al riguardo del governo Prodi. Abbiamo un debito spaventoso, mi metto le mani nei capelli pensando all'aumento dei tassi. Detto questo diciamo che nonostante Prodi il rapporto deficit/Pil è sceso ^_^
 
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pizzo1
view post Posted on 11/3/2008, 12:57




intanto l'inflazione aumenta e veno male che hanno creato mr prezzi, una figura a dir poco inutile

Le liste regione per regione
Concluse le operazioni di presentazione delle liste, questo è il quadro regione per regione:

FRIULI - alla Camera Damiano (Pd), Frattini (Pdl) e Spini (Ps), e l'ex comandante della K-For nei Balcani, il generale Silvio Mazzaroli (Idv) al Senato, sono i nomi di maggior spicco. Per La Destra, al Senato, Storace, lascia il posto di capolista,unica regione in Italia, ad Angelo Lippi, consigliere comunale di Trieste che ha lasciato An. Angelo Sandri, della Dc esclusa, è stato invece inserito nelle liste dell'Udc alla Camera.In Friuli Venezia Giulia sono state presentate 17 liste per la Camera e 16 per il Senato.

LOMBARDIA - Sono state consegnare 21 liste per il Senato e 18 per la Camera. Al Senato lo scontro più interessante è quello fra il cattolico Roberto Formigoni, capolista del Pdl, e il laico Umberto Veronesi, capolista per il Pd. Alla Camera, invece, il duello è tutto familiare: Stefania Craxi si presenta a Milano con il Popolo della libertà, mentre suo fratello Bobo é capolista del Partito socialista.

LIGURIA - Il PD si presenta con due donne capolista (Roberta Pinotti e Giovanna Melandri) in Liguria, unica regione italiana, Il Pdl aveva presentato le sue liste con Berlusconi e Fini capilista alla Camera ed Enrico Musso capolista al Senato. Tra le esclusioni eccellenti nel Pdl il vicepresidente della Camera Alfredo Biondi e nel Pd Graziano Mazzarello. Non si ricandida nelle liste della Sinistra Arcobaleno Heidi Giuliani. Sono 16 le liste alla Camera e 14 al Senato.

EMILIA ROMAGNA - Sono 38 le liste presentate, 19 per il Senato ed altrettante per la Camera. L'ultima è stata l'Udc che avrà come capilista Pier Ferdinando Casini alla Camera ed Elvio Ubaldi al Senato. Tra le liste minori, "Pane Pace e Lavoro" o 'Miogoverno.it-50.000 noi''. I rappresentanti di 'Per il Sud', a sostegno della lista hanno presentato solo una firma, per sottolineare la differenza di trattamento con i partiti maggiori, esentati dall'obbligo di accompagnare le liste con le firme.

BASILICATA - Sono 32 le liste, 16 alla Camera e 16 al Senato, per un totale di 18. C'é anche una 'speciale gara' tra due storici rappresentanti della ex Dc di Potenza: l'ex sindaco Gaetano Fierro, capolista al Senato per i "Popolari Uniti",nata dopo la scissione dall'Udeur, e dell'ex deputato della Margherita Giuseppe Molinari, candidato alla Camera nelle liste dell'Unione di Centro.

SARDEGNA - 18 le liste presentate. Per il Pdl alla Camera dopo Berlusconi e Fini, c'é Pili, seguito da Murgia, di An. Al Senato capolista è l'ex ministro dell'Interno Pisanu. L'Udc alla Camera schiera Casini capolista. Per il Senato in cima c'é Francesco D'Onofrio. Mpa-Movimento per l'Autonomia si presenta al Senato con Antioco Giuseppe Manca capolista, mentre alla Camera c'é Raffaele Lombardo, poi il sassarese Sassu. Per il Psd'Az al Senato capolista Paolo Maninchedda, dietro Giuseppe Atzeri. Alla Camera in cima alla lista c'é la consigliera comunale di Cagliari Claudia Zuncheddu seguita da Francesca Monni. Per il PS alla Camera il capolista è Peppino Balia. Al Senato, capolista è il sottosegretario della Difesa Emidio Casula, seguito da Anna Marchesi.

UMBRIA - 17 le liste presentate per la Camera e 17 per il Senato. Alla Camera per il Pdl ci sono Berlusconi, Fini e il gen. Roberto Speciale. La Destra con Daniela Santanché capolista, seguita Buontempo. Bossi è capolista per la Lega e Di Pietro per l' IVD, mentre Casini guida l'Udc. Al Senato il Pd presenta come capolista Rutelli e la Lega Calderoli.

CAMPANIA - Ci sono Berlusconi, Fini, D' Alema, Veltroni, Casini, Boselli, Storace, e tra i capolista, l' ex ministro degli Interni Vincenzo Scotti che guida al Senato la lista del "Movimento per l' autonomia",De Mita,capolista dell' Udc ancora al Senato. Per l' Mpa l' ex capogruppo dell' Udeur al senato Barbato ed i senatori di FI Girfatti e Brusco.

MOLISE - Sono 18 le liste e alla Camera e al Senato. Tra i big candidati c'é anche il ministro Antonio Di Pietro, capolista alla Camera. Alla Camera il Pdl candida come capolista Berlusconi, per La Destra c'é Santanché, mentre per il PS è candidato Angius. Al Senato l'Udc presenta come capolista D'Onofrio, La Destra Storace. Il sen. Luigi Di Bartolomeo (Fi) ha ritirato all'ultimo secondo la candidatura a numero 2 alla lista per il Senato del Pdl.

CALABRIA - 18 liste alla Camera e al Senato. Il viceministro Minniti (Camera) e l'ex vice capo della polizia De Sena (Senato) guidano le liste del Pd; per Idv ci sono: Teresa Cordopatri (Senato) e Antonio Di Pietro (Camera). Il Pdl, dopo i big Berlusconi e Fini, schiera alla Camera il segretario del Pri, Nucara, e lo stilista Santo Versace. Al Senato capolista è Francesco Nitto Palma. C'é il presidente uscente della Commissione antimafia, Francesco Forgione, capolista al Senato della Sinistra Arcobaleno. In corsa, ma solo alla Camera, Giuliano Ferrara con la lista 'Aborto? No, grazie'. Daniela Santaché guida la lista 'La Destra' alla Camera, mentre al Senato c'é l'ex sindaco di Crotone Pasquale Senatore. Per l'Udc scende in campo Pier Ferdinando Casini, capolista alla Camera.

MARCHE - 18 le liste per la Camera e 16 per il Senato. Tra i candidati alla Camera, Berlusconi e Fini capilista per il Pdl, Bossi per la Lega Nord, Casini dell'Udc, Di Pietro per l'Idv. Sempre per Montecitorio corrono anche Santanché (Destra), Merloni (Pd). Per i Pro Life l'attrice Ilaria Occhini e lo stesso Giuliano Ferrara. Per il Senato si presentano nelle Marche per il Pd Giorgio Tonini capolista, Nicola Rossi e Fabrizio Morri. Capolista del Pdl è Mario Baldassarri.

VENETO - Dati per acquisiti i capilista Berlusconi e Fini nel Pdl, spicca la sfida tra imprenditori: per il Pd c'é capolista l'ex leader di Federmeccanica Calearo. Il Pdl gli contrappone Riello nella lista guidata dal governatore Galan. Sono 19 le liste presentate per il Senato; per la Camera 18 quelle in Veneto 2 e 20 in Veneto 1.

ABRUZZO - 19 liste alla Camera e 20 al Senato. Il ministro Turco e il sottosegretario Lolli per il Pd alla Camera contro il Pdl che, dopo Berlusconi e Fini, schiera Scelli. Con l'Udc dopo Casini c'é Adornato. Per l'Idv Di Pietro è seguito dal deputato uscente Carlo Costantini. La Sinistra Arcobaleno ha per capolista la sindacalista Betty Leone.

LAZIO - A Roma e nel Lazio tutti i big. A Roma per la Camera Berlusconi e Fini per il Pdl contro Marianna Madia e Veltroni per il Pd. E poi ancora Santanché-Buontempo per La Destra, Casini per l'Udc, Bertinotti per La Sinistra- L'Arcobaleno, Giuliano Ferrara 'Aborto? no grazie', Antonio Di Pietro per l'Idv apparentata con il Pd, Gavino Angius capolista dei socialisti. Per il Senato Storace, per La Destra, Marini per il Pd, l'ex presidente di Palazzo Madama Pera per il Pdl che, tra le polemiche, schiera Ciarrapico.

TRENTINO - Sono 18 le liste alla Camera e 14 per il Senato. Tra i big per la Camera figurano Berlusconi e Fini (Pdl), Bossi (Lega Nord), Di Pietro con Leoluca Orlando (Idv) e Valdo Spini (Ps). La lista Pd è aperta dai parlamentari uscenti Bressa e Laura Froner. Nella lista Pdl al terzo posto vi è l'olimpionica di Lillehammer Manuela di Centa. Per la Svp figurano i parlamentari uscenti Siegfried Brugger e Karl Zeller con le novità Magdalena Amhof e Paola Gasser.

VALLE D'AOSTA - 6 candidati alla Camera e 6 al Senato per l'unico seggio disponibile. Nella circoscrizione uninominale della regione, (dove i voti non entrano nel quorum nazionale), lo scontro è tra il Centro autonomista - al governo della Regione - ed i parlamentari uscenti, che hanno sostenuto il Governo Prodi.Presentata la lista di Azione sociale con Alessandra Mussolini-Circolo Destra valdostana che ha presentato una lista autonoma rispetto al Pdl.

PIEMONTE - Sono state presentate 18 liste per la Camera, e 17 per il Senato.

SICILIA - L'ex presidente della regione Cuffaro capolista per l'Udc al Senato, mentre Lumia, inizialmente escluso, è candidato al Senato per il Pd. Fioroni (Pd) capolista in Sicilia Occidentale, mentre in quella Orientale, prima di Veltroni c'é Giuseppe Barretta. Lombardo, Mpa, capolista, insieme all' ex ministro Scotti.

CIRCOSCRIZIONE ESTERO - Per la circoscrizione estero il Pd e il Pdl hanno presentato presso la Corte di Appello di Roma liste in tutte le ripartizioni. Per l'Europa, il Pd candida al Senato Claudio Micheloni, alla Camera capolista è Franco Narducci. La Sinistra l'Arcobaleno si presenta solo nelle ripartizioni Europa (capolista Arnold Cassola), Sudamerica e Oceania. Sinistra critica è presente nella sola ripartizione Europa, capolista per la Camera è Giovanni Urracci,per il Senato Lucia Mastropietro. All'estero si presenta, tra gli altri, anche il Partito socialista nelle ripartizioni Europa, Sudamerica e Oceania, sia alla Camera che al Senato. La Destra è presente, sia alla Camera che al Senato, in Europa, Sudamerica e Nordamerica. Ieri avevano presentato le liste il Movimento associativo italiani all'estero, L'Italia dei Valori e La lista "L'altra Sicilia-Per il Sud".
 
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pizzo1
view post Posted on 11/3/2008, 13:19




Visco, il gip archivia le accuse

Il viceministro dell’Economia Visco



È finito in archivio il procedimento che vedeva il viceministro dell’Economia
accusato di abuso d’ufficio e minacce
ROMA
Sono stare archiviate le accuse per il viceministro dell’Economia Vincenzo Visco, indagato per tentato abuso d’ufficio e minacce in seguito a quanto denunciato dall’ex comandante generale della Guardia di finanza Roberto Speciale. Il presidente aggiunto dei Gip di Roma, Antonino Stipo, ha definitivamente accolto la richiesta della Procura che per la seconda volta aveva rinnovato la richiesta di archiviazione.

A questa decisione si erano opposti i legali di Speciale. pm Angelantonio Racanelli, nell’udienza camerale del 19 dicembre scorso, aveva fatto richiesta di archiviazione. Il giudice Stipo, dopo alcuni giorni, prima della fine dell’anno, aveva disposto ulteriori accertamenti e concesso all’ufficio dell’accusa novanta giorni di tempo. Dopo però alcune audizioni di testimoni il pm ed il procuratore capo Giovanni Ferrara avevano rinnovato l’istanza per chiudere il caso. Al centro della vicenda che ha contrapposto Speciale e Visco c’è stato il tentativo di procedere, da parte del viceministro secondo il generale, allo spostamento di 4 alti ufficiali della Guardia di finanza di Milano, nell’estate del 2006. In base alle argomentazioni di Speciale quella decisione non evidenziava il perseguimento di un interesse pubblico. E stando agli atti di indagine si sottolineava come permanessero oscuri i motivi in base ai quali Visco «volesse disporre quai trasferimenti che, ad avviso della stessa procura, erano contra legem».

Il 4 marzo scorso l’avvocato Guido Calvi, difensore di Visco, al termine dell’udienza davanti al gip aveva spiegato: «Abbiamo ribadito con fermezza l’assoluta liceità della condotta del viceministro ed espresso censure nei confronti del generale Speciale per l’ambiguità e la irritualità delle sue scelte. Il pm ha confermato la richiesta di archiviazione e ci auguriamo che il gip voglia accogliere».
 
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micio000
view post Posted on 11/3/2008, 16:10




da giornale.it

«Ho chiuso con la politica italiana», ha dettato domenica Romano Prodi, e la politica italiana non rimpiangerà questi trent'anni. Formidabile quel 1978, l'anno dei tre papi, di Leone e Pertini, dell'uccisione di Moro e dell'apparizione di un docente di Economia a Bologna protetto da Beniamino Andreatta che in pochi mesi brucia le tappe saltando dalla cattedra universitaria al tavolino di una seduta spiritica alla scrivania di ministro. Trent'anni che verranno ricordati per la sterminata antologia di sbagli e figuracce collezionate da uno che disse: «Io amo anche i miei errori, da loro imparo moltissimo». E siccome non si finisce mai di imparare, Prodi non ha mai smesso di prendere cantonate.
Già l'esordio doveva mettere in guardia sul futuro del Professore. Il debutto avvenne il 2 aprile 1978, 17 giorni dopo il rapimento Moro, attorno a un tavolo con 17 invitati: il pranzo della seduta spiritica da cui spuntò il nome «Gradoli». Un episodio su cui indagarono due commissioni parlamentari e che Prodi non ha mai chiarito. Piattino o posacenere, bicchierino o tazzina, pioggia o nuvole: è il festival delle contraddizioni. Oggi nessuno crede più al racconto del modo misterioso in cui sarebbe apparso il nome che indicava la prigione in cui le Brigate rosse detenevano Aldo Moro; molti pensano sia stato un modo per coprire una fonte dell'Autonomia bolognese.
In ogni caso, in nessun Paese al mondo uno che si presenta così avrebbe speranze di fare carriera politica. Prodi invece pochi mesi dopo era già ministro dell'Industria, approfittando di un’improvvida intervista di Donat-Cattin. Vi rimase 115 giorni nei quali legò il proprio nome alla legge sul salvataggio delle aziende in crisi: una norma che nei fatti non ha mai funzionato ma che gli guadagnò la fama di «riserva della Repubblica» pronto alla bisogna.
Negli anni dell'Iri, dal 1982 al 1989 e poi dal '93 al '94, svendette lo svendibile, e continuò a farlo quando si insediò a Palazzo Chigi. L'Alfa Romeo fu ceduta alla Fiat per poco più di mille miliardi di lire in contanti (la Ford offriva il triplo) da versare in cinque rate a tasso zero che gli Agnelli cominciarono a pagare sei anni dopo; operazione che costò a Finmeccanica una condanna della Commissione europea per aiuti di Stato. La Sme sarebbe passata nelle mani di Carlo De Benedetti per 497,5 miliardi se non fosse intervenuto Bettino Craxi, e otto anni dopo la privatizzazione fruttò quattro volte tanto: ma Cirio-Bertolli-De Rica finirono a un faccendiere protetto dalla Dc campana che si rivelò un prestanome della multinazionale Unilever, di cui il Professore era stato consulente fino a pochi mesi prima.Dalle banche di interesse nazionale alla siderurgia, dall'industria petrolifera a Telecom, le privatizzazioni di Prodi hanno fruttato pochi soldi alle casse pubbliche: l'importante era alleggerire il carrozzone dell'industria di stato. E chi gli ha appiccicato la nomea di risanatore dimentica che lo Stato in sette anni versò all'istituto di via Veneto la bellezza di 41mila miliardi di lire.
Insediatosi nel '96 a Palazzo Chigi, Prodi fece capire subito quale sarebbe stata la parola d'ordine: spremere. Nella prima legge finanziaria varò l'eurotassa, un prelievo che doveva raddrizzare i conti pubblici per entrare nella moneta unica. Arrivarono oltre cinquemila miliardi di cui Prodi aveva promesso la restituzione integrale dopo il risanamento; in realtà nel 1999 ai contribuenti fu rimborsato il 60 per cento, una quota di fatto annullata dall'introduzione dell'addizionale Irpef regionale.
Più che governare, le torchiature Prodi e del suo braccio destro Visco hanno messo in ginocchio il Paese. È di pochi giorni fa la nota dell'Istat che la pressione fiscale ha toccato il 43,3 per cento del prodotto interno lordo, un record assoluto. Il tetto precedente risaliva al 1997. Guarda caso, al governo c'erano sempre loro.
Una tragedia anche i cinque anni alla guida della Commissione Ue a Bruxelles. I guai con i giornalisti e i portavoce, le gaffe per il suo emilian-inglese borbottato, la bufera dello scandalo Eurostat, le porte aperte all'invasione commerciale cinese, la Caporetto dell'allargamento a 25 voluto affrettatamente a ogni costo, fino all'affondamento della Costituzione, mal digerita da molti Stati, clamorosamente bocciata dai referendum in Francia e Olanda e sconfessata dal Vaticano perché il «cattolico adulto» Prodi si è ben guardato dall'inserirvi riferimenti alle radici cristiane.
Le parole di domenica suonerebbero come un auto-epitaffio. Ma non è detto. Intanto non lascerà la presidenza del Pd, parola del portavoce Sircana confermata da Veltroni. Circolano anche incredibili voci di un ministero in un eventuale governo guidato dal suo ex vice. E poi si fantastica sugli incarichi internazionali ai quali il Professore si prepara («il mondo è pieno di occasioni e di doveri»). Anche a Bruxelles si preparano: sabato lo spettacolo di cabaret organizzato ogni anno dai corrispondenti esteri nella capitale belga è culminato in uno sketch sul suo ritorno. Uno scienziato che vuol clonare il futuro presidente Ue si ritrova davanti un omino in tuta e monopattino. «Il peggiore degli incubi! Il ciclista riciclato». Sipario e risate. A denti stretti.


 
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hustlazz
view post Posted on 12/3/2008, 10:54




mi sono arrivati tramite mail alcuni dati statistici. la notizia che mi ha maggiormente colpito è quella che i salari italiani sono il fanalino di coda nel mondo industriale, al 23° posto dietro grecia e spagna, con una media di poco meno di 20 dollari - poco più di 12 euro netti - all'ora.
però anche le statistiche sugli incidenti mortali sul lavoro mi hanno impressionato. ho visto anche il raffronto tra il governo berlusconi e quello prodi e se nel primo durante i 5 anni c'è stata una flessione del 20% degli infortuni (circa trecento unità all'anno) dal 2007 a oggi c'è stata un'inversione di tendenza nell'ordine delle cento unità in più, 400.
 
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micio000
view post Posted on 12/3/2008, 11:14




tutto va bene madama la marchesa
 
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The MailMan
view post Posted on 12/3/2008, 11:59




CITAZIONE (hustlazz @ 12/3/2008, 10:54)
mi sono arrivati tramite mail alcuni dati statistici. la notizia che mi ha maggiormente colpito è quella che i salari italiani sono il fanalino di coda nel mondo industriale, al 23° posto dietro grecia e spagna, con una media di poco meno di 20 dollari - poco più di 12 euro netti - all'ora.
però anche le statistiche sugli incidenti mortali sul lavoro mi hanno impressionato. ho visto anche il raffronto tra il governo berlusconi e quello prodi e se nel primo durante i 5 anni c'è stata una flessione del 20% degli infortuni (circa trecento unità all'anno) dal 2007 a oggi c'è stata un'inversione di tendenza nell'ordine delle cento unità in più, 400.

finchè i sindacati ragionano col cervello di bertinotti, giordano, diliberto, e quell'altro cretino (perchè quello è un cretino) della fiom gli stipendi saranno sempre più bassi e le protezioni sociali dei lavoratori sempre più basse.
questi personaggi sono rimasti al mercato del lavoro di 30 anni fa e hanno il coraggio di criticare ichino.
se il faro dei lavoratori deve essere l'art 18 della legge 300 la situazione sempre peggio.
inoltre giordano invece di lamentarsi degli spazi dati al suo partito e al suo leader (ieri sera ci rideva pure mannoni a primo piano) farebbe meglio a citare per intero "l'ichino pensiero" invece di fare stupida propaganda.

per quanto riguarda la sicurezza sul lavoro i protagonisti sono i lavoratori e gli imprenditori.
imprenditori intelligenti (che tutelano il loro interesse) mettono a disposizione i dispositivi di sicurezza, e lavoratori coscienziosi li usano. qui i vari governi possono entrare fino a un certo punto (anche se deve incidere, parliamoci chiaro), ma se non c'è questa autocoscienza si va poco lontani.

cordialità
 
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gibo!
view post Posted on 20/3/2008, 22:43




il governo prodi ha ftt trp, trp danni è caduto dopo neanke metà mandato, raga nn si può ridare in mano il governo a veltroni, xkè sarebbe cm ridarlo a prodi!1
 
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conmar
view post Posted on 21/3/2008, 08:22




Hai prorpio ragione .. peccato che non puoi ancora votare ;)

Il problema è che votando Berlusconi sarebbe come riconsegnare il paese in mano a Berlusconi....
 
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pizzo1
view post Posted on 21/3/2008, 08:57




CITAZIONE (gibo! @ 20/3/2008, 22:43)
il governo prodi ha ftt trp, trp danni è caduto dopo neanke metà mandato, raga nn si può ridare in mano il governo a veltroni, xkè sarebbe cm ridarlo a prodi!1

:quoto:
 
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pizzo1
view post Posted on 21/3/2008, 09:24




Candidato premier SA, distinguere prodotti leggeri e pesanti

(ANSA) - ROMA, 20 MAR - Fausto Bertinotti, e' favorevole alla legalizzazione della cannabis e al ritorno alla distinzione tra droghe 'pesanti' e 'leggere'. Lo ha detto lo stesso presidente della Camera e candidato premier della Sinistra l'Arcobaleno, in un'intervista all'ANSA. Bertinotti dice si' alla legalizzazione di cannabis e derivati 'per impedire che droghe leggere e pesanti costituiscano uno stesso mercato esponendo cosi' i giovani a maggiori rischi'.



 
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conmar
view post Posted on 21/3/2008, 09:28




CITAZIONE (pizzo1 @ 21/3/2008, 08:57)
CITAZIONE (gibo! @ 20/3/2008, 22:43)
il governo prodi ha ftt trp, trp danni è caduto dopo neanke metà mandato, raga nn si può ridare in mano il governo a veltroni, xkè sarebbe cm ridarlo a prodi!1

:quoto:

C'avrei scommesso che quotavi :D
 
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3047 replies since 17/5/2006, 12:31   21850 views
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