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Under 18 interregionale

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Leporello
view post Posted on 15/9/2018, 09:38




TULLIO LAURO: VILLASANTA SORPRENDE BERNAREGGIO PER UN SOLO QUARTO
BIANCOROSSI SOLIDI E DUTTILI PORTANO A CASA I DUE PUNTI

A seguire il progressivo dei parziali della partita tra Villasanta e Bernareggio si può già capire quale sia stato l'andamento della gara: 22-13, 34-34, 47-54, 61-75. E' stata una partita intensa, molto agonistica e tutto sommato ben giocata dalle due squadre, se si considerano i rispettivi handicap: Bernareggio arrivava dalla battaglia fisico-atletica e nervosa della sera prima con Milano; Villasanta non ha mai messo insieme nemmeno un quarto di gara per testare nuovi e vecchi giocatori sotto la guida del nuovo allenatore Cogliati (impegnato anche e soprattutto con la C): sicché è scesa in campo al 'buio'. Un'altra sorpresa sono stati i due arbitri: due uomini in grigio, capelli compresi, paracadutati sul parquet di Villasanta da un altro mondo cestistico: hanno diretto dignitosamente, con rigore e attenzione all'applicazione del regolamento (qualche umana svista compresa), sconvolgendo un po' da subito l'andamento della gara. Perché nel giro di un paio di minuti avevano già fischiato un bel numero di falli, a carico di ambedue le parti, soprattutto per i contatti irregolari. Hanno fatto subito capire di conoscere bene il regolamento e di volerlo applicare alla lettera. A subire il primo contraccolpo è stato il Bernareggio, che non potendo pressare con troppa forza e irruenza sul portatore di palla, dovendo quindi mantenere le giuste distanze, ha subito smarrito una delle sue armi migliori. I play di casa non hanno mai perso un pallone (forse uno in tutta la gara) e hanno ingranato una buona velocità di gioco. Il resto lo hanno fatto le triple dei cecchini Marchisio (un vero esempio di bel tiro, con il braccio alto a ciuffare pulito) e di Gianella, e qualche gioco da sotto. Nella seconda frazione Bernareggio non ha dormito e si è riorganizzato, ha ritarato la propria intensità sui parametri imposti dagli arbitri e ha ritrovato la concretezza smarrita a inizio match; il coach di Villasanta, invece, sperimentato il gruppetto di 6-7 ragazzi a cui probabilmente si affiderà , ha dato il via alla ruota panoramica dei cambi, per testare tutti i ragazzi, probabilmente, concedendo minutaggi corposi, in modo da verificarne la consistenza reale dei singoli. Si va a riposo sul 34-34, quindi +9 biancorosso in questo quarto a pareggiare il -9 della prima fazione.
Lenta e inesorabile, la rimonta di Bernareggio non si è fermata: il team ospite ha continuato a macinare il suo gioco ritrovato anche nel secondo tempo senza perdere colpi, con qualche contropiede ma soprattutto creando buone azioni, a cui i biancazzurri hanno risposto sia con altrettanti rapidi contropiedi che con il tentativo di costruire un buon gioco dalla linea dei tre punti, che però non ha trovato esito positivo, per la difesa attenta degli avversari, da una parte, e anche perché la girandola di sostituzioni ha un po' smontato la buona architettura vista a inizio gara: da qui è partita una sequela di penetrazioni individuali che, anche se con qualche spettacolare concretizzazione - forse per la voglia di dimostrare a coach e al pubblico di casa le proprie 'competenze' -, ha di fatto penalizzato squadra, gioco e risultato. Solidità ed esperienza dei biancorossi, e soprattutto abitudine a giocare ad alto livello, hanno chiuso la gara.
Bernareggio si conferma squadra solida, dura ma anche duttile, con una panchina lunga e la testa giusta per essere concreta durante la stagione, anzi, in qualsiasi occasione. Probabilmente domenica si giocherà la finale per il terzo posto (a meno di improbabili sorprese). Villasanta ha mostrato un potenziale veramente buono, sorprendendo gli stessi tifosi, che a inizio gara prevedevano un esito catastrofico, confermando di potersela giocare tutto sommato con chiunque, a patto di mantenere quella disciplina che si è vista a inizio gara. La sfida del team di casa sarà probabilmente questa per il prossimo futuro.

Oggi Desio-Legnano alle 18.30 e Milano-Villasanta a seguire
Domenica le tre finali dalle 14.30 e alle 20.30 cerimonia di premiazione
 
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Stid
view post Posted on 15/9/2018, 12:11




Gran bel contributo, Leporello! Denghiu! :yes:
... mi ha fatto piacere sentire che in partita è stato sanzionato con rigore il contatto personale illegale e magari rispettato anche il principio del cilindro, dove il difensore deve stabilire una posizione iniziale di difesa legale, non aggredire.
Basta mani addosso, spinte e trattenute. Perdinci!
 
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view post Posted on 15/9/2018, 23:39
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CITAZIONE (Stid @ 15/9/2018, 13:11) 
Gran bel contributo, Leporello! Denghiu! :yes:
... mi ha fatto piacere sentire che in partita è stato sanzionato con rigore il contatto personale illegale e magari rispettato anche il principio del cilindro, dove il difensore deve stabilire una posizione iniziale di difesa legale, non aggredire.
Basta mani addosso, spinte e trattenute. Perdinci!

Stid, io non credo che ti avrebbe fatto così piacere assistere alla conduzione della gara da parte dei due grigi (come li ha definiti Leporello, a cui faccio i complimenti per la cronaca pur non concordando con il suo giudizio degli arbitri).
Si, è vero che talvolta sanzionavano i contatti con le mani ma poi non sanzionavano falli clamorosi sotto canestro. E neppure credo si possa definire una svista, assegnare una rimessa laterale ad un giocatore che finisce fuori campo in scivolata con la palla in mano nel tentativo di salvare una palla rasoterra che stava finendo fuori :eeh!:
 
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Leporello
view post Posted on 16/9/2018, 07:08




CITAZIONE (KB24 Kobe Beef @ 16/9/2018, 00:39) 
CITAZIONE (Stid @ 15/9/2018, 13:11) 
Gran bel contributo, Leporello! Denghiu! :yes:
... mi ha fatto piacere sentire che in partita è stato sanzionato con rigore il contatto personale illegale e magari rispettato anche il principio del cilindro, dove il difensore deve stabilire una posizione iniziale di difesa legale, non aggredire.
Basta mani addosso, spinte e trattenute. Perdinci!

Stid, io non credo che ti avrebbe fatto così piacere assistere alla conduzione della gara da parte dei due grigi (come li ha definiti Leporello, a cui faccio i complimenti per la cronaca pur non concordando con il suo giudizio degli arbitri).
Si, è vero che talvolta sanzionavano i contatti con le mani ma poi non sanzionavano falli clamorosi sotto canestro. E neppure credo si possa definire una svista, assegnare una rimessa laterale ad un giocatore che finisce fuori campo in scivolata con la palla in mano nel tentativo di salvare una palla rasoterra che stava finendo fuori :eeh!:

A me è piaciuta l'interpretazione del regolamento fatta dagli arbitri e di come questa abbia pesato nel giusto modo sull'economia dell' intera gara. La svista clamorosa è stata notata da tutti, ma quanto ha inciso sulla partita? E poi, i falli da sotto visti dagli spalti, magari con visuale di lato, impallati da altri giocatori, seduti nel settore dei tifosi della propria squadra a volte... Direi che dell'arbitro, che è lì a due passi ci si possa fidare se dimostra, come hanno dimostrato i due grigi, equilibrio. Ripeto, al di là delle sviste, a me è piaciuto il metro di giudizio e l'applicazione del regolamento. Poi credo che a questo livello non troverai mai arbitri da Eurolega, magari con il replay a disposizione. E anche lì, se proprio proprio vuoi fare le pulci...
 
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AAAlcindor
view post Posted on 16/9/2018, 07:25




Olimpia-Villasanta 72-53

Partita giocata in chiaroscuro da Olimpia che ha iniziato con il solito schema( l’unico ?) palla al lungo sotto canestro.
Il problema è che il lungo in questione è molto indietro nei gesti tecnici sotto il tabellone : non riesce a girarsi senza fare passi; se prende un rimbalzo( poche volte ahimè ) abbassa la palla all’altezza dello stomaco dando modo a chi è più piccolo di togliergliela; se schiaccia sbaglia il più delle volte ;

Ma il problema non è il ragazzo in questione che, essendo un 213 cm , non può essere abbandonato a se stesso .
Il vero problema è che l’allenatore lo fa giocare oltre 30 minuti nonostante rendimenti molto bassi e ad ogni azione d’attacco lo schema è il seguente: PALLA SOTTO A LUI.
Ma ieri a 5 minuti è successo l’imprevisto, il ragazzo uscito per 5 falli con le squadre quasi in parità , da quel momento in poi olimpia ha fatto il break decisivo inanellando belle azioni di gioco corale.
Ho visto , tagli, post, tiri da tre e altro che mi hanno fatto ricredere sulle potenzialità di olimpia.
L’allenatore secondo me sta facendo lo stesso errore del periodo di D’Almeida ( player di ben altro livello) per il quale fu annichilita un’intera squadra.
Molti di quei giocatori , umiliati per l’utilizzo, sono andati a rinforzare altre compagini .

PS Anche D’Almeida ovviamente è andato via

Edited by AAAlcindor - 16/9/2018, 09:24
 
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Leporello
view post Posted on 16/9/2018, 20:42




T. Lauro, vince Desio rifilando un ventello a Milano 54-35. Milano sempre in difficoltà...

Su instagram del team86 villasanta trovate delle immagini video
 
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view post Posted on 16/9/2018, 20:45
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35 punti mi sembrano pochi per una squadra Under 18 di Milano.
 
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view post Posted on 16/9/2018, 22:31
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Questa squadra di Olimpia è otre ogni limite di immaginabilitá per una società a cui basta uno schiocco di dita per calamitare a se qualsiasi giovane giocatore da ogni parte d'Italia (o quasi!).
Oggi hanno oltrepassato il limite dell'imbarazzo!
... e la gestione dalla panchina non è stata da meno... anzi!
Avevano in campo un solo tiratore e non sono riusciti ad impostare un gioco in grado di metterlo nelle condizioni di tirare da tre.
Direi che lo storico motto scritto nella secondaria del lido, non sia stato trascritto nella nuova palestra di Assago... o almeno lo spero. :P
 
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Leporello
view post Posted on 16/9/2018, 22:39




CITAZIONE (Telefunken @ 16/9/2018, 21:45) 
35 punti mi sembrano pochi per una squadra Under 18 di Milano.

Effettivamente non è stata una gran prova per Milano. Ma anche Desio tutto sommato, 22 punti nel pt... se non ricordo male. Diciamo che non è stata una gran finale, ma tre gare in tre giorni sono in grado di mettere in ginocchio in quattro e quattr' otto i meno preparati fisicamente. E questo conta. In fondo è un torneo pre-season.
 
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Stid
view post Posted on 18/9/2018, 12:10




Purtroppo questo fine settimana non ho potuto assistere alle partite del Torneo di Villasanta, ma le notizie avute e le testimonianza date sono state oltremodo interessanti e puntuali.
Sono emersi anche diversi punti di vista in occasione di commenti sulla stessa partita. Credo che ciò sia un bene, perché non è mai quel che si vede, ma come si vede. Dunque, contingente e particolare, ma, perdinci, vero.
Per contro, la mia nota sull’arbitraggio intendeva esprimere almeno due osservazioni. La prima riguarda il fatto che sempre più frequentemente vedo giovani atleti che, deboli nella dote tecnica, cercano di colmare tale limite con l’impeto e l’agonismo. A volte si tratta di una loro intraprendenza, ma, per lo più, è una “abilità tattica” imposta dal coach. Purtroppo. La seconda è che, nel tentativo di dare una maggiore fluidità al gioco, a favore dello spettacolo, gli arbitri sono oltremodo permissivi ed ammettono contatti e dinamiche di gioco illegali, a termine di regolamento.
In più occasioni, incontri e specifiche regolamentari, la CIA-FIP ha riconosciuto e ribadito che, al fine di rendere il gioco scorrevole, sono da considerarsi effettivamente da sanzionare solo le infrazioni che comportano un vantaggio a chi le commette od un danno fisico o tecnico a chi le subisce.
E’ evidente che nel basket, dal momento che si gioca in spazi ristretti, in velocità, in presenza di difese aggressive, in gare agonisticamente intense, le violazioni ed i contatti sono numerosi e, soprattutto, inevitabili. Quando, poi, i centimetri salgono ed i chilogrammi aumentano, il gioco, con ogni probabilità, sarà impostato su contatti robusti portati con il corpo, più che con le braccia, nell’intento di far valere la propria fisicità sull’avversario, al punto che il “buttafuori”, ossia l’azione del difensore che mira a ostacolare l’attaccante con la palla con l’obiettivo di sospingerlo verso le linee esterne del campo o verso un raddoppio di marcamento, è spesso incluso tra i “fondamentale” da tanti e quotati allenatori.
Invero, i contatti accidentali o di gioco sono da ritenersi legali e, quindi, da non sanzionare a patto che non rechino danno all’avversario. Danno, non necessariamente infortunio. A termine di regolamento, i contatti di gioco s’intendono illegali quando il giocatore, indipendentemente dalla sua mole, viene spostato dall’avversario o mandato fuori posizione con una spinta, con un braccio, con l’anca o con la gamba.
Credo che un maggiore rigore nel riconoscere il danno arrecato da un gioco difensivo oltre i limiti di legalità non confina la spettacolarità del gioco, ma consente di anticipare l’azione commessa o ricercata con braccia, gomiti, gambe, blocchi illegali allo scopo di impaurire o rendere nervosi od impedire di giocare regolarmente quei giovani atleti che, per qualità tecnica, qualificano il gioco e che spesso sono decisivi ai fini del risultato, con evidente beneficio a favore dello spettacolo.
Dunque, dato per assunto che un fallo è sempre un fallo ed una violazione lo è altrettanto e che un contatto regolare, una partenza in palleggio, un movimento tecnico corretto devono sempre essere considerati tali, credo che, per un metro di giudizio tecnicamente valido, dovrebbe si dovrebbe cercare un equilibrio tra le penalizzazione dei semplici contatti, anche se non ricercati, o violazioni che causano all’avversario un danno fisico o tecnico ed i piccoli contatti o violazioni, a volte casuali ed ininfluenti, che non interferiscono con il normale svolgimento dell’azione.
A parere mio, un buon arbitro deve consentire un corretto scorrere della gara, ossia dirigere con un metro di giudizio che garantisca lo spirito del gioco. In sintesi, non deve penalizzare lo spettacolo con interruzioni frequenti su situazioni ininfluenti né permettere continui contatti fallosi, che nulla hanno a che vedere con pallacanestro, o violazioni non regolamentari.
Apperò, verrebbe da dire, ma, per un corretto svolgimento della gara, sarebbe già buona cosa se l’arbitro adottasse, ad inizio gara, un metro arbitrale adeguato nella valutazione di violazioni e contatti di gioco, e che lo stesso metro venisse mantenuto durante tutta la gara, senza flessioni, con coerenza.
Evidentemente, durante lo svolgimento d’ogni gara possono esserci momenti di diversa intensità, in senso di crescita o di diminuzione, e ciò può determinare un maggiore o minore numero di interventi arbitrali, ma non necessariamente un cambiamento nel metro di giudizio, se le situazioni tecniche che si verificano continuano ad essere valutate con coerenza dall’arbitro. Sarà quindi il cambiamento di tattica o d’intensità di gioco dell’una o dell’altra squadra a determinare un aumento o una diminuzione delle violazioni o dei contatti e la conseguente necessità di giudicarne la legalità o l’illegalità, sempre nel rispetto del metro di giudizio inizialmente impostato. Così i ragazzi possono comprendere il metro di giudizio arbitrale e ad esso adeguarsi. Il gioco e lo spettacolo, certamente, ne trarrebbe giovamento.
Tra l'altro, per chi ancora non lo sapesse, dal prossimo 1 ottobre 2018 entreranno in vigore nuove regole in campo. In particolare:
1. In merito agli accessori da utilizzare: tutto quello che si vuole, purché sia di un solo colore uguale per tutti i giocatori
2. E’ vietato utilizzo di sottomaglia di qualsiasi tipo, anche dello stesso colore della divisa. Negli ultimi 2 minuti dell’ultimo quarto, se un giocatore davanti alla rimessa muove le braccia dentro la linea immaginaria che separa il fuori dal campo di gioco sarà sanzionato subito fallo tecnico
4. Dopo un fallo antisportivo, la rimessa sarà effettuata in zona di attacco e sul cronometro saranno settati i 14”
5. Se un giocatore è in difficoltà dopo aver chiuso il palleggio e lancia la palla sul tabellone per liberarsi può solo concludere con un tiro al volo. Se passa la palla o si arresta è considerato passi
6. Se una squadra perde il pallone nella zona di difesa (ad esempio contro il pressing), la rimessa per la squadra che recupera sarà con 14” e non 24”
7. Negli ultimi 2 minuti dell’ultimo quarto, se viene chiamato un timeout dopo un canestro o nella zona di difesa si può decidere se rimanere nel punto di battuta o avanzare in attacco. Se si rimane in difesa, rimangono i 24” (se dopo canestro subito) o il residuo di tempo (se c’è fuori o fallo), se si va in attacco ci sono 14”. Bisogna segnalare all’arbitro la scelta non al fischio, ma solo alla fine del timeout
8. Se la palla si incastra tra ferro e tabellone, si applica la regola del possesso alternato, se tocca all’attacco il cronometro viene comunque riciclato a 14”
9. Per il Fallo Tecnico ci sarà un solo richiamo per tutta la squadra, che sia per i coach, per il dirigente o per i giocatori. La punizione sarà un solo tiro libero, poi si torna a fare quello che si faceva quando è stata fischiata la sanzione. Quindi, se uno prende fallo tecnico quando è in attacco, subisce il tiro libero, ma poi riprende il possesso del pallone dal punto in cui è stata fischiata la sanzione, con i secondi che rimanevano da giocare per completare l’azione dei 24”.
Le novità, almeno negli intenti, vanno ancora una volta nella direzione di rendere il gioco più veloce e più spettacolare, aumentando anche il numero di possessi in una partita. Invero, non sono particolarmente rilevanti, se non per il dispositivo che regola la chiamata di un timeout dopo un canestro negli ultimi due minuti. Questa è forse la modifica più sostanziale e, di fatto, quella che guida la filosofia di questi cambiamenti del regolamento. L’intento della FIBA è quello di ridurre il tempo a disposizione per un tiro, una volta che la squadra si trova nella metà campo offensiva, e di conseguenza provare ad aumentare il numero di possessi all’interno della stessa partita. Di fatto, come si può leggere, la nuova regola introduce il concetto che una squadra che acquisisce il possesso di palla nella metà campo offensiva, a seguito di un fallo o violazione, avrà sempre 14″ per eseguire un tiro.
Per lo stesso motivo, quando un allenatore chiede un timeout negli ultimi 2’00”, nel momento in cui è in possesso di palla nella sua metà campo difensiva, adesso può decidere se fare la rimessa in difesa o in attacco. In questo ultimo caso, però, avrà solo 14″ per effettuare un tiro. Questa modifica elimina anche molte discussioni che spesso nascevano nei casi di rimbalzo offensivo contestato, in cui non era chiaro se la squadra in difesa avesse o meno già acquisito il controllo della palla (e quindi un nuovo periodo di 24″), prima che questa fosse successivamente conquistata dalla squadra che aveva effettuato il tiro.
Per contro, ritengo che la norma attesa per il fallo tecnico abbia un contenuto di significato, per così dire, epocale, rispetto a quello a cui siamo abituati ormai da molti anni. Con la nuova regola, infatti, chi usufruisce del tiro libero a seguito di un fallo tecnico, non avrà automaticamente il possesso della palla. Questa infatti sarà assegnata alla squadra che aveva il controllo della palla nel momento in cui è stato fischiato il fallo tecnico oppure che ne aveva acquisito il diritto. Le motivazioni dietro questa regola sono legate alla volontà di non penalizzare troppo la squadra che ha il controllo della palla quando, ad esempio, un suo giocatore, un membro dello staff o un giocatore della panchina, vengono sanzionati con un fallo tecnico.

In merito, poi, alle partite da voi viste, condivido l’idea di alcuni che i tornei di settembre siano finalizzati a provare, collaudare e decidere possibili soluzioni di gioco oltre che ad “annusare” i possibili avversari del campionato che si sta per affrontare. Poi, ogni rilievo di merito è legittimo, soprattutto in considerazione del fatto che ogni spettatore merita lo spettacolo e, se questo viene meno, se ne duole. A buon titolo.
Da parte mia, l’aspettativa di gioco e divertimento per il campionato a venire rimane comunque alta. Invero, posto che il coefficiente di sdegno è Sd=Vt/d, dove “Vt” è il numero dei delusi e “d” la distanza dall’evento (in km), ed io il torneo non l’ho visto, perché parecchio distante, dovrei forse essere meno positivo. Bah!
Una parola, però, merita la “questione” Olimpia. Ai più pare che ogni anno, in una località segreta, si riunisca un gruppo di potenti, in veste griffata A|X, per decidere quale ballo latinoamericano andrà l’estate, e, su questa verità, venga poi impostata la stagione a venire. Pare, ma non accade (almeno credo). Premesso che comprendere quale sia la politica sul settore giovanile adottata dalla Società più ricca e titolata d’Italia non è cosa semplice (anche se io un’idea in questi anni me la sono fatta) è necessario considerare che, oggi, alla guida del settore giovanile siede Roberto Breveglieri, emiliano per natali, ma bolognese di fatto, che alla Fortitudo Bologna si è formato. A Milano è giunto un paio di anni fa, come scout per la prima squadra, e dalla stagione 2017/18 è divenuto anche responsabile del settore giovanile. Ogni nuovo condottiero porta con sé la fiamma di una inevitabile rivoluzione che, necessariamente, ha bisogno di tempo e di cimento per risolversi e rivelare i dettami del nuovo corso, sia esso poi vincente o perdente. In generale, però, ogni nuovo corso ha inizio dai più giovani ed il lavoro incomincia con le leve dei più piccoli (esordienti, al massimo u13), mentre con i più grandicelli ci si limita a gestire la situazione, magari apportando qualche piccola correzione, sino ad accompagnarli alla porta nel modo più indolore e discreto che ci possa essere.
Breveglieri è uomo di squadra (lavora in gruppo) ed ha un’idea chiara su quale debba essere l'obiettivo di un settore giovanile. Ha un’idea del lavoro che richiama l’esperienza di metodi e regole d’oltreoceano, dove il lavoro individuale è il fondamento su cui costruire una tattica di squadra. Per capire un poco quale potrà essere il nuovo futuro del settore giovanile dell’Olimpia, è interessare ascoltare le parole dello stesso Breveglieri intervistato da Backdoor Podcast, prestando particolare attenzione a quanto dice a proposito delle “giovanili“ (dal minuto 23 al minuto 28), dove, tra le parole, è possibile intendere quale sia la sua idea in merito.

http://backdoorpodcast.libsyn.com/podcast/...-vita-di-basket

La squadra vista è probabilmente ancora in divenire e, probabilmente, non saranno neppure le prime partite a confermarne i limiti od a rilevarne le qualità.
A conclusione di questa mia, devo dire che la nuova formula del campionato eccellenza suscita alcune perplessità. A cominciare dall’impianto, per principio anche condivisibile, dove non è chiaro quale possa esserne l'efficacia a breve o medio termine. Pare più una sperimentazione clinica, che non una programmazione sistemica. A fine stagione, forse si avranno le idee più chiare. Almeno, lo spero.
Un discorso a parte, poi, potrebbe essere fatto per la questione dei tre “over” in squadra e della tendenza ad anticipare l’ingresso di “under” giovanissimi tra i senior. Da parte mia, non condivido la prima e considero irragionevole seconda, se non in rare, rarissime occasioni.
Di talenti precoci, che per qualità, atletismo e maturazione cestistica possono a 16/17 anni compere in categorie senior, se ne possono contare sulle dita di una mano. Se oggi ciò avviene senza remore e sistematicamente è perché è basso il livello medio di gioco espresso nei campionati senior e non perché si abbia talenti già compiuti. Prova ne è che nei tre Europei maschili di questa estate solo l’Under 20 ha raggiunto i quarti, perdendo con la Croazia e poi franando con Turchia e Spagna nel tabellone dal 5° all’8° posto, mentre l’Under 18 e l’Under 16 hanno perso agli ottavi, dove la prima ha trovato la Russia ed poi è riuscita a chiudere decima, la seconda, nonostante più di un buon nome, ha rischiato di trovarsi invischiata nella lotta per non scendere in Division B, evitandola solo grazie al netto successo sull’Olanda, poi retrocessa. Questo è il livello della nostra eccellenza sportiva.
Il confronto con i “grandi” non necessariamente fa crescere. Spesso, l’evidenza dei propri limiti porta a cercare certezze in ciò che si è capaci e nessuna crescita può avvenire se ci si limita a lavorare su ciò che si sa fare. Insomma, è un argomento delicato ed mi appassiona, ma non è questa l’occasione di un confronto.
Ora è finita la mia pausa pranzo e pare che debba tornare in studio, perché mi dicono che ‘starmene a zonzo’ non può essere considerato come un diritto della libertà di espressione.
Non condivido, ma mi adeguo.
A presto.

Nota 1: No ho avuto tempo di rileggere quanto scritto, ma vuoi mettere l’adrenalina di quando il dito ha cliccato l’invio e ti viene il dubbio di aver scritto un’idiozia. Altro che roulette russa.
Nota 2: nota per AAAlcindor … invero non solo ci si può riferire al “periodo D’Almeida”, ma anche al gruppo 2001 (semifinalista ai nazionali della U15) a cui, a parte 5 ragazzi del gruppo, fu proposta la conferma, con la condizione di essere consapevoli che si avrebbe avuto meno spazio e di dover lavorare a favore di due o tre ragazzi su cui la Società avrebbe creduto. Non so come questo ruolo sia definito oggi, ma ai miei tempi questi ragazzi si chiamavano “muli”. A fronte di tanta genrosità offerta, nella maggior parte ha prevalso l’amore per il gioco e, quindi, la voglia di giocare e, conseguentemente, alla maglia hanno preferito il parquet. Non so se, forti dell’errore di comunicazione, avvenuto forse per troppa onestà ed in diritto di trasparenza, anche al successivo gruppo della U16 (uscito agli ottavi in occasione delle finali nazionali U16, se ben ricordo) abbiano detto tanto, ma pare che il risultato sia stato lo stesso. Anche in questo caso si è trattato di ragazzi che non sono stati allontanati, ma che hanno scelto di lasciare la prestigiosa squadra, a cominciare dai due talenti più evidenti (Roncari e Grimaldi, poi passati all’ABA). D’almeida (voce raccolta da fonti a lui allora vicine), pare abbia lasciato i lidi meneghini per incompatibilità caratteriale con l’allora tecnico di riferimento, non per altro. Dunque, per richiamare anche l’intervento di Kobe Beaf, è possibile che lo schiocco di dita le sia sufficiente per calamitare a sé qualsiasi giovane giocatore da ogni parte d'Italia, ma poi bisogna avere anche la capacità o la volontà di conquistarlo con un progetto ed un futuro, altrimenti ogni anno è una pagina bianca, nuova da riscrivere. Ma forse le cose cambieranno in futuro. Spero.

Edited by Stid - 18/9/2018, 15:37
 
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Stid
view post Posted on 18/9/2018, 16:41




Scusate, esco fuori tema, lo so. Ma ritengo che sia una notizia meritevole di attenzione.
A Milano, una giovane società di basket femminile ha deciso di dare vita ad un corso di minibasket in lingua inglese, per imparare inglese giocando a basket.
BRAVA BRAVA BFM Milano!
www.basketfemminilemilano.it

… per chi interessato, vi rinvio alla loro nota posta all’indirizzo
https://slyvi-tstorage.s3.amazonaws.com/0_...73061941568.pdf

nota: caro Pietro, “the President”, credo proprio che il cammino intrapreso sia quello giusto. A cominciare dalla scelta di affidare la guida delle poiane a Max “Monkey” Pirri. Quest’anno seguirò con piacere ed interesse le ragazze alate e spero di poterti incontrare anche in occasione delle partite delle piccoline.

Edited by Stid - 19/9/2018, 00:02
 
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view post Posted on 20/9/2018, 12:25

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Ciao. A chi può interessare, alle 18.15, diretta streaming amichevole U18 Ecc. Bluorobica Olimpia Mi, sul mio canale iutiub in profilo.
 
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Stid
view post Posted on 20/9/2018, 13:29




A me sì... sei il mio smart a carbonella regge. Il tuo profilo iutiub è ... Gezz?
 
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Casciaball
view post Posted on 20/9/2018, 16:48




👍🏻 Grazie Gezz.
 
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view post Posted on 20/9/2018, 19:00

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Prego!
Finale da Treviglio 43 55.
 
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