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BULGHERONI 2018 (2005), Formazioni, calendario, giocatori, risultati

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nicholasurfe
view post Posted on 24/6/2018, 10:15 by: nicholasurfe

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Ieri sera si è conclusa con una grande festa di saluti la 29a. edizione del Bulgheroni maschile e femminile, dedicato alle migliori promesse del 2005. E' stato un momento emozionante e coinvolgente per tutti, perché credo abbia trasmesso il senso più vero e profondo di questa importante manifestazione: partecipazione e divertimento.
Come è noto, per la Lombardia luci e ombre. La Rappresentativa maschile non è andata bene, piazzandosi soltanto quarta, mentre quella femminile ha dominato in lungo e in largo, vincendo tutte la partite con margini molto ampi ma soprattutto dando la netta sensazione di essere ben più di una spanna oltre il livello tecnico delle altre rappresentative. Grande applicazione difensiva, la prima arma vincente, e poi il buon livello di tante tra le ragazze convocate.
Io ho tratto una personale impressione da questo Torneo, ovvero che sia oggettivamente troppo presto trarre indicazioni tecniche individuali dai ragazzi presenti in campo, perché a 13 anni è ancora così ampio e lungo il percorso di miglioramento che osservarli giocare possa servire soprattutto a trarne indicazioni tecniche e caratteriali di ordine generale, ma non oltre.
Certamente ho visto giocare ragazzi e ragazze molto interessanti ma - anche se io non mi sottraggo mai ad indicare nomi e cognomi - credo sia oggettivamente inutile in questo caso, perché la crescita fisica è ancora in atto e quella tecnica naturalmente viaggia di conseguenza. Ho fatto due sole eccezioni, una per il nr 15 del Piemonte, un ragazzo di colore dalla grande padronanza dei fondamentali e dal notevole carattere, e l'altra per "Charlie" Zanardi della Brixia di Brescia, regina indiscussa della vittoria lombarda. Ma ribadisco l'avvertenza che sono solo indicazioni di massima, perché per dei 2005 tutto è ancora possibile come crescita fisica, atletica e tecnica.
Ieri sera tutti i partecipanti delle varie squadre si sono seduti sul parquet per le premiazioni e io confesso che osservavo questi splendidi ragazzi e mi chiedevo: tra loro ci sarà qualcuno che diventerà un/una grande? La risposta ovviamente è che nessuno lo sa ed è per questo che dico che il senso profondo di questa manifestazione è stato dato dalla partecipazione e dal divertimento. Per tutti loro è stata la prima convocazione "importante", un raduno di una settimana fuori casa, con l'applicazione di criteri addestrativi federali e non più solo societari. Insomma, un momento che ricorderanno per tutta la vita, qualunque cosa diventeranno poi da adulti.
Una cosa che mi è molto piaciuta è che sul parquet non fossero presenti soltanto gli atleti, ma - con apposita maglietta celebrativa - anche tutti i ragazzi, di poco più grandi, che hanno arbitrato le partite. Tutti questi giovanissimi arbitri hanno avuto la loro passerella e sono stati applauditi come gli atleti, poiché in fondo lo sono anch'essi e sono quasi coetanei dei convocati.

Il momento più toccante della manifestazione conclusiva si è però registrato a mio parere al termine di tutte le premiazioni. Gli spalti erano letteralmente gremiti di tutti i genitori che erano accorsi a Bormio per le ultime partite e per "recuperare" i propri figli e riportarli a casa. Ebbene, finita la consegna di tutti i premi e delle coppe, è iniziata la lunga fase dei saluti trai ragazzi e le ragazze che avevano convissuto insieme, nelle stesse camere d'albergo, a Bormio. Ho visto abbracci interminabili di sincero affetto e (soprattutto tra le ragazze) lacrime molto pure, di solidarietà, di amicizia, di dolore per il distacco.
Bisogna considerare che queste ragazze nella quasi totalità dei casi si affrontano da avversarie sui campi dei vari campionati, con divise e per società naturalmente diverse. Vederle piangere di sincero dolore per il fatto di doversi lasciare, dopo aver convissuto gomito a gomito per una settimana, condividendo gli stessi obiettivi, gli stessi spazi e la stessa maglia, è stato davvero toccante. I maschi, si sa, sono più sbrigativi e un po' più ruvidi, ma tra le ragazze - al momento dei saluti e del distacco - ho visto davvero abbracci interminabili e pianti a dirotto così sinceri da risultare emozionanti.
Se c'è un insegnamento palpabile che si può trarre da un Torneo così importante è che quelle stesse ragazze in lacrime, quegli stessi ragazzi, quando si reincontreranno da avversari nella prossima stagione di sicuro si rispetteranno e si abbracceranno, perché la condivisione di una maglia e di un progetto affratella più del raggiungimento dell'obiettivo stesso.
 
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45 replies since 11/6/2018, 07:20   5685 views
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