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Under 18 Elite 2017-2018

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Stid
view post Posted on 2/3/2018, 14:49 by: Stid




PALL. BERNAREGGIO 59 – 72 MILANO3 BASKET

Vittoria all’esordio del MI3 sul campo del Bernareggio. A dispetto del risultato, con un punteggio relativamente alto, è stata una partita governata dalle difese. Tanto diverse, quanto efficaci. L'una e l'altra squadra hanno giocato l’intera partita con una difesa schierata “a uomo”, cercando di adattare la propria organizzazione difensiva al gioco offensivo dell’avversario. Occorre, qui, fare un paio di premesse importanti. La prima, di carattere generale, è che la difesa, specialmente quella sul pick and roll, è una coperta corta per definizione, che se la tiri da una parte, ti esponi dall’altra. La seconda, più puntuale, è che un buona difesa è quella capace di alterare le scelte dell’attacco. In particolare, se sviluppa la capacità di anticiparne le mosse o guidarle verso condizioni più favorevoli per la squadra che difende.
MI3, ha una squadra piccola, ma in compenso lenta e, soprattutto, poco “fisica” (del tipo mani in tasca e distanze siderali. Mans of good family, per intenderci). Insomma, non l’ideale per organizzare una difesa impenetrabile. In compenso, il coach è riuscito a a fare del limite una virtù. Nell’occasione della partita di ieri, MI3 ha chiesto ai suoi lunghi (lunghi per titolo, ma non di fatto) un grande lavoro di rapidità negli spostamenti “est-ovest”, così da permette di alzare la linea difensiva ed ottenere l’effetto di spostare la linea della contesa fuori dal pitturato, con l’intento di non concedere nessun tipo di penetrazione. In sintesi, è stato chiesto ai lunghi di fare barriera (per il mio amico Barto, in gergo “hedge”). Nei momenti di massima intensità dell’attacco, MI3 ha cercato di aumentare l’aggressività ed ha chiesto un lavoro più certosino al difensore sulla palla, il quale ha dovuto lottare sul blocco, per passare insieme al portatore di palla, mentre il lungo ha chiuso la strada a canestro, cercando di restare comunque in linea con il rollante diretto a canestro, così da poter tornare rapidamente su di lui in caso di ricezione. Quando il gioco ha funzionato, MI3 è stata impenetrabile e solo con il contropiede i ragazzi del Bernaregg hanno raggiunto il ferro.
Il problema per i ragazzi del Basej, come in passato, è mantenere costante il livello di concentrazione sui movimenti e gli aiuti. Per capirci, nel primo quarto, forti un un bel vantaggio, i ragazzi si sono “rilassati” ed hanno allargato le maglie sulla linea di penetrazione, cioè quella che unisce la palla con il canestro, coinvolgendo, di fatto, non più due giocatori, ma tre giocatori. Al gioco di attacco, i primi due, come da intesa, hanno cambiato sulla palla per chiudere l’area, mentre il terzo si allargava, forse per non concedere il mismatch tra il difensore da proteggere ed il portatore del blocco in pick and roll. Sennonché, il difensore coperto da compagno ha letto il secondo cambio con un secondo di ritardo e questo ha fatto la differenza, visto che il suo recupero è diventato inefficace ed ha scoperto sistematicamente il centro area. Questo è accaduto per quattro possessi consecutivi su cinque e per i tre successivi, con un parziale di gioco di 12 a zero, annullando, di fatto, il bel gioco dei primi minuti.
Per il MI3, la regola aurea è che la difesa deve sempre e soltanto essere intesa come l’inizio di una collaborazione di cinque persone, dove se uno dei cinque difensori sbaglia una chiusura, una rotazione, una lettura, il banco salta. E’ un gioco che premia, ma che richiede una grande dispersione di energie fisiche e mentali. La priorità della difesa è proteggere il ferro, proteggere il perimetro e fare attenzione al portatore di palla od al rollante. Il problema che rimane (e non è cosa da poco) è capire quanti giocatori è necessario coinvolgere sulla singola azione, senza dare troppi vantaggi all’attacco avversario. In questo, quando il gioco riesce, chapeau al coach.
Dei ragazzi del Bernaregg, che posso dire. Grande difesa. Un gioco che ha dato spettacolo. Da spettatore ammirato, mi è parso che la regola loro sia azzardare, rompere le geometrie dell’attacco, per togliere la palla di mano al ball-hander o indurre l’attacco a pensare con poco margine di errore. Hanno usato lo “show” difensivo (quando il lungo si “mostra” al portatore di palla dietro il blocco e lo spinge lontano da canestro) od il raddoppio con l’aiuto in linea, innescando, quando necessario, un vorticoso sistema di rotazioni difensive a protezione del canestro o della linea dei tre punti. Hanno dimostrato di saper valutare come e quando la difesa deve prendere l’iniziativa sull’attacco, portando così un raddoppio e cambiando l’inerzia del possesso. In particolare, nel secondo quarto ho visto fare “ice” verso il fondo, per forzare la mano all’attacco ed, al tempo stesso, farlo eseguire fuori dallo spartito. È stata una sorta di “drop” intelligente fatto sul fondo, che si basa sul “ghiacciare” la palla su un quarto di campo, con il difensore del ball-handler che indirizza il pallone sul fondo, mentre il “bigman” chiude il centro. A rendere efficace questo tipo di difesa, per contenere ma anche raddoppiare, sono state le rotazioni tempestive ed intelligenti dei ragazzi dal lato debole, perché se la palla esce, sul lato debole c’è una situazione sovrannumero in favore dell’attacco, poi difficile da tamponare.
Per contro, l’impianto di base della difesa è stato quello di cercare d’impedire che l’avversario potesse attraversare la zona di attacco che è, al momento, stata individuata come vantaggiosa e, nel caso della partita di ieri, era lo spazio di penetrazione centrale, in occasione della linea del tiro libero. Il lavoro è stato quello di ridurre questo spazio accorciando la line di penetrazione, così da ottenere due risultati. Il primo è che, inevitabilmente, l’attaccante non ha sempre vinto; il secondo è che intanto il tempo per ogni azione è trascorso. Per fare ciò, i ragazzi del Bernaregg hanno attaccato l’avversario costringendolo a forzare il palleggio, con il risultato di non farlo passare dal centro (spazio). Contenendone il palleggio, hanno puntando a costringerlo al possesso (e, così, fare scorrere i secondi) o ad una passaggio forzato (e, così, agevolare un recupero). Ieri, e di questo non ne hanno certo colpa, hanno però incontrato una Fradegrada sopra le righe che, in più e più occasioni, ha cavato il coniglio dal cilindro, per lo spettacolo di noi piccini e per il risultato della squadra.
Dunque, posso dire di aver avuto l’occasione di assistere aduna bella partita di basket.
MI3 paga ancora l’incapacità di dare stabilità ai propri talenti di gioco e, sopratutto in questi momenti di difficoltà di organico, di poter contare su una continuità di rendimento da parte dei sui ragazzi. Bernareggio ha pagato il grande dispendio di energie profuso per esprimere il proprio bel gioco, che li ha costretti a momenti di recupero in cui si è costruito il vantaggio del
Lunedì, il MI3 ospiterà il Curtatone. Ci presenteremo ancora a ranghi ridotti, per infortuni e defezioni, ma confidiamo nella divina coincidenza. Ad ogni modo, il mio augurio è che i ragazzi affrontino l’impegno con lo spirito giusto: magari vado a fondo, ma prima nuoto con un certo stile.
A presto

nota 1:
Lunedì ci si incontra con il Curtatone. Personalmente, non nascondo di aver una particolare simpatia per questa squadra, incontrata lo scorso anno in ben tre occasioni nella categoria U16. Purtroppo, persone dotate di quel particolare acume, che li accomuna a tutti coloro che hanno notato che anche quest’anno fra le piante va molto il verde, hanno seminato odio e accanimento contro la squadra di casa, millantando (senza peraltro fondamento) un rapporto diretto tra l'ammissione del MI3 all'eccellenza e l'esclusione dalla stessa del Curtatone. Posto che le due società non sono state le uniche interessate e che il MI3 non è stata l'unica squadra a cui è stata concessa, è bene ricordare la U18, fondata sul biennio, non é la naturale evoluzione del gruppo del 2001. La scelta della WC compete alla Federazione ed è a questa che deve essere rivolto e soddisfatto ogni dubbio. Come dissi a suo tempo, se c'è del marcio in Danimarca, che le società lo denuncino, altrimenti ne sono complici. In un mondo di uomini, ogni denuncia deve avere un nome ed un indirizzo, a cui poter chiedere e pretendere le scuse. Magari.
Per quanto riguarda questo luogo di ciancia, a chi ha seminato odio e rancore dovrebbe essere chiesto di risolvere questo piccolo quesito: dato un ragazzo caricato a palla e lanciato contro l’avversario, si calcoli a che punto del percorso incrocerà il carico d’odio che è stato inviato nel suo cuore. Per gli stessi dal capo falloforme, dotati di acume e che padroneggiano “le cose del basket” , è ammesso l’uso di calcolatrice scientifica. Scusatemi, ma detesto profondamente chi cerca di trasformare le emozioni in ordigni da disinnescare.
Che dire, non ci sono più le mezze cazzate.
Dal canto mio, è probabile che non riesca ad essere presente alla partita, ma spero proprio che la sfida si svolga con tutta la serenità che merita sia i campo, sia sugli spalti.

Nota 2: Ore 21:00. Strade vuote. Locali chiusi. Gente barricata in casa. Pare che a Bernareggio siano pronti da sempre ad un allarme antiterrorismo. Sigh!

Edited by Stid - 2/3/2018, 15:36
 
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