| Per certi versi simile, ma alla fine molto difforme nel risultato, è stato anche l'andamento di Basketown-HYC, in assoluta parità nei primi due quarti e con Basketown in netto vantaggio di 9 punti alla fine del terzo. Qui si sono arrestate le similitudini con l'altra semifinale, poiché se Robur ha progressivamente difeso e incrementato il suo vantaggio, Basketown lo ha sciupato completamente in maniera quasi imbarazzante, lasciandosi dominare da HYC in tutta l'ultima frazione di gioco. La vittoria di Siziano è stato il giusto premio a scelte tattiche vincenti che hanno gettato nella paralisi più assoluta i giocatori di Basketown. La svolta si è avuta quando il tecnico di HYC Fiume ha disposto a zona 1-3-1 la propria squadra nell'evidente tentativo di arginare la superiorità dei milanesi, che era stata conquistata nel terzo quarto grazie a due triple di Federico Piana e alle prestazioni pesanti, sia in attacco che in difesa, di Balzano e Boretti. Il problema serio, serissimo, di Basketown è stato che almeno due giocatori di importanza cardinale nel roster hanno latitato ai margini della partita per tutta la sua durata, senza dare alcun contributo, altri 4 sono stati di modestissima utilità e due giocatori come Morano e Gandini, fino a quel momento non brillantissimi ma comunque utili, si sono letteralmente eclissati negli ultimi 10', quelli decisivi. Dalle tribune li si è visti più volte chiedere il cambio nel momento più difficile della gara. E' del tutto ovvio che nessuna squadra può pensare di vincere se si squaglia come neve al sole nel momento di massima pressione psicologica, lasciando solo tre giocatori a combattere e a dannarsi l'anima. Il problema è parso in tutta evidenza psicologico, fisico e tattico, non necessariamente in quest'ordine. Una delle caratteristiche di Basketown è sempre stata quella di esprimersi al meglio proprio sul finire di gara, stavolta è accaduto l'esatto contrario. Alcuni giocatori (spiace dirlo, la maggioranza) sono proprio crollati sul versante psicologcio. Erano timidi, spauriti, incerti, remissivi, senza carattere, senza più alcuna capacità di assumersi responsabilità né di tiro né di manovra né di penetrazione. L'approccio variato al sistema difensivo di Fiume li ha sicuramente fatti sbandare, ma basta veramente poco per comprendere quando è il momento di chiamare un time-out e ridisegnare l'approccio d'attacco. Non solo tutto ciò non si è concretizzato ma per di più anche difensivamente Basketown ha cominciato a subire penetrazioni e tiri che erano la derivazione concreta di un approccio molle e impaurito, direi proprio rassegnato, all'inerzia della partita. L'ultimo quarto è stato un calvario per Basketown e una passerella d'onore vero la finale per HYC. Il risultato è giustissimo, perché premia la squadra più concentrata, più determinata caratterialmente e meglio disposta tatticamente nel momento decisivo. HYC ha meritato la sua finale, Basketown deve porsi molte domande di seria autocritica al suo interno.
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