Basket Café Forum

Under 18 Elite 2017-2018

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Stid
view post Posted on 8/3/2018, 11:38 by: Stid




MILANO 3, un scelta di eccellenza.

Nuova pausa caffè e ne approfitto per dare una risposta a chi mi ha scritto tra ieri ed oggi, cercando di spiegarmi quanto la serie di sconfitte patite dai ragazzi del MI3 segnerà a vita la loro autostima. Provo qui a spiegare in breve come io la penso in generale e perché, in particolare, tra i ragazzi del Basiglio l’autostima non solo non è scalfita, piuttosto si è rafforzata. Intanto, il tutto dipende molto dalla motivazione che viene data ai ragazzi con riferimento al progetto che si intende realizzare. Questa motivazione per me assume un ruolo fondamentale, non tanto riguardo agli impegni a breve termine, quanto ai grandi compiti. Ai ragazzi, soprattutto in una società decisamente omologata come l'attuale (ed il basket, come altro, è specchio della società civile), si ha bisogno delle emozioni, di sentirsi parte di qualcosa che va al di là della routine di tutti i giorni, se non della ragione, di competere per un'impresa straordinaria. Non voglio qui discutere delle motivazioni tecniche che, a mio parere, giustificano pienamente la scelta della società, ma mi soffermo a significare forse la ragione più debole.

Paradossalmente, questa esperienza consentirà loro di acquistare una nuova mentalità vincente

E’ indubbio che, una mentalità vincente si costruisce vincendo, Ma la questione vera è come faccio a vincere? La vittoria è un'opera complessa ed articolata, almeno in tre sue forme.
La prima è la vittoria contro i propri limiti ed i difetti. Questo è il campo di lavoro del Coach, che deve porre obiettivi facilmente raggiungibili, in maniera da far fare un passo alla volta e, soprattutto, deve aiutare a risolvere i difetti. In generale, superare le difficoltà è un allenamento, costruito con l’allenamento. Questa è la seconda vittoria, che si ottiene quando le difficoltà non sono più viste come un qualcosa che “ci impedisce di fare”, ma come la possibilità di “allenarmi a superarle”. Poi segue la vittoria, in senso proprio, ossia quella contro gli avversari.
E’ certamente una componente del progetto che va programmata sia affrontando avversari che siano alla nostra portata (ed i ragazzi sono coinvolti anche in altri campionati dove hanno maggiori occasioni di vittoria) sia, contemporaneamente, confrontandoci contro i migliori, anche se si perde (e questa è l'esperienza dell'eccellenza U18). Solo questo serve per stabilire un punto di riferimento alto, perché a volte s’impara di più perdendo contro un avversario forte, piuttosto che vincendo da uno debole.
Non sono certo che questo sia il principio direttore dell’opera del Coach, ma di questo io ne sono convinto. Nondimeno, da quello che mi viene testimoniato dai ragazzi, non vi è scoramento né idea di essere nel posto sbagliato, ma solo la consapevolezza di avere un’occasione di crescita, un luogo in cui confrontare e degli obiettivi su cui lavorare.
Poi vi è la questione tecnica, ma questa è un’altra storia.

Nota 1: mi compiaccio di essere riuscito a contenere il mio pensiero in 450 parole (2820 caratteri, per la precisione). E che oggi ho deciso di radermi tutti i pensieri superflui.

Edited by Stid - 8/3/2018, 14:11
 
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